
Lo scorso anno, su un totale di oltre 250 milioni di container
trasportati per via marittima, 576 contenitori sono caduti in mare
dalle navi, pari allo 0,0002% del volume complessivo del traffico
marittimo containerizzato mondiale. Lo evidenzia l'ultimo rapporto
sui container persi in mare elaborato dal World Shipping Council
(WSC), l'associazione che rappresenta le principali compagnie di
navigazione mondiali che operano in questo segmento dello shipping.
Il documento specifica che se il dato del 2024 risulta superiore
rispetto ai 221 container persi in mare nel 2023, è tuttavia
assai inferiore alla media di 1.274 contenitori caduti in mare
dell'ultimo decennio.
Inoltre, il documento spiega che le perdite di container in mare
avvenute nel 2024 sono state influenzate dal cambiamento della
configurazione del network di rotte marittime mondiali dovuto alla
crisi in atto nella regione del Mar Rosso che ha comportato un
aumento del +191% dei transiti navali sulla rotta attorno al Capo di
Buona Speranza, area - ricorda il rapporto - che è nota per
le sue pericolose condizioni del mare che hanno contribuito ad una
concentrazione delle perdite di container. La South African Maritime
Safety Authority, infatti, ha reso noto che nel 2024 in questa sola
regione sono stati persi in mare circa 200 container. «Nonostante
i continui sforzi del settore per prevenire le perdite - ha rilevato
Joe Kramek, presidente e amministratore delegato del WSC - il
dirottamento dei transiti dal Mar Rosso e la circumnavigazione del
Capo di Buona Speranza per continuare a muovere gli scambi
commerciali globali hanno costretto i vettori marittimi a navigare
su una delle rotte più difficili al mondo, come sottolineato
in questo rapporto».
In occasione della presentazione odierna del proprio rapporto,
il World Shipping Council ha ricordato che l'obbligatorietà
della segnalazione all'International Maritime Organization della
perdita di container in mare entrerà in vigore il prossimo
anno a seguito dell'adozione di nuovi emendamenti alla Convenzione
SOLAS, sviluppo che il WSC sostiene da tempo.