- ASSEMBLEA PUBBLICA ASSITERMINAL,
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Roma, 19 giugno 2025
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- Intervento del Presidente Tomaso Cognolato
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- AUTORITA' SIGNORE E SIGNORI,
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- Grazie per aver voluto condividere con noi questa Assemblea
pubblica, la seconda per me, dopo l'elezione dello scorso 17 luglio.
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- È una grandissima soddisfazione, per tutti noi associati,
misurare la conferma della nostra capacità di essere e fare
associazione anche attraverso una così ampia partecipazione
sia per i lavori di oggi, che durante l'evento di networking di ieri
sera: significa che Assiterminal c'è, cresce, si consolida ed
è riconosciuta come interlocutore solido e credibile dal
cluster e dalle Istituzioni.
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- Assiterminal oggi rappresenta 95 aziende che operano nella
logistica portuale e nella mobilità delle persone in 34
porti.
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- Più di 5.000 lavoratori, circa il 70% del mercato
container movimentato nei porti gateway, il 90% del traffico
crocieristico e dell'import-export dell'automotive, l'80% dei
traffici break bulk e più del 50% di quello delle Autostrade
del mare e dei RoRo in generale, oltre agli operatori del settore
rinfuse liquide (dai depositi petroliferi a quelli di oli vegetali).
Il tutto per un volume di affari vicino al miliardo e mezzo di euro.
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- Prima di entrare nel merito di alcune considerazioni che, come
in ogni appuntamento pubblico è tipico rappresentare per fare
sintesi e promuovere alcuni spunti utili allo sviluppo del nostro
settore, vorremmo ringraziare particolarmente non solo i
rappresentanti del Governo e delle Istituzioni presenti ma
soprattutto i panelist che ci accompagneranno nel corso del
dibattito: abbiamo voluto concentrare su di loro e con loro, quali
rappresentanti dei principali cluster economici che operano con la
portualità italiana e con le nostre aziende, un confronto
propositivo sulle principali prospettive ma anche sulle criticità
legate alla fruibilità e sviluppo dei porti e della logistica
portuale.
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- Il porto è un ecosistema complesso, spina dorsale del
nostro Paese, e solo attraverso una sinergia forte di tutte le sue
componenti, insieme alla Governance pubblica, si può dare
sostanza e contenuto al principio del “fare sistema”.
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- Attraverso questa modalità vogliamo rappresentare a tutti
voi le potenzialità del settore portuale, dell'economia
portuale, del rapporto porto-territorio, del valore del lavoro
portuale e di tutti gli aspetti caratterizzanti il settore, nel loro
insieme, che necessitano di vedere realizzate più di una
sfida, più di una proposta, più di una promessa.
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- Se ripensiamo al modello di Assemblea dello scorso anno che ha
avuto come tema centrale i “Rapporti – connessioni in
condivisione” la giornata di oggi vuole essere la naturale
conseguenza per fare il punto, allargato, su un mondo che necessita
di essere sempre meglio conosciuto e di avere sempre più
un'attenzione che vada oltre i buoni propositi e gli slogan.
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- Ripercorriamo insieme alcuni punti centrali della nostra
politica associativa e del nostro FARE.
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- LAVORO
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- A novembre dello scorso anno abbiamo siglato il rinnovo del
nostro CCNL dei lavoratori dei porti: non è stato un percorso
facile, lo sappiamo tutti, caratterizzato da una dialettica a volte
molto accesa su più fronti. Il risultato finale è
stato da tutti apprezzato, non solo per l'equilibrio economico che
traguarda la vigenza ma anche per alcuni aspetti normativi
innovativi, primo fra tutti l'estensione degli strumenti
dell'apprendistato: abbiamo finalmente dotato le nostre aziende di
uno strumento adeguato per rivitalizzare il mercato del lavoro
portuale nei confronti dei giovani, valorizzando e promuovendo
accordi con gli ITS e tutto il sistema di istruzione che voglia
avviare sinergie con il settore della logistica partendo dai porti.
È questo il messaggio che volevamo passasse chiaro: il lavoro
nei porti di oggi e di domani può essere attrattivo per i
giovani e consentire loro di scoprire un settore variegato in cui
crescere e sviluppare le proprie professionalità.
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- Resta invece inspiegabilmente ancora inattuata la costituzione
del Fondo per il prepensionamento dei lavoratori portuali per
mancanza del decreto interministeriale di attuazione. Insieme alle
altre associazioni del cluster portuale abbiamo presentato
l'ennesima proposta di emendamento nel corso dell'iter di
conversione del Decreto infrastrutture. Se non avremo un esito
positivo anche questa volta sarà necessario procedere a una
rivalutazione complessiva del tema insieme agli altri colleghi
datoriali e alle organizzazioni sindacali.
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- SICUREZZA
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- Assiterminal ribadisce la centralità per le proprie
aziende delle politiche sulla sicurezza per i lavoratori del nostro
settore: la sicurezza è un valore nell'organizzazione del
lavoro, sempre più integrata nello sviluppo delle attività
della logistica portuale. Anche per questo abbiamo lavorato insieme
al RINA per sviluppare uno strumento ad hoc utile ad accrescere la
consapevolezza sulle tematiche ESG (di cui la sicurezza è uno
dei temi centrali) anche per dare al settore un indirizzo comune di
azione: ricordiamoci infatti che le tematiche ESG generalmente
intese sono richiamate nel decreto ministeriale che istituisce il
Regolamento sulle concessioni portuali, tra i target misurabili per
concorrere al rilascio di una concessione portuale.
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- GOVERNANCE - REGOLE
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- Che dire … si stanno ricomponendo i sistemi di Governance
nelle Autorità di Sistema Portuale i cui Presidenti erano o
sono in scadenza e questo è un fatto: non entriamo nel merito
delle dinamiche influenti questo iter, abbiamo già avuto modo
di esprimerci; che si prosegua bene e presto!
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- Dobbiamo ribadire, è evidente e condiviso da tutti, che
una latenza nel processo di uniformare i comportamenti e le regole
del gioco non favorisce l'economia del settore e lo sviluppo delle
nostre aziende. Restano infatti ancora aperte tutte le criticità
evidenziate in questi anni, nondimeno quella inerente la
sovrapposizione di funzioni e competenze tra soggetti dello Stato:
basta vedere la recente delibera di ART, che dopo un periodo di
stasi, è tornata a gamba tesa sul nostro settore più
con un approccio legislativo che regolatorio; non solo, con un
approccio che non tutela gli investimenti, anzi li disincentiva,
svilendo il senso stesso di fare impresa, investire, marginare …
senza tener conto delle caratteristiche intrinseche dei mercati
portuali, cercando di sterilizzare le sue dinamiche con degli
algoritmi e invadendo gli ambiti di competenza dell'Amministrazione
vigilante.
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- Il settore tutto, non lo dice solo Assiterminal, chiede da anni
uno sforzo di semplificazione e di uniformità di disposizioni
– anche regolatorie – per la portualità italiana:
non ci interessa con quale forma, che sia il compimento della
riforma del 2016 o una SPA pubblica poco ci appassiona. Evidente
l'obiettivo, di questo abbiamo bisogno: che il Governo, nella
armonica consapevolezza dell'importanza di questo settore, porti a
compimento questo percorso!
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- L'ultimo esempio sulla necessità di avere chiarezza è
il ricorso al TAR lazio, a cui come Assiterminal avevamo aderito, in
merito ai criteri di indicizzazione dei canoni concessori. Abbiamo
vinto, ma ora ci troviamo a dover pressare il Parlamento con una
proposta di emendamento al Decreto infrastrutture per cercare di
ottenere una lettura chiara e funzionale all'esigibilità del
recupero degli “extra canoni” pagati negli anni
precedenti, ovviamente tenendo conto degli equilibri finanziari
delle AdSP. Sarebbe comunque necessario che l'indicizzazione dei
canoni si ancorasse all'indice ISTAT FOI, un indice meno volatile di
quello che si vuole reintrodurre.
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- Il prossimo anno dovrebbe terminare il flusso di risorse
economiche per la realizzazione del PNRR, a prescindere dai
meccanismi di traslazione nel fondo complementare: c'è ancora
tanto da fare e tanto è stato fatto. Chiediamo si tenga conto
dell'importanza del confronto con le imprese, che più di
altri sanno cosa serve.
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- Uno strumento che vorremmo nuovamente proporre è quello
di poter individuare tra gli investimenti oggetto di credito di
imposta nelle ZLS e nelle ZES gli investimenti infrastrutturali che
i privati volessero realizzare: quanto aiuterebbe questa possibilità
laddove il pubblico non ha risorse sufficienti? Siamo sicuri molto.
D'altronde questa proposta non si discosta di molto dal tema che
ribadiamo sempre “centrale” di rendere chiaro alle
strutture delle AdSP l'importanza di valorizzare il riequilibrio
economico finanziario delle concessioni a fronte di investimenti che
il terminalista voglia fare. Repetita iuvant!
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- TRANSIZIONE ENERGETICA e DIGITALE
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- Siamo finalmente giunti al momento della pubblicazione del bando
“login business” funzionale allo sviluppo della PLN
digitale della filiera logistica per il nostro Paese! Ottimo, anche
se i tempi del bando rischiano di non essere in linea con i tempi
delle imprese.
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- Grazie al contributo tecnico di Circle, abbiamo collaborato, noi
come altri, insieme al MIT e a RAM perché questo strumento
potesse essere fruibile per tutte le aziende del settore. Confidiamo
che davvero possa essere uno strumento utile ma nella consapevolezza
che non ci si deve fermare, anche nelle forme di incentivazione che
le aziende devono poter avere a disposizione, se si vuole accelerare
questo processo competitivo.
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- Stesso discorso vale per la transizione energetica. Il modello
operativo per il cold ironing, le linee guida per il GNL, tutti gli
strumenti che possono mettersi in campo per sviluppare competitività
nei nostri porti (anche facendo delle scelte precise di dove
investire per che cosa) devono essere messi a terra: a questo
proposito infatti, concretamente, abbiamo individuato in NatPower il
partner industriale per realizzare un modello funzionale di “shore
power”.
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- Questi percorsi non possono prescindere dall'interlocuzione tra
pubblico e privato: solo attraverso il confronto tra regole e
economia reale si possono individuare soluzioni veramente
realizzabili.
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Resta invariata l'attenzione sul tema ETS e sui suoi derivati: è
necessario che parte dei fondi derivanti dal regime di tassazione
che ne deriva siano fruibili per investimenti in infrastrutture e
nuovi equipments per le nostre imprese.
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- Non ultimo, come non favorire l'autoproduzione di energia da
fonti rinnovabili per le nostre aziende insieme a chi produce
energia? Lo ribadiamo, non chiediamo di fruire degli incentivi
previsti per le Comunità Energetiche, ma che ci sia data la
possibilità di consorziarci, sotto la guida delle AdSP, come
per esempio sta facendo il porto di La Spezia.
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- TERRITORI
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- In questi ultimi anni la percezione di un nuovo rapporto tra
porti e territori sta maturando: la politica e l'attenzione alla
blue economy contribuiscono certamente a dare maggiore impulso alla
strategicità del nostro settore.
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- Purtroppo anche gli eventi geopolitici rilevano non poco
nell'enfatizzare, spesso per le ricadute negative, la centralità
dei sistemi portuali nei sistemi economici dei Paesi.
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- C'è anche una diversa maturità delle aziende nel
dialogare con i territori, nell'interagire per promuovere
l'importanza che rivestono per la collettività che le
circonda e in cui insistono.
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Il tema di non vedere i porti solo come hub di movimentazione di
merci e persone aiuta questa transizione comunicativa: si potrebbe
osare anche di più.
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- Perché, ad esempio, non sfruttare ulteriormente il regime
doganale e quindi IVA delle zone franche intercluse, perché
non osare procedendo ad accordi internazionali (prendendo spunto da
quello austro ungarico di Trieste) con Paesi (friendship) che
intendano veramente investire in Italia (contro-politica dei dazi)?.
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- EUROPA
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- Rispetto allo scorso anno la politica europea pare aver cambiato
un po' direzione dal punto di vista del green deal ma manca una
chiara indicazione di strategia, di obiettivi, di percorso da
affrontare: è evidente che il contesto internazionale non
aiuti ma non possiamo più parlare di situazioni episodiche.
Attenzione, sempre, a monitorare il pensiero europeo, spesso
distante dal nostro mondo, fatto di imprese di diverse dimensioni,
di collegamenti marittimi anche insulari e nel mezzo del
Mediterraneo, fatto di porti demaniali … Parafrasando il
Presidente Draghi “fate qualcosa, non sappiamo cosa, ma fate
qualcosa” è un jingle che non può diventare un
refrein…
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- Questa, in sintesi, è la nostra visione, questi sono gli
spunti che mettiamo in condivisone con tutti, con i Ministri che ci
onorano della loro presenza, con i vertici delle Amministrazioni,
con il tessuto produttivo che interagisce con noi ogni giorno e che
abbiamo invitato qui oggi per un confronto aperto.
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- Grazie, grazie alle nostre aziende associate, ai loro
collaboratori, a tutti coloro che hanno contribuito alla
realizzazione della nostra Assemblea, insomma, a ciascuno di NOI,
qui, oggi.
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