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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS | AÑO XXII - Número 5/2004 - MAYO 2004 |
Trasporto marittimo
L'impatto della globalizzazione sui rimorchiatori
Tra le imprese le cui attività principali consistono nella movimentazione delle navi e nei servizi portuali, uno dei settori maggiormente concorrenziali e volubili è quello del rimorchio. Nel corso dell'ultimo decennio, gli effetti della durissima concorrenza, cui spesso si è fatto riferimento come alla "guerra dei rimorchiatori", hanno comportato conseguenze che si sono fatte sentire non solo sui proventi ma anche sui nuovi investimenti. Le ordinazioni di nuovi rimorchiatori, in particolar modo in Europa, sono state tra le meno numerose di tutti i tempi per due o tre anni, con poche ordinazioni di qualche peso in relazione al naviglio destinato alla movimentazione di navi. Esistono, tuttavia, segnali alla luce dei quali i recenti importanti rilevamenti, consolidamenti e programmi di razionalizzazione pare stiano adesso cominciando a mostrare risultati positivi.
Tra le suddette importanti acquisizioni, si segnalano le transazioni che hanno ulteriormente incrementato il raggio d'azione di un certo numero di operatori che erano già attivi a livello "globale". Per le società di rimorchio operative su scala mondiale, la vera globalizzazione sta dimostrando di essere davvero una "lama a due tagli". Alcuni gruppi potranno anche conseguire alcuni dei vantaggi di una società multinazionale, ma alla fine subiranno ugualmente alcuni seri svantaggi.
E' probabile che le organizzazioni di rimorchio che dispongono di qualcosa come 250 rimorchiatori operativi in vari porti di tutto il mondo possano offrire una qualità di servizio ed una disponibilità di impianti adeguati difficile da contrastare per i piccoli operatori. Ciò porta con sé la sicurezza commerciale data dai contratti a lungo termine e forse anche lo stato di "fornitore preferito". Per l'armatore ci sono quasi certamente meno rischi associati all'uso di un gruppo consolidato di rimorchiatori in grado di garantire la continuità di servizio. Vi sono anche alcuni vantaggi derivanti dall'acquisto in gruppo e dalle economie di scala. Uno "strumento di vendita" utilizzato di frequente dai principali operatori di rimorchiatori attivi in più porti è rappresentato dalla maggiore capacità di scegliere i rimorchiatori più adatti alle condizioni di un particolare porto o terminal. Questo modo di lavorare può essere assai efficace nel contesto di un grande gruppo, ma le spese derivanti dalle trasferte a lungo raggio che talvolta esso comporta non possono essere trascurate.
Per l'impresa di rimorchio che agisce sul mercato globale, vi sono anche notevoli vantaggi. Molti dei suoi clienti saranno importanti compagnie di navigazione, anche loro operative su base mondiale, miranti a ridurre i costi portuali al minimo assoluto in tutta la propria area di operazioni. Gli esperti del settore dei rimorchiatori si affrettano a sottolineare che ciò ha progressivamente ridotto i proventi a disposizione delle imprese di rimorchio di tutto il mondo. Le forti riduzioni delle tariffe di rimorchio hanno comportato effetti sui ricavi al punto di far diminuire seriamente gli investimenti. Una quotazione fatta a titolo fatta di esempio da un importante operatore di rimorchiatori britannico indica che le tariffe di rimorchio di alcuni porti britannici sono diminuite fino ai livelli di una decina d'anni fa.
Allo scopo di mantenere la capacità di conseguire profitti, e di proteggere gli interessi dei propri azionisti, i costi operativi sono continuamente sotto esame. Tutti gli armatori di rimorchiatori, e non solo gli armatori di grandi flotte, devono affrontare lo stesso dilemma quando si tratta di sostituire il naviglio. I vecchi impianti possono essere sempre più costosi da mantenere e far funzionare; peraltro, le sostituzioni con materiale moderno, dell'ordine di 3-4 milioni di sterline per ciascuna unità, rappresentano un investimento molto impegnativo. La riduzione del livello di personale impiegato è per molti operatori un obiettivo prioritario ma difficile da mettere effettivamente in atto nei casi in cui nelle flotte di rimorchiatori sono presenti in gran numero navi obsolete. La riduzione degli equipaggi, in particolar modo il personale di macchina, può essere conseguita solo in relazione ai rimorchiatori più vecchi, nei quali occorre soddisfare gli attuali criteri attinenti alla sicurezza sul ponte ed al monitoraggio dei motori automatici. Ciò ha comportato la sempre maggiore popolarità di navi compatte, potenti ed estremamente agili, in grado di operare con un equipaggio di due o tre persone.
Né il gruppo multinazionale è immune dalla necessità di utilizzare navi efficienti. La maggior parte dei porti del mondo occidentale hanno assistito ad un'ampia riduzione delle dimensioni delle flotte dei contenitori. Laddove le flotte sono state potate fino al minimo assoluto, lo spazio per intervenire è minimo e sono di capitale importanza standard elevati di manutenzione e disponibilità. Ciò tuttavia restringe la capacità degli operatori di prefiggersi ulteriori obiettivi ad hoc per il conseguimento di proventi quali il rimorchio costiero oppure altre attività che portino via un rimorchiatore dal proprio porto di casa. Condizioni come questa possono incoraggiare, ed in effetti lo fanno, i piccoli operatori competitivi a crescere ed infine a diventare una minaccia con cui fare i conti.
E' in questo clima che i maggiori gruppi attivi nelle attività di rimorchio a livello mondiale debbono operare. Lo scorso anno, in Australia, la Adsteam Marine Limited ha annunciato l'inizio di una importante ristrutturazione di tutte quante le proprie operazioni globali. Ciò ha fatto seguito da presso al precedente rilevamento della Howard Smith, un operatore australiano con interessi in Gran Bretagna ed altrove. I relativi piani sono stati elaborati nell'ambito di una completa revisione delle operazioni della società intrapresa dal nuovo amministratore delegato John Moller.
Nel dare l'annuncio, il presidente della Adsteam, Bruce Corlett, ha dichiarato: "Il consiglio di amministrazione riconosce che sono stati 12 mesi difficili per gli azionisti. Con la nomina di John Moller in qualità di amministratore delegato, e con la rapida revisione ad ampio spettro delle operazioni appena completata, il consiglio ha deciso di porre rimedio alle deludenti prestazioni del gruppo. Mediante John ed il suo personale amministrativo, il consiglio si è impegnato nel riallineamento delle priorità strategico-operative della Adsteam". Prosegue Corlett: "Malgrado le difficili condizioni del mercato, le attività fondamentali della Adsteam restano salde e possono ingenerare flussi di cassa significativi ed affidabili".
Le principali proposte risultanti dalla revisione comprendono il ritorno alla concentrazione sulle tradizionali attività primarie di assistenza alle navi della Adsteam. I beni inerenti alle attività non primarie verranno dismessi attraverso un processo di disinvestimento che inizierà immediatamente. Esso riguarderà l'investimento al 50% nella società Nothland Holdings, con sede in Nordamerica ed attiva nei settori del trasporto su chiatta e della distribuzione di carburante, le attività di bunkeraggio in Australia ed oltremare, nonché le attività di stivaggio australiane. I servizi navali complementari quali la movimentazione dei servizi di linea, l'ormeggio, i servizi marittimi a lungo raggio, il salvataggio ed il traino di chiatte saranno conservati tramite la Finders Port.
Compresa nel piano è la costituzione di un punto operativo accentrato in ciascuno dei mercati-chiave australiano e britannico, che andrà a rimpiazzare la rete operativa di distribuzione. Dove possibile, verrà posto in essere un organigramma di equipaggio composto da tre persone, mentre un certo numero di rimorchiatori saranno destinati al miglioramento ed al reimpiego; in questo contesto, saranno ammodernate un certo numero di navi e ci si procurerà nuovo tonnellaggio. Una nuova nave, uno degli ultimi rimorchiatori compatti ASD dei cantieri navali Damen, è entrata in servizio in Australia a gennaio. Nel Regno Unito, ha avuto luogo un'attenta revisione dell'impiego delle navi al fine di assicurare che l'attrezzatura più appropriata sia disponibile in ciascuna delle sei principali zone operative. Due importanti unità sono state inoltre trasferite dall'Australia per essere utilizzate nella zona del Tamigi.
Tra le recenti notizie provenienti dall'operatore gigante di rimorchio e salvataggio Svitzer-Wijsmuller, che ha la propria sede a Copenhagen, vi è stato l'annuncio di un massiccio programma di costruzioni di rimorchiatori consistente in ordinazioni ed opzioni per una trentina di navi di vario tipo. La Svitzer, che fa parte del gruppo AP Moller, ha acquisito la multinazionale Wijsmuller, che ha sede in Olanda, nel 2001. Nell'accordo era compresa la flotta della Wijsmuller Marine Ltd acquistata dalla Cory Towage nel Regno Unito meno di un anno prima. Complessivamente 240 rimorchiatori sono al momento in servizio operativo battendo la bandiera della Svitzer-Wijsmuller in 24 paesi, con oltre 2000 persone impiegate. Le suddette acquisizioni hanno comportato un periodo di attenta valutazione e la formulazione di piani finalizzati alla sostituzione dei rimorchiatori più datati ed alla sostituzione degli altri. Le nuove navi sono destinate non solo al rimpiazzo dell'attuale tonnellaggio ma anche al servizio dei nuovi contratti in varie parti del mondo.
Una delle ordinazioni più significative è stata quella effettuata per sei rimorchiatori presso i cantieri navali danesi Odense Steel, appartenenti alla Moller, con opzioni per altri otto. Le navi sono in fase di costruzione presso la consociata lituana Baltija Shipyard, un accordo di cui ci si è serviti per produrre una classe avanzata di riusciti rimorchiatori portuali e costieri per il gruppo Svitzer. I cantieri spagnoli Astilleros Zamakona di Bilbao hanno completato quattro rimorchiatori per la flotta britannica che ha sede nel Canale di Bristol ed a Liverpool. La ASL Shipyard Pte Ltd, con sede a Singapore, ha ordinazioni per sei rimorchiatori, mentre altre tre navi saranno realizzate in Australia dalla Strategic Marine di Perth. Due nuove navi da salvataggio, già in costruzione, saranno altresì procurate dalla Sea Tankers nel Regno Unito; al momento, sono disponibili pochissime informazioni in ordine al tipo ed all'impiego delle varie navi.
In Europa, la Smit International N. V. Overseas BV di Rotterdam ha portato avanti una ulteriore razionalizzazione ed il reimpiego di rimorchiatori in Olanda ed altrove nel mondo. La società ha recentemente costituito un'associazione al 50% con la Fairplay Towage di Amburgo al fine di entrare in possesso della URS (Unie van Redding en Sleepdienst), con sede ad Anversa. La Smit e la Fairplay hanno concordato che la URS continuerà ad operare come società autonoma, e che conserverà la propria denominazione e la propria identità. La URS attualmente opera ad Anversa, a Gand/Terneuzen, a Flushing, a Zeebrugge e ad Ostenda ed è attiva nei mercati marittimo d'altura e costiero. La Fairplay è una delle principali imprese di rimorchio tedesche ed opera in Germania ed in altri porti europei, impegnandosi altresì in servizi di rimorchio costieri e d'altomare.
(da: PortStrategy, marzo 2004)
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