
L'associazione degli agenti e mediatori marittimi genovesi
ritiene prioritarie cinque direttrici che il prossimo presidente
dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale
dovrà seguire per assicurare uno sviluppo ordinato al porto
di Genova. Secondo Assagenti, il nuovo presidente dovrà
presentare il piano regolatore del porto nonché definire
delle tempistiche previsionali e il più possibile certe per i
grandi lavori in corso, in porto ma anche delle opere di
collegamento fra porto e mercato. Inoltre dovrà adoperarsi
alla costruzione di un quadro di regole che consenta di massimizzare
l'utilizzo produttivo delle aree portuali, all'insegna di efficienza
e competitività. Quindi dovrà garantire un margine
significativo di autonomia dell'Autorità di Sistema Portuale
per quanto concerne le scelte strategiche dello scalo e attuare una
verifica costante degli obiettivi di traffico e di sviluppo del
porto, nella chiave della polifunzionalità dello stesso.
«Non intendiamo - ha precisato il presidente di Assagenti,
Gianluca Croce, elencando queste priorità - né porre
condizioni né travalicare il nostro ruolo che è quello
di fornire anche alle istituzioni chiavi di lettura frutto della
nostra esperienza. E proprio in questa ottica, anche dopo le
dichiarazioni del nuovo comandante del porto, contrammiraglio
Antonio Ranieri, e nella prospettiva che a breve vengano
formalizzati gli ultimi passaggi per la piena investitura del nuovo
presidente dell'Autorità di Sistema Portuale di Genova,
Assagenti avverte la necessità di sottolineare quali sono e
quali saranno le priorità per il porto di Genova».
«Purtroppo il porto - ha concluso Croce - ha attraversato
acque tempestose e in molti casi anche chi si è dovuto fare
carico della sua governance è stato costretto a navigare a
vista. Ora è venuto il momento di tracciare una rotta per una
navigazione sicura e di lungo corso».