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CENTRO INTERNAZIONALE STUDI CONTAINERS
ANNO XXXVIII - Numero 31 GENNAIO 2020
STUDI E RICERCHE
LINEE DI NAVIGAZIONE CONTAINERIZZATE 'PRONTE AL
COMBATTIMENTO' PER UN'ALTRA ANNATA PROBLEMATICA
Secondo la ditta di analisi del settore Drewry, il settore del
trasporto marittimo containerizzato è ora "pronto al
combattimento" ed in grado di far fronte ad un'altra annata
imprevedibile e problematica grazie alle migliorate potenzialità
di gestione della capacità che ha sviluppato nel corso di
parecchi anni.
La ditta specializzata in trasporto marittimo containerizzato
afferma che quest'anno sarà ancora una volta problematico per
il settore containerizzato in termini di gestione della capacità,
ma che "proprio come l'anno scorso i vettori dovrebbero essere
in grado di conseguire risultati solidi anche se modesti e
continuare a preparare il terreno per un futuro migliore".
La Drewry sostiene che il nuovo anno "pone le solite
questioni in ordine a come i vettori gestiranno l'introduzione di
grandi nuove navi ed il loro impatto sul precario equilibrio fra
domanda ed offerta nel settore", notando che il portafoglio
ordinazioni non rettificato indica che 1,2 milioni di TEU in più
saranno aggiunti alla flotta nel 2020, 532.000 TEU dei quali
comprendono 23 ULCV (grandissime portacontainer).
Queste ultime sono destinate alla HMM (presto alla THE
Alliance), alla CMA CGM (Ocean Alliance) ed alla MSC (2M), precisa
la Drewry, sottolineando poi: "Gli attuali programmi di
consegne per le nuove ULCV sono ripartiti in tutto il 2020, cosa che
dovrebbe rendere la loro integrazione un po' più facile che
se arrivassero in massa.
Quello che alleggerirebbe il carico consiste nel fatto che
quelle in programma per la consegna alla fine dell'anno scivolino
nelle fasi di consegna del 2021, cosa che in base alla storia del
passato è del tutto possibile".
Anche se alcune delle grandi nuove costruzioni non arrivassero
l'anno prossimo com'è in programma, ci sarà un
notevole quantitativo di nuova capacità in arrivo nel
mercato, nota la Drewry, aggiungendo: "Tuttavia, ciò si
sarebbe potuto dire negli ultimi anni più recenti; e malgrado
i ricorrenti timori di inizio anno di un'eccedenza di capacità
che inondi il mercato e deprima le tariffe, la realtà è
che le linee di navigazione sono molto esperte nel dirottare in giro
la capacità e a nasconderla quando necessario".
Uno di tali metodi è quello consistente nell'annullamento
delle partenze, il numero delle quali la Drewry ha stimato in 253
nelle sole direttrici est-ovest nel corso del 2019, "con un
significativo incremento rispetto ai 145 casi del 2018".
Ma a suo dire concorreranno altresì un gran numero di
trasformazioni dovute agli scrubber.
"Alla fine di dicembre 2019 c'erano ancora qualcosa come
260 unità con una capacità aggregata di circa 2,4
milioni di TEU in attesa di trasformazione; così la flotta
inattiva continuerà a restare ancora ingente almeno per
alcuni mesi, mentre i ritardi nei cantieri di cui si parla terranno
le navi fuori servizio più a lungo di quanto ci si
aspettasse" afferma la ditta di analisi.
"Pertanto, anche se la Drewry ammette che la gestione della
capacità continuerà ad essere problematica quest'anno,
non riteniamo che l'attuale programma di consegne sia qualcosa che
le linee di navigazione non siano in grado di gestire".
L'indice globale della domanda e dell'offerta della Drewry -
corretto per la flotta inattiva - contenuto nel suo rapporto
Container Forecaster di recente pubblicazione parla di un "esiguo"
decremento di 0,4 punti sino a 90,6 punti nel 2020.
"Tenendo conto che ogni lettura dell'indice al di sotto di
100 rappresenta un eccesso di capacità, la previsione
evidenzia solo quanto lontano i vettori debbono andare per
compensare l'eccesso di capacità strutturale del settore e
raggiungere un buon bilanciamento che promuoverà plusvalenze
sostenibili nelle tariffe di nolo" sostiene la Drewry.
Dal lato della domanda, essa si aspetta che il mercato "continui
più o meno allo stesso modo dell'anno scorso" e
sottolinea: "Le linee di navigazione resteranno imprese che si
adeguano ai prezzi dato che i fondamentali della domanda/offerta
lavoreranno contro di loro, sebbene possano essere in grado di
restare redditizie purché i costi operativi vengano tenuti
sotto controllo.
Si tratterà di un esercizio di equilibrismo e le leve di
capacità delle partenze al minimo o annullate verranno tirate
frequentemente".
Guardando oltre il 2020, la Drewry afferma che le migliori
speranze dei vettori di invertire questo corso consistono
"nell'essere molto più spietati nelle demolizioni e nel
restare controllati quando si tratta di ordinare nuovo tonnellaggio"
e continua: "Il maggior rischio a questo riguardo è
quello di un notevole condizionamento governativo in ordine ad
alcuni vettori con sede in Asia che potrebbe costringere a decisioni
di investimento indotte politicamente piuttosto che
commercialmente".
L'incertezza inerente alla migliore opzione per aiutare il
settore a conseguire i propri obiettivi di neutralità
climatica potrebbe anche contribuire al processo di riequilibrio,
afferma la Drewry che aggiunge: "La decisione in ordine
all'alternativa più adatta di propulsione della nave
richiederà comprensibilmente tempo e più a lungo ci
vorrà ai dirigenti dei vettori per valutare e posporre gli
investimenti in nuove navi, più tempo il settore avrà
per ridurre le proprie eccedenze di capacità".
La Drewry ribadisce che le nuove ordinazioni saranno limitate da
tre fattori principali: l'eccesso di capacità strutturale
esistente, l'incertezza relativa alla futura normativa ambientale ed
ai carburanti navali conformi, nonché le nuove strategie dei
vettori che sviano l'attenzione alle spese in conto capitale dalle
navi per indirizzarla verso l'informatica e la logistica.
Conclude la ditta di analisi: "IL settore dei contenitori è
ora pronto al combattimento per far fronte all'altro anno
problematico ed imprevedibile che verrà.
Proprio come l'anno scorso, i vettori dovrebbero essere in grado
di conseguire risultati solidi anche se modesti e continuare a
preparare il terreno per un futuro migliore".