 Nel secondo trimestre di quest'anno, per il quarto periodo
trimestrale consecutivo, è diminuito il grado di connessione
dell'Italia alla rete di servizi marittimi containerizzati mondiali.
Il Liner Shipping Connectivity Index (LSCI), l'indice realizzato
dalla Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo
(UNCTAD) per definire il grado di integrazione di una nazione nella
rete di questi servizi e che ha come riferimento l'indice fissato a
100 per il valore medio della connettività portuale nel primo
trimestre del 2023, indica per il periodo aprile-giugno del 2025 un
indice per l'Italia di 283,5, con una riduzione del -1,4% sul
secondo trimestre dello scorso anno.
Tra le principali nazioni marittime europee, a registrare una
flessione del loro indice LSCI nel secondo trimestre di quest'anno
sono state inoltre Francia (indice 265, -0,4%), Portogallo (176,
-4,7%), Svezia (113, -6,6%), Malta (105, -4,6%), Danimarca (87,
-1,9%). Slovenia (76, -1,6%) e Croazia (60, -0,4%). In aumento gli
indici di Spagna (425, +0,3%), Olanda (385, +1,4%), Regno Unito
(393, +3,2%), Belgio (347, +1,1%), Germania (322, +5,5%), Turchia
(316, +11,1%) e Polonia (135, +2,5%).
Da segnalare che l'indice LSCI relativo alla Federazione Russa,
dopo un crollo del -30,4% segnato nel secondo trimestre del 2022 a
seguito dell'avvio della guerra contro l'Ucraina e dopo i successivi
tre trimestri di flessione anno su anno superiore al -30%, ha poi
mostrato una netta ripresa tornando a livelli precedenti il
conflitto, a segnalare che, oltre alla prosecuzione dei traffici di
rinfuse russe attuato nonostante le sanzioni anche grazie
all'impiego della cosiddetta flotta ombra, anche i traffici di linea
con la Federazione Russa non hanno accusato contraccolpi rispetto
alle crescenti limitazioni al commercio con la Russia imposte
dall'Unione Europea e da altre nazioni.
Quanto all'integrazione dei singoli porti italiani nel network
globale dei servizi marittimi containerizzati, misurata dal Port
Liner Shipping Connectivity Index (PLSCI) dell'UNCTAD, il porto di
Genova, che detiene anche nel secondo trimestre del 2025 il maggior
indice di connessione alla rete con 430,9, ha registrato un
incremento del +3,0% del proprio PLSCI. A seguire i porti di Gioia
Tauro con un indice di 320,0 (+1,8%), La Spezia con 277,2 (+6,6%),
Salerno con 206,5 (+4,8%), Trieste con 153,2 (-0,9%), Livorno con
147,2 (-11,0%), Vado Ligure con 141,3 (+74,4%), Napoli con 136,2
(+6,3%), Venezia con 110,9 (+3,8%), Ravenna con 98,4 (+27,7%),
Civitavecchia con 82,1 (-4,4%), Ancona con 77,8 (-1,8%), Taranto con
27,4 (-13,1%), Marina di Carrara con 26,5 (0%) e il porto di Ancona
con un indice di 26,5 e che è entrato recentemente nella
rilevazione essendovi stato trasferito il traffico containerizzato
in precedenza movimentato nel porto di Catania.
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