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CENTRO INTERNAZIONALE STUDI CONTAINERSANNO XXXVII - Numero 15 NOVEMBRE 2019

TRASPORTI ED AMBIENTE

IL GLOBAL MARITIME ISSUES MONITOR 2019: LE QUESTIONI CORRELATE ALL'AMBIENTE ED AL CLIMA BALZANO IN CIMA ALL'AGENDA DEI RESPONSABILI DELLE DECISIONI

'La crisi economica globale' è stata giudicata come il fattore con il potenziale maggiore impatto sul settore marittimo in un orizzonte temporale decennale.

La 'nuova regolamentazione ambientale', 'la tensione geopolitica' e 'gli attacchi informatici ed il furto di dati' sono stati percepiti come i più probabili.

Il settore è stato giudicato meno preparato alle questioni globali ritenute di maggiore impatto, sebbene più sicuro in relazione ad alcune aree finanziarie.

Gli alti dirigenti prevedono che le questioni correlate all'ambiente ed al clima abbiano un importante impatto sul settore marittimo nel decennio a venire.

Questa è una conclusione importante del Global Maritime Issues Monitor 2019, pubblicato il 30 ottobre dal Global Maritime Forum, dalla Marsh JLT Specialty, una divisione del broker assicurativo e consulente per i rischi Marsh, e dalla International Union of Marine Insurance.

Coloro che hanno risposto all'indagine condotta in 46 diversi paesi di tutto il mondo evidenziano 'la decarbonizzazione del trasporto marittimo', 'la nuova regolamentazione ambientale', 'la domanda sociale di sostenibilità' e 'l'insuccesso nella mitigazione ed adozione del cambiamento climatico' come quattro delle prime 10 questioni in termini di potenziale impatto sul settore marittimo.

"Importanti iniziative ambientali sono in corso nell'ambito del settore marittimo e l'imminente regolamentazione dello zolfo nel 2020 sembra essere sul radar dei più importanti leader.

Essi ritengono che più probabilmente la nuova regolamentazione ambientale si manifesterà nei prossimi dieci anni e reputano che tale questione abbia il terzo impatto più elevato.

Ciò che più preoccupa è che essi percepiscono il settore marittimo come relativamente impreparato alla questione in prossimità della scadenza per l'entrata in vigore dei nuovi requisiti riguardo al carburante.

Quando si tratta della decarbonizzazione, il settore marittimo deve svolgere un ruolo ancora maggiore nell'occuparsi del cambiamento climatico ed il settore è un fondamentale portatore di interessi quando sono in gioco sia le cause che le soluzioni relative alla questione" afferma Peter Stokes, presidente del Global Maritime Forum.

Temi principali: il settore marittimo è alle prese con un'ampia gamma di problematiche

Le aree ambientali, economiche, geopolitiche e digitali attirano l'attenzione quando vengono messe a confronto con i temi principali in ordine alla probabilità, all'impatto ed alla preparazione.

Per il secondo anno consecutivo, si ha a che fare con una potenziale 'crisi economica globale' quale questione che avrà il maggiore impatto nei prossimi dieci anni.

Si tratta inoltre della questione a cui il settore è meno preparato, sebbene consideri l'evento come relativamente improbabile.

Analogamente, 'gli attacchi informatici ed il furto di dati' restano una delle principali preoccupazioni per il settore.

"Gli attacchi informatici sempre più complessi contro infrastrutture vitali - progettati per infliggere danni o perturbare le operazioni - sono al massimo storico.

Come dimostrano i recenti attacchi, hacker altamente qualificati hanno mostrato la capacità di penetrare facilmente nei sistemi utilizzati dal settore marittimo globale.

Coloro che hanno risposto alla ricerca di quest'anno sono anche giustamente preoccupati riguardo alla propria vulnerabilità alle crescenti tensioni geopolitiche in certe parti del mondo ed all'incremento dell'uso dell'automazione e delle avanzate tecnologie di analisi.

Per il settore è necessaria una maggiore collaborazione per valutare e modellare i rischi che circondano le nuove tecnologie e quelli in fase di evoluzione.

Abbiamo bisogno di apprendere dalle migliori pratiche in altri settori, se vogliamo riuscire ad adattarci e prosperare a dispetto di queste nuove minacce" afferma Marcus Baker, responsabile attività marittime e merci globali alla Marsh JLT Specialty.

Per contro, coloro che hanno risposto mostrano più fiducia nel 2019 in qualche area finanziaria.

È meno probabile che gli intervistati di quest'anno considerino 'l'insufficiente accesso alla finanza' come una questione significativa ed il suo punteggio relativo alla probabilità è sceso a 2,65, in ribasso rispetto a 3,01 nel 2018.

La preparazione resta una preoccupazione fondamentale

I principali leader percepiscono il settore marittimo come relativamente impreparato ad affrontare tutte e 18 le questioni sulle quali sono stati intervistati.

È più preoccupante il fatto che 7 questioni sulle 10 considerate come aventi il maggiore impatto siano fra quelle a proposito delle quali gli intervistati ritengono che il settore sia meno preparato.

"Il settore marittimo non è il solo a interrogarsi circa la propria preparazione riguardo a molte delle questioni contenute nell'indagine.

La maggior parte dei settori sono alle prese con le questioni inerenti al cambiamento climatico, agli attacchi informatici, alla rivoluzione tecnologica in corso ed alle preoccupazioni geopolitiche.

Noi speriamo che questa opinione sulla preparazione venga presa come una sfida.

La nostra ricerca qualitativa indica che il settore ha il potere di influenzare molte delle principali questioni a lungo termine individuate, nonché l'esperienza e le risorse per dedicarvi la propria attenzione" afferma Richard Turner, presidente della International Union of Marine Insurance.

Ricerca approfondita per arrivare a zero: la disponibilità di navi e carburanti a carbonio zero viene considerata come un'importante barriera alla decarbonizzazione del trasporto marittimo.

La ricerca approfondita per 'arrivare a zero' dello Issues Monitor - che guarda a sei barriere alla decarbonizzazione del trasporto marittimo - indica decisamente che la disponibilità di navi e carburanti a carbonio zero viene considerata come un'importante barriera alla decarbonizzazione del trasporto marittimo.

Anche se entrambe le questioni sono state classificate relativamente in alto quanto all'impatto percepito ed alla probabilità di verificarsi nel giro dei prossimi 10 anni, hanno però ricevuto i punteggi più bassi quanto alla preparazione nel contesto dell'intera indagine.

"Navi ad emissioni zero commercialmente fattibili alimentate da carburanti ad emissioni zero devono cominciare a fare ingresso nella flotta globale entro il 2030 ed occorre che il loro numero aumenti radicalmente nel corso degli anni '30 e '40 se si vuole che il trasporto marittimo internazionale rispetti l'obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 50% entro il 2050.

Ciò rappresenta una sfida senza precedenti, ma lo si può fare attraverso una stretta collaborazione ed una ponderata azione collettiva fra il settore marittimo, quello energetico, quello finanziario, i governi e le organizzazioni intergovernative" afferma Johannah Christensen, direttrice generale e responsabile dei progetti e dei programmi al Global Maritime Forum.

Lo Issues Monitor ha inoltre intrapreso una ricerca approfondita riguardo al tema della 'forza lavoro del futuro'.

Nel complesso, coloro che hanno risposto all'indagine non danno grande importanza alle questioni correlate alla forza lavoro quanto all'impatto, alla probabilità o alla preparazione come fanno per altre aree.

Gli intervistati affermano che l'incremento della automazione dei lavori e dei compiti molto probabilmente provocherà notevoli effetti sul settore nei prossimi 10 anni.

Essi considerano inoltre che ciò è quanto più probabilmente si verificherà, nonché una delle questioni alle quali il settore è meno preparato.

È possibile scaricare il Global Maritime Issues Monitor 2019 consultando il sito:
https://www.globalmaritimeforum.org/content/2019/10/Global-Maritime-Issues-Monitor-2019.pdf
(da: globalmaritimeforum.org, 30 ottobre 2019)



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