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Gli agenti marittimi genovesi sottolineano la rilevanza dell'industria delle crociere
Banchero: è l'unico settore del porto di Genova con un impatto trasversale su quasi tutte le sfere, da quella economica a quella sociale e quella culturale
7 maggio 2018
Quest'anno gli agenti marittimi genovesi hanno incentrato la loro assemblea associativa annuale sulle crociere e più in generale sul turismo, settore quest'ultimo - ha ricordato il presidente di Assagenti, Alberto Banchero, nella sua relazione - che fornisce il 13% del Pil italiano (223 miliardi di euro) e il 14,7% dell'occupazione tra diretta e indiretta (3,4 milioni di posti di lavoro). Particolarmente rilevante - ha evidenziato - è il valore generato per Genova da uno dei veicoli del turismo mondiale: l'industria crocieristica.
Nel corso dell'assemblea odierna, tenutali alla Stazione Marittima, Banchero ha spiegato che in un porto polivalente come quello di Genova il settore dei passeggeri in generale e crocieristico in particolare «può essere definito l'unico capace di abbracciare l'intero territorio, l'unico con un impatto trasversale su quasi tutte le sfere, da quella economica a quella sociale e quella culturale».
Rilevando che è la ricerca di autenticità della meta turistica che muove la grande massa dei viaggiatori, e che ciononostante ogni meta desiderabile perché autentica ed esclusiva smette gradualmente di esserlo man mano che si trasforma in meta turistica, Banchero ha esortato il mondo economico e istituzionale a lavorare, portando avanti le politiche di promozione di Genova e della Liguria, «affinché la percezione del nostro territorio continui a essere una percezione di autenticità. Solo questo - ha sottolineato - farà la differenza e ci renderà davvero concorrenziali nel mercato del turismo mondiale».
Inoltre il presidente dell'associazione degli agenti marittimi genovesi, rimarcando il significativo impatto economico delle crociere sul capoluogo ligure ed elencando l'ingente volume di forniture imbarcato sulle navi che scalano a Genova e che è costituito per più dell'80% da prodotti provenienti dal territorio ligure, ha osservato «come l'adeguamento delle infrastrutture terrestri sia importante per garantire la continuità di un traffico così vitale per il nostro territorio; l'indebolimento delle banchine - ha chiarito - oggi si misura non tanto in termini di dimensioni e di potenza delle propulsioni, ma di continuità di manovra: dove un maggiore numero di scali comporta uno stress maggiore, è necessaria una manutenzione più attenta e programmata».
Se lo scorso anno nel porto di Genova il traffico crocieristico ha segnato un calo del -9,1% con 925mila mila passeggeri movimentati rispetto a poco più di un milione nel 2016, nel 2018 è attesa una ripresa. Le previsioni per il traffico delle crociere nel 2018 sono state presentate da Sergio Senesi, amministratore delegato della Cemar, che ha annunciato per quest'anno un traffico di 1,23 milioni di crocieristi a Genova e di 963mila nel porto di Savona, scalo anch'esso amministrato dall'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale. Senesi ha evidenziato che i 225 e 200 scali nave previsti rispettivamente a Genova e Savona, oltre che le toccate nel Tigullio, alla Spezia e a Sanremo, porteranno quest'anno la Liguria ad essere la prima regione italiana in termini di passeggeri movimentati con 2,472 milioni di unità.
Senesi ha elencato anche una serie di azioni utili a far crescere ulteriormente e sensibilmente questo settore sia in Liguria che in tutta Italia: «creare sistema attraverso una programmazione degli ormeggi a due anni, una migliore ricettività sul territorio, un controllo attento sui costi e sulle attrezzature delle banchine e una collaborazione maggiore tra porti - ha specificato - consentirebbe di aumentare di due milioni le presenze di crocieristi a livello nazionale».
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