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Filt Cgil, no all'obbligo vaccinale per i lavoratori dei porti
Colombo, sta al governo decidere con un atto di vera responsabilità, ma mettendo prima in sicurezza tutti i lavoratori senza divisioni e discriminazioni
11 agosto 2021
Filt Cgil non è affatto d'accordo con la richiesta di Confindustria Genova di definire una norma che contempli la sospensione o il demansionamento per i dipendenti che non intendono vaccinarsi contro il Covid-19. «Il console della Culmv di Genova - ha spiegato il segretario nazionale della Filt Cgil, Natale Colombo - fa bene ad opporsi alla linea espressa dal presidente dei terminalisti di Confindustria Genova perché rappresenta un elemento di destabilizzazione per l'intero cluster portuale genovese e per l'intero mondo del lavoro». «La linea di Confindustria sull'obbligo vaccinale - ha specificato Colombo - è un indirizzo datoriale fondato su principi che riteniamo sbagliati, considerando che nessun atto legislativo impone il vaccino anti covid 19».
«Immaginare di intervenire, discriminando e demansionando i lavoratori - ha proseguito il dirigente nazionale della Filt Cgil - è un'operazione sbagliata che respingeremo in tutte le sedi affinché nessun lavoratore portuale resti a casa o venga accolto in azienda a condizioni ingiustificabili. Sta al governo decidere con un atto di vera responsabilità, ma mettendo prima in sicurezza tutti i lavoratori senza divisioni e discriminazioni».
«Gli specifici protocolli su salute e sicurezza nei porti, intanto - ha concluso Colombo - possono essere aggiornati, prevedendo anche misure più stringenti in termini di prevenzione e tracciabilità, considerando che il Paese, con la sola applicazione di misure rigide non si è mai fermato».
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