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TRASPORTO MARITTIMO
A luglio il traffico navale nel canale di Suez è diminuito del -51,5%
Nei primi sette mesi del 2024 il calo è stato del -48,3%
Il Cairo/Copenaghen
12 settembre 2024
Stante il ripetersi degli attacchi alle navi in transito nel Mar
Rosso e nel Golfo di Aden da parte dei miliziani Houthi, che sono in
atto dalla fine del 2023, il traffico marittimo nel canale di Suez
continua a risultare pressoché dimezzato rispetto ad un anno
fa. Lo scorso luglio il canale è stato attraversato
complessivamente da 1.047 navi, con un calo del -51,5% sul luglio
2023, di cui 409 navi cisterna (-43,7%) e 638 navi di altro tipo
(-55,4%). Il tonnellaggio netto SCNT totale delle navi transitate a
luglio 2024 è risultato pari a 42,0 milioni di tonnellate
(-68,8%) e i diritti di transito pagati dalle navi sono ammontati a
15,3 miliardi di sterline egiziane (316 milioni di dollari), con una
flessione del -45,2% sul luglio 2023.
Nei primi sette mesi di quest'anno il canale egiziano è
stato attraversato da 7.922 navi, con una riduzione del -48,3% sul
corrispondente periodo del 2023, di cui 2.930 navi cisterna (-41,7%)
e 4.992 unità di altra tipologia (-51,5%). Il tonnellaggio
netto complessivo delle navi transitate è stato pari a 438,1
milioni di tonnellate SCNT (-57,7%) e gli introiti derivanti dai
diritti di transito sono ammontati a 124,1 miliardi di sterline
egiziane (-38,4%).
Il trend fortemente negativo dei transiti nel canale di Suez è
proseguito lo scorso mese e a settembre, con dati ufficiosi che
indicano nel periodo un volume di traffico navale dimezzato rispetto
ad un anno fa.
Intanto la società danese di ricerca e analisi
Sea-Intelligence ha valutato l'impatto della crisi nel Mar Rosso
sugli approdi di navi portacontenitori nei porti prossimi prossimi
alla regione. L'azienda ha rilevato che, se il numero totale di
scali mensili nei porti in acque profonde del Mediterraneo orientale
era già in calo prima della crisi, la flessione mese su mese
pari al -22% registrata a gennaio 2024 nei porti della regione è
risultata piuttosto significativa. Rispetto alla media pre-crisi -
ha osservato Sea-Intelligence - nella prima metà del 2024 la
diminuzione degli scali del Mediterraneo orientale è stata
del -33%. Una riduzione analoga degli scali medi mensili è
stata registrata anche nei porti del Golfo di Aden, scesi da circa
100 scali mensili a 60-70 nel 2024. Come sta accadendo nell'East Med
- ha però precisato la società danese - gli scali
portuali nella regione si stanno riprendendo, anche se molto
lentamente.
Inoltre Sea-Intelligence ha specificato che i porti del Mar
Rosso sono quelli che, ovviamente, hanno accusato il maggiore
impatto della crisi, con un calo del -85% del numero medio di scali
nei porti in acque profonde registrati nel 2024: il numero è
sceso da oltre 200 scali al mese a meno di 40 tra gennaio e giugno
2024. La cifra è risalita a 60 scali a luglio 2024, il doppio
rispetto ai mesi precedenti, anche se non è ancora chiaro -
ha precisato la società - se la ripresa continuerà o
se si tratta di un aumento temporaneo.
Sea-Intelligence ha
reso noto che nel Mar Rosso i porti più colpiti sono stati
Jeddah e King Abdullah Port. Le compagnie di navigazione hanno
cancellato gli scali dei loro servizi oceanici al secondo porto a
partire dallo scorso gennaio, mentre Jeddah ha registrato il calo
più accentuato, pari al -74% mese su mese, fra dicembre 2023
e gennaio 2024. Anche dopo un leggero miglioramento registrato lo
scorso luglio, il porto di Jeddah ha una media di appena 37 scali al
mese rispetto alla media pre-crisi di 135 scali mensili.
Nel Mediterraneo orientale, il Pireo e Port Said sono stati i
porti più colpiti, mentre nel Golfo di Aden il porto di
Salalah ha visto gli scali scendere di quasi il -50% tra gennaio e
febbraio 2024.
Sea-Intelligence ha reso noto, inoltre, che, in termini di
affidabilità della programmazione delle partenze dai porti,
gli scali portuali del Mar Rosso e del Mediterraneo orientale sono
tornati ai livelli pre-crisi, mentre quelli nel Golfo di Aden sono
ancora in ritardo. È stato registrato anche un miglioramento
in tutte e tre le regioni del ritardo medio degli arrivi delle navi
nei porti che, dopo un brusco aumento a 10-14 giorni a gennaio 2024,
è sceso di nuovo ai livelli pre-crisi di 4-5 giorni.
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