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18 gennaio 2022
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- Ruote Libere, nei centri logistici gli autotrasportatori non
possono affatto riposarsi
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- Franchini: il cronotachigrafo registra l'attività
dell'autocarro e non paradossalmente quella di chi lo guida
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Ruote Libere - L'Autotrasporto, associazione dei piccoli
imprenditori dell'autotrasporto, denuncia che i tempi di attesa
degli autotrasportatori nei centri logistici si traducono in un
ulteriore appesantimento del loro carico di lavoro anziché
rappresentare momenti di riposo. «Si scrive - ha rilevato
Cinzia Franchini, portavoce dell'associazione - “ottimizzazione
dei tempi della logistica” ma si legge “sfruttamento
degli autotrasportatori”. La perdita di diritti e di dignità
che da anni investe il settore dell'autotrasporto - ha osservato -
si alimenta ogni giorno di nuovi tasselli. La realtà
descritta dai camionisti che lavorano con molti dei grandi operatori
della logistica è davvero emblematica della gravità
della situazione».-
- «Quello che accade, in tanti di questi poli logistici - ha
spiegato Franchini - è semplice: una volta giunti presso i
magazzini di smistamento delle merci, a qualsiasi ora del giorno o
della notte, occorre consegnare le chiavi del proprio camion agli
addetti incaricati alla movimentazione. Si è quindi costretti
ad attendere che il proprio camion venga caricato o scaricato in una
saletta appositamente riservata agli autisti, spoglia e arredata
solo con tavoli e sedie e già qui si aprono mille
interrogativi sulla liceità di tale pratica in considerazione
del fatto che per le norme vigenti l'autista è responsabile
del proprio carico inclusa la sua corretta collocazione sul pianale.
Nella saletta “autisti” si possono attendere anche
diverse ore, senza poter riposare in alcun modo, se non appunto
accovacciandosi su una sedia».
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- «Finite le operazioni di carico - ha proseguito la
portavoce di Ruote Libere - all'autotrasportatore vengono
riconsegnate le chiavi che a quel punto deve rimettersi in viaggio,
senza aver riposato in alcun modo. Accade così che secondo la
normativa sui tempi di guida e riposo il mezzo risulta aver
“riposato” perché fermo in ribalta per il carico
mentre l'autista non ha dormito per nulla. Ricordiamo infatti che il
cronotachigrafo registra l'attività dell'autocarro e non
paradossalmente quella di chi lo guida. La tanto sbandierata
efficienza che permette ai clienti di avere prodotti prenotati
on-line in tempo reale viene quindi pagata sulla pelle di
autotrasportatori che accettano questa vergogna per mancanza di
alterative e spesso per la paura di ritorsioni lavorative. Un lavoro
sottopagato e sfruttato che, come l'allargamento del Decreto Flussi
dimostra, sta diventando nel tempo sempre più un bacino per
accogliere nuovi schiavi da paesi esteri».
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