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Filt Cgil denuncia il mancato rispetto degli impegni assunti dai firmatari dell'accordo quadro per Gioia Taur
Il sindacato sollecita un intervento istituzionale deciso
16 gennaio 2018
La Filt Cgil ha espresso «grande preoccupazione per i destini del porto di Gioia Tauro e dei lavoratori». «Il venir meno degli impegni assunti da una parte dei firmatari dell'accordo quadro, siglato a Palazzo Chigi - ha spiegato l'organizzazione sindacale riferendosi all'intesa sottoscritta a metà dello scorso anno ( del 15 giugno 2017) - vista la portata internazionale dei soggetti in campo, genera un sentimento di grande stupore oltre che di rabbia».
«Ci siamo assunti a tutti i livelli - ha sottolineato la Federazione dei Trasporti della Cgil - responsabilità importanti con pesanti condizioni per circa 400 lavoratori, solo perché in cambio vi è una prospettiva di sviluppo del terminalista MCT con adeguati investimenti economici. Oggi sembra nuovamente in discussione ma la rivendichiamo con forza».
Secondo la Filt, «riportare il porto di Gioia Tauro su livelli di produttività ed efficienza, anche con investimenti sulla sicurezza dei lavoratori, ultimamente messa a repentaglio dalla vetustà e inadeguatezza dei mezzi meccanici, resta l'obiettivo primario che ci permetterebbe di ridiscutere il modello organizzativo, favorendo il riassorbimento di personale passato nell'Agenzia del Lavoro».
«Serve - ha sollecitato la Filt - un intervento istituzionale deciso, con atti formali, volto a riportare l'azione e l'obiettivo sul percorso e la tempistica concordati ed in assenza di risposte adeguate la nostra azione non si farà attendere molto».
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