Il nuovo commissario UE ai Trasporti, Violeta Bulc, assicura l'impegno della Commissione per il potenziamento delle infrastrutture di trasporto

Ad un mese dal suo insediamento nella carica il nuovo commissario europeo ai Trasporti e a pochi giorni dalla presentazione da parte della Commissione Europea del nuovo piano di investimenti per 315 miliardi di euro nel triennio 2015-2017 per stimolare la crescita e l'occupazione nell'UE, oggi la slovena Violeta Bulc intervenendo presso la Commissione Turismo e Trasporti del Parlamento europeo ha assicurato la prosecuzione dell'impegno della Commissione Europea per il potenziamento delle infrastrutture di trasporto e in particolare per il mantenimento delle priorità per lo sviluppo della rete trans-europea TEN-T.

«Le necessità di investimenti nel settore dei trasporti - ha ricordato - sono enormi: secondo gli studi condotti sui nove Corridoi europei - ha spiegato Violeta Bulc - ogni anno sono necessari più di 75 miliardi di euro di investimenti solo nei corridoi che fanno parte della rete TEN-T. Innanzitutto le esigenze di investimento sono particolarmente elevate per le modalità di trasporto meno inquinanti - ferrovia e navigazione interna - in cui devono essere risolti i collegamenti mancanti e le strozzature, in particolare alle frontiere, al fine di disporre di un sistema di trasporto unificato e più efficiente. L'infrastruttura necessaria per un'energia più pulita per il trasporto - come ad esempio l'installazione di punti di ricarica veloci di energia elettrica lungo le autostrade o nei centri urbani e la diffusione di infrastrutture per il gas naturale liquefatto in porti - deve essere implementata a livello europeo per uscire da un circolo vizioso. In secondo luogo il fabbisogno di investimenti nella mobilità urbana è enorme in quanto questa genera la maggior parte del traffico e la maggior parte delle emissioni. Devono essere realizzate le infrastrutture e le flotte per i nuovi sistemi di trasporto collettivi, per rendere migliori le nostre città. In terzo luogo sono necessari importanti investimenti per adattare il sistema europeo dei trasporti al 21° secolo. A livello europeo devono essere realizzati sistemi di trasporto intelligenti per fare il miglior uso delle infrastrutture esistenti e future e per sviluppare un sistema di trasporto che sia al servizio degli utenti, cioè dei cittadini e delle imprese».

«Il nuovo Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici istituito in collaborazione con la Banca Europea per gli Investimenti - ha rilevato il commissario europeo - è quindi di particolare importanza per i trasporti. Esso offrirà nuove opportunità per finanziare le necessità che ho appena citato. Si integrerà, e non sostituirà, gli strumenti già in atto, come ad esempio il Meccanismo per Collegare l'Europa, il Fondo di coesione o i prestiti della BEI, di cui il settore dei trasporti è già uno dei principali beneficiari. Con una capacità di assunzione del rischio di 21 miliardi di euro - ha precisato Violeta Bulc - questo nuovo strumento sarà rivolto a progetti più rischiosi rispetto a quelli finanziati fino ad oggi dalla Banca Europea per gli Investimenti e contribuirà anche al finanziamento di alcuni tipi di investimento che non potrebbero ottenere l'accesso alle sovvenzioni UE o che hanno solo un accesso limitato rispetto alle loro esigenze, ad esempio per dotare i veicoli di sistemi di trasporto pulito e intelligente, ERTMS, SESAR, punti di ricarica elettrica veloci, per citarne alcuni. Lo strumento si concentrerà sui progetti più maturi che possono essere avviati entro i prossimi tre anni».

«Il Meccanismo per Collegare l'Europa, che molti di voi hanno contribuito a costruire - ha proseguito il commissario europeo ai Trasporti - utilizzerà il nuovo Fondo per gli Investimenti per distribuire i suoi strumenti finanziari innovativi. Nell'ambito del nuovo Fondo, questi strumenti finanziari saranno in grado di coprire una più ampia gamma di rischi e di generare una migliore leva finanziaria, attirando ancora maggiore capacità di investimento, con un rapporto prudentemente stimato di 1:15».

Il nuovo piano di investimenti per l'Europa prevede che il Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici (FEIS) venga creato mediante un partenariato tra la Commissione Europea e la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) con l'obiettivo di garantire una maggiore capacità di rischio e di mobilitare investimenti aggiuntivi, da fonti soprattutto private ma anche pubbliche, e che nell'ambito del bilancio UE venga costituita una garanzia di 16 miliardi di euro a sostegno del Fondo FEIS, con la BEI che impegnerà cinque miliardi di euro. La garanzia dell'UE sarà coperta dai fondi UE attualmente disponibili nell'ambito del margine di flessibilità del bilancio dell'Unione Europea, del Meccanismo per Collegare l'Europa e del programma Orizzonte 2020. «Sia chiaro - ha evidenziato a tal proposito Violeta Bulc - il 10% del bilancio del Meccanismo per Collegare l'Europa che contribuirà alla garanzia UE non implica cambiamenti alle priorità TEN-T e al Meccanismo per Collegare l'Europa che avete definito. Con un cospicuo bilancio nel Meccanismo per Collegare l'Europa, sono disponibili un numero sufficiente di garanzie per i progetti che senza questo non potrebbero essere finanziati, in particolare i grandi progetti transfrontalieri e le strozzature sui corridoi TEN-T. Anzi, i nostri progetti prioritari TEN-T avranno ora diritto ad entrambi i finanziamenti dal Meccanismo per Collegare l'Europa e dagli strumenti finanziari del nuovo Fondo. E ciò consentirà agli Stati membri di escludere tali progetti dal calcolo del debito e del deficit nazionale dal momento che le garanzie fornite per garantire gli investimenti privati saranno assicurate dall'UE».

Violeta Bulc ha specificato che il nuovo piano di investimenti «non è solo volto a mobilitare finanziamenti aggiuntivi, ma anche ad individuare i progetti appropriati fornendo loro l'assistenza tecnica di cui hanno bisogno per essere portati rapidamente a maturità. Questa - ha osservato - sarà una delle principali sfide che dovremo affrontare. Abbiamo bisogno di identificare i progetti che corrispondono ai nostri tre criteri fondamentali:i progetti con un chiaro valore aggiunto per l'UE, il che significa progetti che sostengono i nostri obiettivi dell'UE in termini di mobilità intelligente e pulita; i progetti che sono economicamente sostenibili e con rilevanti ritorni socio-economici; i progetti che sono abbastanza maturi e in grado di essere avviati al più tardi entro i prossimi tre anni».