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PORTI
Nel terzo trimestre il traffico delle merci nel porto di Genova è diminuito del -4,9% mentre a Savona-Vado è cresciuto del +15,7%
Deciso aumento dei container in trasbordo determinato dalla crisi del Mar Rosso. In calo le crociere
Genova
13 novembre 2024
Lo scorso settembre i porti di Genova e Savona-Vado Ligure hanno
movimentato complessivamente 5,52 milioni di tonnellate di merci,
con un lieve calo del -0,7% sul settembre 2023, di cui 3,98 milioni
di tonnellate movimentate nello scalo portuale del capoluogo ligure
(-5,7%) e 1,54 milioni di tonnellate a Savona-Vado (+14,8%).
Nel terzo trimestre del 2024 il traffico complessivo nei due
porti liguri è stato di 16,18 milioni di tonnellate di
carichi, con una flessione del -0,1% sullo stesso periodo dello
scorso anno. Nel solo porto di Genova il traffico è ammontato
a 11,82 milioni di tonnellate, con una diminuzione del -4,9% frenata
dai soli rialzi del traffico delle merci containerizzate, che è
risultato pari a 5,82 milioni di tonnellate (+11,0%) con una
movimentazione dei contenitori pari a 624.445 teu (+7,6%), e del
traffico di oli vegetali e vino attestatosi a 86mila tonnellate
(+6,1%). Il volume di merci convenzionali ha totalizzato 2,64
milioni di tonnellate (-6,1%). Accentuata la riduzione delle
rinfuse, con i carichi solidi che sono stati pari a 170mila
tonnellate nel segmento commerciale (-14,0%) e a 172mila tonnellate
in quello industriale (-50,0%) e con i carichi liquidi che hanno
registrato un totale di 2,63 milioni di tonnellate di oli minerali
(-23,8%) e di 107mila tonnellate di prodotti chimici (-12,9%). Le
forniture di combustibili e di provviste di bordo sono aumentate del
+15,5% salendo a 229mila tonnellate.
Nel periodo luglio-settembre di quest'anno, invece, il traffico
nel porto di Savona-Vado, con un totale di 4,36 milioni di
tonnellate ha segnato un incremento del +15,7% generato dalle merci
varie e dalle rinfuse secche. Nel settore delle merci
containerizzate il traffico è stato di 1,75 milioni di
tonnellate (+64,1%) con una movimentazione di container pari a
118.485 teu (+26,9%) e in quello delle merci convenzionali di 1,19
milioni di tonnellate (+16,6%). Deciso anche l'aumento dei volumi di
rinfuse solide con 490mila tonnellate di carichi movimentati
(+19,5%). Nel comparto delle rinfuse liquide il traffico di oli
minerali è stato di 1,37 milioni di tonnellate (-9,5%) e
quello degli altri carichi di 16mila tonnellate (-44,5%). Gli
approvvigionamenti di combustibili e di forniture di bordo sono
ammontati a 13mila tonnellate (-8,1%).
Circa il rialzo delle merci containerizzate che ha riguardato
sia il porto di Genova che quello di Savona-Vado, l'Autorità
di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale ha ricordato che la
crisi del Mar Rosso in atto dall'inizio dell'anno, che ha comportato
una riorganizzazione delle reti dei servizi di linea per evitare il
transito attraverso il canale di Suez, ha favorito i porti
mediterranei più vicini allo Stretto di Gibilterra, in
particolare i porti spagnoli ma anche i due porti liguri che nel
terzo trimestre del 2024 hanno registrato un incremento del +81,6%
del traffico containerizzato di transhipment che è risultato
pari a 143.117 teu, rispetto ad un traffico di importazione ed
esportazione che, con complessivi 599.813 teu, ha segnato solo un
lieve aumento del +0,9%.
Relativamente al traffico dei passeggeri, il porto di Genova ha
archiviato il terzo trimestre di quest'anno con 1,39 milioni di
passeggeri dei traghetti (-1,2%) e 516mila crocieristi (-12,9%),
mentre a Savona-Vado i passeggeri dei traghetti sono stati 286mila
(+27,0%) e i crocieristi 188mila (-21,0%). Circa la flessione del
traffico delle crociere in entrambi gli scali liguri, l'AdSP ha
rilevato che «le ragioni del rallentamento dipendono
principalmente da alcuni interventi infrastrutturali in corso nel
porto di Genova, che inibiscono l'utilizzo di un accosto e,
soprattutto, dalle scelte localizzative delle compagnie di
navigazione che nella definizione della propria offerta commerciale
hanno predisposto il trasferimento di alcune navi dal Mediterraneo
Occidentale verso aree a maggiore redditività».
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