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Santi (Assoagenti Veneto): Venezia necessita di un grande piano di compatibilità fra porto, città e Laguna
Un'alleanza tutta veneziana, che coinvolga le imprese - ha evidenziato - è la chiave di lettura per uscire dalla crisi
19 dicembre 2019
Venezia necessita di un grande piano di compatibilità fra porto, città e Laguna. Lo ha sottolineato oggi Alessandro Santi, vice presidente di Federagenti nonché presidente degli Agenti Marittimi di Venezia, a margine del convegno "Noi, il Mediterraneo" in corso a Palermo, spiegando che tale piano dovrà segnare la riappropriazione di Venezia da parte dei veneziani, attraverso modalità di intervento sull'emergenza, con terapie del tutto in controtendenza rispetto al recente passato. Ciò - ha precisato - transitando attraverso una massiccia operazione di denuncia e azzeramento delle troppe “fake news” che in questi mesi sono state accreditate come verità sul rapporto pro attivo con la Laguna, sui traffici commerciali, sull'impatto e i rischi connessi con le navi da crociera e, non ultimo, sul fenomeno dell'acqua alta.
Santi ha anche individuato in un'alleanza tutta veneziana, che coinvolga in particolare il mondo delle imprese, la chiave di lettura per uscire dalla crisi e avviare un processo di rilancio “originale” della città lagunare.
«Venezia - ha confermato il presidente di Federagenti, Gian Enzo Duci - è prima di tutto dei veneziani. A loro deve passare la parola e la ricerca delle soluzioni che affondano, come troppo spesso si tende a dimenticare, nella storia di questa città-porto unica al mondo».
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Venezia necessita di un grande piano di compatibilità fra porto, città e Laguna. Lo ha sottolineato oggi Alessandro Santi, vice presidente di Federagenti nonché presidente degli Agenti Marittimi di Venezia, a margine del convegno "Noi, il Mediterraneo" in corso a Palermo, spiegando che tale piano dovrà segnare la riappropriazione di Venezia da parte dei veneziani, attraverso modalità di intervento sull'emergenza, con terapie del tutto in controtendenza rispetto al recente passato. Ciò - ha precisato - transitando attraverso una massiccia operazione di denuncia e azzeramento delle troppe “fake news” che in questi mesi sono state accreditate come verità sul rapporto pro attivo con la Laguna, sui traffici commerciali, sull'impatto e i rischi connessi con le navi da crociera e, non ultimo, sul fenomeno dell'acqua alta.
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