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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTSANNO XXII - Numero 2/2004 - FEBBRAIO 2004

Studi e ricerche

Le alterne fortune dei porti statunitensi

E' molto diffusa la sensazione che i porti statunitensi stiano affrontando "problemi insolubili" a lungo termine, nel contesto dei quali le aree di principale preoccupazione sono costituite dalla capacità, dalla capienza e dalle opportunità di connessione. La prima fonte di preoccupazioni, cioè la capacità portuale, deriva dalle prevalenti previsioni di traffico, che indicano tassi di crescita annui a lungo termine dal 5% al 6%. Questi tassi di crescita potrebbero sembrare modesti alla luce del 13,5% riportato lo scorso anno; tuttavia, se riferiti ad un arco ventennale, essi ammontano ad una crescita complessiva dal 300% al 400%.

La capacità portuale inerente alla movimentazione dei traffici è determinata dalle dimensioni fisiche dei terminals, normalmente misurate in acri terminalistici, e dalla loro produttività, normalmente misurata in TEU/acro. Gli esperti portuali affermano che i miglioramenti operativi e tecnologici potrebbero dare impulso dalla produttività attuale pari a 4.000-5.000 TEU/acro fino a forse 8.000-10.000 TEU/acro. Una cifra più realistica potrebbe essere quella di 6.000 TEU/acro, ovvero il 150% della produttività attuale.

Ci si aspetta che il resto della capacità sia assicurato dall'aggiunta di altri acri terminalistici, il che significa che vi è bisogno di raddoppiare almeno l'attuale quantitativo di acri terminalistici. Ma l'addizione di acri terminalistici sta diventando sempre più difficile alla luce di serie carenze di terreni portuali sviluppabili e delle sempre maggiori resistenze di natura ambientalista. Di qui, il crescente divario tra domanda ed offerta di capacità terminalistica, specialmente a lungo termine, e la corrispondente sensazione di un "problema insolubile".

La seconda preoccupazione, cioè la capienza, dipende dalle grandi navi post-panamax attese in futuro e dalla loro necessità di canali e bacini di virata più profondi e più ampi. Sarà bene ricordare che le navi post-panamax si suddividono in tre generazioni: la Post I, con 14-15 file per il largo e capacità a bordo fino a 5.500 TEU; la Post II, con 16-18 file e capacità sino a 10.000 TEU; la Post III, con 19-22 file e capacità maggiore di 10.000 TEU. Le navi Post II, con 17 file per il largo e capacità di 8.000 TEU, sono le navi più grandi attualmente in attività.

In seguito alla recente ondata di nuove costruzioni, le Post II stanno diventando predominanti nei traffici transpacifici Asia-Nord America. La Post III non esistono ancora, sebbene tutti quanti concordino sul fatto che esse emergeranno nel giro di 5-10 anni. Le esigenze di pescaggio del canale per una movimentazione illimitata delle Post II e Post III da 50 e 52 piedi rispettivamente. Anche se alcuni porti statunitensi dispongono già di canali di queste dimensioni (o almeno simili), per la maggior parte non è così.

La terza preoccupazione, vale a dire le opportunità di connessione, viene per lo più riferita ai porti della Costa Occidentale degli Stati Uniti ed ai loro servizi di collegamento-ponte terrestre alla volta dell'hinterland statunitense. Non vi sono statistiche affidabili sull'ammontare dei carichi movimentati da questi collegamenti. Sulla base di una stima basata sulla capacità delle navi, il 75% circa dei carichi non locali viene movimentato dai porti della Costa Occidentale degli Stati Uniti, mentre il resto è movimentato dai porti della Costa Orientale. Di conseguenza, il 60% circa viene movimentato sui "ponti" terrestri. Questo ingente flusso di carichi movimentati da e per l'hinterland ingenera una seria congestione nei ed attorno ai porti della Costa Occidentale, il che potrebbe diventare insopportabile alla luce delle summenzionate previsioni.

Si tratta ora di valutare le problematiche di capacità, competenza e connettività e la correlata sensazione di "insolubilità dei problemi". Nell'ambito di tale valutazione, occorre tenere conto di tre linee di tendenza generali a lungo termine: il crescente influsso sull'instradamento dei carichi da parte dei grossi dettaglianti ed importatori dotati di catene di fornitura integrate e grandi centri distributivi nelle regioni portuali; l'emersione del semirimorchio da 53 piedi e, specialmente, del contenitore interno da 53 piedi quale unità di trasporto intermodale predominante; infine, la proliferazione del trasbordo e l'influsso di grandi ed efficienti hubs di trasbordo "puro" sui modelli di servizio. Quanto segue si riferisce alla situazione dei porti di ciascuna delle tre coste degli Stati Uniti.

La Costa Orientale USA dispone di una geografia favorevole ai porti, con molti estuari fluviali, isole di barriera e baie naturali. Di conseguenza, i porti della costa orientale sono distribuiti in modo quasi uniforme lungo la costa, grosso modo a distanza di 100 miglia l'uno dall'altro. Complessivamente, vi sono 11 porti: Halifax (in Canada), Boston, New York, Filadelfia, Baltimora, Norfolk, Wilmington, Charleston, Savannah, Jacksonville e Port Everglades/Miami. La maggior parte del traffico della costa orientale, specialmente quello asiatico, è movimentato da quattro porti principali, ciascuno dei quali movimenta 1 milione di TEU ed oltre annualmente: New York, Norfolk, Charleston e Savannah. Ai fini della presente analisi, il resto può essere considerato come secondario.

I piani di espansione dei porti della Costa Orientale USA comportano un minimo ampliamento degli attuali terminals, la conversione degli attuali terminals per rinfuse e lo sviluppo di terminals "verdi". Il primo dei provvedimenti citati è stato adottato da New York e Miami, dato che entrambi soffrono di carenza di terreno sul fronte del porto. Sia Charleston che Savannah hanno grandi terminals non containerizzati, di modo che hanno preferito la seconda opzione, tra cui la conversione della base navale da 250 acri di Charleston. Due porti stanno attualmente mirando a nuovi, grandi terminals: Norfolk ed il terminal di Jasper County, nei pressi di Savannah. Altri due porti dispongono di siti che in futuro potrebbero riemergere.

Complessivamente, ci sono cinque siti possibili: Craney Island, a Norfolk, un'isola artificiale realizzata con materiali dragati per un totale di 800 acri; la proprietà Cox, a Norfolk, recentemente acquistata dalla APM Terminals, che fa parte della AP Møller-Maersk, per 570 acri; il sito della SSA (Stevedoring Service of America) nei pressi di Savannah, con 800 acri previsti per la prima fase rispetto ad un totale di 1.800; la Daniel Island di Charleston, per 1.200 acri; infine, il Quonset Point Davisville Complex (nel Rhode Island), a nord di New York, per un totale di 3.000 acri. Tutto considerato, la combinazione di terminals ampliati, convertiti e nuovi potrebbe triplicare l'area dei principali porti statunitensi della Costa Orientale. Pertanto, tenendo conto dei progressi operativi e tecnologici, questi porti sembrano avere una sufficiente capacità per far fronte alla futura domanda.

A differenza di quanto avviene per la capacità, i porti della Costa Orientale USA sono gravemente limitati quanto a capienza. Solo due porti di quella costa, cioè Norfolk e Halifax, possono attualmente accogliere le Post II. I due scali sembrano essere altresì gli unici in grado di movimentare le Post III a lungo termine. I rimanenti si aspettano, in seguito all'implementazione dei programmi di dragaggio ipotizzati, di essere messi in grado di movimentare le Post II, anche se con difficoltà. Il più notevole di questi progetti è il canale da 50 piedi di New York, il cui costo atteso è di 1,8 milioni di dollari.

In seguito all'ampliamento del Canale di Panama, è probabile che le linee di navigazione impieghino le Post III sui loro principali servizi tutto-marittimo, che rappresentano la rotta preferita per i traffici cinesi in aumento, nonché in misura minore sui servizi tutto-marittimo via Suez. A causa delle limitazioni della capienza dei porti della Costa Orientale USA, l'impiego delle Post III provocherebbe un cambiamento negli attuali modelli di servizio che normalmente fanno scalo presso tre porti della costa orientale statunitense, solitamente - ma non sempre - New York, Norfolk e Savannah. A lungo termine, in seguito all'ampliamento del canale per consentire il passaggio delle Post III, le linee di navigazione che cercheranno di impiegare queste navi sui propri servizi di attraversamento del canale non saranno in condizione di mantenere i propri attuali modelli di servizio, in special modo gli scali diretti a New York ed a Savannah.

Una possibilità sarebbe quella di sviluppare un hub di trasbordo con sede sulla Costa Orientale USA, magari utilizzando uno dei nuovi terminali "verdi". Ciò, tuttavia, sarebbe proibitivo dal punto di vista dei costi, a causa della combinazione dei requisiti imposti dalla legge Jones per i servizi di raccordo ad alto costo effettuati con unità di bandiera statunitense ed i costi elevati della movimentazione nei porti statunitensi. La distribuzione costiera per mezzo dell'autotrasporto - che adesso è la prassi ordinaria - è già cara, e sarà sempre più costosa in futuro, dal momento che la congestione cresce sulle direttrici costiere.

Un'altra alternativa è quella di concentrare i futuri modelli di servizio sugli hubs al largo, simili a quello di Freeport nelle Bahamas. Gli allacciamenti di raccordo potrebbero anche servire altri servizi di linea primaria, quali quelli provenienti dal Sudamerica, dal Mediterraneo, dall'Asia meridionale, ecc. Il modello centro di snodo-raggiera comporta una doppia movimentazione, il che aggrava sia i costi che i tempi. Tuttavia, entrambi potrebbero essere più che compensati mediante l'eliminazione delle tratte costiere e degli scali portuali di diversi servizi di linea primaria, sostituendoli con un unico raccordo regionale. Inoltre, ci si aspetta che i futuri hubs portuali siano più efficienti e meno costosi.

Risparmi persino maggiori dovrebbero derivare dalla sostituzione dell'autotrasporto costiero, che, nel caso della tratta di 230 miglia New York-Boston, ammonta a 500 dollari/box. In confronto, aggiungendo uno scalo a Boston per mezzo di uno scalo di raccordo a New York, il costo sarebbe di 200 dollari/box (a seconda del numero dei box), gran parte dei quali sarebbero dovuti alla ulteriore movimentazione nello hub. Infine, si stima che il 15% circa degli attuali carichi di New York sia destinato/originato a/da punti più vicini a Boston, mentre il 10% a/da punti più vicini a Filadelfia/Baltimora. Il servizio inerente a questi carichi da Boston, Filadelfia e Baltimora potrebbe ridurre i carichi di New York del 25%, alleviando la pressione su questo porto dallo spazio limitato.

Il modello centro di snodo-raggiera e la correlata ricollocazione del traffico della costa orientale statunitense su un maggior numero di porti - tra cui quelli in precedenza definiti come secondari - hanno implicazioni più vaste. Ciò significa infatti che le riserve di terreno di questi porti e la loro capacità potenziale potrebbero essere aggiunti a quelli dei maggiori porti, incrementando notevolmente la capacità portuale complessiva. Un'altra conseguenza dell'aumento dei porti secondari della Costa Orientale statunitense potrebbe essere quella dello sviluppo di centri distributivi in loro prossimità, i quali trarrebbero vantaggio dalla loro relativa economicità del terreno e del lavoro.

A differenza della Costa Orientale, la geografia della Costa Occidentale statunitense non favorisce lo sviluppo portuale. Di conseguenza, i porti sono concentrati in tre gruppi, il più grande dei quali è nella Baia di San Pedro e comprende i porti gemelli di Los Angeles e Long Beach; il secondo è nello Stretto di Paget, e comprende Seattle e Tacoma; il terzo, si trova nella baia di San Francisco, e comprende i porti di Oakland e San Francisco. Vancouver, nella British Columbia, in Canada, è vicino allo Stretto di Puget, così come lo è il molto più piccolo porto fluviale di Portland. Tutti i porti summenzionati (fatta eccezione per San Francisco e Portland) sono porti di primaria grandezza, dato che movimentano oltre 1 milione di TEU all'anno. Sulla Costa Occidentale non esistono quasi porti containerizzati secondari.

Ai fini della presente analisi, la Costa Occidentale USA si suddivide in Pacifico Sud-Ovest (che comprende i porti californiani) e Pacifico Nord-Ovest, che comprende tutti gli altri. Il traffico del Pacifico Sud-Ovest è molto più ingente di quello del Pacifico Nord-Ovest, il che è correlato con la densità di popolazione molto maggiore. I porti gemelli di Los Angeles/Long Beach movimentano l'85% circa dei carichi del Pacifico Sud Ovest.

La maggior parte dei principali porti della Costa Occidentale USA movimentano già le Post II e sono in genere in grado di movimentare le portacontainers Post III, fatta eccezione per Oakland. A causa della situazione esente da limitazioni, della localizzazione a "gruppi", e della linea costiera più lunga, è improbabile che sulla Costa Occidentale USA si sviluppi un modello marittimo del tipo "centro di snodo e raggiera" simile a quello della Costa Orientale.

In seguito alla formidabile crescita della domanda, i due porti gemelli si sono impegnati in notevoli sforzi di pianificazione, a partire dal cosiddetto piano 2020, concepito dapprima alla fine degli anni '80 e da allora aggiornato diverse volte. Il piano comporta due tipi di sviluppo: consolidamento e minima espansione degli attuali terminals al fine di creare alcuni "mega-terminals"; poi, bonifica di terreni su larga scala e realizzazione di grandi nuovi terminals. Il primo mega-terminal, con 4.000 piedi di ormeggi e 292 acri di terreno è stato il Pier 300 di Los Angeles, seguito dal recentemente inaugurato Pier 400, dotato di 7.190 piedi di ormeggi e 484 acri di area terminalistica (allo stadio finale). Il terminal più grande di Long Beach in costruzione, il Pier T, dispone di 3.700 piedi di ormeggi e circa 400 acri. Complessivamente, i due porti dispongono di circa 2.300 acri di terminals.

L'espansione futura più rimarchevole è quella di Long Beach, che comprende il Pier S da 200 acri ed il Pier W da 400 acri. La futura espansione di Los Angeles dipende dalla conversione del LACT (un terminal per il carbone) e dal completamento del Pier 400 e del Pier 300. Teoricamente, vi è ancora una vasta area all'interno del frangiflutti, nella Baia Esterna. Tuttavia, a causa della resistenza ambientalista e dei costi proibitivi, la bonifica in quella sede dovrebbe essere per lo più considerata come un miraggio. Un ostacolo particolarmente difficile per la bonifica del terreno è la necessità di fornire a mo' di alleviamento un'area simile di terra umida. Complessivamente, un'aspettativa a lungo termine approssimata ma realistica comporterebbe un'aggiunta di circa 1.400-1.600 acri, ovvero il 60-70% della superficie attuale. Ciò significa che, anche partendo dal presupposto della implementazione dei miglioramenti operativi e tecnologici, questi porti avranno grandi difficoltà a far fronte alla futura domanda, dato che la combinazione dei due fattori non riesce a corrispondere alla domanda futura.

Una limitazione ancora più critica per Los Angeles/Long Beach sono i collegamenti con l'hinterland, specialmente per ciò che riguarda la congestione creata nell'area portuale dall'autotrasporto dei carichi non locali od intermodali tra terminals marittimi, centri di distribuzione e piazzali ferroviari intermodali. I piazzali intermodali nell'area di Los Angeles possono essere suddivisi per categorie, a seconda della loro relativa localizzazione, come piazzali "sulle banchine", ovvero all'interno dell'area portuale, "nei pressi delle banchine", ovvero nel raggio di tre miglia, e "lontani dalle banchine", ovvero entro 20 miglia di distanza, nell'area metropolitana di Los Angeles. Le prime due servono esclusivamente containers marittimi, mentre la terza categoria è per lo più orientata verso carichi nazionali o "nazionalizzati", ovvero carichi di importazione che sono stati "messi in banchina" nei vicini centri di distribuzione.

I piazzali sulle banchine non generano traffico camionistico nell'area portuale al di fuori dei terminals marittimi. Il traffico camionistico nei piazzali presso le banchine può essere confinato in strade dedicate e perciò ha un impatto limitato. Gran parte dell'impatto è generato da flussi diretti ai centri distributivi ed ai piazzali lontani dalle banchine. Recentemente, a causa di una carenza nelle zone industriali, c'è stata una massiccia migrazione dei centri distributivi verso l'interno, nello "Inland Empire", a 50-75 miglia di distanza dal porto ed anche più in là, dove il terreno ed il lavoro sono meno cari. L'autotrasporto dei containers marittimi a 50-75 miglia di distanza ha un impatto ancora maggiore sul traffico che scorre verso i centri distributivi ed i piazzali lontani dalle banchine. Inoltre, alcuni dei containers non locali vengono ancora trasportati con camion lungo tutta la strada che attraversa le Montagne Rocciose.

Il modo più logico di attenuare la congestione del traffico camionistico è quello di dare impulso alle infrastrutture sulle o presso le banchine a spese di quelle lontano dalle banchine. Un modo ancora più lungimirante potrebbe essere quello di migliorare i centri distributivi interni, utilizzando i treni-navetta tra i terminals marittimi ed i centri distributivi interni al posto dei camion. In questo caso, i containers potrebbero essere immediatamente movimentati successivamente al loro scarico dalle navi, per essere depositati in un piazzale interno per contenitori, nel qual caso quest'ultimo fungerebbe da "terminal interno".

Lo sviluppo di grandi terminals interni unitamente ai grandi complessi di magazzinaggio/distribuzione, le infrastrutture per il trattamento dei carichi, i piazzali intermodali, gli aeroporti e così via, fa parte di una più ampia linea di tendenza finalizzata alla creazione di un centro distribuzione nazionale, in cui i principali dettaglianti/importatori localizzano i propri centri nazionali di distribuzione, ed attraverso i quali essi instradano molta parte dei propri carichi. La connessione ferroviaria tra questi terminals interni e le regioni statunitensi ad est delle Montagne Rocciose verrà per lo più fornita da treni a doppio strato di contenitori interni da 53 piedi. I box interni dispongono di una capacità quasi doppia rispetto alla capacità dei boxes marittimi standard da 40 piedi. Inoltre, a differenza dei contenitori marittimi, quelli interni non devono essere restituiti, per lo più vuoti, ai terminals marittimi della Costa Occidentale statunitense.

L'impatto dei porti interni e dei treni-navetta non solo consentirà l'alleviamento dei traffici camionistici, ma incrementerà altresì la capacità dei terminals marittimi. I terminals interni costituiscono un'alternativa ai piazzali containerizzati dei terminals marittimi. Una stima di massima dell'impatto di tale alternativa sulla capacità terminalistica è di circa il 30%.

La movimentazione ferroviaria di contenitori da e per l'area portuale di Los Angeles e Long Beach è instradata attraverso il Corridoio Alameda. Il Corridoio è una direttrice di 20 miglia, dedicata, su sede propria a tre binari, sviluppata tramite un'associazione tra ferrovie, porti, governi locali e federale per un costo di 2,4 miliardi di dollari. La capacità massima del corridoio è stata recentemente stimata in 150 treni/giorno, ovvero circa 3,5 volte il traffico attuale. Ciò potrebbe sembrare sufficiente, dato che esso ben si adatta alle previsioni complessive sui carichi, ma non sarebbe sufficiente se fossero compresi i futuri treni-navetta alla volta dei porti interni. Tali treni, per quanto più corti di quelli che attraversano il paese, potrebbero richiedere la stessa capacità in termini di binari di quella dei convogli che attraversano le Montagne Rocciose.

Tutto sommato, sembra che le opportunità di connessione con l'hinterland, che si riferiscono ai traffici sia stradali che ferroviari nell'area portuale, costituiscano la principale limitazione alla capacità dei porti del Pacifico Sud-Ovest di movimentare carichi non locali. Una possibile soluzione potrebbe essere il dirottamento di alcuni dei carichi non locali verso altre regioni portuali, tra cui il Pacifico Nord-Ovest, utilizzando il cosiddetto ponte settentrionale, e la Costa Orientale statunitense, utilizzando servizi tutto-mare. Esiste un'altra possibile diversione verso sud, in Messico, specialmente a Ensenada, a circa 70 miglia a sud di San Diego, che è più vicino al Texas che a Los Angeles, Poiché Ensenada è carente di collegamenti ferroviari, questa opzione non viene presa in considerazione nell'analisi in questione.

Il Pacifico Nord-Ovest è di 600-750 miglia nautiche più vicino all'Asia rispetto al Pacifico Sud-Ovest, a seconda della coppia di porti. Ad esempio, la distanza da Hong Kong a Seattle è di 5.768 miglia nautiche, rispetto alle 6.380 miglia nautiche che separano la prima da Los Angeles. Le distanze ferroviarie dal Pacifico Nord-Ovest e dal Pacifico Sud-Ovest al Mid-West statunitense ed al nord-est sono le stesse. Quindi, il ponte settentrionale attraverso i porti del Pacifico Nord-Ovest è più veloce di quello attraverso i porti del Pacifico Sud-Ovest di circa 1,5 giorni. Attualmente, la quota dei carichi non locali nella maggior parte dei terminals del Pacifico Nord-Ovest raggiunge già il 70-80%. Tuttavia, il traffico complessivo, così come le dimensioni dei terminals, sono relativamente modesti. Allo stesso modo, i due principali porti statunitensi della zona, Seattle e Tacoma, entrambi dotati di piazzali sulle banchine, hanno riserve di terreno limitate.

Un recente contendente per i carichi non locali è Vancouver, nella British Columbia, cui è stato dato impulso dai competitivi servizi su rotaia delle ferrovie canadesi alla volta delle regioni del Mid-West statunitense e dell'Atlantico. A differenza dei suoi vicini dello Stretto di Puget, il nuovo terminal di Vancouver a Roberts Bank, così come altri terminals canadesi, ha grandi possibilità di espansione.

La crescita complessiva dei traffici, che all'inizio si prevedeva dovesse raggiungere il 300-400% in 20 anni, sarà accompagnata da un incremento in termini numerici e di specializzazione dei servizi marittimi. E' ragionevole attendersi che le linee di navigazione concentrino i loro carichi asiatici non locali in servizi espressi "di ferrovia pura", che facciano scali nei porti del Pacifico Nord-Ovest più vicini all'Asia. Questa regione, a sua volta, si specializzerà nella movimentazione di carichi ferroviari sviluppando porti di ferrovia pura.

I terminals marittimi del Pacifico Nord-Ovest già dispongono di efficienti sistemi di trasferimento nave-ferrovia basati in piazzali intermodali su banchina situati sul retro dei loro piazzali containerizzati. Il piazzale contenitori potrebbe essere completamente rimpiazzato da un piazzale ferroviario in un terminal ferroviario puro basato sul ciclo nave inerente ad un sistema di trasferimento diretto nave-ferrovia, in cui ai contenitori venga fatta fare la spola tra le gru della banchina e le gru del piazzale, con queste ultime a movimentare i carri ferroviari. Il sistema operativo elimina due movimentazioni (da/per il piazzale) e comporta trasferimenti nave-treno più rapidi e razionali dal punto di vista dei costi.

Le operazioni del ciclo-nave su piccola scala sono già in atto in diversi terminals del Pacifico Nord-Ovest, quali quello della Evergreen a Tacoma e, specialmente, il Terminal 6 di Portland. Inoltre, dal momento che i boxes a bordo sono destinati solo a pochi punti di destinazione, sarebbe possibile la movimentazione di unità di 4 TEU per l'intero processo nave-ferrovia, raddoppiando anche le tariffe di movimentazione.

Ci si aspetta che il ponte "espresso" del Pacifico Nord-Ovest, basato su servizi marittimi ferroviari puri che fanno scalo in porti ferroviari puri, abbia un notevole vantaggio quanto a tempi di viaggio e costi rispetto ai servizi-ponte convenzionali del Pacifico Sud-Ovest. In primo luogo, come si è notato sopra, il Pacifico Nord-Ovest è di 1,5 giorni più vicino all'Asia. Inoltre, il trasferimento specializzato nave-treno sarebbe più breve nel porto puramente ferroviario, risparmiando altri 1,5 giorni, il che porta il risparmio complessivo di tempo a 3 giorni. In secondo luogo, anche il costo del trasporto marittimo per la rotta più breve sarebbe inferiore. Una stima di massima del costo per uno spazio-containers di una nave Post II operativa al 75% dell'utilizzazione è di 25 dollari/FEU, che ammonta a 50 dollari/FEU per i due giorni risparmiati. Presumibilmente, ci sarebbero risparmi aggiuntivi sui costi a causa della movimentazione portuale ed intermodale maggiormente efficiente stimati in circa 50 dollari/FEU. Tutto considerato, il ponte settentrionale specializzato potrebbe presentare un vantaggio di tre giorni di tempo di viaggio e 100 dollari/FEU in costi di trasporto marittimo nonché portuali, il che viene considerato sufficiente a stimolare una notevole diversione di carichi non locali dal Pacifico Sud-Ovest al Pacifico Nord-Ovest.

Il secondo dirottamento della porzione non locale di Los Angeles/Long Beach dei carichi asiatici non locali potrebbe essere quella verso servizi tutto-mare, per lo più in seguito all'ampliamento del Canale di Panama, che consentirebbe il transito di portacontainers più grandi e più razionali dal punto di vista dei costi. Ciò, potrebbe risultare in una riduzione del 15% (e potrebbe arrivare sino al 45%) della quota di carichi non locali del Pacifico Sud-Ovest, facendo ottenere incrementi rispettivamente al Pacifico Nord-Ovest dal 20% al 30% ed alla Costa Orientale USA dal 20% al 25%. E' anche ragionevole ritenere che la maggior parte dei carichi non locali movimentati dal Ponte Settentrionale (e, forse, dal Ponte Messicano) potrebbero comprendere containers marittimi ISO che traggono vantaggi dagli efficienti porti ferroviari puri. Al contrario, la parte del leone fatta quanto ai carichi non locali dal Pacifico Sud-Ovest potrebbe essere trasportata per mezzo di container interni che passano attraverso i centri distributivi interni.

L'impatto molteplice derivante dal dirottamento dei carichi, dall'aumento delle aree terminalistiche e dalla produttività avanzata potrebbe fornire il richiesto incremento della futura capacità del Pacifico Sud-Ovest. Una conclusione complementare ma più importante è che, se non verranno presi questi provvedimenti, essi non saranno messi in grado di fare quanto prospettato.

La conclusione generale dell'analisi ad ampio spettro sopra condotta è che i porti statunitensi devono affrontare difficili, ma non insolubili, problemi in termini di propria capacità, capienza ed opportunità di collegamento. Al fine di far fronte alla crescita futura, questi porti dovrebbero adottare le tradizionali misure dello sviluppo di nuovi terminals marittimi e del miglioramento della produttività, pur incoraggiando, parallelamente, diversi adeguamenti di sistema. Tra loro vi sono la modifica dei modelli di servizio marittimo, lo sviluppo di porti interni e di treni navetta corti, la redistribuzione dei carichi tra coste e porti, nonché lo sviluppo di sistemi di trasferimento nave-treno più efficienti.

La redistribuzione dei carichi tra i porti e le rispettive diversioni sono di speciale interesse. Le principali linee di tendenza della diversione sono, nella Costa Orientale USA, dai porti principali a quelli secondari; nella Costa Occidentale USA, dal Pacifico Sud-Ovest al Pacifico Nord-Ovest. Entrambe le diversioni presentano, in effetti, fortune alterne. Nella Costa Orientale USA, i porti secondari da molti anni perdono carichi a favore di quelli principali in seguito al processo di concentramento dei punti di carico. Sulla Costa Occidentale statunitense, il Pacifico Nord-Ovest, che è stato il luogo natale del ponte terrestre, perde quote di mercato a favore del Pacifico Sud-Est. Ciò che circola, ritorna.
(da: Containerisation International, gennaio 2004)




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Madrid
Nel 2023 le performance del trasporto merci su rotaia sono diminuite del -8%
Le nuove tasse sulle navi cinesi che non faranno altro che aumentare i prezzi per gli americani
Washington
Lo ha denunciato il vice presidente esecutivo dell'U.S. Chamber of Commerce
Definiti gli importi delle tasse a carico di navi collegate alla Cina in arrivo nei porti USA
Washington
Calcolati in base alla portata netta o al volume di container, saranno applicati da ottobre e verranno progressivamente aumentati
Avviata la gara internazionale assegnare in concessione il nuovo cantiere navale del porto di Casablanca
Casablanca
È il più grande dell'Africa e dal 2019 è inutilizzato
Federlogistica, l'industria deve smettere di approcciarsi alla logistica solo in termini di costi
Genova
Falteri: necessaria una cabina di regia nazionale composta da rappresentanti del settore logistico e dei gruppi industriali
ABB chiude un primo trimestre positivo anche se la crescita del fatturato è inferiore alle attese
Zurigo
Wierod: il nostro consolidato approccio local-for-local ci mette al riparo dalla guerra dei dazi
Nuovo accordo per il salario minimo globale per i marittimi
Ginevra
Il livello salirà a 690 dollari dal primo gennaio 2026 per raggiungere i 704 dal 2027 e i 715 dollari dal 2028
Quest'anno gli scambi mondiali di merci potrebbero calare del -1,5%
Ginevra
Lo prevede la WTO. Okonjo-Iweala: la persistente incertezza minaccia di frenare la crescita globale, con gravi conseguenze negative per il mondo
Nel 2023 circa due terzi di tutte le merci movimentate nell'UE sono state trasportate via mare
Lussemburgo
Nel periodo 2013-2023 è cresciuta solo la quota del trasporto su strada, mentre è diminuita quella delle altre modalità
Sospese le spedizioni postali di merci da Hong Kong agli USA
Hong Kong
Hongkong Post prospetta tariffe esorbitanti e irragionevoli a causa delle azioni ingiustificate e intimidatorie degli Stati Uniti
Confitarma evidenzia la necessità che la strategia di decarbonizzazione non penalizzi lo shipping rispetto ad altre modalità
Roma
Zanetti: garantire inoltre che il processo di implementazione tenga conto delle esigenze operative dell'industria
Intercargo e Intertanko manifestano preoccupazioni sull'accordo per la decarbonizzazione dello shipping
Londra
Evidenziata la complessità della misura adottata dall'IMO e l'inusuale procedura da cui sono state escluse le organizzazioni non governative
Nel primo trimestre del 2025 impennata degli attacchi dei pirati alle navi
Nel primo trimestre del 2025 impennata degli attacchi dei pirati alle navi
Londra
Accentuata crescita degli incidenti negli Stretti di Singapore
Interferry accoglie positivamente l'accordo IMO sulla decarbonizzazione dello shipping, ma ritiene la strategia troppo complessa
Victoria/Pireo
L'associazione degli armatori greci delusa per il mancato riconoscimento del ruolo essenziale dei combustibili di transizione come il GNL
L'International Labour Organization riconosce i marittimi come lavoratori chiave
Londra
ITF e ICS: momento storico
CMA CGM acquisirà il 35% dell'egiziana October Dry Port
Il Cairo
La società gestisce un porto secco nella zona industriale e logistica nei pressi del Cairo
Alla TiL del gruppo MSC l'intero controllo dei terminal di Hutchison Ports
New York
Lo scrive “Bloomberg”, specificando che i terminal panamensi sarebbero gestiti congiuntamente con BlackRock
La bozza di regolamento sulla decarbonizzazione dello shipping approvata dal MEPC include uno standard obbligatorio per il fuel e una tariffazione delle emissioni di gas serra
Londra/Washington/Bruxelles
Prevista l'istituzione di un Fondo per raccogliere le risorse derivanti dalla prezzatura delle emissioni
Task force di cinque associazioni per il rilancio del cargo ferroviario italiano
Roma
Iniziativa di Agens, Assoferr, Assologistica, Fercargo e Fermerci
Il MIT indica Matteo Paroli quale nuovo presidente dei porti di Genova e Savona-Vado
Roma/La Spezia
La community portuale spezzina sollecita un nome anche per l'AdSP della Liguria orientale
Le Aziende informano
Il retrofit ibrido-elettrico di ABB guida i traghetti dei laghi italiani verso un futuro più sostenibile
Confitarma sottolinea l'importanza che la strategia di decarbonizzazione dello shipping sia definita in sede IMO
Roma
La Confederazione italiana precisa di condividere alcune preoccupazioni degli USA
Il WSC ribadisce che le misure di Trump per l'industria marittima nazionale non fanno bene all'economia americana
Washington
Kramek: pronti a supportare l'amministrazione con proposte costruttive
Nei primi tre mesi del 2025 i ricavi del gruppo DHL sono aumentati del +2,8%
Bonn
Utile netto di 830 milioni di euro (+3,9%)
Completato l'acquisto dell'area per il nuovo terminal crociere a Marghera
Venezia
Secondo le previsioni, diventerà operativo nella stagione crocieristica 2028
CMA CGM ha completato l'acquisizione della Air Belgium
Marsiglia/Mont-Saint-Guibert
Mazaudier: rafforza con effetto immediato la nostra capacità aerea
Nel 2024 sulla rete ferroviaria austriaca sono state trasportate 94,4 milioni di tonnellate di merci (+2,2%)
Vienna
Il 31,8% del volume complessivo è stato realizzato su tratte superiori a 300 chilometri
Nei primi tre mesi del 2025 il traffico delle merci nei porti albanesi è diminuito del -1,8%
Tirana
In calo anche i passeggeri (-1,6%)
Approvati il bilancio consuntivo e la relazione annuale 2024 dell'AdSP della Sardegna
Cagliari
Progetto pilota per il rilascio unificato dei permessi di accesso in porto per gli autotrasportatori
Approvato all'unanimità il bilancio di esercizio 2024 di Interporto Padova
Padova
Ricavi in crescita del +7,3%
Al via gli interventi di riqualificazione del polo agroalimentare del porto di Livorno
Livorno
Lavori del valore di sei milioni di euro
Bluferries è pronta a mettere in servizio nello Stretto di Messina la nuova ro-pax Athena
Messina
Può trasportare fino a 22 Tir o 125 autoveicoli e 393 persone
Approvato il rendiconto dell'esercizio finanziario 2024 dell'AdSP del Mar Ionio
Taranto
424,8 milioni di opere portuali realizzate nell'ultimo decennio
Kalmar registra un calo del fatturato trimestrale e un aumento dei nuovi ordini
Helsinki
Nei primi tre mesi del 2025 l'utile netto è stato di 34,1 milioni di euro (+2%)
Antonio Ranieri è il nuovo direttore marittimo della Liguria
Genova
Subentra all'ammiraglio Piero Pellizzari congedatosi dal servizio per raggiunti limiti d'età
Nel primo trimestre del 2025 la cinese CIMC ha registrato un incremento del +12,7% delle vendite di container
Hong Kong
I ricavi sono cresciuti del +11,0%
Lo scorso anno i ricavi del gruppo cinese CMPort sono aumentati del +3,1%
Hong Kong
Nei primi tre mesi del 2025 i terminal portuali hanno movimentato 36,4 milioni di container (+5,6%)
Approvati i rendiconti delle AdSP della Liguria Occidentale e del Tirreno Centro Settentrionale
Genova/Civitavecchia
Nei primi tre mesi del 2025 i ricavi di Konecranes sono aumentati del +7,7%
Helsinki
343 milioni di euro di nuovi ordini di mezzi portuali (+37,5%)
Primo trimestre di crescita per Kuehne+Nagel
Schindellegi
Il fatturato netto del gruppo logistico è ammontato a 6,33 miliardi di franchi svizzeri (+14,9%)
Istanza della TDT (gruppo Grimaldi) per la costruzione e gestione del 50% del Terminal Darsena Europa di Livorno
Livorno
La società ha chiesto l'estensione della durata dell'attuale concessione
Nel 2024 investiti 58 milioni per l'ammodernamento dei porti di Livorno, Piombino e dell'isola d'Elba
Livorno
Approvati il bilancio consuntivo e la relazione annuale dell'AdSP
Nel primo trimestre il porto di Valencia ha movimentato 1,3 milioni di container (+3,4%)
Valencia
Calo del traffico di transhipment
Consulenza della BEI per rafforzare la resilienza climatica dei porti di Volos, Alessandropoli e Patrasso
Lussemburgo
Assisterà le autorità portuali nell'individuazione e nella gestione dei rischi climatici
Il Comitato di gestione dell'AdSP del Tirreno Centrale ha approvato all'unanimità il bilancio consuntivo 2024
Napoli
SOS LOGistica acquisirà la qualifica di Ente del Terzo Settore
Milano
L'associazione conta oggi su 74 soci
Nei primi tre mesi del 2025 in calo il traffico delle merci nei porti di Barcellona e Algeciras
Barcellona/Algeciras
Hupac trasferisce su Novara il servizio intermodale con Padova
Chiasso
Sinora l'altro terminal era quello di Busto Arsizio
PSA SECH ha operato il primo treno da 400 metri al Parco Ferroviario Rugna
Genova
Capacità sino a 20 coppie di treni al giorno
Approvato all'unanimità il rendiconto di esercizio 2024 dell'AdSP della Liguria Orientale
La Spezia
In ultimazione la bonifica bellica propedeutica all'ampliamento del Terminal Ravano della Spezia
La Spezia
L'AdSP vi ha investito oltre 600mila euro
Francesco Rizzo designato alla presidenza dell'AdSP dello Stretto
Roma
Ha più volte denunciato l'inutilità della costruzione del ponte sullo Stretto
PROSSIME PARTENZE
Visual Sailing List
Porto di partenza
Porto di destinazione:
- per ordine alfabetico
- per nazione
- per zona geografica
Aerei statunitensi hanno attaccato il porto yemenita di Ras Isa
Tampa/Beirut
38 morti e oltre cento feriti
Nel 2025 Stazioni Marittime prevede un rialzo del traffico dei traghetti e delle crociere nel porto di Genova
Rapporto del MIT sulla mobilità evidenzia un aumento della domanda sia passeggeri che merci
Roma
Nel primo trimestre il traffico delle merci nei porti russi è diminuito del -5,6%
San Pietroburgo
In calo sia le merci secche (-5,3%) che le rinfuse liquide (-5,8%)
Andrea Giachero è stato confermato presidente di Spediporto
Genova
Rinnovato anche il consiglio direttivo dell'associazione degli spedizionieri genovesi per il triennio 2025-2028
Studio per il monitoraggio del traffico veicolare nei porti di Venezia e Chioggia
Milano
Commessa aggiudicata a Circle e Arelogik
In Italia il settore del trasporto ferroviario delle merci è in profonda sofferenza
Ginevra
Fermerci invita a rendere strutturali e aumentare gli incentivi al traffico e a rifinanziare l'incentivo per l'acquisto di locomotive e carri
Rapporto del Global Maritime Forum sull'ottimizzazione degli scali delle navi per ridurre le emissioni
Copenaghen
Proposti gli approcci dell'arrivo virtuale e l'arrivo just-in-time
Nel primo trimestre di quest'anno il traffico dei container nel porto di Gioia Tauro è cresciuto del +15,5%
Gioia Tauro
Avviata la costruzione della “casa del portuale”
GNV ha preso in consegna in Cina la seconda di quattro nuove navi ro-pax
Genova
“GNV Orion” potrà ospitare 1.700 passeggeri e trasportare fino a 3.080 metri lineari di carico
Dopo dieci trimestri di flessione il traffico dei container nel porto di Hong Kong torna a crescere
Hong Kong
Nei primi tre mesi di quest'anno movimentati 3,39 milioni di teu (+2,1%)
Fincantieri acquisisce una quota in WSense
Roma
Consegnata alla Marina Militare italiana la nona unità FREMM “Spartaco Schergat”
Presentata la nuova edizione del Manuale pratico dei traffici marittimi
Genova
Redatto da Assagenti, compie cinquant'anni
Nel primo trimestre il traffico dei container nei porti di Long Beach e Los Angeles è aumentato del +26,6% e +5,2%
Long Beach/Los Angeles
Prossimo l'impatto dei dazi introdotti da Trump
Nei primi tre mesi del 2025 il porto di Singapore ha movimentato 10,5 milioni di container (+5,8%)
Singapore
In peso il traffico containerizzato ha registrato un calo del -1,4%
Firmato il regolamento per il bunkeraggio di GNL presso lo stabilimento Fincantieri di Genova
Genova
Definite le modalità di trasferimento del carburante da nave a nave
Gli storici marchi cantieristici Uljanik e 3.Maj verso l'estinzione
Zagabria
Lo Stato conferma l'intenzione di cedere le attività navalmeccaniche nei due siti di Pola e Fiume
Cambiaso Risso ha concluso l'acquisizione della francese Somecassur
Genova
L'azienda transalpina è specializzata nell'assicurazione di super e mega yacht
Nuovo servizio ferroviario settimanale tra il porto di Gioia Tauro e Verona
Gioia Tauro/Verona
Operato da Medlog per il trasporto di merci refrigerate
LA BERS alla ricerca di un partner strategico per lo sviluppo del porto fluviale moldavo di Giurgiulesti
Londra
Lanciata una gara internazionale
PORTI
Porti italiani:
Ancona Genova Ravenna
Augusta Gioia Tauro Salerno
Bari La Spezia Savona
Brindisi Livorno Taranto
Cagliari Napoli Trapani
Carrara Palermo Trieste
Civitavecchia Piombino Venezia
Interporti italiani: elenco Porti del mondo: mappa
BANCA DATI
ArmatoriRiparatori e costruttori navali
SpedizionieriProvveditori e appaltatori navali
Agenzie marittimeAutotrasportatori
MEETINGS
Lunedì a Genova si terrà il convegno “I nuovi combustibili marini sostenibili - Decarbonize Shipping”
Genova
Si svolgerà nella sede della Capitaneria di Porto di Genova
Venerdì a Roma il convegno “L'Intelligenza Artificiale arriva in porto”
Roma
È promosso dall'Unione Nazionale Imprese Portuali
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RASSEGNA STAMPA
Proposed 30% increase for port tariffs to be in phases, says Loke
(Free Malaysia Today)
Damen Mangalia Unionists Protest Friday Against Possible Closure
(The Romania Journal)
››› Archivio
FORUM dello Shipping
e della Logistica
Relazione del presidente Nicola Zaccheo
Roma, 18 settembre 2024
››› Archivio
I porti turchi hanno segnato il nuovo record di traffico delle merci relativo al primo trimestre
Ankara
Picco storico dei carichi importati dall'estero
Nel primo trimestre del 2025 il traffico delle merci nel porto di Taranto è cresciuto del +37,6%
Taranto
Aumento di 854mila tonnellate delle rinfuse solide e di 265mila tonnellate delle merci convenzionali
DEME compra la Havfram, società che installa parchi eolici offshore
Zwijndrecht/Washington
Transazione del valore di circa 900 milioni di euro
Avviati da Reggio Calabria i trasporti ferroviari dei convogli per la Metro di Roma
Roma
Commessa aggiudicata da Hitachi Rail a Mercitalia Rail
Nel 2024 i volumi movimentati da Magli Intermodal Service sono diminuiti del -2%
Rezzato
Stabile il fatturato
A marzo Yang Ming registra la prima flessione del fatturato dopo 14 mesi di crescita
Keelung/Taipei
Prosegue l'aumento dei ricavi di Evergreen e WHL
La Commissione Europea ha approvato l'acquisizione della tedesca Schenker da parte della danese DSV
Bruxelles
L'impatto sulla concorrenza nei mercati in cui le due aziende operano è ritenuto limitato
Accordo Fincantieri - Kayo per promuovere lo sviluppo dell'industria cantieristica e navale in Albania
Trieste
Possibile creazione di un polo per la costruzione e il refitting navale nella regione
Recente lieve riduzione dei costi della logistica degli autoveicoli nuovi di fabbrica
Bruxelles
Montaresi (AdSP Liguria Orientale) premiata con l'“Oscar dei Porti”
Miami
L'evento è giunto alla diciottesima edizione
Nei primi tre mesi del 2025 i container trasportati dalle navi della OOCL sono aumentati del +9,3%
Hong Kong
Ricavi in crescita del +16,8%
L'AdSP dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio vince in appello contro la Zen Yacht
Gioia Tauro
L'azienda condannata al pagamento dei canoni arretrati
Nel porto di Livorno è stato sequestrato un ingente carico di cocaina
Livorno
Due tonnellate di droga individuate dal personale delle Dogane e della Guardia di Finanza
Navantia rinnova l'accordo con il gruppo crocieristico americano Royal Caribbean
Miami
Sinora il cantiere di Cadice ha effettuato lavori di manutenzione, riparazione e ristrutturazione su 45 navi del gruppo
Quest'anno è atteso un traffico record delle crociere nei porti italiani
Miami
Cemar ritiene che la crescita non si arresterà neanche nel 2026
Accordo HII-HHI per accelerare la produzione navale americana e sudcoreana
National Harbor
L'obiettivo è di rafforzare la base industriale navale delle due nazioni
La Panama Ports Company accusata di aver violato i termini del contratto di concessione
Panama
Il revisore generale dei conti panamense ha annunciato la presentazione di accuse penali
È diventato operativo il Colombo West International Terminal
Ahmedabad
Ha una capacità di traffico pari a 3,2 milioni di teu
Lunedì a Genova si terrà il convegno “I nuovi combustibili marini sostenibili - Decarbonize Shipping”
Genova
Completata nel porto di Gioia Tauro la nuova struttura polifunzionale di controllo frontaliera PCF - Punto PED/PDI
Gioia Tauro
Venerdì a Roma il convegno “L'Intelligenza Artificiale arriva in porto”
Roma
È promosso dall'Unione Nazionale Imprese Portuali
Inaugurato a Miami il nuovo terminal crociere del gruppo MSC
Miami
Può ospitare in contemporanea tre navi di grandi dimensioni
A febbraio il traffico nel porto di Ravenna è cresciuto del +2,1%
Ravenna
Aumento delle rinfuse e calo delle merci varie
Nel 2024 Ferrovie dello Stato Italiane ha registrato una perdita netta di -208 milioni di euro
Roma
Ricavi in crescita del +11,7%. In aumento le merci trasportate dal gruppo grazie all'acquisizione di Exploris
Porto di Genova, Ente Bacini chiede nuovi spazi e il rinnovo della concessione
Genova
Convegno per celebrare il centenario della società
Il 19 giugno a Roma si terrà l'assemblea pubblica dell'Associazione Italiana Terminalisti Portuali
Genova
VARD costruirà una nave per operazioni subacquee offshore per Dong Fang Offshore
Ålesund/Trieste
Il contratto ha un valore di 113,5 milioni di euro
La settimana prossima i porti italiani parteciperanno alla Seatrade Cruise Global
Roma
Marchio dell'iniziativa: “CruiseItaly - One Country, Many Destinations”
Inaugurato ufficialmente il terminal crociere del gruppo MSC nel porto di Barcellona
Barcellona
Nel 2027 sarà dotato di un impianto di cold ironing
Marcegaglia e Nova Marine Carriers costituiscono la joint venture NovaMar Logistic
Lugano/Gazoldo degli Ippoliti
Una general cargo trasporterà le materie prime agli stabilimenti del gruppo siderurgico
Liebherr registra un fatturato annuale record nel segmento delle gru per il settore marittimo-portuale
Bulle
Forte domanda di mezzi per l'industria offshore e per la movimentazione dei container
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
Partita iva: 03532950106
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