Periódico independiente sobre economía y política de transporte
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CENTRO INTERNAZIONALE STUDI CONTAINERS
ANNO XXXVII - Numero 30 APRILE 2019
TRASPORTI ED AMBIENTE
INQUINAMENTO ATMOSFERICO NEL TRASPORTO MARITTIMO: L'ULTERIORE RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI SO2 NEL 2020
A gennaio del 2020, l'IMO (International Maritime Organization), in linea con la MARPOL (Convenzione Internazionale per la Prevenzione dell'Inquinamento derivante dalle Navi) istituirà nuovi limiti al contenuto di zolfo negli olii combustibili a bordo delle navi.
Benché sia noto che le navi sono alcune delle più grandi e più affidabili macchine sul pianeta, esse emettono circa 1.000 milioni di tonnellate di CO2 annualmente e sono responsabili di approssimativamente il 2,5% delle emissioni globali di gas serra.
Una delle principali e più nocive sostanze inquinanti chimiche in questo campo è la SO2 (anidride solforosa), che viene regolarmente emessa nell'atmosfera in conseguenza della combustione dei carburanti che contengono zolfo.
L'IMO ha riferito che fra il 2007 ed il 2012 approssimativamente 11,3 milioni di tonnellate di anidride solforosa sono state generate annualmente dal settore del trasporto marittimo.
L'anidride solforosa è una sostanza inquinante che contribuisce al deposito acido che, a sua volta, può comportare potenziale cambiamenti nella qualità del suolo e delle acque.
I conseguenti impatti del deposito acido possono essere significativi, includendo effetti negativi sugli ecosistemi acquatici nei fiumi e nei laghi e danni alle foreste, ai raccolti e ad altra vegetazione.
La SO2 contribuisce altresì alla formazione di aerosol di particolati nell'atmosfera che possono essere terribilmente nocivi per la salute delle persone e che possono causare complicazioni respiratorie e cardiovascolari, riducendo inoltre nel contempo l'aspettativa di vita di un periodo sino a due anni.
Finora c'è stata una limitazione di sino al 3,50% m/m (massa per massa) del contenuto di zolfo nei carburanti presenti a bordo delle navi che operano al di fuori delle ECA (Aree di Controllo delle Emissioni).
Per fare un confronto, il contenuto di zolfo dei carburanti utilizzati dai camion o dalle automobili non deve eccedere lo 0,0001%.
Uno studio condotto nel 2016 che aveva preso in considerazione gli impatti sulla salute delle persone delle emissioni di SO2 derivati dalle navi e poi presentato alla MEPC (Commissione per la Protezione dell'Ambiente Marino) dell'IMO dalla Finlandia aveva stimato che non riducendo il limite alla SO2 derivante dalle navi l'inquinamento atmosferico avrebbe contribuito a più di 570.000 decessi prematuri in più a livello mondiale fra il 2020 ed il 2025.
Il 1° gennaio 2020 il limite dello zolfo presente nell'olio combustibile utilizzato a bordo delle navi operative al di fuori delle aree di controllo delle emissioni designate sarà ridotto allo 0,50% m/m rispetto al limite del 3,50% in precedenza prescritto.
Questo cambiamento imporrà un obbligo effettivo a tutte le navi, a prescindere dalle dimensioni, di utilizzare olii combustibili che siano intrinsecamente bassi quanto al contenuto di zolfo, al fine di rispettare gli standard IMO da poco rivisti.
In certe circostanze, sono state previste un certo numero di esenzioni, ad esempio a) quando la sicurezza personale sulla nave è a rischio, b) quando è in corso un'operazione di salvataggio o c) se una nave o il suo equipaggiamento sono danneggiati.
Un'altra esenzione consente ad una nave di condurre prove per lo sviluppo della riduzione delle emissioni navali e delle tecnologie di controllo e di programmi di progettazione dei motori.
Questo richiederebbe uno speciale permesso da parte del rispettivo stato di bandiera della nave.
Come possono gli operatori marittimi e gli armatori fare programmi in anticipo in vista del limite dello 0,50% allo zolfo nel 2020?
La guida sulla pianificazione dell'attuazione sulla nave comprende sezioni su:
valutazione del rischio e piani di mitigazione (impatto dei nuovi carburanti);
modifiche al sistema degli olii combustibili e pulizia del serbatoio (se necessari);
capacità dell'olio combustibile e funzionalità di isolamento;
approvvigionamento di carburante conforme;
piano di transizione dell'olio combustibile (dagli olii combustibili residui convenzionali all'olio combustibile conforme allo 0,50% di zolfo);
documentazione e relazioni.
Come farà l'IMO ad assicurare che tali limiti allo zolfo saranno osservati?
Il monitoraggio, la conformità e l'applicazione del nuovo limite spettano ai governi ed alle autorità nazionali degli stati membri che aderiscono alla MARPOL.
Gli stati di bandiera e gli stati portuali hanno il diritto e la responsabilità di fare osservare tale conformità.
L'IMO lavora con gli stati membri così come con i settori (compresi quelli del trasporto marittimo, della fornitura di bunker e della raffinazione) per identificare e mitigare le questioni relative alla transizione in modo che le navi possano rispettare i nuovi requisiti, compreso lo sviluppo di guide, sviluppando format standardizzati in ordine alla relazione sulla indisponibilità di olio combustibile se una nave non può ottenere olio combustibile conforme, nonché prendendo in considerazione le questioni della verifica e del controllo.
Quali controlli ci saranno una volta che il nuovo limite globale sarà entrato in vigore?
Le navi che prelevano olio combustibile per uso a bordo devono ottenere una bolla di consegna del bunker che dichiari il contenuto di zolfo dell'olio combustibile fornito.
Alle navi deve inoltre essere rilasciato dal proprio stato di bandiera uno IAPP (Certificato Internazionale per la Prevenzione dell'Inquinamento Atmosferico).
Questo certificato include una sezione dove si dichiara che la nave utilizza olio combustibile con un contenuto di zolfo che non eccede il valore del limite applicabile come documentato dalla bolla di consegna del bunker oppure che utilizza modalità equivalenti approvate.
Se non ci attiene ai limiti legali, potrebbero essere imposte sanzioni; tuttavia, spetta al singolo stato aderente fissare il proprio meccanismo sanzionatorio e le relative ammende.
Pertanto, le limitazioni normative ai limiti dello zolfo nei carburanti utilizzati per le operazioni marittime alla fine contribuiranno alla realizzazione di un ambiente più pulito e ad un notevole miglioramento del benessere di tutti.
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