Journal indépendant d'économie et de politique des transports
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CENTRO INTERNAZIONALE STUDI CONTAINERS
ANNO XXXVII - Numero 15 FEBBRAIO 2019
TRASPORTO INTERMODALE
IL SETTORE DEL TRASPORTO COMBINATO CRESCE RAPIDAMENTE MA CON UN PARCO MEZZI OBSOLETO
Il parco mezzi di trasporto combinato europeo è obsoleto e, nel giro di dieci anni, dovrà essere aggiornato.
Tuttavia, con le odierne specifiche tecniche dei carri, questo sarà problematico.
Si tratta di una delle conclusioni contenute nel "Combined Transport in Europe report 2018" pubblicato dalla BSL Transportation Consultants e dalla UIC.
Il rapporto è stato presentato il 30 gennaio nella sede centrale della UIC a Parigi.
Ogni due anni, i due partner effettuano una valutazione del mercato del trasporto combinato.
Per la prima volta quest'anno, il rapporto include un'informativa sul parco carri.
Più di 64.000 carri hanno un'età media di 20 anni.
Le cifre
I volumi di trasporto combinato sono in stabile aumento, nonostante i volumi generali di trasporto merci combinato siano stati quasi gli stessi negli ultimi dieci anni.
Dal 2005 i volumi di traffico di trasporto combinato si sono incrementati del 50%.
Rispetto al 2015, le cifre sono salite del 7,2%.
Ed il futuro appare roseo: l'aspettativa è nel senso che nei prossimi due anni i volumi si incrementino di quasi il 10%.
La parte del leone nel trasporto combinato in Europa l'ha fatta il trasporto non accompagnato ed il fattore essenziale per la crescita è stato il traffico internazionale.
Le movimentazioni transfrontaliere sono cresciute dell'81% dal 2005 e del 12% dal 2015.
I volumi complessivi di traffico del trasporto combinato sono ammontati a 22,5 milioni di TEU nel 2017.
La tratta ferroviaria è in media lunga 800 km.
Le problematiche
Queste cifre sono in linea con le aspettative pronunciate due anni fa.
Il settore assiste ad una stabile crescita e questo è un fatto positivo perché il trasporto combinato è in effetti la risposta alle preghiere per il clima, sostiene Ralf-Charley Schultze, amministratore delegato della UIRR.
"Il trasporto combinato è un frutto maturo che serve per conseguire gli obiettivi climatici fissati dal settore dei trasporti" sottolinea.
Ma, come dimostra il rapporto, guardando avanti esistono anche problematiche.
L'età media dell'attuale parco mezzi dedicato al trasporto combinato è di 20 anni.
I carri hanno un ciclo vitale di circa 40 e talvolta 45 anni.
Pertanto, nel giro di 10-15 anni sarà richiesto un aggiornamento epocale.
Tuttavia, è molto difficile soddisfare le mutevoli condizioni di mercato al momento, sostiene la BSL.
Dal lato positivo, il parco di carri tascabili è relativamente giovane ed è qui che ci si aspetta la maggior parte degli investimenti, aggiunge.
Il supporto
La maggior parte dei paesi europei mostra un qual certo supporto al settore del trasporto combinato, conclude il rapporto.
Diciotto paesi potrebbero definirsi come promotori dell'adozione di qualche provvedimento favorevole al settore, sebbene sei paesi non abbiano alcun programma di finanziamento nazionale.
Questi paesi sono la Norvegia, la Spagna, la Slovacchia, la Slovenia, la Lettonia e l'Estonia.
Sebbene il supporto a livello nazionale sia importante, lo è ugualmente - se non più importante - l'armonizzazione fra gli stati membri europei, sottolinea Schultze.
"Quello a cui assistiamo attualmente è una tendenza verso il nazionalismo in Europa che riguarda il settore del trasporto combinato.
Sul tavolo c'è una modifica della Direttiva sul Trasporto Combinato, ma attualmente alcuni stati membri hanno proposto un'altra versione dell'articolo di legge che potrebbe annullare l'armonizzazione in Europa.
E si tratta di qualcosa di veramente preoccupante".
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