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Sarà presentata domani a Mestre la ricerca "Lavoratori marittimi. Profili sociali e nuove domande di servizi"
E' stata svolta dall'Università di Padova su richiesta dell'Autorità Portuale, del Comune e della Provincia di Venezia
25 giugno 2002
Sarà presentata domani alle ore 9.00 presso la sala conferenze del Centro Culturale Candiani di Mestre la ricerca "Lavoratori marittimi. Profili sociali e nuove domande di servizi" svolta dall'Università di Padova su richiesta dell'Autorità Portuale, del Comune e della Provincia di Venezia.

La ricerca - di cui riportiamo di seguito un abstract - è stata effettuata adottando quattro diversi approcci. E' stata svolta innanzitutto una ricerca quantitativa basata su tutte le schede delle navi e dei ruolini degli equipaggi giunti nel porto di Venezia nel corso del 2000 (circa 4.500 navi) presenti presso la capitaneria di Porto. Un'altra ricerca quantitativa è stata effettuata tramite questionari sottoposti direttamente e indirettamente ai marinai, agli ufficiali e ai capitani presenti sulle navi ormeggiate nel porto di Venezia. Il terzo approccio, di carattere qualitativo, è consistito nella raccolta di interviste con marinai, ufficiali e capitani in servizio e a riposo, e con alcuni operatori marittimi e istituzionali. E' stata effettuata infine una ricerca bibliografica, sia su materiale cartaceo pubblicato (libri, riviste, quotidiani), sia su letteratura grigia (rapporti, e periodici interni), sia su materiale reperito su siti informatici, al fine di comprendere più a fondo le dinamiche recenti (Itf, Isf, Imo, Ilo, Isl, Sirc, Icons, Lloyd, inforMARE, Osservatorio sulla pirateria, International Institute of Social History, Infoporto del porto di Venezia).

La ricerca ha evidenziato alcune condizioni comuni a molti marittimi, che sono state sintetizzate nei seguenti questi elementi:
  1. lunghi periodi di isolamento durante la navigazione;
  2. scarse relazioni sociali e disorientamento nei luoghi di approdo;
  3. riduzione dei tempi di socialità a bordo a causa dei lunghi orari di lavoro, del sistema dei turni e della riduzione degli equipaggi;
  4. riduzione del tempo libero anche nelle soste nei porti;
  5. alimentazione e alloggi non sempre confortevoli;
  6. scarse strutture ricreative a bordo delle navi e nei porti di approdo;
  7. salari non sempre corrisposti, e talvolta inferiori ai minimi internazionali;
  8. presenza di legislazioni sulle migrazioni che impediscono ai marittimi di alcune nazionalità di sbarcare nei porti europei, anche dopo lunghi mesi di navigazione;
  9. presenza di forme di ricatto (black lists) per prevenire la sindacalizzazione soprattutto sulle navi battenti bandiere di comodo;
  10. presenza di situazioni e pratiche analoghe alla schiavitù su circa il 12% della flotta mondiale nel 2000.
Mercoledì 26 Giugno 2002
Sala Conferenze - Centro Culturale Candiani - Mestre


LAVORATORI MARITTIMI. PROFILI SOCIALI E NUOVE DOMANDE DI SERVIZI
Abstract del Rapporto di ricerca


Valentina Longo, Graziano Merotto, Devi Sacchetto, Valter Zanin
Venezia 26 giugno 2002Introduzione


La ricerca "I lavoratori marittimi. Profili sociali e nuove domande di servizi" svolta per conto dell'Autorità Portuale di Venezia, del Comune di Venezia e della Provincia di Venezia è stata svolta adottando quattro diversi approcci metodologici, che si è cercato di integrare l'uno con l'altro. Nel corso di quest'anno abbiamo quindi condotto:
  1. Una ricerca quantitativa basata su tutte le schede delle navi e dei ruolini degli equipaggi giunti nel porto di Venezia nel corso del 2000 (circa 4500 navi) presenti presso la capitaneria di Porto.
  2. Una ricerca quantitativa effettuata tramite questionari di 41 domande ciascuno, con sei domande aperte, sottoposti direttamente e indirettamente ai marinai, agli ufficiali e ai capitani presenti nelle navi in attracco al porto di Venezia.
  3. Una ricerca qualitativa di raccolta di interviste, il più possibile in profondità con marinai, ufficiali e capitani in servizio e a riposo; infine, sono stati intervistati alcuni operatori marittimi e istituzionali al fine di ottenere una panoramica la più ampia possibile sul tema.
  4. Una ricerca bibliografica, sia su materiale cartaceo pubblicato (libri, riviste, quotidiani), sia su letteratura grigia (rapporti, e periodici interni), sia su materiale reperito su siti informatici al fine di comprendere più a fondo le dinamiche recenti (Itf, Isf, Imo, Ilo, Isl, Sirc, Icons, Lloyd, inforMARE, Osservatorio sulla pirateria, International Institute of Social History, Infoporto del porto di Venezia).
Il lavoro di ricerca ha incontrato notevoli difficoltà ad entrare in contatto diretto con i marinai, a causa sia della tipologia di lavoro sia degli specifici e spesso impenetrabili luoghi in cui incontrare i soggetti. I ricercatori hanno dovuto adattarsi cogliendo ogni momento possibile per intervistare o per distribuire i questionari tra i marittimi: sono stati distribuiti circa 2000 questionari a bordo di 120 navi, per riuscire a raccoglierne almeno 412. Tali questionari non sempre sono stati compilati completamente. Per circa un decimo dei questionari si è fatto affidamento alla collaborazione delle agenzie marittime.

Le percentuali di ufficiali e capitani che hanno compilato il questionario sono relativamente sovradimensionate, rispetto agli arrivi reali nel porto e ancor più nel caso delle interviste realizzate. In vari casi infatti, il contatto diretto con i marinai è stato negato in modo diretto o indiretto dato che capitani e ufficiali si ponevano, quasi sempre, come mediatori anche rispetto alla semplice distribuzione. E' plausibile che, per alcuni marinai, abbia funzionato una sorta di autocensura dato che la raccolta dei questionari passava per le figure gerarchiche superiori. Infine, nel corso della ricerca sono state effettuate quasi un centinaio di interviste e colloqui, in particolare a bordo.

Flotta internazionale


Osservando l'evoluzione dell'industria dei trasporti su scala mondiale si evince la persistente importanza di tale settore industriale, sia su scala globale sia nel caso dell'Italia. La circolazione marittima movimenta approssimativamente "solo" un quarto del commercio mondiale calcolato in valore, ma circa i tre quarti del tonnellaggio complessivo del commercio estero mondiale.

Gli anni Novanta vedono il settore controllato dai cosiddetti global carriers con integrazioni verticali e orizzontali su tutto il ciclo di circolazione. In Europa, la leadership sul traffico tradizionalmente appartiene ai porti del nord. I recenti cambiamenti e il processo di apertura politica e militare delle aree balcaniche, caucasiche, transcaspiche ed ex sovietiche alla penetrazione del capitale europeo e statunitense si sono intrecciati con l'instabilità politica e sociale del Mediterraneo balcanico e africano, nonché del Medio oriente. Ad esempio, il porto di Venezia nel corso dell'ultimo decennio è interessato da un trasferimento di materie prime che giungono dai porti russi e ucraini, compresi quelli fluviali delle aree più interne.

Una delle principali strategie messe in campo dalle imprese è stata l'immatricolazione delle navi sotto bandiere ombra, che ha permesso di evitare l'applicazione di norme più restrittive previste in Registri navali. La corsa alla registrazione sotto bandiere di convenienza è tutt'altro che inibita, anzi: nella flotta mondiale nel corso del decennio 1989-1999 si è registrato un costante incremento del tonnellaggio battente bandiere di comodo.

Il settore marittimo è il primo esempio su scala mondiale di un mercato del lavoro relativamente aperto, in cui cioè vengono impiegati lavoratori stranieri senza particolari limitazioni su quei pezzi di stato nazionale galleggiante che sono le navi. Il declino del numero di marittimi europei è stato pressoché costante a partire dagli anni '60, anche se esso ha interessato in modo disomogeneo i diversi paesi. L'Italia, come la Spagna e la Norvegia, ha sostanzialmente mantenuto inalterata la quota di marinai.

Gli armatori e le agenzie di reclutamento che operano su grande scala considerano i marittimi di ogni angolo del mondo come potenziali dipendenti e raccolgono informazioni sui vari gruppi nazionali, "sperimentando" diverse composizioni di equipaggio al fine di ottenere un mix 'lavorativo' ottimale. A fianco di marittimi che dispongono di lunghe tradizioni, si ritrovano marinai con scarsa cultura marinara, più profughi che operai, fuggiti magari dalle guerre e dalla fame.

Gli anni Ottanta rappresentano l'inizio di un'internazionalizzazione spinta per tutto il settore; nel caso dei marinai si registra l'organizzazione dell'entrata di forza lavoro asiatica prima e dei paesi dell'Europa orientale poi. Per quanti vivono nei paesi dell'Europa dell'est e in Cina, ad esempio, sono i repentini processi di pauperizzazione ad indurre sempre più frequentemente all'imbarco. La loro apertura politica ed economica sta riversando quote di forza lavoro, che tendono ad abbassare nuovamente il livello dei salari e delle condizioni a bordo delle navi. Il fattore età per i marittimi sta diventando una delle questioni più importanti dato che la tendenza è a mantenere un mercato del lavoro particolarmente giovane, con poche esperienze sindacali. Per i marinai i quarant'anni sono spesso un'età fatale, riuscendo difficilmente a reperire un lavoro superata tale soglia, mentre gli ufficiali - data la loro carenza - riescono a navigare quasi fino ai 60 anni.Del lavoro


Il tempo di vita che i marittimi trascorrono a bordo - circa il 90% del tempo complessivo di imbarco - è centrale per intendere la specificità di questa categoria di lavoratori, di fatto l'unica su scala mondiale che si riproduca per lunghi periodi nel luogo stesso in cui eroga la propria prestazione lavorativa. Una prima caratteristica che differenzia il lavoratore del mare da quello di terra è l'essere immerso ventiquattro ore al giorno, per intere settimane o mesi, in una rete di relazioni che supportano una socialità molto scarsa, poco diversificata e stimolante, pervasa dall'ordine dei ruoli lavorativi.

L'essere relegati in una nave per lunghi periodi mette a dura prova la pazienza e i nervi di tutto l'equipaggio, data la difficoltà di coesistenza tra soli maschi e la quasi totale assenza di contatti con il mondo esterno. L'orizzonte in cui vivono molti marinai è quello di una segregazione in cui neanche l'inglese è la lingua comune, servendo tutt'al più per il lavoro. Essa è di fatto più la lingua della merce, dei capitani e degli ufficiali, che non dell'esistenza e delle relazioni sociali extralavorative dei marinai. La diffusione di equipaggi misti per nazionalità induce ad una comprensione sempre parziale perché si usa una lingua terza. Nella gran parte dei casi, l'inglese parlato a bordo è una sorta di pidgin internazionale, in cui quello che conta è la capacità di comprendere alcuni comandi. Questo strumento che serve più a trasmettere e comprendere ordini che a comunicare può talvolta - o spesso - non favorire la rottura degli stereotipi reciproci tra i diversi gruppi a bordo. Il marinaio in un equipaggio misto beccheggia così tra due correnti: la prima gli permette di evitare discussioni e litigi, a scapito però di una maggiore espressività dei propri bisogni ed emozioni, acuendo lo stato di isolamento e deprivazione di esperienza; la seconda lo mette a confronto con altri lavoratori, come lui, di fatto, multinazionali.

L'isolamento costante in cui vivono i marittimi mette a repentaglio la loro vita affettiva e sociale e il tempo passato a terra può diventare prolungamento delle condizioni di solitudine vissute in mare. Lo sviluppo tecnologico degli ultimi vent'anni ha portato ad una netta diminuzione dell'equipaggio necessario a governare una nave; nel frattempo le dimensioni sono cresciute e alcune fasi sono state automatizzate. La sensazione di isolamento, la fatica e lo stress sono accentuati dai lunghi orari di lavoro e dal sistema dei turni.

La maggioranza dei marittimi lavora con contratti per singoli imbarchi. La lunghezza del contratto varia a seconda degli armatori e della nazionalità; per i marinai è spesso un'arma a doppio taglio: garantisce un lungo periodo di reddito ma obbliga alla permanenza lontano da casa. In particolare tra i più giovani si fa strada l'idea di contratti brevi, in modo da poter rinsaldare con più frequenza le proprie amicizie, ma solitamente i capitani e gli ufficiali sono i soli a poter operare qualche scelta sulla lunghezza del contratto di lavoro. Per altri marittimi, invece, il contratto di lavoro può significare anche il periodo di un'esistenza meno difficile, rispetto a quanto li aspetta nella terraferma.

Un aspetto centrale nella vita del marinaio è il salario e il suo pagamento regolare. Il minimo salariale stabilito dall'Ilo è di 435 dollari mensili per marinai specializzati, senza includere straordinari, ferie, e contributi sociali, anche se il sindacato internazionale stabilisce minimi salariali lordi complessivi di 971 dollari. L'Isf (International Shipping Federation), in una sua recente indagine ha però rilevato come la media dei salari minimi lordi è pari a 563 dollari mensili totali.

Lo sventagliamento salariale tra i marittimi è particolarmente accentuato e si basa essenzialmente sulla nazionalità del marittimo imbarcato secondo una scala che vede i paesi europeo-occidentali, tardo industriali oppure ad alto reddito pro capite (Usa, Australia, Giappone, Nuova Zelanda) detenere le posizioni di testa. Lo scarto si nota sia per i marinai, sia per gli ufficiali sia anche per i capitani: ad esempio l'ufficiale filippino meglio pagato riceve uno stipendio dieci volte inferiore rispetto al suo collega britannico peggio pagato.

Per tutti gli anni Novanta i salari medi per i marinai specializzati si riducono: se nel 1992 la media salariale internazionale era di 1.762 dollari, nel 1995 si passa a 1.526 dollari e, nel 1999 si assesta sui 1.318 dollari mensili. Ciò significa che nel corso di otto anni il salario medio per un marinaio specializzato si riduce di più di un quarto; a subire gli effetti di tale ridimensionamento sono soprattutto i marittimi dei paesi tardo industriali o ad alto reddito.

Sulle navi migliori ci sono alloggi individuali per i marinai, con bagno interno, spazi adeguati per gli effetti personali, comodini e tavoli, aria condizionata e riscaldamento, buona illuminazione e ventilazione, nonché lavanderie di bordo con macchine per asciugare e stirare. L'età della nave non è una guida sicura per ipotizzare buone o cattive situazioni riguardanti cibo e alloggio, anche se in genere le navi nordeuropee, statunitensi, giapponesi e sudcoreane tendono ad avere un buono standard. Di fatto, anche le più lussuose navi da crociera talora alloggiano l'equipaggio in cabine per più di quattro persone per aumentare lo spazio a disposizione dei passeggeri, senza contare che spesso tali cabine sono localizzate in aree rumorose e calde della nave.

L'azione sindacale rimane difficile, dato il forte potere assunto dalle organizzazioni datoriali e ad un mercato del lavoro che si struttura immediatamente a livello globale. In ogni caso, la presenza di forti sindacati di 'terraferma' sembra essere legata a doppio filo con la capacità di agibilità dei sindacati dei marittimi. L'unica forma di lotta dei marinai immaginata come possibile dai nostri interlocutori è spesso la richiesta di intervento a bordo dell'ispettore Itf che, per altro, sembra poter agire dopo aver ricevuto l'autorizzazione dalla centrale mondiale Itf a Londra e magari solo su sollecitazione di un membro iscritto.Tra il mare e la terra


Pur permanendo un certo alone dell'uomo che gira il mondo, chi si imbarca oggi sembra riuscire a vedere poco le città in cui attracca dati i tempi sempre più rapidi di carico e scarico. In effetti, esiste una profonda contraddizione tra la velocizzazione dei trasporti da un lato e la progressiva immobilità dei marinai all'interno della nave. I marinai vivono in un mondo escluso ed escludente in cui la degradazione può arrivare a bassi livelli, dove si è estranei rispetto alle società di momentanea accoglienza. La vita dei marinai si delinea così come un aspetto di non inserimento nelle istituzioni di terraferma, dove anche l'andare da una prostituta risulta difficile.

In generale, per i marittimi, i migliori porti sembrano essere quelli del nord Europa, ma anche quelli statunitensi vengono giudicati positivamente da quanti hanno l'opportunità di viaggiare su rotte transoceaniche. Il Seaman club è uno dei luoghi più apprezzati dai marittimi, in particolare perché si riesce a staccare dal lavoro e dalla pesantezza del viaggio tra persone solitamente fidate; in particolare il modello ideale è spesso costruito sull'esperienza maturata negli anni di navigazione, con una particolare predilezione per i porti del Nord Europa.

Oltre ai servizi offerti dai porti, sono le condizioni di vita negli stati in cui essi attraccano a influenzare spesso il giudizio dei marinai, anche se evidentemente tali elementi sono spesso strettamente correlati. Le coste meno amate dai marinai continuano così ad essere quelle africane dove si intrecciano pericoli per la propria incolumità personale - dalla salute alle rapine - e per i propri beni con strutture fatiscenti sia all'interno dei porti sia nelle città. Anche i porti all'interno del Mediterraneo, Mar nero compreso, non sempre sono percepite come sicure, specie quelle caspiche e limitrofe al Mar Nero, per una "pericolosità di area, legata alle guerre e all'instabilità politica", senza contare l'incremento di attività criminali che il crollo dell'Unione sovietica ha comportato.

I marittimi che arrivano a Venezia con le passeggeri trovano ad attenderli un piccolo spazio pubblico con qualche telefono, schede telefoniche, il collegamento Internet, un servizio bancario e le informazioni principali fornite in alcune delle lingue del mare. Per quanti invece giungono nel porto commerciale lo scenario è più povero con alcune cabine telefoniche non sempre funzionanti, qualche snack bar frequentato prevalentemente dai lavoratori portuali, il servizio di trasporto reperibile presso l'Associazione Stella Maris Friends' Onlus, una chiesa appena fuori dall'area recintata e un posto di medicazione che talvolta viene impropriamente usato anche dai marittimi, essendo destinato ai lavoratori portuali. Per quanti arrivano nelle aree più lontane - come ai 'Grandi Molini' - la situazione è piuttosto desolante. In caso di pioggia poi, il giungere in un posto qualsiasi di ristoro o uscire dal porto implica confrontarsi con il fango e i residui delle varie merci scaricate.

Tra le lamentele più ricorrenti fra i marittimi che giungono a Venezia c'è quella relativa alla mancanza di un efficace servizio di trasporti, che permetterebbe di non spendere cifre astronomiche con i taxi; o doversi fare passeggiate chilometriche quando magari si ha anche poco tempo a disposizione. Un'altra mancanza che torna spesso, tanto forte quanto poco esplicitata talvolta, per imbarazzo, è quella di donne, per cui tra i servizi descritti nel questionario come necessari, i marittimi hanno spesso aggiunto la voce "women"; altri suggeriscono che la vita a bordo potrebbe essere migliorata: "facendo imbarcare donne".

Prima ancora di potere usufruire o meno di un eventuale servizio di trasporto, va sottolineata la condizione di effettiva reclusione, cui le leggi sulla migrazione costringono alcune nazionalità di marittimi in arrivo al porto. Questo lavoratore globale nel suo girovagare viene sottoposto di volta in volta ad una legislazione diversa della quale deve imparare in fretta i principali rudimenti. Come spiega un documento emanato dalla Polizia di frontiera nel maggio 2000 per uscire dal porto di Venezia i marittimi devono ottenere uno shore pass firmato dal capitano e concesso dall'Autorità di frontiera, la quale lo concede dopo il versamento di alcune decine di euro - che i marittimi affermano di non pagare - e la presentazione di alcuni documenti: la fotocopia del passaporto, la compilazione di un modello e l'eventuale biglietto di viaggio. Ma per alcune nazionalità, documenti e denaro non sono mezzi sufficienti per uscire dal porto, poiché ad essi viene vietata anche quella scarsa mobilità (ad esempio, siriani).

L'analisi dei ruolini del 2000 depositati presso la Capitaneria di Porto di Venezia


Nel corso della ricerca sono stati analizzati i ruolini di bordo delle navi arrivate a Venezia nel corso del 2000. Tali dati non sono estrapolati da un campione statistico, ma da quello che può essere definito come un vero e proprio censo delle navi e degli equipaggi transitati per Venezia nell'anno.

Tale censo è organizzato in due enormi database, che nel seguito saranno chiamati "Censo dei soggetti" e "Presenze totali in porto", costruiti attraverso l'imputazione completa dei circa 4.500 ruolini resi disponibili in fotocopia dalla Capitaneria del porto di Venezia. Sono stati inseriti: il nome internazionale della nave e la bandiera, la data di arrivo e quella di partenza, la tipologia, l'anno di costruzione, il porto di arrivo e quello di destinazione, il numero degli ufficiali presenti a bordo e quello della forza comune, eventuale presenza o meno di familiari a bordo, la merce trasportata, l'agenzia marittima, il molo di attracco. Per quel che riguarda i membri dell'equipaggio sono stati immessi i dati relativi alla posizione a bordo, l'anno di nascita, la nazionalità, il ruolo omogeneizzato in cinque codifiche.

Il numero dei ruolini di tutte le navi prese in considerazione un'unica volta è stato di 1.328, per un numero complessivo di 34.636 casi di marittimi inseriti, ma la massa reale degli arrivi di marittimi è pari a poco meno di 200.000 casi. Per quanto riguarda la cittadinanza del mare, il nostro censo evidenzia un profilo per appartenenza nazionale della forza lavoro in transito nel porto di Venezia, che si discosta per alcuni aspetti significativamente rispetto ai dati relativi alla composizione nazionale della forza lavoro marittima mondiale.

Le prime quindici nazionalità per numero di presenze totali coprono l'83,2% delle presenze totali, mentre le prime quindici nazionalità per soggetti censiti, rappresentano il 78,6% del totale ad essa relativo. Considerando distintamente le tre grandi attività portuali in cui possiamo suddividere l'area veneziana, notiamo come i marittimi presenti sui traghetti che attraccano sono quasi esclusivamente greci, turchi e croati. Sulle navi da crociera prevalgono i filippini, seguiti da italiani, indonesiani, honduregni e indiani; infine sulle commerciali, italiani, filippini, greci, ucraini e russi.Tabella 1 - Comparazione tra le prime tredici nazionalità di manodopera marittima a livello mondiale e nel porto di Venezia

MONDOVENEZIA, marittimi censiti anno 2000
PaeseTotale marittimi Percentuale sul totale Paese Totale marittimi Percentuale sui marittimi
Filippine230.00018,7 Filippine5.55216,0
Indonesia83.5006,8 Italia3.2709,4
Cina82.0176,7 Ucraina3.0758,9
Turchia62.4475,1 Turchia2,3506,8
Russia55.6804,5 Grecia2.3176,7
India54.7004,4 Russia2.2226,4
Usa46.0783,7 Croazia1.3393,9
Ucraina37.0003,0 Bulgaria1.2813,7
Grecia32.5002,6 India1.0703,1
Giappone31.0132,5 Polonia9072,6
Myanmar29.0002,4 Romania8672,5
Gran Bretagna24.1452,0 Germania8522,5
Italia23.5001,9 Cina7592,2
Altro435.47635,5 Altro877525,3
Totale1.227.956100 Totale34.636100


Abbiamo scelto di dividere in quattro tipologie le navi che arrivano nel porto di Venezia. Le tipologie scelte sono: passeggeri (ovvero le navi da crociera), traghetti, container e commerciali. Dalle percentuali totali si evince come la permanenza del 67,5% di tutte le imbarcazioni arrivate nel corso del 2000 va dalle poche ore a un giorno, il 15,3% delle navi si ferma per due giorni, il 7,3% per 3 giorni e infine il 3,8% per 4 giorni e oltre.


Tabella 9: Tempo di permanenza medio per tipologia di nave

TIPOLOGIAGIORNI DI PERMANENZA
 0/24 ORE% 1%2 %3%4 e Oltre %tot%
Commerciali45215,4 109437,3636 21,731610,8 43214,72930 100
Contanier22145,3 22946,918 3,791,8 112,1488 100
Passeggeri13165,5 462321 10,510,5 10,5200 100
Traghetti82995,6 242,812 1,410,1 10,1867 100
TOTALE163336,4 139331,1687 15,33277,3 4453,84485 100


Disaggregando i dati per tipologia, balza immediatamente all'occhio come il 95,6% dei traghetti parta nello stesso giorno in cui arriva, mentre solo il 2,8% riparte dopo un giorno e solo una percentuale minima di navi si ferma per più di due giorni. Per quanto riguarda le passeggeri, il 65,5% effettua una sosta che dura meno di un giorno, il 23% riparte dopo un giorno e il 10,5% sta a Venezia per 2 giorni. Altra tipologia di navi 'mordi e fuggi' è sicuramente la portacontenitori. Il 45,3% di tali navi che arrivano, sosta nel porto per un periodo inferiore al giorno, che se sommato alle navi che si fermano per un giorno (46,9%), si raggiunge una percentuale di 92,2% di navi che sta nel porto per un periodo che va da poche ore a un giorno. Come ampiamente anticipato sono le commerciali le navi che hanno una dilatazione dei tempi di sosta e che costituiscono il 65,3% di tutti gli arrivi a Venezia nel 2000. E' solo 1'15,4% di tali navi che si ferma per meno di 24 ore, mentre la percentuale più alta, 37,3% rimane nel porto per un giorno. Il 21,7% riparte dopo due giorni.Le opinioni dei lavoratori del mare tra le banchine


Nel corso della ricerca sono stati distribuiti circa duemila questionari in due lingue, italiano e inglese, battendo le varie aree portuali con frequenze di due o tre giorni la settimana negli ultimi sei mesi tra la fine del 2001 e l'inizio di quest'anno. La ricerca ci ha messo ben presto di fronte alle rilevanti difficoltà date dalle modalità organizzative del settore e dalle condizioni in cui si trovano a lavorare i marittimi.

I questionari raccolti sono stati compilati da 412 marittimi coinvolgendo più di 60 navi ormeggiate nel porto di Venezia in rappresentanza di 27 nazionalità e di 22 bandiere. Ma le navi in cui si è saliti per la somministrazione sono state 120 circa; solamente nella metà dei casi si è ottenuta la compilazione e la restituzione di almeno un questionario.

Le nazionalità delle persone intervistate è varia, particolarmente presenti sono i filippini (32,2%), i turchi e i cinesi (con il 10,1% ciascuno). I questionari sono stati compilati per quasi il 43% da marinai, per il 39% da ufficiali, per il 10,5% da personale delle passeggeri considerato come staff - nel caso non fossero addetti ai servizi all'interno della nave -, e per il 7,3% da capitani. I cinesi e i croati sono frequentemente ufficiali, mentre i due terzi dei filippini e degli ucraini sono forza comune. Dal punto di vista della tipologia della nave i marittimi intervistati sono principalmente in porta rinfuse (35,7%) e bulk carrier (31,5%), seguono le passeggeri con (12,6%), e le ro-ro (7,3%).

L'età di quanti hanno risposto al questionario è relativamente bassa, in linea con i cambiamenti a livello mondiale: il 70% non supera i 40 anni e solamente il 7,5% ne ha più di 50. La fascia di età maggiormente rappresentata è quella tra i 21 e i 30 anni (34,7%), mentre le fasce centrali tra i 30 e i 50 anni di età sono insieme, ovviamente, le più presenti. Non si tratta di lavoratori di lungo corso, più della metà lavora in mare da meno di dieci anni, anche se permangono alcuni vecchi lupi di mare che contano più di 25 anni di esperienza (12,8%) e quasi la metà di questi lavorano nelle bulk carrier.

Il titolo di studio di quanti hanno risposto è per quasi il 58% un diploma di scuola media superiore, il 34% si è fermato alla licenza media, mentre licenza elementare (4,4%) e laurea (3,8%) sono presenti in modo quasi omogeneo. I più istruiti sono gli indonesiani, i filippini, i cinesi, mentre tra gli italiani il 90% si è fermato alla licenza media. Sotto la media delle risposte risultano anche i polacchi, i siriani e i turchi.

Per lavorare in mare occorre passare quasi esclusivamente attraverso un'agenzia di reclutamento privata o un armatore. Anche tra i nostri intervistati si confermano tali modalità che costituiscono infatti l'86,5% del totale del campione presentandosi quindi come canali semi-obbligati per reperire un'occupazione. In particolare sono le agenzie internazionali a fare la parte del leone con quasi il 48% delle assunzioni, mentre gli armatori si fermano al 38,8%.

La quasi totalità di quanti hanno riposto al questionario ha contratti di lavoro che non superano l'anno: il 99%. Di questi, il 29,5% ha contratti di lavoro della durata fino a sei mesi, il 35,9% da sette a nove mesi, il 31,8% da dieci a dodici mesi. I contratti di lavoro più lunghi si ritrovano nelle navi portarinfuse e bulk carrier, mentre i contratti di breve periodo interessano quanti lavorano nelle portacontainer, confermando che il livello di stress è relativo anche al tempo di permanenza nel porto e alla velocità delle operazioni.

Per quanto concerne la percezione generale dei cambiamenti intervenuti nelle condizioni di lavoro in mare nel corso degli ultimi cinque anni il quadro sembra poco mutato, anche se in alcuni casi si notano dei lievi miglioramenti, in particolare nelle comunicazioni con la famiglia.

L'iscrizione al sindacato interessa circa il 39% dei rispondenti, sopra tale soglia troviamo gli italiani, i cinesi, i polacchi e i russi. Le percentuali più basse riguardano, invece, i filippini, gli ucraini, i turchi e i siriani. Gli iscritti al sindacato si ritrovano soprattutto nelle portacontainer e bulk carrier, mentre il livello più basso di iscrizione riguarda gli equipaggi delle ro-ro. Le prospettive di promozione sono lamentate come insoddisfacenti per il 21%, tra questi è rilevante la scarsa mobilità verticale percepita da turchi, indonesiani e indiani.

Il numero di coloro che soffrono qualche tipo di discriminazione a bordo delle navi o nei porti è ancora elevato. La causa principale di discriminazione sembra essere ancor oggi l'appartenenza a una diversa nazionalità; ben il 26,3% afferma infatti di aver subito talvolta o spesso qualche forma di trattamento iniquo a causa di questo motivo. Queste discriminazioni avvengono più frequentemente nei confronti di filippini, turchi e siriani. Sono le navi battenti bandiera della Grecia i luoghi in cui più frequentemente si segnala tale tipo di cattivo trattamento. I casi di discriminazione basati sulla nazionalità sono strettamente collegati alla varietà nella composizione dell'equipaggio per cui aumentano insieme con questa. In particolare è nelle navi passeggeri e nelle portarinfuse che sono presenti tali abusi.

Il professare una determinata religione ha attirato atteggiamenti negativi in numero nettamente inferiore di casi: 'solo' il 9%, soprattutto perpetrati ai danni di filippini e turchi. Ma la vita in mare può riservare anche abusi fisici da parte di ufficiali, o di altri membri dell'equipaggio (rispettivamente 8,4% e 9,2%), mentre le forme di mobbing hanno interessato più del 15%. In alcuni casi si notano anche minacce contro la famiglia (8,4%), oppure tentativi di bloccare l'affiliazione al sindacato (8%) o addirittura la diffida a contattare rappresentanti sindacali (13,2%). In particolare per quanto riguarda il sindacato, le intimidazioni interessano i filippini, i turchi e i rumeni. Per quanto riguarda la sicurezza a bordo, gli incidenti in mare sono ancora diffusi e ben il 37% dei rispondenti ha segnalato di averne subito qualcuno.

Per quanti arrivano a Venezia, la media salariale è piuttosto contenuta, anche se non particolarmente bassa. Tali risultati sono, inoltre, influenzati da una sovrarappresentazione di ufficiali e capitani tra quanti hanno risposto al questionario. D'altra parte a questa domanda quasi il 29% non ha risposto, evidenziando, quindi, un certo imbarazzo a trattare l'argomento. La media salariale complessiva è pari a 1109 dollari mensili - comprensivi di eventuale straordinario. Per la forza comune la media è pari a 732 dollari, cresce fino a 956 per lo staff, a 1428 per gli ufficiali e a 2340 per i capitani. Le navi battenti bandiera italiana sono solitamente quelle in cui il salario medio percepito è più elevato. Per quanto riguarda la tipologia di navi, salari elevati si percepiscono nelle petroliere e nelle container e al gradino più basso troviamo le ro-ro. I salari minori sono per gli indiani (372 dollari), i russi (700).

Lunghi orari di lavoro sono conosciuti da tempo nell'industria marittima e tale aspetto aumenta il rischio relativo alla salute e alla sicurezza a bordo e a terra dei marinai. Solamente un quarto di quanto hanno risposto al questionario si ferma alle canoniche otto ore giornaliere mentre oltre i due terzi svolgono dalle 9 alle 12 ore giornaliere e un buon 7,3% sfonda verso l'alto tale limite. Chi lavora più a lungo sono i marinai e lo staff, cioè coloro che coprono i servizi prevalentemente nelle navi passeggeri. Tuttavia, anche per ufficiali e capitani la vita in nave assorbe tempo ed energie: il 38% di loro dichiara di lavorare oltre le 10 ore quotidiane. Nelle portacontainer si ritrovano gli orari mediamente più lunghi seguiti a breve distanza dalle ro-ro e dalle navi passeggeri.

Una delle domande riguardava il giudizio rispetto ad una serie di figure con cui i marittimi vengono a contatto a Venezia. Per quanto riguarda la capitaneria di porto si segnala un livello di insoddisfatti del 6,4%, inferiore comunque a quello degli agenti marittimi (7,9%). Qualche dissapore c'è sicuramente con le agenzie di ingaggio (9,9%), ma è soprattutto con la polizia di frontiera che vengono segnalati i maggiori disagi (19,1%).

Per comprendere a fondo i bisogni dei marittimi, a partire dallo spaesamento che assale la persona la prima volta che si trova in un luogo estraneo, è necessario valutare la frequenza di arrivo nel porto dei marittimi intervistati, oltre che l'esperienza accumulata nella visita ad altri porti su scala mondiale. Oltre la metà infatti è giunto a Venezia una sola volta nel corso del 2001 (51,3%), ed un altro quinto per un massimo di tre volte (20,5%). Siamo quindi in presenza di una popolazione con accentuati tratti di mobilità e rotazione che permane molto spesso nel porto per poche ore o pochi giorni.

Da un punto di vista generale chi arriva in un porto segnala di attendersi innanzitutto la possibilità di potersi mettere in comunicazione telefonica con i propri cari, infatti ben il 94,7% ritiene importante un servizio efficiente di telefonia internazionale, nonostante la diffusione dei telefoni cellulari. A questo proposito anche nel corso delle interviste sono emerse lamentele sulla lontana collocazione e sulla scarsa manutenzione dei telefoni in alcune aree del porto. In alcuni casi i marittimi suggeriscono comunicazioni telefoniche a minor prezzo o anche gratuite. Altri nodi fondamentali nella vita dei marittimi sono ritenuti essere il trasporto da e per la nave (88,9%), la clinica medica (84,8%) e il cambio valute (84,6%).

Per quanto riguarda il giudizio sui servizi relativi al porto di Venezia è inevitabile una certa percentuale di distorsione data dal fatto di essere proprio in tale porto. Inoltre la situazione è particolarmente differenziata tra molo passeggeri e commerciale. Più che alle risposte di soddisfazione - dato che il 36,4% si ritiene, ad esempio soddisfatto dell'alloggio in porto - è necessario tenere presente le risposte di quanti sono insoddisfatti, non tanto come critica al malfunzionamento, quanto piuttosto per cercare di comprendere quali sono i servizi di cui essi mostrano maggiore bisogno. Si scopre così che la voce che lascia meno soddisfatti i marittimi in arrivo rimane comunque il trasporto, seguito dal cambio di valuta e dallo scambio di libri e video. In generale, chi arriva più spesso a Venezia avverte maggiormente la necessità di usufruire dei servizi giudicando importanti quelli proposti nel questionario. Una volta a terra, quasi un terzo non è soddisfatto innanzitutto delle strutture per la mobilità: tra questi oltre agli italiani, anche i croati, i rumeni, i russi, i siriani e i turchi registrano più difficoltà di spostamento.

Gli altri elementi elencati nel questionario superano comunque quasi sempre il 60%. In ordine di importanza vengono segnalati: il servizio postale, il servizio di scambio libri e video, lo snack bar/self service, gli impianti sportivi e le gite organizzate, i luoghi di culto e l'alloggio in porto, i luoghi di socializzazione e i servizi di consulenza personale, una stanza per la lettura o una biblioteca e lo sportello sindacale. La voce meno importante è invece ritenuta essere la lavanderia (44,5%).

Conclusioni


A lungo, nell'immaginario dell'occidente, il mare ha occupato lo spazio dell'estraneità e della solitudine e il viaggio per mare ha rappresentato un gravame che si subisce, una minaccia da esorcizzare. Ora, per aspetti altri e nuovi, la realtà di chi va per mare appare ancora connotabile con quei caratteri. Non sappiamo se la comunità dei naviganti di Conrad trovasse la felicità in mare, resta il fatto che, in tutti i tempi, il bisogno o la costrizione forzata ha probabilmente imbarcato più marittimi che lo spirito di avventura o la ricerca di una socialità incontaminata. Oggi la vita nel mare è raramente sotto i riflettori. Probabilmente non c'è altro settore così 'globale'; eppure, in un mondo che si dice globalizzato, la vita dei marinai avrebbe il pregio di svolgere una piega immediatamente internazionale. In un settore internazionalizzato come lo shipping, il costo del lavoro - che complessivamente copre il 40% dei costi operativi - è la voce principale su cui concentrare gli effetti della concorrenza del mercato mondiale.

Pensare a delle politiche orientate al welfare dei marittimi, significa doversi confrontare con le specificità della vita e del lavoro a bordo e a terra, oltre che con usi e costumi differenziati. In particolare la condizione comune a molti marittimi può essere ricondotta ai seguenti elementi:
  1. lunghi periodi di isolamento durante la navigazione;
  2. scarse relazioni sociali e disorientamento nei luoghi di approdo;
  3. riduzione dei tempi di socialità a bordo a causa dei lunghi orari di lavoro, del sistema dei turni e della riduzione degli equipaggi;
  4. riduzione del tempo libero anche nelle soste nei porti;
  5. alimentazione e alloggi non sempre confortevoli;
  6. scarse strutture ricreative a bordo delle navi e nei porti di approdo;
  7. salari non sempre corrisposti, e talvolta inferiori ai minimi internazionali;
  8. presenza di legislazioni sulle migrazioni che impediscono ai marittimi di alcune nazionalità di sbarcare nei porti europei, anche dopo lunghi mesi di navigazione;
  9. presenza di forme di ricatto (black lists) per prevenire la sindacalizzazione soprattutto sulle navi battenti bandiere di comodo;
  10. presenza di situazioni e pratiche analoghe alla schiavitù su circa il 12% della flotta mondiale nel 2000.
A proposito dei bisogni dei marittimi, va detto che non ci si può limitare ad interventi a terra di mero servizio, ma - e qui ci si può riallacciare al discorso del Presidente dell'Autorità portuale di Venezia - vanno azionati anche interventi di tipo politico per lo meno a livello europeo per migliorare le condizioni lavorative e di vita.

La mobilità resta una delle questioni irrisolte che più incidono sulla qualità della vita di chi si trova a passare per Venezia. Le progressive recinzioni fanno del porto una scatola cinese, rendendolo sempre più spezzettato, aumentando il senso di isolamento e di controllo. Le difficoltà di spostamento intaccano notevolmente la vivibilità delle ore di libertà a terra dei marinai. Tra i servizi necessari, si dovrebbe tentare di istituire un sistema di trasporti frequente e a basso costo per le varie banchine vicine e lontane dal centro abitato e dai negozi commerciali.

Apprezzabile è la mappa del porto 'vista dal mare' messa a disposizione da giovani volontari dell'Associazione Stella Maris Friends' Onlus, con l'indicazione delle uscite e dei servizi maggiormente richiesti, quali autobus e supermercati. Altra iniziativa auspicabile è la segnalazione, tramite cartelli visibili, dei nomi dei moli e delle direzioni da prendere per raggiungere l'uscita o i pochi bar presenti all'interno e immediatamente fuori l'area portuale.

Per chi si ferma poche ore l'importante è la disponibilità di servizi immediatamente disponibili e fruibili, quindi non solo il raggiungimento di centri abitati e servizi fuori del porto, ma anche all'interno dell'area. La diffusione di cellulari ha certamente migliorato la capacità di comunicare con l'esterno dei lavoratori del mare, ma non ha risolto per molti di essi la questione, dato che il servizio è molto costoso. La presenza di telefoni pubblici in modo capillare nei vari moli, possibilmente con tariffe a basso prezzo viste le distanze da coprire, potrebbe migliorare effettivamente il tempo trascorso a Venezia e spezzare l'isolamento affettivo e sensoriale del mare.

Altri servizi importanti sono richiesti all'interno dell'area portuale quali ad esempio strutture ricreative per il tempo libero e servizi di base. In particolare occorrerebbe garantire opportunità di formazione e informazione per lavoratori multinazionali attraverso l'istituzione di una biblioteca e di una emeroteca internazionale rappresentativa delle principali nazionalità in transito a Venezia, una videoteca, una televisione satellitare, un computer con accesso Internet, servizio postale e bancario, strutture sportive, possibilità di lavanderia, di bagni e docce pubbliche, di possibilità di pernottamento.
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DALLA PRIMA PAGINA
Crescita dei risultati finanziari semestrali della cinese OOIL
Hong Kong
Nei primi sei mesi di quest'anno i ricavi sono aumentati del +5,0%
La società di investimenti CVC Capital Partners esce da Boluda Maritime Terminals e da TTI Algeciras
Schiphol
Le due società terminaliste gestiscono complessivamente nove terminal portuali spagnoli
In diminuzione le performance economiche ed operative trimestrali della ZIM
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Haifa
Nel periodo aprile-giugno il valore medio dei noli è calato del -11,6%
Interferry, l'Entry/Exit System rischia di ritardare le operazioni dei traghetti nei porti europei
Victoria
Il sistema entrerà in vigore il prossimo 12 ottobre
DFDS chiude il secondo trimestre in perdita
Copenaghen
Ammoniaca e metanolo sono pronti per decarbonizzare lo shipping, ma bisogna rimuovere alcuni ostacoli al loro impiego
Copenaghen
Nuovo rapporto della Getting to Zero Coalition del Global Maritime Forum
Nuovi risultati trimestrali record per il gruppo crocieristico americano Viking
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Los Angeles
Il periodo aprile-giugno è stato archiviato con un utile netto di 439,2 milioni di dollari (+182,2%)
Lo scorso mese il traffico dei container nel porto di Barcellona è cresciuto del +1,8%
Barcellona
Movimentati 202.321 teu allo sbarco-imbarco (+10,4%) e 142.492 teu in transito (-8,3%)
Nel secondo trimestre del 2025 il traffico delle merci nel porto di Amburgo è cresciuto del +4%
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Amburgo
Forte aumento dei volumi dei container in trasbordo (+26%)
La norvegese Xeneta ha comprato la danese eeSea
Oslo
Entrambe le aziende forniscono dati e informazioni per l'ottimizzazione del trasporto marittimo containerizzato
Nel trimestre aprile-giugno il traffico delle merci nei porti tunisini è diminuito del -3,8%
La Goulette
Nei primi sei mesi del 2025 sono state movimentate 13,8 milioni di tonnellate (-3,2%)
Il porto di Koper segna nuovi record storici trimestrali dei container e dei rotabili
Lubiana
Nel periodo aprile-giugno sono state movimentate 5,6 milioni di tonnellate di merci (-4,1%)
Nuovo record storico mensile del traffico dei container nel porto di Los Angeles
Los Angeles
A luglio sono stati movimentati oltre un milione di teu (+8,5%)
Hapag-Lloyd, secondo trimestre con aumenti del +2,0% dei ricavi e del +12,4% dei container trasportati dalla flotta
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Amburgo
L'utile netto ha registrato un calo del -39,4%
Evergreen accusa un calo del -18,7% dei ricavi trimestrali
Taipei
Il periodo aprile-giugno è stato chiuso con un utile netto in diminuzione del -62,9%
Nel secondo trimestre i ricavi della sudcoreana HMM sono diminuiti del -1,5%
Seul
Trump annuncia la bocciatura del programma di decarbonizzazione dello shipping dell'IMO
Washington
Il quadro proposto - si denuncia - è di fatto una tassa globale sul carbonio che colpisce gli americani ed è imposta da un'organizzazione delle Nazioni Unite irresponsabile
Negativo il secondo trimestre delle taiwanesi Yang Ming e Wan Hai Lines
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Keelung/Taipei
Nel periodo aprile-giugno i ricavi sono diminuiti rispettivamente del -26,5% e -8,7%
Nel secondo trimestre il traffico crocieristico nei terminal di Global Ports Holding è cresciuto del +6,0%
Istanbul
Nei primi sei mesi del 2025 registrato un aumento del +16,7%
Nel periodo aprile-giugno il traffico delle merci nei porti croati è diminuito del -4,0%
Zagabria
Crocieristi in crescita del +5,4%
Nel secondo semestre di quest'anno è atteso un crollo del traffico dei container nei porti USA
Washington/Long Beach
A luglio il porto di Long Beach ha movimentato 944mila teu (+7,0%)
L'assemblea di ThyssenKrupp ha deliberato lo spin-off di ThyssenKrupp Marine Systems
Essen
La società sarà quotata alla Borsa di Francoforte
WTO, risposte misurate hanno attenuato l'impatto dei dazi nel 2025, ma il rischio è elevato per il 2026
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Ginevra
Quest'anno è previsto un aumento del +0,9% degli scambi mondiali di merci
Hupac incrementerà da cinque ad otto le rotazioni settimanali del servizio tra Busto Arsizio e Basilea
Chiasso
Aumento della frequenza dal primo settembre
Dal primo gennaio nei porti di Rotterdam e Anversa le nuove norme per il bunkeraggio
Rotterdam
Le bettoline dovranno essere dotate di misuratori di flusso
Maersk registra un aumento del fatturato trimestrale e un calo degli utili
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Copenaghen
Positivo l'apporto di terminal e logistica. Lo shipping containerizzato beneficia dei ricavi derivanti dalle controstallie
Il Cipess ha approvato il progetto definitivo del ponte sullo Stretto di Messina
Roma
Avvio dei cantieri entro quest'anno e completamento dell'opera nel 2032
Nel secondo trimestre i ricavi del gruppo DHL sono calati del -3,9%
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Bonn
Notevole riduzione delle spedizioni dalla Cina e Hong Kong agli USA a causa dell'abolizione del regime de minimis decisa da Trump
Il gruppo Grendi ha acquisito il 70% di Dario Perioli Spa
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Milano
Il restante 30% rimarrà alla Fingiro di Michele Giromini, amministratore delegato dell'azienda
HMM annuncia il fallimento delle trattative per l'acquisizione della SK Shipping
Seul
L'operazione sarebbe naufragata per un disaccordo sul prezzo della transazione
Nel secondo trimestre il traffico delle merci nel porto di Taranto è aumentato del +22,8%
Taranto
I container si sono fermati a soli 4mila teu (-27,4%)
Nel primo semestre i ricavi operativi del gruppo Ferrovie dello Stato Italiane sono cresciuti del +2,3%
Roma
Nel solo segmento delle merci è stato registrato un aumento del +6,9%
Pacific Environment invita l'IMO ad adottare misure vincolanti per ridurre l'impatto del trasporto marittimo sull'Artico
Anchorage
Nel primo semestre del 2025 il traffico delle merci nel porto di Palermo è aumentato del +0,5%
Palermo
In crescita i rotabili. Calo degli altri carichi
Nel secondo trimestre il traffico navale nel canale di Panama è aumentato del +16,3%
Nel secondo trimestre il traffico navale nel canale di Panama è aumentato del +16,3%
Panama
Panama Ports Company si dichiara pronta a confrontarsi con il governo panamense, ma «al momento opportuno»
Dura denuncia della National Retail Federation della politica dei dazi attuata da Trump
Washington
French: nelle prossime settimane i nuovi dazi avranno un impatto sulla merce
Mulino propone l'ingresso dello Stato panamense nel consorzio interessato ad acquisire Panama Ports Company
Panama
Atteso il verdetto della Corte Suprema di Giustizia sul contratto di concessione
Peggioramento dei risultati trimestrali della compagnia di navigazione containerizzata ONE
Peggioramento dei risultati trimestrali della compagnia di navigazione containerizzata ONE
Singapore
Nel periodo aprile-giugno i ricavi sono diminuiti del -4% e l'utile netto è calato del -89%
Gli incidenti ai lavoratori portuali avvengono in ugual misura a bordo delle navi che a terra
Londra
Rapporto dell'ICHCA su quasi 500 incidenti avvenuti negli ultimi 25 anni
Norwegian Cruise Line Holdings segna performance record per il trimestre aprile-giugno
Norwegian Cruise Line Holdings segna performance record per il trimestre aprile-giugno
Miami
Registrato un livello delle prenotazioni mai raggiunto in precedenza
Paolo Piacenza è stato nominato commissario straordinario dell'AdSP dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio
Roma/Genova/Gioia Tauro
DB Cargo registra cali del fatturato e dei volumi di merci trasportati su rotaia
Berlino
Nei primi sei mesi di quest'anno realizzate spedizioni per 82,9 milioni di tonnellate (-10,8%)
Nel secondo trimestre il traffico dei container nel porto di Genova è calato del -2,8% mentre a Savona-Vado è cresciuto del +76,3%
Genova
Nel capoluogo ligure in diminuzione è risultata la quota di transhipment, che invece ha premiato lo scalo savonese
Fincantieri registra una forte crescita delle performance economiche semestrali e dei nuovi ordini
Roma
Nei primi sei mesi del 2025 le commesse hanno totalizzato un valore di 14,7 miliardi di euro (+93,5%)
Nel secondo trimestre il traffico navale attraverso il canale di Suez è diminuito del -6,2%
Nel secondo trimestre il traffico navale attraverso il canale di Suez è diminuito del -6,2%
Il Cairo
Sono transitate 1.248 navi cisterna (-2,7%) e 1.826 unità di altra tipologia (-8,5%)
Nel secondo trimestre l'utile netto della CMA CGM è calato del -140%
Marsiglia
Stabili i ricavi. Il gruppo armatoriale francese interessato all'acquisizione di terminal della Hutchison Ports
Royal Caribbean chiude il secondo trimestre con un utile netto record
Miami
Assai positivo il periodo aprile-giugno
Union Pacific e Norfolk Southern hanno annunciato oggi un accordo di fusione
Union Pacific e Norfolk Southern hanno annunciato oggi un accordo di fusione
Omaha/Atlanta
Prima rete ferroviaria cargo coast-to-coast
Gurrieri rassegna le dimissioni da commissario straordinario dell'AdSP del Mare Adriatico Orientale
Trieste
Domani diventerà applicabile il reverse charge atipico per il settore logistico
Milano
Ruggerone (Assologistica): si attua una delle riforme più strategiche che abbiamo contribuito a costruire
Policy brief sulle minacce informatiche che pongono a rischio le infrastrutture portuali
Tallinn
È stato elaborato dal Centro di eccellenza per la difesa cibernetica della NATO
Interferry sollecita la Commissione UE ad armonizzare le sue normative per la decarbonizzazione dello shipping con quelle dell'IMO
Victoria
Il mancato allineamento - ha avvertito l'associazione - costringerà le compagnie di navigazione ad un doppio pagamento per le emissioni
Nel secondo trimestre del 2025 i porti marittimi cinesi hanno movimentato 79,1 milioni di container (+6,1%)
Pechino
Il traffico complessivo delle merci è stato di tre miliardi di tonnellate (+3,3%), di cui 1,3 miliardi di tonnellate con l'estero (+1,9%)
CK Hutchison ufficializza l'intenzione di includere un investitore cinese nel consorzio a cui cedere Hutchison Ports
Hong Kong
Senza la partecipazione del gruppo armatoriale COSCO la Cina non autorizzerebbe la vendita
La Corte Suprema dello Sri Lanka ha fissato un risarcimento di un miliardo di dollari per l'incidente della X-Press Pearl
La Corte Suprema dello Sri Lanka ha fissato un risarcimento di un miliardo di dollari per l'incidente della X-Press Pearl
Colombo
La portacontainer si era incendiata ed era affondata nei pressi del porto di Colombo
La sudcoreana HD Korea Shipbuilding & Offshore Engineering compra la vietnamita Doosan Enerbility
Seongnam
Gestisce un'area industriale dotata di una propria struttura portuale
A luglio il traffico dei container nel porto di Algeciras è cresciuto del +6,6%
Algeciras
Nei primi sette mesi del 2025 è stata registrata una diminuzione del -2,9%
Salvini ha nominato Annalisa Tardino commissario straordinario dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale
Roma/Palermo
Il presidente della Regione Siciliana annuncia l'impugnazione del provvedimento
A luglio il porto di Valencia ha movimentato 488mila container (+6,7%)
Valencia
Incremento determinato dalla crescita dei contenitori vuoti
I materiali dragati nei porti della Spezia e di Carrara saranno usati per la costruzione della nuova diga foranea di Genova
Genova/La Spezia
Intesa fra le due Autorità di Sistema Portuale liguri
X-Press Feeders denuncia il mancato riconoscimento delle responsabilità delle autorità nell'incidente alla X-Press Pearl
Singapore
Secondo la compagnia, la sentenza della Corte Suprema ignora il diritto marittimo internazionale
Stabile il traffico delle merci nei porti russi a luglio
San Pietroburgo
Nei primi sette mesi del 2025 i carichi sono diminuiti del -4,6%
A luglio il traffico dei container nel porto di Hong Kong è diminuito del -6,5%
Hong Kong
Nei primi sette mesi del 2025 registrata una flessione del -3,7%
A luglio, con 3,9 milioni di teu, il porto di Singapore segna il nuovo record storico di traffico mensile dei container
Singapore
In termini di peso i carichi containerizzati sono diminuiti del -3,6%
Fissato a 1,5 milioni il risarcimento a carico dell'AdSP di Civitavecchia nella causa Fincosit
Civitavecchia
Latrofa: la sentenza permette di svincolare somme accantonate che per anni hanno congelato il bilancio
La tedesca HHLA registra ricavi trimestrali record
Amburgo
Nel secondo trimestre i terminal portuali del gruppo hanno movimentato 3,2 milioni di container (+7,9%)
Nel primo semestre del 2025 i terminal portuali di CK Hutchison hanno movimentato 44 milioni di container (+4,0%)
Hong Kong
Nel trimestre aprile-giugno la flotta di Wallenius Wilhelmsen ha trasportato 14,8 milioni di metri cubi di rotabili (-0,5%)
Lysaker
Ricavi in diminuzione del -0,7%
Nel secondo trimestre i porti del Montenegro hanno movimentato 670mila tonnellate di merci (+0,6%)
Podgorica
I volumi con l'Italia sono ammontati a 154mila tonnellate (+53,1%)
Con l'arrivo di una prima portacontainer inizia la sperimentazione delle procedure operative al Rijeka Gateway
L'Aia
La prima nave commerciale è attesa per il prossimo 12 settembre
La proposta per riportare il porto di Taranto sulle rotte containerizzate mondiali? Avviare un tavolo di confronto
Taranto
Riunione sullo stato del traffico delle merci
Porto di Ancona, gara per la demolizione dei capannoni Tubimar danneggiati dall'incendio
Ancona
La durata prevista dei lavori è di quattro mesi e mezzo
Fusione delle tedesche MACS e Hugo Stinnes attive entrambe nel segmento delle navi MPP
Amburgo/Rostock
Il quartier generale della Stinnes a Rostock sarà chiuso entro il 31 dicembre
Nel secondo trimestre il traffico delle merci nei porti albanesi è cresciuto del +2,9%
Tirana
I passeggeri sono stati 331mila (+13,6%)
A.SPE.DO, rendere operativo lo Smart Terminal per incrementare la competitività del porto della Spezia
La Spezia
Finanziamenti di ING a Premuda per oltre 100 milioni di dollari
Milano
Fondi per l'operazione di management buy-out e per l'acquisto di due product tanker
Sallaum Lines ha preso in consegna la prima di sei PCTC dual-fuel di classe “Ocean”
Rotterdam
La nave è stata ultimata con quattro mesi di anticipo
Prima riunione del nuovo Comitato di gestione dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale
Genova
Approvate diversi provvedimenti, inclusi quelli per il personale della CULMV e della CULP
Euroports gestirà un nuovo terminal per rinfuse liquide nel porto francese di Port-La Nouvelle
Beveren-Kruibeke-Zwijndrecht
Secondo le previsioni, diventerà operativo nel 2026
PROSSIME PARTENZE
Visual Sailing List
Porto di partenza
Porto di destinazione:
- per ordine alfabetico
- per nazione
- per zona geografica
Nel secondo trimestre il traffico delle merci nel porto di Ravenna è aumentato del +2,6%
Ravenna
A giugno registrata una crescita del +0,6%. A luglio atteso un incremento del +4,8%
OsserMare presenta cinque report sull'economia del mare
Roma
Sono incentrati su una filiera specifica del settore o su un suo aspetto
Porto di Napoli, ripartono le attività di autotrasporto
Napoli
Riunione risolutiva tra istituzioni, operatori e associazioni di categoria
ICTSI registra nuovamente risultati economici e operativi trimestrali record
Manila
Ricavi trimestrali record per Global Ship Lease
Atene
Nel periodo aprile-giugno l'utile netto è stato di 95,4 milioni di dollari (+8,4%)
Vard riceve un nuovo ordine da North Star per due SOV ibride
Trieste
Commessa del valore compreso tra 100 e 200 milioni di euro
Il Registro Navale di Panama non accetterà più l'iscrizione di petroliere e rinfusiere dell'età di oltre 15 anni
Panama
Misura per contrastare l'impiego della flotta ombra
Danaos Corporation registra ricavi trimestrali record
Atene
Il periodo aprile-giugno è stato archiviato con un utile netto di 130,9 milioni (-7,3%)
Nuovo fast corridor doganale tra il porto di La Spezia e Interporto Padova
Padova
Si aggiunge agli altri tre già attivi sulla stessa direttrice
ICTSI gestirà il terminal per contenitori indonesiano Batu Ampar Container Terminal
Manila
È situato sull'isola di Batam
Pino Musolino è stato nominato amministratore delegato della compagnia di navigazione Alilauro
Napoli
Subentra al dimissionario Eliseo Cuccaro
Nel secondo trimestre i ricavi base time charter della DIS sono calati del -37,1%
Lussemburgo
L'utile netto è stato di 19,6 milioni di dollari (-70,5%)
L'austriaca Rail Cargo Group punta sullo sviluppo del terminal intermodale di Sommacampagna-Sona
Vienna
Accordo decennale
Wista Italy denuncia l'esclusione delle donne dalle nomine dei presidenti delle autorità portuali
Milano
Musso: permane il tetto di cristallo che impedisce alle donne di accedere a ruoli di leadership
Nel secondo trimestre il traffico marittimo nello Stretto del Bosforo è diminuito del -6,0%
Ankara
Flessione del -18,1% delle navi lunghe oltre 200 metri
Sequestro di 50 chili di cocaina nel porto di Civitavecchia
Roma
Erano occultati all'interno di un container reefer in arrivo dall'Ecuador
Trump ha eliminato per tutte le nazioni l'esenzione dal pagamento di dazi per i beni a basso costo
Washington
Saranno soggette anch le merci di valore inferiore a 800 dollari
Nel cantiere navale di Ancona della Fincantieri è stata varata Viking Mira
Trieste
Nello stabilimento di Muggiano è stata consegnata la fregata multiruolo “Emilio Bianchi”
L'AdSP del Mare Adriatico Centro-Settentrionale ha ottenuto la registrazione EMAS
Ravenna
Certifica l'impegno per la gestione ambientale e la sostenibilità
MSC Crociere riduce le emissioni con il supporto di un piano di transizione energetica
Ginevra
Presentato il rapporto di sostenibilità 2024
DSV registra una forte crescita dei risultati economici e operativi grazie all'acquisizione della Schenker
Hedehusene
Record trimestrale dei volumi di spedizioni aeree e marittime
Nel 2024 i ricavi del gruppo Fratelli Cosulich sono aumentati del +12,8%
Genova
Risultato d'esercizio in calo del -31,7%
Nel secondo trimestre di quest'anno i ricavi della Finnlines sono calati del -5,0%
Helsinki
Utile netto a 26,1 milioni di euro (+7,7%)
Stabile nel trimestre aprile-giugno il traffico dei container nel porto di New York
New York
Nel primo semestre del 2025 registrato un incremento del +4,9%
Latrofa nominato commissario straordinario dell'AdSP del Mar Tirreno Centro-Settentrionale
Roma
Firmato il decreto ministeriale
Parere favorevole della Camera alla nomina dei presidenti di cinque Autorità di Sistema Portuale
Roma
Sono Davide Gariglio, Francesco Rizzo, Eliseo Cuccaro, Francesco Benevolo e Giovanni Gugliotti
Riaperto il bando PNRR per gli interporti
Roma
Disponibili risorse pari a 2,2 milioni di euro
Porto di Livorno, nella crisi della L.T.M. la priorità sono i lavoratori
Livorno
Calo delle performance economiche trimestrali di UPS
Atlanta
Nel trimestre aprile-giugno l'utile netto è stato di 1,28 miliardi di dollari (-8,9%)
Ok alla variazione di bilancio 2025 dell'AdSP dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio
Gioia Tauro
500mila euro per la quota del 49% in capo all'ente della società Port Agency
FHP Group acquisisce il restante 10% del capitale di Lotras
Milano/Foggia
Verrà avviata l'integrazione tra Lotras e CFI Intermodal per dare vita a FHP Intermodal
Documento scientifico dell'OITAF sulle buone pratiche nella logistica e nel trasporto di frutta e verdura fresca
Milano
L'AdSP del Mar Tirreno Settentrionale ha aderito alla PLIKA
Livorno
Piattaforma dedicata a formazione, innovazione e condivisione della conoscenza nei settori della logistica e dei porti
Firmata la nomina di Matteo Paroli a presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale
Roma
È laureato in giurisprudenza e specializzato in diritto amministrativo
In Haropa Port crescono i container e calano le rinfuse
Le Havre
Nella prima metà di quest'anno i contenitori sono stati 1,51 milioni di teu (+4%)
Bureau Veritas registra un incremento trimestrale del +9,8% dei ricavi nel segmento Marine & Offshore
Courbevoie
In crescita i nuovi ordini a Kalmar e Konecranes nel trimestre aprile-giugno
Helsinki
In lieve aumento i fatturati delle due aziende finlandesi
Nel secondo trimestre il traffico dei container nel porto di Barcellona è calato del -12,2%
Barcellona
Assiterminal minaccia una nuova ondata di ricorsi a fronte di norme che ritiene danneggino la portualità
Genova
2M Logistics sigla un accordo con la salernitana Gallozzi
Barendrecht
L'azienda olandese rappresenterà GF Logistics, filiale del gruppo italiano, nella regione del Benelux
In calo gli utili trimestrali dell'elvetica Kuehne+Nagel
Schindellegi
Nel periodo aprile-giugno di quest'anno il fatturato netto è cresciuto del +1,7%
Yang Ming ordina tre portacontainer da 8.000 teu ai cantieri Nihon Shipyard e Imabari Shipbuilding
Keelung/Imabari
Commessa del valore di 351,3-394,5 milioni di dollari
Nel porto di Port Said East è entrato in funzione il primo terminal per l'automotive dell'Egitto
East Port Said
Può ospitare contemporaneamente due car carrier
Italia Nostra ribadisce forti perplessità sulla realizzazione del porto di Fiumicino-Isola Sacra
Roma
Le città marittime europee, meta del turismo delle crociere - evidenzia l'associazione - denunciano il fenomeno croceristico dell'over-tourism
Tepsa ha acquisito un terminal per rinfuse liquide nel porto di Rotterdam
Singapore/Rotterdam
È stato ceduto dalla Global Energy Storage Holdings
Il gruppo Spinelli ha approvato il bilancio di sostenibilità 2024
Genova
Dei 616 dipendenti diretti dell'azienda, il 49% ha meno di 50 anni
Nel secondo trimestre di quest'anno il traffico delle merci nei porti della Turchia è cresciuto del +1,6%
Ankara
I carichi da e per l'Italia sono ammontati a 12,7 milioni di tonnellate (+10,1%)
Estensione alle aree di Savona, Vado Ligure e Bergeggi della Zona Logistica Semplificata Porti e retroporti Genova
Genova
Ok del Comitato di indirizzo ZLS
Isotta Fraschini Motori ha inaugurato a Bari una nuova linea produttiva di sistemi fuel cell a idrogeno
Trieste
Saranno destinati a soluzioni navali e terrestri
Battezzata la Grande Shanghai, prima car carrier Ammonia Ready del gruppo Grimaldi
Napoli
Ha una capacità di carico pari a 9.000 ceu
PORTI
Porti italiani:
Ancona Genova Ravenna
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Brindisi Livorno Taranto
Cagliari Napoli Trapani
Carrara Palermo Trieste
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Interporti italiani: elenco Porti del mondo: mappa
BANCA DATI
ArmatoriRiparatori e costruttori navali
SpedizionieriProvveditori e appaltatori navali
Agenzie marittimeAutotrasportatori
MEETINGS
Il 15 luglio a Roma l'evento di Confindustria sull'economia del mare
Roma
Il 2 luglio a Genova si terrà l'assemblea pubblica del Centro Internazionale Studi Containers
Genova
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RASSEGNA STAMPA
Why Malta is objecting to a new price cap on Russian oil
(timesofmalta.com)
US has its eye on Greek ports
(Kathimerini)
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FORUM dello Shipping
e della Logistica
Intervento del presidente Tomaso Cognolato
Roma, 19 giugno 2025
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Porto di Genova, Filt e Uilt hanno dichiarato cinque giorni di sciopero al Terminal Bettolo
Genova
Fit Cisl Liguria ha espresso solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori
Pubblicato il bando di gara per il dragaggio del bacino della darsena commerciale del porto di Ancona
Ancona
Prevista la rimozione di circa 730mila metri cubi di sedimenti
Gara per il ripristino e potenziamento delle banchine 32 e 33 nella Zona Alti Fondali del porto di Savona
Genova
Previsto un investimento di oltre 6,7 milioni di euro
Sono 1.100 i lavoratori a Palermo direttamente impiegati nel settore del turismo del mare
Palermo
Quest'anno è attesa una crescita del +9,4% del traffico crocieristico nel porto del capoluogo siciliano
Porto di Trieste, il commissario straordinario Gurrieri indagato per riciclaggio
Trieste
Sono certo - ha dichiarato - di poter dimostrare di aver agito nella legalità, in piena trasparenza
Crescita semestrale del +9% delle merci sulla rotta marittima tra San Pietroburgo e India/Cina
Mosca
Nel servizio FESCO impiega sei navi
Vard sigla un nuovo contratto per la costruzione di due CSOV
Trieste
Le navi saranno destinate a supportare le operazioni nel settore eolico offshore
UIR, bene la pubblicazione del bando per la digitalizzazione della catena logistica
Roma
Di Caterina (ALIS): strumento concreto che valorizza le esigenze delle imprese e rafforza il sistema logistico
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
Partita iva: 03532950106
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Direttore responsabile Bruno Bellio
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