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D'Agostino: la rimodulazione dei fondi per i porti permette di utilizzare finanziamenti che altrimenti si perderebbero
Non ci sono state - conferma il presidente di Assoporti - cancellazioni di interventi programmati
22 febbraio 2018
Riferendosi a notizie di stampa sulla rimodulazione delle somme destinate ad opere infrastrutturali nei porti stabilita da un decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 19 novembre 2017, che è stato pubblicato sulla “Gazzetta Ufficiale” dello scorso 19 febbraio e che rimodula le somme a suo tempo stanziati per le opere nei porti, l'Associazione dei Porti Italiani (Assoporti) ha spiegato che si tratta, in sostanza, dei fondi destinati ai porti rispettivamente con le leggi n.413 del 1998 e n.166 del 2002 e ha precisato che la ricognizione riguarda le effettive necessità evidenziate direttamente da alcune delle soppresse Autorità Portuali, per garantire che il fondo complessivo sia speso integralmente per la realizzazione delle opere.
«Le rimodulazioni indicate - ha specificato il presidente di Assoporti Zeno D'Agostino - sono il risultato delle riprogrammazioni dei singoli porti fatte fino al 2016, sulla scorta di un aggiornamento delle effettive necessità, al netto di quelle già utilizzate. Si tratta - ha sottolineato D'Agostino - di una semplice rimodulazione, concordata con il Ministero, che permette di utilizzare finanziamenti che altrimenti si perderebbero. Non ci sono state, quindi, cancellazioni di interventi programmati, ma la possibilità di riutilizzo delle risorse».
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