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Federagenti manifesta preoccupazione per l'assenza dello Sportello Unico Doganale nel decreto Sviluppo
La federazione degli agenti e mediatori marittimi ha chiesto un incontro al ministro Passera e al sottosegretario Ciaccia
22 giugno 2012
Anche Federagenti, la federazione italiana degli agenti e mediatori marittimi, come altre organizzazioni del settore dei trasporti e della logistica, ha manifestato preoccupazione per la mancanza della norma relativa allo Sportello Unico Doganale nel decreto Sviluppo varato una settimana fa dal governo.
«Gli agenti marittimi - ha commentato Federagenti - rappresentano gli armatori internazionali e evidenziano come il mercato internazionale percepisca la quantità dei controlli nei porti italiani eccessiva, lenta, e costosa. Non esiste una situazione analoga in nessun Paese del mondo e questo gap determina che molti traffici vengono dirottati negli scali del Nord Europa con importanti perdite economiche per gli operatori e di gettito per l'erario. Oggi - ha rilevato la federazione - la burocrazia rimane un fattore di penalizzazione per il sistema portuale italiano che ha invece bisogno di recuperare competitività. Questa situazione impedisce di fatto lo sviluppo di un settore chiave del sistema logistico nazionale che, secondo molte stime, vale almeno due punti percentuali di PIL».
Federagenti, che ha concluso sottolineando di guardare con speranza alla neonata Agenzia Digitale, ha chiesto al ministro Passera e al sottosegretario Ciaccia un incontro per far sì che la questione dello Sportello Unico venga posta ai primi punti degli obiettivi dell'Agenda Digitale il cui decreto attuativo è previsto nelle prossime settimane.
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