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03 de mayo de 2025 - Año XXIX
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de la logística


61a Assemblea Annuale

Relazione del Presidente, Filippo Gallo


Lecce, 28 maggio 2010


Signore e Signori, Autorità,

per la prima volta l'Assemblea Generale degli agenti e mediatori marittimi si tiene a Lecce, una città in realtà priva di un porto, il luogo per eccellenza dove si svolgono le nostre attività di raccomandazione e mediazione marittima. Ma, coscientemente, abbiamo scelto questa bellissima culla del barocco italiano perché facente parte di una Regione come la Puglia che di vocazione marinara ne ha invece moltissima, con ben dieci località con rilevanti attività portuali.

Il 2009 passerà alla storia dello shipping come un anno tra i più difficili dell'epoca moderna. Già a fine 2008 si erano manifestati i primi segnali di una crisi finanziaria che nell'arco di poche settimane avrebbe coinvolto tutta l'economia mondiale. Per sua natura, l'industria marittima è sempre la prima ad essere colpita, e per questo fummo i primi a cogliere i segni del cambiamento. I primi mesi del 2009 sono stati sicuramente i più drammatici, con i bilanci di tutti gli armatori e delle compagnie di linea in profondo rosso e con il blocco sostanziale degli ordini per nuove costruzioni ai cantieri navali. Ma un dato emerge oggi in tutta evidenza: nel momento più difficile a memoria d'uomo, l'industria dello shipping ha dimostrato di avere una straordinaria solidità, che le ha permesso di superare una congiuntura così negativa limitando al minimo le perdite. Nessuna fra le maggiori compagnie armatoriali ha dovuto portare i libri in Tribunale, nessuna fra le nostre agenzie marittime ha dovuto alzare bandiera bianca.

I colpi di scena sono stati tanti, così come tante sono le lezioni che abbiamo tratto sulla velocità del cambiamento e sulla difficoltà di fare previsioni a lungo termine, con la conseguente necessità di continui aggiustamenti e cambiamenti di rotta. Perché una cosa soprattutto è oggi chiara a tutti: che in questo anno e mezzo la geografia economica del mondo è radicalmente cambiata, e nulla sarà come prima. Il baricentro economico si è definitivamente spostato ad Oriente, mentre il ripiegamento dell'asse transatlantico sembra ormai irreversibile, almeno in termini di volumi di traffico.

Pensare oggi che passata la crisi si potrà tornare ad operare nelle stesse condizioni di prima significherebbe commettere errori simili a quelli compiuti nella seconda metà degli anni '70, dopo i due choc petroliferi che anche allora cambiarono la geografia politica del mondo. Quelli che capirono che l'asse della produzione si sarebbe spostato con ancora maggiore velocità in Giappone ed in Corea con nuovi modelli di sviluppo e di organizzazione del lavoro colsero straordinarie opportunità di mercato, mentre quelli che non si resero conto del cambiamento, ad iniziare da molte industrie italiane, furono progressivamente marginalizzate.

La storia si ripete: quasi nessuno ha saputo prevedere per tempo la crisi di fine 2008, pochi hanno azzeccato i tempi dell'uscita dalla recessione e pochissimi ci avevano messo in guardia contro la possibilità di implosione del sistema europeo, emersa con fragore con il rischio di insolvenza di un Paese come la Grecia. Così ci ritroviamo nel mezzo di una nuova crisi europea che si sovrappone a quella internazionale. Con il rischio che il blocco di molti investimenti si riveli una cattiva terapia per un'economia di trasformazione come la nostra, che ha bisogno di ridare competitività al sistema proprio con la realizzazione di opere infrastrutturali troppo a lungo ritardate. Purtroppo è soprattutto la cattiva finanza che continua a prosperare, malgrado tutte le rassicurazioni delle banche centrali. Non più e non solo negli Stati Uniti ed in Europa ma anche e soprattutto in Oriente ed in particolare in Cina, dove vi sono titoli che nei mesi della crisi hanno guadagnato il 200, il 300 e perfino il 400%.

Questa volta, tuttavia, le imprese italiane nel loro complesso si presentano più attrezzate sul mercato emergente. Le aziende italiane in Cina sono oltre 2 mila e gli impianti produttivi più di 600. Gli investimenti italiani in Cina degli ultimi 15 anni sono stati ingenti. Si sarebbe potuto fare molto di più, perché l'Italia è solo quarta per interscambio dietro a Germania, Francia ed Olanda. E quest'ultima, come ben sappiamo, deve la sua posizione al porto di Rotterdam e al suo sistema logistico. L'Italia conferma invece il suo cronico disavanzo con la Cina, innescato sia dalle delocalizzazioni che dall'acquisto di beni a basso costo di produzione. Solo lo scorso anno sono stati importati beni per più di 20 miliardi di euro, e per Pechino l'Italia è salita alla decima piazza globale. Ma oggi è necessario un ulteriore salto di qualità, che consenta ad entrambi i Paesi di diventare complementari, pur con le debite proporzioni. Un buon punto di partenza potrebbe essere quello degli investimenti esteri diretti, il settore nel quale il nostro Paese è cronicamente fra i più arretrati in Europa. L'opportunità è il fondo sovrano cinese, che ha destinato all'Europa 200 miliardi della sua dotazione di 600 miliardi di dollari per investimenti strategici. I settori sui quali investire sono molti, ma una posizione di rilievo dovrebbe essere assunta dai trasporti e dalla logistica. Naturalmente se gli investimenti cinesi saranno agevolati e non visti con il solito sospetto.

Non bisogna tuttavia dimenticare che una delle ragioni della crisi è stata la convinzione della possibilità di una crescita illimitata, dopo un decennio al gran galoppo. Ed è stato in gran parte proprio il ‘fattore Cina' a far spingere troppo sull'acceleratore, con i suoi trend di crescita a doppia cifra. La crisi del credito seguita all'esplodere della bolla finanziaria americana ha coinvolto tutti i settori produttivi, con un effetto domino inarrestabile. Per tutti il tema dominante dell'anno è stata la sopravvivenza, piuttosto che la quota di mercato.

La crisi dello shipping è stata il riflesso a livello globale dell'economia dei paesi economicamente più sviluppati, accentuato da una crisi di sistema. Non dimentichiamo che la recessione ha preso l'avvio da una crisi finanziaria ed ha fatto presto sentire i suoi effetti sull'economia reale. La conseguenza è stato il tracollo del commercio che ha interessato le materie prime, dalle commodities ai prodotti petroliferi fino ai prodotti finiti, a conseguenza del calo dei consumi. Lo shipping, gravato da un order-book eccessivo, sostenuto da speculazioni finanziarie e dalla comparsa improvvisa di operatori non professionisti, ha subito queste circostanze negative con pesanti ripercussioni sulla stabilità economica di alcuni settori armatoriali.

Per fortuna i danni sono stati limitati, grazie alla solidità dei fondamentali sui quali il nostro settore si è sempre basato. Complessivamente, il traffico marittimo è stato lo scorso anno di 7,8 miliardi di tonnellate, il 4,5% in meno rispetto al volume record di 8,2 miliardi di tonnellate raggiunto nel 2008. La contrazione dei beni di consumo ha determinato la flessione dei traffici containerizzati, scesi in un anno del 9% da 1,3 a 1,2 miliardi di tonnellate. Gli anni precedenti erano stati positivi. Discreto il 2006, ottimo il 2007 ma già eroso dalla crisi il 2008. Le compagnie si sono così trovate a dover fronteggiare il 2009 con un portafoglio ordini troppo ricco e scarse risorse a disposizione. Con la costante della sovraccapacità di stiva rispetto alla domanda, un tema che crediamo caratterizzerà il settore anche per il prossimo anno. Innanzi tutto per una questione tecnologica: gli armatori hanno investito molto nelle nuove costruzioni, con innovazioni che sono state addirittura straordinarie. Per fare solo due esempi, pensiamo alle mega portacontenitori da oltre 13.000 teus che si stanno introducendo sulle grandi rotte internazionali, ma anche alla normalità di navi da oltre 6.500 teus impegnate sulle rotte regionali. Oppure alle grandi navi da crociera, prodotte principalmente in Italia, eccezionalmente diverse da quelle che venivano realizzate solo dieci o quindici anni fa. Per non parlare dell'attenzione degli armatori alla protezione dell'ambiente e alla qualità della vita a bordo, temi sui quali i passi in avanti realizzati dai Paesi più avanzati sono stati addirittura epocali.

Per far fronte alla crisi, le agenzie marittime hanno dovuto dar corso a drastici programmi di abbattimento delle spese, che nella gran parte dei casi si è riusciti ad ottenere senza riduzioni strutturali del personale o con esuberi limitati. In Italia le agenzie marittime hanno potuto beneficiare in molte Regioni dei contributi locali per la cassa integrazione in deroga, che ha consentito di mantenere il lavoro a diverse centinaia di persone. È uno strumento che ha ben funzionato, e che in alcuni casi continua ad essere utilizzato anche quest'anno, pur nella limitatezza dei fondi disponibili. In una situazione così difficile e articolata emerge anche l'utilità per le compagnie di linea di valorizzare nuovamente le figure degli agenti raccomandatari a servizio degli armatori. È una riflessione che riguarda in particolare alcuni settori dello shipping internazionale, in controtendenza rispetto alla scelta di fare agenzia diretta prevalente degli ultimi anni. Anche perché le compagnie hanno dovuto occuparsi prima di tutto di strutturare interventi molto articolati sul ‘core business' della loro attività, dai sempre più diffusi accordi di collaborazione fra vettori diversi alla sempre più estesa applicazione dello ‘slow steaming' per le navi di linea, dai rinvii nelle consegne alla cancellazione di ordini ai cantieri, dai risparmi sui noleggi alla messa in disarmo di quote anche significative della flotta. Per finire con la sostanziale messa in soffitta di molti progetti di acquisizione diretta dei terminal da parte delle compagnie, volte all'acquisizione del controllo di tutto il ciclo trasportistico.

Il consolidamento fra le compagnie di trasporto container previsto da molti non c'è stato, ed il mercato delle fusioni ed acquisizioni è rimasto praticamente fermo. È invece cambiato radicalmente l'approccio al mercato da parte sia dei consorzi armatoriali che delle singole compagnie, con accordi inediti soprattutto fra i players maggiori. Con l'entrata in servizio di un gran numero di navi di grandissima capacità, questa tendenza potrebbe determinare nuovi equilibri su alcune rotte, aprendo però nel contempo nuove possibilità ad altri operatori nei servizi diretti da scalo a scalo. Ma credo vada sottolineato che il processo di riorganizzazione avviato nell'ultimo anno è stato forse intrapreso con ritardo, considerato che da molto tempo si sottolineava la necessità di una maggiore concentrazione dei gruppi armatoriali ed una migliore collaborazione fra i consorzi. Gli operatori con flotte esigue si stanno comunque riducendo, e, nel momento in cui l'offerta di navi si sarà riequilibrata, il mercato si presenterà più concentrato, disponendo di nuove navi costruite seguendo moderni criteri tecnologici, più attenti all'efficienza ed al risparmio energetico. Nel settore del carico secco, dopo la stagnazione di inizio 2009 i segnali positivi sono stati molti, grazie soprattutto alla forte ripresa di alcuni mercati, soprattutto asiatici. Il settore continuerà tuttavia ad essere caratterizzato anche quest'anno da una accentuata volatilità. Il settore cisterniero ha avuto un anno particolarmente difficile, ma le previsioni per l'anno in corso sono tutto sommato incoraggianti. Con il ‘phasing out' anticipato delle ultime mega petroliere monoscafo, la qualità della flotta cisterniera mondiale è senza dubbio migliorata, con la flotta dei Paesi più avanzati quasi completamente rinnovata.

Oggi i segnali di ripresa dell'economia hanno basi solide, ma vengono soprattutto da alcune parti del mondo, meno da altre. In particolare, secondo le stime del Fondo Monetario Internazionale, la maggior parte delle economie industrializzate avrà una crescita modesta, dallo 0,6% dell'Italia all'1% del Giappone, dall'1,5% della Germania all'1,8% degli Stati Uniti. In questa situazione l'economia cinese diventerà ancor più dominante: rispetto alla crescita dell'8,7% del 2009 già quest'anno si prevede il ritorno alla doppia cifra, con una percentuale superiore al 10%. Sul mercato marittimo la nuova accelerazione si è già vista alla fine dello scorso anno, con il forte incremento nell'importazione delle materie prime, mentre da alcuni mesi i suoi riflessi si fanno finalmente sentire anche nel settore del traffico container. Il traffico containerizzato mondiale supererà quest'anno la barriera dei 126 milioni di teus, per arrivare nel 2011 a 134 milioni di teus. E ricordo a tutti noi che la barriera dei 100 milioni di teus fu superata nel 2005, mentre per la soglia dei 10 milioni di teus bisogna risalire al 1980, quando la movimentazione di container pieni fu di 11 milioni 400 mila teus.

Un altro elemento di novità è la forte accelerazione dell'economia di alcuni Paesi del Sud America, con particolare riferimento al Brasile, che pur tra le consuete contraddizioni sta nuovamente vivendo una stagione di forte sviluppo. Per quanto riguarda invece il Nord America, malgrado la recente ripresa delle importazioni con percentuali fra il 10 ed il 15%, la sensazione diffusa è che ci vorranno ancora un paio di anni perché i volumi del traffico internazionale possano tornare ai livelli precedenti la crisi.

Il quadro di riferimento internazionale è quanto mai ‘challenging', ed offre discrete opportunità ad un sistema produttivo flessibile come il nostro. Che difetta però di un efficiente sistema logistico, essenziale per il successo di un Paese trasformatore. Il punto di partenza necessario è quello della riforma della legge portuale del 1994, che nella prima fase della sua applicazione ha dato ottimi risultati, ma che ha assoluto bisogno di essere rinnovata. La riforma introduce novità su aspetti di rilievo, da piani regolatori più veloci a procedure più snelle per i dragaggi. Inoltre, attribuisce maggiori poteri al presidente rispetto ad un comitato portuale comunque più leggero, nel quale gli agenti marittimi continueranno a non avere alcun conflitto di interesse, essendo quelli che portano le navi nei porti.

Purtroppo, dopo una gestazione durata alcuni anni, la riforma si è arenata sul tema di fondo di una relativa autonomia finanziaria delle autorità portuali. Il disegno di legge proposto dal Governo è del tutto carente proprio nella norma chiave, quella dell'autonomia finanziaria, promessa a più riprese sia dalla maggioranza che dall'opposizione e ancora una volta negata. Il Presidente della Commissione Trasporti del Senato ha dichiarato che il disegno di legge verrà riproposto, riducendo a percentuali simboliche la restituzione ai porti di quanto incassato sotto forma di Iva. Ma oggi sappiamo che a causa della crisi europea, nell'arco dei prossimi due anni il Governo dovrà mettere mano ad una manovra da circa 25 miliardi di euro, che comporterà tra l'altro il probabile taglio di molti investimenti infrastrutturali. Anche per questo motivo ci sembra necessario porre il tema dell'autonomia finanziaria dei porti in termini diversi. Anche perché continuando a sostenere che con pochi punti di IVA sarà possibile accendere nuovi mutui, si rischia di dare corpo alle preoccupazioni di chi cerca con ogni mezzo di limitare il deficit.

A nostro giudizio, sarebbe più opportuno comprendere le ragioni del Ministro Tremonti e ritornare al punto di partenza, quello delle linee guida fissate alcuni anni fa dall'Unione Europea, poi completamente disattese sia dall'Italia che dalla maggioranza dei Paesi dell'Unione. Con un'aggravante: che i porti italiani restano probabilmente gli unici al mondo a tassare in maniera diversa la nave e le merci. Sull'esempio di quanto avviene ormai da molti anni in Nord Europa, crediamo che il percorso più trasparente dovrebbe essere quello del ‘pay per use', con il conseguente abbattimento dei costi collaterali che determinano la scelta di altri porti europei da parte della merce.

Un sistema semplice, basato su una forma giuridica più moderna delle autorità portuali, che comporterebbe di conseguenza il federalismo fiscale più oggettivo. I porti che sapranno sviluppare maggiori traffici saranno quelli che incasseranno di più e che potranno quindi investire di più ed attrarre investimenti privati dai grandi gruppi sia italiani che internazionali. A patto di ridisegnare completamente la pianificazione e la governance dei porti e dei loro collegamenti con il mercato.

L'applicazione di questo principio darebbe maggior vigore ai sistemi integrati, un'esigenza che viene già avvertita dalle autorità portuali più avvedute, che si propongono con nuove alleanze: al Sud la IMETA fra i porti di transhipment di Gioia Tauro, Cagliari e Taranto. Poi l'Autorità dei porti del Levante con Bari, Barletta, Monopoli ed il prossimo inserimento di Manfredonia. In Alto Adriatico la NAPA tra Capodistria, Trieste, Venezia e Ravenna. Infine l'associazione Ligurian Ports tra Genova, Savona e La Spezia.

L'obiettivo è l'integrazione dei porti nella catena logistica, dai terminal ai retroporti e alle destinazioni finali. Quello che le proposte di riforma della legge dovranno considerare è che il nostro problema principale non sono i terminal, ma le infrastrutture di collegamento con il mercato. È questo il nodo sul quale ci dobbiamo confrontare. I terminal portuali potrebbero essere tutto sommato adeguati alle nostre esigenze su quasi tutto il territorio nazionale, sia pure con molti doppioni e con troppe sovrapposizioni, se avessero la capacità di operare con banchine, pescaggi e gru adeguate sulle grandi navi delle ultime generazioni che trasportano i container allineati su 22 file.

Diciamolo con chiarezza: lo spreco di denaro pubblico è stato una costante delle politiche fin qui seguite, con la moltiplicazione delle autorità portuali dalle sedici del 1994 a venticinque e con la conseguente erogazione a pioggia dei fondi nazionali. Il centralismo e la distribuzione "politica" delle risorse su una miriade di porti ha minato la competitività di tutto il sistema. Una sia pur limitata autonomia finanziaria eliminerebbe in parte la questione, premiando gli scali maggiori sulla base della graduatoria dei volumi di traffico. Ma maggiori garanzie deriverebbero dal vincolo dell'autonomia finanziaria di ciascun porto al reperimento di investimenti privati reali, cioè di capitali di rischio e non di mutui bancari. In questo modo sarebbero premiati i porti che non solo generano maggiori traffici, ma che sono anche più capaci di attrarre i grandi gruppi internazionali del terminalismo e del trasporto marittimo e intermodale legandoli al territorio con ricadute durevoli sull'occupazione e sull'economia locale nel suo complesso.

Vorrei che a questo punto fosse però ben chiaro a tutti che con questo non voglio assolutamente proporre un sistema che qualcuno potrebbe sostenere che si dimentica di tutti gli altri porti, privandoli delle risorse necessarie a mantenere le loro caratteristiche peculiari.

Sono invece fortemente convinto che il nuovo sistema debba prevedere una qualche forma di sussidiarietà, seppure con concetti e forme nuove, diversi dai finanziamenti a largo raggio come succede oggi, con l'obiettivo di promuovere quei progetti di specializzazione che scaturiranno dai più ampi sistemi portuali sopra menzionati.

Il vero problema dei porti è l'insufficienza dei collegamenti infrastrutturali con il mercato, sia domestico che europeo. Per superare questa criticità, è necessario che la legislazione sui porti includa il tema dei corridoi, della retroportualità e delle infrastrutture, sia ferroviarie che stradali. Uno sviluppo significativo dei traffici si può avere solo con servizi ferroviari efficienti. Ed invece stiamo assistendo al progressivo smantellamento pezzo per pezzo del trasporto ferroviario merci di Trenitalia, che offre servizi inadeguati a prezzi esorbitanti.

È allora sempre più necessario superare la frammentazione attuale con la costituzione di un unico sistema logistico che faccia perno sulla collaborazione, o ancora meglio sulla fusione, dei porti principali. L'esempio viene dall'Olanda, dove proprio in questi giorni è stato formalizzato il progetto Gateway Holland, che punta a fare dei Paesi Bassi una piattaforma logistica integrata in cui tutte le componenti collaborino invece di competere tra loro.

Il progetto nasce dalla constatazione di un fallimento: quello del moderno ed innovativo ex terminal container Ceres di Amsterdam, preso in concessione da Hutchison Ports, prima società terminalistica mondiale, ma colpito dalla crisi e ormai inattivo per mancanza di clienti. Oggi si considera un errore aver provato a portare i container ad Amsterdam, specializzata nelle merci varie, quando a pochi chilometri c'è Rotterdam, il principale scalo europeo per la movimentazione dei contenitori. Sulla base di questa esperienza le autorità pubbliche olandesi stanno definendo una nuova strategia portuale, che tenga conto della vera novità di questi anni: che la scelta dello scalo dove far transitare le merci è determinato sempre più dalla rete di servizi logistici e di infrastrutture a cui quel porto è collegato.

Questo significa che ogni scalo dovrà far parte di una rete, anche con i terminal interni, per il flusso delle tipologie di merce in cui è specializzato. Altrimenti si continuerà a sprecare denaro pubblico in iniziative che rischiano di essere doppioni inutili, come appunto il terminal Ceres di Amsterdam o le attività crocieristiche del porto di Rotterdam. O, come succede troppo spesso in Italia, con investimenti eccessivamente costosi slegati dalle reti logistiche.

I fondamentali sono chiari: la domanda è il volume di traffico che richiede di essere movimentato in un mercato, mentre l'offerta è la capacità di movimentazione portuale, che deriva dagli investimenti in infrastrutture, impianti e macchine, forza operativa. Il problema è l'utilizzazione dei terminal. In altre parole, quanta offerta è utilizzata dalla domanda. Più è bassa e meno vengono ricompensati gli investimenti ed utilizzata la forza lavoro: guerra di prezzi, perdite economiche e impatti negativi sull'occupazione. Più è alta, oltre un certo limite, vi è inadeguatezza alle richieste del mercato e congestione, perdita di business e ricadute negative sul territorio e sull'economia in generale.

Una costante dei nostri porti nell'era della containerizzazione è il ritardo cronico nella realizzazione di progetti di adeguamento della capacità, che fra il 2005 ed il 2007 ha portato a situazioni vicine alla saturazione e congestione in alcuni terminal.

Con estrema chiarezza, va sottolineato che una corretta pianificazione degli investimenti, sia finanziari che occupazionali deve essere correlata ai tempi di crescita della domanda. Inoltre, andrebbero attentamente valutati in sede di mercato omogeneo i costi connessi ai vari progetti. Con l'obiettivo di smettere una volta per tutte con la dispersione delle risorse, impegnando i fondi solo su pochi progetti e nei tempi più opportuni. Con l'obbligo assoluto della connessione ad una efficiente rete di trasporto inland.

L'efficienza del sistema passa per la sua modernizzazione, con l'eliminazione dei colli di bottiglia, non solo fisici, che ancora lo caratterizzano. La collaborazione sempre più stretta con l'Agenzia delle Dogane con l'adeguamento dei sistemi informatici e l'introduzione in molti porti dello sportello unico, stanno producendo buoni risultati. Si tratta di un nodo essenziale: non è più possibile che nei nostri scali i sistemi informatici veterinario e fito sanitario non dialoghino fra loro, per fare solo un esempio. Ma c'è un elemento in più che determina vistose distorsioni del mercato. Si tratta delle differenze fra i codici doganali dei diversi Paesi dell'Unione Europea. La realtà è che sono sistemi non omogenei. La mancanza di classi di rischio comuni sta determinando fenomeni di autentico dumping normativo, con la sempre più diffusa applicazione della sottofatturazione di prodotti destinati a certi mercati ma scaricati in porti dove vengono applicati criteri più permissivi. Un esempio per tutti è quello dei prodotti tessili per il mercato italiano, fatturati a prezzi ridicoli e sempre più spesso sbarcati in Polonia per essere poi avviati verso l'Italia via camion. E comunque, con maggiore rispetto della realtà commerciale, bisogna considerare i vantaggi competitivi ormai irreversibili acquisiti dai sistemi logistici del Nord Europa con i centri di assemblaggio e distribuzione pan-europei in settori come l'elettronica di consumo.

Con un'aggravante, che abbiamo messo in evidenza in collaborazione con la federazione nazionale degli spedizionieri Fedespedi: che la nuova normativa sull'Iva introdotta a Febbraio mette in difficoltà sia gli agenti marittimi sia gli spedizionieri. La criticità maggiore riguarda la territorialità, ossia il luogo dove va pagata l'Iva. Se nel vecchio regime a pagare nel proprio Paese era chi prestava il servizio, adesso l'obbligo si sposta al beneficiario del servizio, che nello shipping è spesso un'azienda estera. La normativa è congegnata in modo tale che agenti, broker e spedizionieri rischiano di perdere lo status di esportatori abituali, uno strumento che permette loro di fare acquisti senza assoggettamento Iva, calmierando così l'ammontare dei crediti maturati nei confronti dell'erario. In pratica, a partire dal gennaio 2011, quando cominceranno a farsi sentire gli effetti del provvedimento, le imprese avranno un credito alto nei confronti dello Stato, quindi soldi immobilizzati, e scarsa liquidità per portare avanti la loro attività. Si tratta di un provvedimento che crediamo debba essere rivisto, in modo da garantire la corretta operatività e l'uniformità della sua applicazione in tutta l'Unione Europea, senza ulteriori aggravanti per le aziende del nostro Paese.

Un tema che riteniamo opportuno sottolineare in questa sede è quello della difesa del registro internazionale, e del suo corretto finanziamento. La normativa, introdotta poco più di dieci anni fa, ha fatto fare uno straordinario balzo in avanti alla nostra marina mercantile, che ha triplicato il tonnellaggio e a buon diritto è considerata oggi una delle più moderne e più sicure del mondo. In particolare la flotta passeggeri, sia per i traghetti che per le crociere, è stata rinnovata in maniera sostanziale, e la nostra azienda cantieristica ha acquisito la leadership mondiale del settore. La perdita del registro internazionale significherebbe la fine della nostra marina mercantile. Non c'è via di mezzo, perché le alternative non sono in Liberia o a Panama ma in Europa, dove tutte le altre nazioni marittime adottano lo stesso sistema.

Vorrei chiudere la relazione con un particolare apprezzamento per l'ottimo lavoro che la Guardia Costiera ha svolto anche quest'anno per la sicurezza della navigazione e per tutti gli altri compiti che ad essa sono affidati. Le Capitanerie di Porto e gli agenti marittimi sono sempre presenti in tutti i 144 porti italiani ed operano in strettissima collaborazione per garantire le migliori condizioni operative nei porti per l'arrivo e la partenza delle navi. Per questi e per tanti altri motivi, desidero anche quest'anno ringraziare pubblicamente il Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, Ammiraglio Raimondo Pollastrini, e tutti gli Ufficiali, Sottufficiali e Marinai che tutti i giorni operano con grande professionalità e competenza al servizio della comunità marittima. Desidero altresì rivolgere un sentito ringraziamento al dott. Cosimo Caliendo, Direttore Generale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - Direzione Porti - e ai suoi stretti collaboratori con i quali quotidianamente ci confrontiamo su tutte le materie e problematiche che sono alla base della nostra attività.

Infine, a nome di tutta la categoria che mi onoro di rappresentare, voglio esprimere sentiti e sinceri ringraziamenti alla Direzione Generale per i Porti ed al Comando Generale, per aver saputo tutelare la nostra professione nella delicata e difficile fase di recepimento della Direttiva Comunitaria sui servizi, la cosiddetta Bolkenstein.


Cari amici e colleghi,

la ripresa che ci aspettiamo sarà frutto del lavoro delle imprese e dell'impegno del Governo per l'ammodernamento del nostro sistema. Come ha bene sottolineato il Ministro Tremonti, il futuro che ci attende dipende in massima parte da noi stessi, e volerlo anticipare a prescindere dall'uomo e dalle sue necessità è arroganza della conoscenza e superstizione. Il mercato non sta in equilibrio da solo, e non bisogna dimenticare che la crisi è iniziata con lo spostamento di importanti quote di capitale dal profitto alla rendita. È pur vero che anche nell'economia post industriale vi sono ragionevoli tassi di prevedibilità. Ma la progressiva finanziarizzazione dell'economia accentua sempre più l'imprevedibilità di un sistema dominato da gruppi di rapaci che perseguono i loro interessi a prescindere dalle condizioni del mercato. La ripresa dell'economia industriale, che è in corso soprattutto in Oriente, è fondata su forti iniezioni di tecnologia che stanno accelerando la trasformazione sia del sistema produttivo che delle modalità di trasferimento delle merci dalla produzione al consumo. L'Europa, e l'Italia in particolare, rischiano di uscire dalla crisi in maniera fittizia, senza crescita. Una bonaccia nella quale tutti i nostri mali diventerebbero cronici con la prospettiva di un orizzonte senza sviluppo dell'occupazione e della qualità della vita. Le grandi crisi hanno sempre comportato anche l'opportunità di rimettere in discussione i sistemi di valori su cui le società si fondano. Credo che in un periodo di così profonda trasformazione sia necessario ritrovare una spinta morale simile a quella che consentì ai nostri genitori di far diventare in pochi anni l'Italia un esempio di sviluppo, con la rapida e straordinaria trasformazione della nostra economia da agricola ad industriale avanzata. Quello che è stato fatto allora può essere di nuovo possibile oggi. Cominciando a riportare al centro del nostro lavoro quotidiano l'etica del lavoro e del sacrificio, il senso del dovere e la solidarietà.

Grazie a tutti per l'attenzione.
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En el primer trimestre de este año, el tráfico de mercancías en el puerto de Rotterdam disminuyó un -5,8%.
Róterdam
Tanto el desembarque (-3,1%) como el embarque (-11,9%) están disminuyendo
El aumento de la carga de contenedores no es suficiente para que el puerto de Amberes-Brujas evite una caída del -4,0% en el tráfico trimestral
Amberes
Se agravó el descenso de los graneles líquidos (-19,1%)
La Asociación de Armadores de China considera que las medidas adoptadas por Estados Unidos contra los buques chinos son un ejemplo típico de unilateralismo y proteccionismo.
Pekín/Washington
La WSC reitera que dichas medidas podrían socavar el comercio estadounidense, perjudicar a los fabricantes estadounidenses y socavar los esfuerzos para fortalecer la industria marítima del país.
COSCO expresa su firme oposición a los impuestos planeados por EE.UU. a los buques chinos
Llevar a la fuerza
Distorsionan la competencia leal -denuncia el grupo de Shanghái- y obstaculizan el normal funcionamiento del transporte marítimo.
Creciente participación de nuevos participantes en el sector del transporte ferroviario europeo
Madrid
En 2023, el rendimiento del transporte de mercancías por ferrocarril disminuyó un -8%
Nuevos impuestos a los barcos chinos que solo aumentarán los precios para los estadounidenses
Washington
El vicepresidente ejecutivo de la Cámara de Comercio de Estados Unidos lo denunció
Se fijan montos de impuestos para buques vinculados a China que llegan a puertos de EE.UU.
Washington
Calculadas en base a la capacidad neta o volumen de contenedores, se aplicarán a partir de octubre y se irán incrementando progresivamente.
Lanzada licitación internacional para adjudicar la concesión del nuevo astillero del puerto de Casablanca
Casablanca
Es el más grande de África y está sin uso desde 2019.
Federlogistica, la industria debe dejar de abordar la logística solo en términos de costos
Génova
Falteri: Es necesaria una sala de control nacional integrada por representantes del sector logístico y de grupos industriales
ABB cierra un primer trimestre positivo aunque el crecimiento de los ingresos es menor de lo esperado
Zúrich
Wierod: Nuestro enfoque consolidado de local a local nos protege de la guerra comercial
Nuevo acuerdo mundial sobre salario mínimo para la gente de mar
Ginebra
El nivel subirá a $690 a partir del 1 de enero de 2026 para llegar a $704 a partir de 2027 y $715 a partir de 2028.
El comercio mundial de bienes podría caer un -1,5% este año
Ginebra
La OMC lo prevé. Okonjo-Iweala: La persistente incertidumbre amenaza con frenar el crecimiento global, con graves consecuencias negativas para el mundo.
En 2023, aproximadamente dos tercios de todas las mercancías transportadas en la UE se transportaron por mar.
Luxemburgo
En el período 2013-2023, solo aumentó la participación del transporte por carretera, mientras que la de los demás modos disminuyó.
Suspendidos los envíos postales de mercancías desde Hong Kong a EE.UU.
Hong Kong
Hongkong Post enfrenta aranceles exorbitantes e irrazonables debido a acciones injustificadas e intimidantes de Estados Unidos
Confitarma destaca la necesidad de que la estrategia de descarbonización no penalice el transporte marítimo frente a otros modos
Roma
Zanetti: garantizar también que el proceso de implementación tenga en cuenta las necesidades operativas de la industria
Intercargo e Intertanko expresan preocupación por el acuerdo de descarbonización del transporte marítimo
Londres
Se destacó la complejidad de la medida adoptada por la OMI y el inusual procedimiento del cual se excluyó a las organizaciones no gubernamentales.
Los ataques piratas a barcos aumentarán en el primer trimestre de 2025
Los ataques piratas a barcos aumentarán en el primer trimestre de 2025
Londres
Fuerte aumento de incidentes en el estrecho de Singapur
Interferry acoge con satisfacción el acuerdo de la OMI sobre la descarbonización del transporte marítimo, pero considera que la estrategia es demasiado compleja
Victoria/El Pireo
La Asociación de Armadores Griegos, decepcionada por no reconocer el papel esencial de los combustibles de transición como el GNL
La Organización Internacional del Trabajo reconoce a la gente de mar como trabajadores clave
Londres
ITF e ICS: un momento histórico
CMA CGM adquirirá el 35% del Puerto Seco de Octubre de Egipto
El Cairo
La empresa opera un puerto seco en la zona industrial y logística cerca de El Cairo.
TiL del Grupo MSC asumirá el control total de las terminales portuarias de Hutchison
Nueva York
Así lo informa Bloomberg, precisando que las terminales panameñas serían gestionadas conjuntamente con BlackRock
El MEPC aprobó el proyecto de reglamento sobre la descarbonización del transporte marítimo, que incluye una norma obligatoria sobre combustible y un precio a las emisiones de gases de efecto invernadero.
Londres/Washington/Bruselas
Se prevé la creación de un Fondo para recaudar recursos derivados de la fijación de precios de las emisiones
Grupo de trabajo de cinco asociaciones para el relanzamiento del transporte ferroviario de mercancías en Italia
Roma
Iniciativa de Agens, Assoferr, Assologistica, Fercargo y Fermerci
El MIT señala a Matteo Paroli como nuevo presidente de los puertos de Génova y Savona-Vado
Roma/La Spezia
La comunidad portuaria de La Spezia también solicita un nombre para la Autoridad Portuaria de Liguria Oriental
Aprobado el presupuesto final de la Autoridad del Sistema Portuario del Mar Adriático Central para 2024
Ancona
Luz verde del Comité de Dirección
RFI, licitación adjudicada para obras de mantenimiento y mejora de las telecomunicaciones
Roma
Programa por un valor aproximado de 180 millones de euros
Se firma contrato para asignar a CMA CGM la gestión de la terminal de contenedores del puerto de Latakia
Damasco
Se esperan inversiones de 230 millones de euros en los primeros cuatro años
Rizzo nombrado comisionado extraordinario de la Autoridad del Sistema Portuario del Estrecho
Mesina
Los ingresos del Grupo DHL aumentaron un +2,8% en los primeros tres meses de 2025
Bonn
Beneficio neto de 830 millones de euros (+3,9%)
Finalizada la compra del área para la nueva terminal de cruceros en Marghera
Venecia
Se espera que esté operativo en la temporada de cruceros de 2028.
CMA CGM completa la adquisición de Air Belgium
Marsella/Mont-Saint-Guibert
Mazaudier: Fortalecer nuestra capacidad aérea con efecto inmediato
En 2024 se transportaron 94,4 millones de toneladas de mercancías en la red ferroviaria austriaca (+2,2%)
Viena
El 31,8% del volumen total se logró en rutas de más de 300 kilómetros
En los primeros tres meses de 2025, el tráfico de mercancías en los puertos albaneses disminuyó un -1,8%
Tirana
Los pasajeros también disminuyen (-1,6%)
Aprobados el presupuesto definitivo y el informe anual 2024 de la AdSP de Cerdeña
Cagliari
Proyecto piloto para la emisión unificada de permisos de acceso a puertos para transportistas
Se aprueban por unanimidad los estados financieros de Interporto Padova para el ejercicio 2024
Padua
Los ingresos aumentaron un +7,3%
En marcha las obras de remodelación del polo agroalimentario del puerto de Livorno
Livorno
Obras por valor de seis millones de euros
Bluferries está listo para poner en servicio el nuevo ro-pax Athena en el Estrecho de Messina
Mesina
Puede transportar hasta 22 camiones o 125 automóviles y 393 personas.
Aprobados los estados financieros del ejercicio 2024 de la AdSP del Mar Jónico
Taranto
424,8 millones de obras portuarias finalizadas en la última década
Kalmar informa menores ingresos trimestrales y mayores pedidos nuevos
Helsinki
En los tres primeros meses de 2025, el beneficio neto fue de 34,1 millones de euros (+2%)
Antonio Ranieri es el nuevo director marítimo de Liguria
Génova
Reemplaza al almirante Piero Pellizzari, quien fue dado de baja del servicio por alcanzar el límite de edad.
En el primer trimestre de 2025, CIMC de China registró un aumento del 12,7% en las ventas de contenedores.
Hong Kong
Los ingresos crecieron un +11,0%
El año pasado, los ingresos del grupo chino CMPort aumentaron un +3,1%
Hong Kong
En los primeros tres meses de 2025, las terminales portuarias manejaron 36,4 millones de contenedores (+5,6%)
Se han aprobado los estados financieros de la AdSP de Liguria Occidental y del Mar Tirreno Centro-Septentrional.
Génova/Civitavecchia
Los ingresos de Konecranes aumentaron un 7,7 % en los primeros tres meses de 2025
Helsinki
343 millones de euros de nuevos pedidos de vehículos portuarios (+37,5%)
Kuehne+Nagel registra un primer trimestre de crecimiento
Schindellegi
Las ventas netas del grupo logístico ascendieron a 6.330 millones de francos suizos (+14,9%)
Solicitud de TDT (grupo Grimaldi) para la construcción y gestión del 50% de la Terminal Darsena Europa en Livorno
Livorno
La empresa ha solicitado una prórroga de la duración de la concesión actual
En 2024 se invertirán 58 millones en la modernización de los puertos de Livorno, Piombino y la isla de Elba
Livorno
Se han aprobado el presupuesto final y el informe anual de la AdSP
En el primer trimestre el puerto de Valencia gestionó 1,3 millones de contenedores (+3,4%)
Valencia
Disminución del tráfico de transbordo
Asesoramiento del BEI para reforzar la resiliencia climática de los puertos de Volos, Alexandroupolis y Patras
Luxemburgo
Ayudará a las autoridades portuarias a identificar y gestionar los riesgos climáticos
El Comité de Gestión de la Autoridad Portuaria del Mar Tirreno Central aprobó por unanimidad el estado financiero de 2024
Nápoles
SOS LOGistica adquirirá la calificación de Entidad del Tercer Sector
Milán
La asociación cuenta actualmente con 74 miembros.
En los tres primeros meses de 2025, el tráfico de mercancías en los puertos de Barcelona y Algeciras disminuyó
Barcelona/Algeciras
Hupac transfiere el servicio intermodal con Padua a Novara
Ruido
Hasta ahora la otra terminal era la de Busto Arsizio
PSA SECH ha operado el primer tren de 400 metros en el Parco Ferroviario Rugna
Génova
Capacidad hasta 20 pares de trenes por día.
Se aprobó por unanimidad el estado financiero de 2024 de la Autoridad Portuaria de Liguria Oriental
La especia
Las obras de limpieza de guerra preparatorias para la ampliación de la Terminal Ravano en La Spezia están a punto de concluir.
La especia
El AdSP ha invertido más de 600 mil euros en ello
Francesco Rizzo nombrado presidente de la AdSP del Estrecho
Roma
Ha denunciado reiteradamente la inutilidad de la construcción del puente sobre el Estrecho.
PROXIMAS SALIDAS
Visual Sailing List
Salida
Destinación:
- orden alfabético
- nación
- aréa geogràfica
Aviones estadounidenses atacan el puerto yemení de Ras Isa
Tampa/Beirut
38 muertos y más de un centenar de heridos
En 2025 Stazioni Marittime prevé un aumento del tráfico de ferry y cruceros en el puerto de Génova
El informe de movilidad del MIT destaca la creciente demanda tanto de pasajeros como de mercancías
Roma
En el primer trimestre, el tráfico de carga en los puertos rusos disminuyó un -5,6%
San Petersburgo
Tanto los productos secos (-5,3%) como los graneles líquidos (-5,8%) están disminuyendo
Andrea Giachero confirmado como presidente de Spediporto
Génova
También se ha renovado la junta directiva de la asociación de transportistas genoveses para el trienio 2025-2028.
Estudio para el seguimiento del tráfico de vehículos en los puertos de Venecia y Chioggia
Milán
Orden otorgada a Circle y Arelogik
En Italia, el sector del transporte de mercancías por ferrocarril está en graves dificultades
Ginebra
Fermerci pide que se estructuren y aumenten los incentivos al tráfico y que se refinancie el incentivo a la compra de locomotoras y vagones.
Informe del Foro Marítimo Mundial sobre la optimización de las escalas de los buques para reducir las emisiones
Copenhague
Se proponen enfoques de llegada virtual y de llegada justo a tiempo
En el primer trimestre de este año, el tráfico de contenedores en el puerto de Gioia Tauro creció un +15,5%
Alegría Tauro
Se ha iniciado la construcción de la «Casa del Estibador»
GNV recibió el segundo de cuatro nuevos buques ro-pax en China
Génova
El "GNV Orión" tendrá capacidad para 1.700 pasajeros y transportar hasta 3.080 metros lineales de carga.
Tras diez trimestres de caída, el tráfico de contenedores en el puerto de Hong Kong vuelve a crecer
Hong Kong
En los primeros tres meses de este año se manejaron 3,39 millones de TEUs (+2,1%)
Fincantieri adquiere una participación en WSense
Roma
La novena unidad FREMM "Spartaco Schergat" entregada a la Armada Italiana
Se presenta la nueva edición del Manual Práctico de Tráfico Marítimo
Génova
Escrito por Assagenti, cumple cincuenta años
El tráfico de contenedores en los puertos de Long Beach y Los Ángeles aumentó un 26,6% y un 5,2% en el primer trimestre
Long Beach/Los Ángeles
El impacto de los aranceles de Trump es inminente
En los primeros tres meses de 2025, el puerto de Singapur gestionó 10,5 millones de contenedores (+5,8%)
Singapur
En peso, el tráfico contenerizado registró un descenso del -1,4%
Firmado el reglamento para el abastecimiento de GNL en el astillero Fincantieri de Génova
Génova
Definir los métodos de transferencia de combustible de un barco a otro.
Las históricas marcas de construcción naval Uljanik y 3.Maj al borde de la extinción
Zagreb
El Estado confirma su intención de vender las actividades de construcción naval en los dos sitios de Pula y Rijeka
Cambiaso Risso ha completado la adquisición de la francesa Somecassur
Génova
La compañía transalpina está especializada en seguros para super y mega yates.
Nuevo servicio de trenes semanal entre el puerto de Gioia Tauro y Verona
Joy Tauro/Verona
Operado por Medlog para el transporte de mercancías refrigeradas.
El BERD busca un socio estratégico para el desarrollo del puerto fluvial moldavo de Giurgiulesti
Londres
Se lanza concurso internacional
PUERTOS
Puertos italianos:
Ancona Génova Rávena
Augusta Gioia Tauro Salerno
Bari La Spezia Savona
Brindisi Liorna Taranto
Cagliari Nápoli Trapani
Carrara Palermo Trieste
Civitavecchia Piombino Venecia
Interpuertos Italianos: lista Puertos del mundo: Mapa
BANCO DE DATOS
Armadores Reparadores navales y astilleros
Expedicionarios Abastecedores de bordo
Agencias marítimas Transportistas
MEETINGS
El lunes se celebrará en Génova la conferencia «Nuevos combustibles marinos sostenibles: Descarbonizar el transporte marítimo».
Génova
Tendrá lugar en la sede de la Autoridad Portuaria de Génova.
Conferencia «La inteligencia artificial llega al puerto» en Roma el viernes
Roma
Es promovido por la Unión Nacional de Empresas Portuarias
››› Archivo
RESEÑA DE LA PRENSA
Proposed 30% increase for port tariffs to be in phases, says Loke
(Free Malaysia Today)
Damen Mangalia Unionists Protest Friday Against Possible Closure
(The Romania Journal)
››› Reseña de la Prensa Archivo
FORUM de lo shipping y
de la logística
Relazione del presidente Nicola Zaccheo
Roma, 18 settembre 2024
››› Archivo
Los puertos turcos establecen un nuevo récord de tráfico de carga en el primer trimestre
Ankara
Pico histórico de carga importada del exterior
En el primer trimestre de 2025, el tráfico de mercancías en el puerto de Taranto creció un +37,6%
Taranto
Aumento de 854 mil toneladas de graneles sólidos y 265 mil toneladas de mercancías convencionales
DEME compra Havfram, empresa que instala parques eólicos marinos
Segunda derecha/Washington
Transacción por valor aproximado de 900 millones de euros
El transporte ferroviario de convoyes para el Metro de Roma comenzó desde Reggio Calabria
Roma
Contrato adjudicado por Hitachi Rail a Mercitalia Rail
En 2024, los volúmenes gestionados por el Servicio Intermodal Magli disminuyeron un -2%
Rezzato
Volumen de negocios estable
Yang Ming registra su primera caída en facturación en marzo tras 14 meses de crecimiento
Keelung/Taipéi
El crecimiento de los ingresos de Evergreen y WHL continúa
La Comisión Europea ha aprobado la adquisición de la alemana Schenker por la danesa DSV
Bruselas
El impacto sobre la competencia en los mercados en los que operan ambas empresas se considera limitado
Acuerdo Fincantieri-Kayo para promover el desarrollo de la industria naval y de construcción naval en Albania
Trieste
Posible creación de un centro de construcción y reacondicionamiento naval en la región
Reciente reducción leve en los costos logísticos para los nuevos vehículos de fábrica
Bruselas
Montaresi (AdSP Liguria Orientale) recibe el premio "Port Oscar"
Miami
El evento ha llegado a su decimoctava edición
En los primeros tres meses de 2025, los contenedores transportados por buques OOCL aumentaron un +9,3%
Hong Kong
Los ingresos aumentaron un +16,8%
La AdSP del sur del mar Tirreno y del mar Jónico gana la apelación contra Zen Yacht
Alegría Tauro
Se ordenó a la empresa pagar el alquiler atrasado
Un gran cargamento de cocaína fue incautado en el puerto de Livorno
Livorno
Personal de la Policía Aduanera y Financiera identifica dos toneladas de droga
Navantia renueva su acuerdo con el grupo de cruceros estadounidense Royal Caribbean
Miami
Hasta la fecha, el astillero gaditano ha realizado trabajos de mantenimiento, reparación y reacondicionamiento en 45 buques del grupo.
Se espera un tráfico récord de cruceros en los puertos italianos este año
Miami
Cemar cree que el crecimiento no se detendrá ni siquiera en 2026
Acuerdo HII-HHI para acelerar la producción naval de EE. UU. y Corea del Sur
Puerto Nacional
El objetivo es fortalecer la base industrial naval de las dos naciones.
Compañía Portuaria de Panamá acusada de violar términos del contrato de concesión
Panamá
El Auditor General de Panamá anunció la presentación de cargos penales
La Terminal Internacional Colombo Oeste ya está operativa
Ahmedabad
Tiene una capacidad de tráfico de 3,2 millones de TEUs.
El lunes se celebrará en Génova la conferencia «Nuevos combustibles marinos sostenibles: Descarbonizar el transporte marítimo».
Génova
Se completa la nueva estructura multifuncional de control fronterizo PCF - Punto PED/PDI en el puerto de Gioia Tauro
Alegría Tauro
Conferencia «La inteligencia artificial llega al puerto» en Roma el viernes
Roma
Lo promueve la Unión Nacional de Empresas Portuarias
Se inaugura nueva terminal de cruceros del Grupo MSC en Miami
Miami
Puede albergar tres grandes barcos al mismo tiempo.
En febrero, el tráfico en el puerto de Rávena aumentó un +2,1%
Rávena
Aumenta la carga a granel, disminuye la carga miscelánea
En 2024, Ferrovie dello Stato Italiane registró una pérdida neta de -208 millones de euros
Roma
Los ingresos aumentan un +11,7%. Los volúmenes de carga del Grupo aumentan gracias a la adquisición de Exploris
Puerto de Génova, Ente Bacini solicita nuevos espacios y renovación de la concesión
Génova
Conferencia para celebrar el centenario de la empresa
El 19 de junio se celebrará en Roma la reunión pública de la Asociación de Operadores de Terminales Portuarias de Italia
Génova
VARD construirá un buque de buceo en alta mar para Dong Fang Offshore
Ålesund/Trieste
El contrato está valorado en 113,5 millones de euros.
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Génova - ITALIA
tel.: +39.010.2462122, fax: +39.010.2516768, e-mail
Partita iva: 03532950106
Registrazione Stampa 33/96 Tribunale di Genova
Director: Bruno Bellio
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