
Filt Cgil e Uiltrasporti hanno dichiarato cinque giorni di
sciopero presso il Terminal Bettolo del porto di Genova, azione che
inizia oggi ed è stata decisa - hanno reso noto i sindacati -
per protestare «contro una pessima organizzazione del lavoro
che sta fortemente penalizzando le maestranze: non comprendiamo -
hanno denunciato Fabio Ferretti di Filt Cgil Genova, Duilio Falvo,
segretario per il porto di Genova di Uiltrasporti Liguria, e Stefano
degli Innocenti, funzionario per il porto di Genova di Uiltrasporti
Liguria - come sia possibile che dopo cinque anni ed una start-up
lunghissima l'azienda non sia ancora nelle condizione di operare con
un'organizzazione del lavoro adeguata».
Filt Cgil e Uiltrasporti hanno spiegato che la mancanza di
organizzazione del lavoro, determinata da scelte aziendali
incomprensibili, non raggiunge i requisiti minimi necessari,
numerici e di impostazione, da adottare nel breve e medio termine al
fine di garantire l'operatività nel rispetto dei diritti e la
sicurezza dei dipendenti. Inoltre permangono le perplessità
segnalate per quanto riguarda la formazione dei lavoratori che -
hanno precisato i sindacati - oltretutto, vengono avviati con
frequenza ad un numero eccessivo di mansioni diverse tra loro
all'interno dello stesso turno. Questo quadro è ulteriormente
peggiorato con l'inizio delle operazioni di ferrovia nel parco
“Rugna”». Filt Cgil e Uiltrasporti hanno
sollecitato un rapido mutamento di questa situazione.
Specificando di essere stata esclusa dal confronto da Filt Cgil
e Uiltrasporti, Fit Cisl Liguria ha espresso «solidarietà
alle lavoratrici e ai lavoratori del Terminal Bettolo, per il forte
segnale». «La Fit-Cisl - spiega l'organizzazione
sindacale in una nota - aderisce moralmente alla protesta dei
lavoratori, pur essendo stata esclusa dal confronto sindacale dalle
altre due sigle confederali. Questa mattina la Fit-Cisl ha svolto un
volantinaggio di solidarietà ai tornelli del terminal, per
testimoniare concretamente la propria vicinanza alle lavoratrici e
ai lavoratori coinvolti. Confidiamo in una soluzione condivisa e
partecipata, che tuteli i diritti di tutti e non imponga ulteriori
sacrifici economici a chi ogni giorno garantisce con impegno e
professionalità il funzionamento del terminal».