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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS | ANNÉE XXV - Numéro 1/2007 - JANVIER 2007 |
Trasporto fluviale
Asta olandese per il porto fluviale serbo di Novi Sad
Un consorzio a guida olandese ha confermato il proprio interesse all'acquisizione del porto danubiano di Novi Sad, che dovrebbe andare all'asta il prossimo mese di marzo nel contesto del programma di privatizzazione del governo serbo.
Herman Lagendijk, la cui sede è a Rotterdam, socio della K&L Ports, che è stata costituita allo scopo di sfruttare le opportunità nel settore portuale serbo, ha dichiarato: "Abbiamo messo assieme un gruppo di investitori e siamo pronti ad impegnare dei soldi in questo porto, che si sta probabilmente avviando ad essere lo scalo primario della Serbia".
Il procedimento consisterà nella cessione dell'intera autorità portuale, aggiunge Lagendijk: "Il governo non vorrebbe avere nulla a che fare con i porti, mentre la privatizzazione sta ingenerando un sacco di interessi, sebbene resti ancora da vedere quale sarà il prezzo. Io penso che grosso modo possa aggirarsi tra i 15 ed i 30 milioni di euro".
Lagendijk è in una buona posizione per avvalorare le prospettive di Novi Sad, dopo aver costituito la DCEL (Danube Container Express Line) ed aver deciso di lanciare un nuovo servizio settimanale la prossima primavera da Costanza a Vienna.
Come amministratore delegato della DCEL, continua Lagendijk: "Attualmente esiste una qualche specie di servizio da Costanza a Belgrado che viene effettuato per conto della Zim, ma è poco frequente ed inaffidabile.
Stiamo rilevando quei traffici, ma con ulteriori scali a Vienna e Budapest, così come - forse - a Krems.
Disponiamo altresì di programmi per offrire ulteriori servizi sino a Duisburg nel caso riuscissimo ad ottenere dei carichi".
Lagendijk aggiunge che vi sono state dichiarazioni di interesse al riguardo anche da parte di Hapag-Lloyd, Italia Marittima, Maersk e Norasia quali possibili clienti.
"Ci sono tanti carichi che provengono dalla regione. Il terminal della DP World di Costanza ha fatto grandi passi avanti e tutti i porti della Serbia puntano all'ammodernamento, sebbene ci sia ancora bisogno di denaro da investirvi" afferma Lagendijk.
L'attuale infrastruttura per contenitori di Belgrado può movimentare 12.000 TEU all'anno, ma non ha spazio per potersi espandere.
Sono stati individuati sei possibili siti disponibili per un terminal completamente nuovo, ma sembra probabile che, a lungo termine, la movimentazione di contenitori venga dirottata presso il suo vicino rivale di Pancevo.
(da: Cargo Systems, dicembre 2006, pag. 7)
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