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Ancim e Assarmatori chiedono di abolire la norma che limita al 50% la capacità di trasporto passeggeri dei traghetti
Del Deo e Messina hanno inviato una lettera ai ministri della Sanità, del Turismo e delle Infrastrutture
1 giugno 2021
L'Associazione Nazionale Comuni Isole Minori (Ancim) e l'associazione armatoriale Assarmatori hanno chiesto di revocare la norma che limita la capacità di trasporto passeggeri delle navi riducendola al 50%. Rivolgendosi in una lettera ai ministri della Sanità, del Turismo e delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e ai presidenti delle Regioni di cui fanno parte le comunità che vivono sulle isole, le due organizzazioni hanno rilevato che, nonostante tutte le isole minori siano state oramai dichiarate Covid-free in quanto chi vi abita o vi lavora è già stato vaccinato e nonostante gli standard di sicurezza adottati dagli armatori per le navi che garantiscono il trasporto passeggeri da e per le isole abbiano abbondantemente dimostrato efficienza e affidabilità, le attuali misure di contenimento continuano tuttavia a imporre a traghetti, aliscafi e mezzi veloci un coefficiente di riempimento non superiore al 50%. Riduzione - hanno evidenziato Ancim e Assarmatori - che costituisce una vera e propria eccezione visto che tale limitazione non è prevista per altre tipologie di trasporto, come quello aereo.
Ancim e Assarmatori hanno sottolineato che dimezzare la capacità di trasporto dei passeggeri significa procurare danni al mercato turistico locale, che rappresenta la principale fonte di reddito e di ricchezza per le imprese locali, i lavoratori e le stesse comunità insulari, e il danno è ancora più grave perché il turismo è per queste realtà un'attività esclusivamente estiva e la stagione turistica sta già iniziando. Inoltre hanno specificato che far viaggiare le navi con il limite del 50% dei passeggeri ha effetti pesantissimi anche per le compagnie di navigazione che da inizio della pandemia hanno continuato a garantire la continuità territoriale tra isole e terraferma, nonostante il calo dei ricavi e la perdurante mancanza di ristori, ivi compresi quelli che avrebbero dovuto essere già versati per legge.
Nella lettera i presidenti di Ancim, Francesco Del Deo, e di Assarmatori, Stefano Messina, hanno auspicato un intervento dei ministri «affinché il trasporto marittimo locale e regionale sia subito messo nelle condizioni di intercettare l'auspicata ripresa della mobilità interregionale e turistica generata dall'evidente successo del piano nazionale di vaccinazione anti-Covid e nel contempo possa svolgere una funzione di volano economico per l'intero settore turistico rispetto alla prossima stagione estiva».
Nella lettera Del Deo e Messina hanno ricordato, tra l'altro, che le dotazioni di sicurezza anti-Covid presenti a bordo delle navi sono in grado di proteggere quote di passeggeri ben superiori al 50% fissato da una norma ormai palesemente superata; il ricambio dell'aria è sempre garantito, anche in navigazione; prima dell'imbarco viene controllata la temperatura di ogni singolo passeggero e a bordo permane l'obbligo di indossare le mascherine; imbarco e sbarco dei passeggeri sono organizzati in modo da separare i flussi, evitando quindi assembramenti, mentre a bordo gli spazi comuni garantiscono il necessario distanziamento.
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