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21 aprile 2022
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- Assarmatori e Confitarma esortano ad ammodernare il Codice
della Navigazione
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- Le due associazioni armatoriali illustrano le prossime sfide
che lo shipping italiano dovrà affrontare
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Assarmatori e Confitarma esortano ad ammodernare il Codice della
Navigazione. Intervenendo oggi all'Università La Sapienza a
Roma all'evento organizzato dal Comando Generale del Corpo delle
Capitanerie di Porto per celebrare gli 80 anni del Codice della
Navigazione, Luca Sisto, direttore generale di Confitarma, e Alberto
Rossi, segretario generale di Assarmatori, si sono dichiarati
entrambi concordi sull'esigenza di misure di semplificazione
normativa dell'ordinamento marittimo nazionale.-
- Il Codice - ha affermato Sisto - è «un ottantenne
in splendida forma, un maratoneta concepito da straordinari maestri
del diritto del nostro Paese, al quale però non possiamo
chiedere di correre i 100 metri dell'odierna competizione nei mari
d'Europa senza un'accurata cura di semplificazione e
de-burocratizzazione, accompagnata da una riforma della governance
della navigazione. Non possiamo più consentire alle nostre
navi di scontare un gap di competitività rispetto alle altre
perché abbiamo un Codice che risente della sua età».
Il direttore generale di Confitarma ha evidenziato la necessità
di un ammodernamento della normativa volto anche a «contrastare
un inevitabile flagging out per poter competere con le altre
bandiere più flessibili e shipping friendly».
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- «L'ammodernamento del Codice - ha proseguito Sisto - è
fondamentale ed interessa il nostro armamento ma anche la nostra
amministrazione visto che tra poche settimane potrebbe sparire la
flotta dedicata ai traffici internazionali, in considerazione
dell'ormai imminente adeguamento dell'attuale sistema di regole a
quanto disposto dalla Commissione Europea con la decisione del
giugno 2020 sull'estensione dei benefici del Registro Internazionale
alle bandiere comunitarie
(
dell'11
giugno 2020, ndr). I vantaggi costruiti negli anni da
Confitarma - ha avvertito Sisto - andranno a favorire bandiere come
Malta, Madeira, Cipro, che hanno un apparato amministrativo molto
più snello rispetto al nostro. La necessità di riforma
del Codice equivale alla necessità di rivendicare e
rafforzare la marittimità del nostro Paese».-
- «Esiste certamente - ha concordato Alberto Rossi - la
necessità di affrontare il tema della competitività
della bandiera italiana, ma io direi del cluster marittimo del
nostro Paese nel suo insieme. Con due temi da tenere sempre ben
presenti. Il primo - ha spiegato il segretario generale di
Assarmatori - è quello di integrare il Codice della
Navigazione con i principi dell'Unione Europea, sanciti peraltro dal
Regolamento 352/17, e mi riferisco quindi alla necessaria tutela
della concorrenza, sottolineata anche da diverse sentenze della
Corte di Giustizia. Il secondo riguarda la transizione energetica,
che si inserisce anch'esso nei temi di più stretta attualità.
Deve essere un percorso intelligente, che si poggi sui pilastri
della sostenibilità sociale, economica e ambientale. Una
transizione appunto, non una rivoluzione che rischia di mietere
vittime nel ceto marittimo e anche in quello portuale. Mi riferisco
al pacchetto “Fit for 55” che, come sottolineato anche
dalla Commissione Politiche UE del Senato in una recente
risoluzione, rischia di violare il principio di proporzionalità,
andando ad impattare in modo ben più corposo su un Paese,
come l'Italia, che vanta la più grande popolazione insulare
del continente e, di conseguenza, la maggiore flotta dedicata a
questi collegamenti. Infine - ha rilevato Rossi - l'inclusione dello
shipping nel meccanismo dei certificati di emissione (ETS),
comporterà una delocalizzazione dei traffici di transhipment,
sui quali rischiamo quindi di perdere il controllo a vantaggio dei
porti del Nord Africa, con tutto quello che ne consegue in termini
anche di tutela della occupazione e sicurezza dei traffici e degli
approvvigionamenti».
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