
In una nota inviata al ministro delle Infrastrutture e dei
Trasporti, Matteo Salvini, e al presidente della Regione Friuli
Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, oggi Antonio Gurrieri ha
annunciato la decisione di rassegnare le proprie dimissioni
dall'incarico di commissario straordinario dell'Autorità di
Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, rinunciando nel
contempo anche alla candidatura a presidente dell'ente. Iscritto nel
registro degli indagati dalla Procura di Trieste per l'ipotesi di riciclaggio
(
del
21
luglio 2025), Gurrieri ha spiegato che la propria decisione è
maturata in autonomia con l'intento di tutelare l'istituzione in un
momento in cui l'attenzione pubblica rischia di allontanarsi dal
merito dell'azione amministrativa e strategica in corso e il passo
indietro è volto a consentire all'autorità portuale di
continuare a lavorare nel clima più disteso possibile,
nell'ottica di traguardare le sfide che attendono i porti di Trieste
e Monfalcone.
«Ho scelto di rassegnare le dimissioni - ha precisato
Gurrieri - per senso di responsabilità e nel rispetto
dell'Autorità che ho avuto l'onore di guidare, anche solo per
un tratto del suo percorso. La mia carriera, lunga oltre trent'anni
in questo ente, si è sempre contraddistinta per l'osservanza
delle regole e il rigore istituzionale. In questo contesto,
ribadisco che non sono indagato né per le mie attività
passate e presenti presso il porto, né per il mio incarico in
Alpe Adria, ma per questioni private su cui farò chiarezza».
«Prendo atto - ha aggiunto - del clima che si è venuto
a creare, in parte alimentato da interessi che nulla hanno a che
fare con il bene del porto, e ritengo che il miglior modo per
proteggere l'ente e le sue prospettive di crescita sia oggi fare un
passo indietro, affinché l'attenzione torni dove deve: sul
futuro dello scalo e della sua comunità. Ringrazio
sentitamente tutta la comunità portuale, le rappresentanze
sindacali, i dipendenti dell'Autorità e le istituzioni per la
collaborazione e la fiducia dimostrata. Resto convinto che il porto
di Trieste continuerà ad affermarsi come motore strategico e
internazionale del Paese e non dimenticherò le persone che mi
hanno sostenuto con affetto in questo periodo».