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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS | ANNÉE XXV - Numéro 2/2007 - FÉVRIER 2007 |
Porti
Marsiglia entra in una nuova era
Per il porto di Marsiglia, il programmato terminal contenitori Fos 2XL rappresenta l'elemento-chiave nel contesto della propria strategia finalizzata a divenire meno dipendente dal petrolio, che per il porto costituisce una tipologia di carico dagli alti volumi ma a basso valore.
Marsiglia è il terzo maggior porto petroli del mondo, dopo Rotterdam e Houston, ma vorrebbe conseguire traffici di maggior valore sotto forma di contenitori. Se il progetto dovesse andare avanti come previsto nei piani, il Fos 2XL triplicherà la capacità containerizzata di Fos sino a 2,1 milioni di TEU entro il 2011.
Lo scorso mese di ottobre, l'autorità portuale ha dato il via libera all'inizio dei lavori di costruzione; i primi lavori dovrebbero cominciare a marzo di quest'anno.
E' previsto che i lavori relativi alle infrastrutture siano completati entro la fine del 2008, mentre per quelli inerenti alle sovrastrutture si parla della fine del 2009. L'autorità portuale ed altri enti pubblici contribuiranno al progetto con 206 milioni di euro, mentre i futuri operatori terminalistici investiranno un importo simile.
Sempre nello scorso ottobre, l'autorità portuale ha siglato un contratto con la Port Synergie - un'associazione di impresa consociata della CMA CGM e della DP World - al fine di effettuare le operazioni presso uno dei due terminals del Fos 2XL, che comprende una banchina da 600 metri ed un piazzale ampio 50 ettari.
La MSC (Mediterranean Shipping Company), poi, a novembre ha sottoscritto un accordo in base al quale effettuerà le operazioni presso l'altro terminal, con 800 metri di banchine lineari ed un'area di piazzale di 52 ettari.
Ai sensi degli accordi di concessione trentacinquennale, la Port Synergie e la MSC si sono impegnate a garantire risultati pari rispettivamente a 500.000 e 700.000 TEU nel loro primo anno di operazioni, per poi crescere rispettivamente fino a 660.000 e 800.000 TEU successivamente.
Guy Janin, direttore generale del porto, è dell'opinione che circa il 75% dei risultati saranno costituiti da nuovi volumi di traffico, piuttosto che da traffici acquisiti dai terminal containers marsigliesi già in attività.
Il decollo dell'espansione si è rivelato un processo arduo, non ultimo a causa del persistente disaccordo con i sindacati dei lavoratori in ordine allo status dei gruisti e dei portuali, che desiderano restare dipendenti dell'autorità portuale, piuttosto che diventarlo degli operatori privati.
Dopo il suo primo anno completo da direttore generale, Janin confida che gli ostacoli residui possano essere superati.
Dichiara infatti al riguardo: "Un anno non è lungo. E' stata un'annata piuttosto calma, ma con un equilibrio sempre delicato. La sfida principale sta nel riuscire a conservare tale equilibrio in permanenza. Le iniziative intraprese dalla dirigenza hanno consentito all'anno di andar bene e hanno permesso una qualità decente del dialogo con i sindacati".
Janin sottolinea appassionatamente i risultati conseguiti nel miglioramento delle comunicazioni e nel rafforzamento delle relazioni tra sindacati, rappresentanti eletti, comunità portuale e clienti.
Adesso hanno regolarmente luogo degli incontri al fine di alimentare relazioni più strette e promuovere una "unità d'intenti" tra l'autorità portuale e la comunità portuale, rafforzata dai "contratti per progredire" tra gli azionisti e l'autorità portuale.
Si tratta di un segnale del percettibile cambiamento di atteggiamento da parte del porto, rispetto alle caratteristiche del predecessore di Janin, che aveva la reputazione di persona assai meno conciliante, in particolare con i sindacati.
Janin riconosce che le relazioni con i sindacati in passato sono state molto difficili: "Le relazioni con i sindacati sono sempre state frammentarie, con prassi scorrette, insofferenza, scioperi selvaggi ed una situazione di persistente conflitto che discendeva da una tradizione assai radicata. In questo scenario, è molto difficile riuscire a raggiungere una soluzione, specialmente con la minaccia di scioperi come strumento per pervenire ad un dialogo.
Lo scorso anno, abbiamo compiuto qualche modesto progresso in questa direzione tra cui il ridimensionamento dell'opposizione a Fos 2XL, il conseguimento del supporto per le iniziative inerenti alle riparazioni navali e gli accordi relativi ai terminals per i minerali grezzi ed i containers".
Poiché ci vorranno circa tre anni prima che il Fos 2XL diventi operativo, sembra che il porto di Marsiglia si stia muovendo nella direzione giusta per superare le questioni sindacali che alcuni anni fa sembravano insormontabili.
A differenza dei porti del Nord Europa, Marsiglia non è circondata da una folla di rivali e ha il vantaggio di eccellenti collegamenti con l'hinterland via strada, rotaia ed idrovia navigabile. Un numero sempre maggiore di caricatori si sta impegnando nel porto, che nel 2006 ha attirato nove nuovi clienti per implementare i progetti industriali e logistici. Il centro logistico del porto, cioè il Fos Distripark, adesso ha 128 ettari assegnati rispetto al sito da 160 ettari.
Nel 2007, il porto intende raggiungere i 103 milioni di tonnellate di carichi, malgrado la previsione di un calo nei traffici alla rinfusa.
Tra gli altri obiettivi del 2007 vi sono il rafforzamento delle iniziative nella baia orientale, la stabilizzazione dell'amministrazione e l'accelerazione dello sviluppo dei terminals pubblici, la creazione delle condizioni per l'ulteriore sviluppo del settore crocieristico e la finalizzazione di un accordo per l'uso del dock 10 per carichi secchi, uno dei docks per carichi secchi più grandi del mondo.
Janin spera altresì, quest'anno, di assistere alla finalizzazione di un piano di miglioramento a Fos ed al completamento delle trattative in ordine al Fos 2XL.
(da: Cargo Systems, gennaio/febbraio 2007, pag. 45)
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