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ANITA annuncia la disdetta al protocollo d'intesa del 28 novembre 2013 sull'autotrasporto
Baumgartner: «il governo deve dirci una volta per tutte cosa intende fare del comparto»
18 settembre 2014
L'associazione delle imprese di autotrasporto merci e logistica ANITA ha annunciato che i propri organi direttivi hanno deciso la disdetta al protocollo d'intesa del 28 novembre 2013, in cui erano specificati gli impegni del governo nei confronti del comparto dell'autotrasporto, a seguito dell'incontro di ieri tra l'esecutivo e le associazioni dell'autotrasporto, ritenendo «incomprensibile come il governo non abbia pienamente afferrato il ruolo strategico dell'autotrasporto per l'economia italiana. Prova ne è il fatto - ha spiegato ANITA - che misure importanti per il settore, per di più a costo zero per lo Stato, non siano ancora state attuate oltretutto senza alcuna spiegazione».
«Alle imprese - ha sottolineato l'associazione - occorrono certezze e servono strumenti per recuperare margini di competitività. Ci aspettiamo che argomenti quali accise, risorse, lotta al cabotaggio abusivo, divieti di circolazione, compensazione con credito d'imposta per gli investimenti, trovino presto risposte concrete».
«Il governo - ha concluso il presidente di ANITA, Thomas Baumgartner - deve dirci una volta per tutte cosa intende fare del comparto dell'autotrasporto italiano. Ossia, se vuole che il nostro Paese conservi il proprio tessuto imprenditoriale o se intende assistere passivamente all'inevitabile declino del nostro settore».
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L'associazione delle imprese di autotrasporto merci e logistica ANITA ha annunciato che i propri organi direttivi hanno deciso la disdetta al protocollo d'intesa del 28 novembre 2013, in cui erano specificati gli impegni del governo nei confronti del comparto dell'autotrasporto, a seguito dell'incontro di ieri tra l'esecutivo e le associazioni dell'autotrasporto, ritenendo «incomprensibile come il governo non abbia pienamente afferrato il ruolo strategico dell'autotrasporto per l'economia italiana. Prova ne è il fatto - ha spiegato ANITA - che misure importanti per il settore, per di più a costo zero per lo Stato, non siano ancora state attuate oltretutto senza alcuna spiegazione».
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