Ministero dei Trasporti e della Navigazione
Servizio di Pianificazione e Programmazione
I Quaderni del Piano Generale dei Trasporti
(luglio 1999)
Politiche per la logistica
e il trasporto merci: logistica e intermodalità
Capitolo
7 Sintesi delle proposte di policy contenute nel
documento
Per intervenire con azioni di policy intese
a migliorare il sistema dei servizi descritto in questo Quaderno occorre assumere un punto
di vista di politica industriale che tenga conto sia delle esigenze dellutenza che
di quelle del sistema-Paese.
Le azioni proposte intendono porsi alcuni
obiettivi limitati di innovazione di sistema, con particolare enfasi sulle politiche non
price per il raggiungimento di standard europei secondo le best practices in
atto nel settore.
Le azioni proposte possono essere distinte
in sei livelli di intervento:
1) azioni per la ristrutturazione e la
riorganizzazione del sistema delle imprese di trasporto:
agevolazioni fiscali e normative (leggi sul
lavoro e sul sostegno allimpresa) alle imprese di trasporto e logistica del
Mezzogiorno (v. Cap. 1);
finanziamento pubblico di studi di
fattibilità di "reti di piccole e medie imprese specializzate", agevolazioni
fiscali, fornitura gratuita di servizi telematici, alleggerimento oneri relativi
allacquisizione delle certificazioni di qualità per le PMI che si mettono in rete
(v. Cap. 1).
2) azioni per ridurre i vincoli e
migliorare la fluidità delle catene logistiche e di trasporto nei punti di interscambio:
concentrazione in un unico sportello delle
pratiche amministrative necessarie alla costituzione di imprese di logistica conto terzi e
di piattaforme logistiche (v. Cap. 1, 2);
revisione degli orari di lavoro nei centri
di interscambio (v. Cap. 1, 2, 5, 6);
revisione e aggiornamento della disciplina
giuridica relativa alla responsabilità dellagente unico nei trasporti multimodali e
alla contrattualistica della fornitura di servizi di logistica integrata conto terzi (v.
Cap. 2,5).
3) azioni per il miglioramento dei servizi
di trasporto combinato strada-rotaia per il superamento delle criticità rappresentate dai
valichi alpini:
definizione chiara del concetto di
Trasporto Combinato, con particolare riferimento al raggio dei trasporti di
terminalizzazione (V. Cap. 5);
creare le condizioni infrastrutturali e
organizzative per aumentare la lunghezza dei treni ed il peso trasportato (V. Cap. 4, 5);
ammissione al finanziamento pubblico dei
centri intermodali privati strada-rotaia esterni agli Interporti e definizione del lay out
ottimale dei terminal (V. Cap. 4, 5).
4) azioni intese al raggiungimento di un
migliore equilibrio modale e alla diminuzione dellintensità di traffico sulle
strade:
applicazione integrale delle normative
europee sugli orari di guida nellautotrasporto e sullaccesso alla professione
(estensione ai veicoli con portata inferiore alle 6 tonn), controlli rigidi e aumento
sanzioni per frenare le pratiche abusive, la violazione dei limiti di velocità e il
sovraccarico dei mezzi (V. Cap. 1);
istituzione di premi e di agevolazioni
fiscali alle imprese di logistica conto terzi e alle imprese manifatturiere che avranno
dimostrato di ridurre la loro intensità di trasporto su strada nel traffico di
distribuzione (riduzione del numero di viaggi, ottimizzazione dei carichi) (v. Cap. 1, 2).
5) azioni indirizzate
allapprofondimento e allaggiornamento delle conoscenze nel settore della
distribuzione merci in ambito urbano e al suo miglioramento:
predisposizione della normativa per la
nomina di un Manager in city logistics in ambito regionale, provinciale e dei
principali comuni (v. Cap. 3);
costituzione di un Osservatorio centrale
(v. Cap. 3) con compiti di indirizzo, monitoraggio e recepimento delle migliori esperienze
locali. In particolare, si rende necessario sostenere i seguenti progetti pilota:
analisi dei risultati dellindagine
che la Regione Emilia Romagna condurrà nelle città di Bologna e Parma per verificare lo
stato duso del parco mezzi che opera nelle città per il trasporto delle merci;
censimento e monitoraggio delle filiere
interessate al trasporto merci nelle grande aree romane, milanese e veneta; in
questultima, lobiettivo è definire e sperimentare i risultati e i limiti
nella distribuzione delle merci nei centri storici di Verona, Vicenza e Trieste.
6) monitoraggio pubblico della qualità dei
servizi ferroviari:
estensione generalizzata dei controlli di
qualità sui servizi ferroviari merci e affidamento allIstituto di Vigilanza delle
Ferrovie del compito di consegnare al Governo rapporti trimestrali sulla qualità dei
servizi medesimi con ripartizione delle responsabilità tra le reti (V. Cap. 4, 5).
7) istituzione di unAgenzia nazionale
per la promozione del sistema logistico italiano e dellindustria italiana di sistemi
avanzati di material handling (v. Cap. 1,2,4).
Logistica e intermodalità
INDICE