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Interporto Sud Europa lancia un appello per salvare il porto di Napoli
L'obiettivo è di promuovere un piano molto pragmatico per arginare la crisi
25 marzo 2015
Interporto Sud Europa (ISE), la società del gruppo Barletta che gestisce l'omonima piattaforma intermodale posta tra Napoli e Caserta, ha lanciato un appello al fine di costituire un fronte comune per salvare il porto di Napoli.
«Il porto di Napoli - ha sottolineato la società interportuale - va salvato e le speranze per risolvere i suoi gravissimi problemi operativi non risiedono solo nei dragaggi, ma anche e specialmente nell'integrazione e promozione di una rete logistica ed intermodale che consenta di garantire più alti standard di efficienza alle strutture campane esistenti con una visione di servizio tesa al contesto europeo»
Evidenziando che «per porti ed interporti esiste un preciso imperativo: non occuparsi solo del transito dei containers, ma radicare nelle aree al servizio dei porti - quale è per l'appunto l'Interporto Sud Europa - attività che consentano di svuotare i container e costruire valore aggiunto reddituale e occupazionale proprio sulla lavorazione e la logistica delle merci che in container sono trasportate», l'azienda ha spiegato che «è in questa direzione che ci si sta muovendo con decisione intenzionati ancora più oggi a promuovere un piano molto pragmatico per arginare la crisi del porto di Napoli».
Interporto Sud Europa ha reso noto di aver saturato in questi giorni l'offerta di spazi per lo stoccaggio delle merci per un totale di 330.000 metri quadri di magazzini e di aver avviato la fase due di espansione che prevede la realizzazione di altri 300.000 metri quadri di magazzini coperti per un investimento stimato in altri 120 milioni di euro.
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