
La taiwanese Yang Ming Marine Transport Corporation ha ordinato
ai cantieri navali giapponesi Nihon Shipyard Co. e Imabari
Shipbuilding Co. la costruzione di tre portacontainer dual-fuel da
8.000 teu che si aggiungeranno alle tre navi della stessa capacità
di carico ordinate a marzo
(
del
28
marzo 2025). Le ulteriori tre portacontenitori potranno essere
alimentate a metanolo e verranno prese in consegna tra il 2028 e il
2030.
Per le tre ulteriori navi ordinate ai cantieri giapponesi è
previsto un investimento unitario compreso tra 117,1 e 131,5 milioni
di dollari, per un valore totale della commessa pari a 351,3-394,5
milioni di dollari. Il nuovo ordine fa parte del programma di
rinnovo e potenziamento della flotta deliberato alla fine dello
scorso anno dal consiglio di amministrazione della Yang Ming
(
del 23
dicembre 2024).
Intanto oggi Imabari Shipbuilding ha reso noto che durante
l'esercizio fiscale 2024, conclusosi lo scorso 31 marzo, i propri
cantieri navali hanno costruito 68 navi per un totale pari a 3,08
milioni di tonnellate di stazza lorda, di cui 53 rinfusiere, 11
portacontainer e quattro pure car & truck carrier. Inoltre,
nell'anno l'azienda ha incamerato nuovi ordini per la costruzione di
82 navi per complessive 4,2 milioni di tonnellate di stazza lorda
assicurandosi volumi d'attività per i prossimi quattro anni
circa.
Imabari ritiene che il corrente esercizio fiscale 2025 sarà
caratterizzato da un elevato tasso di incertezza a causa soprattutto
delle politiche adottate dal presidente statunitense Donald Trump e
da forti fluttuazioni dei tassi di cambio e del mercato del
trasporto marittimo. L'azienda ha espresso l'intenzione di
incrementare la propria produzione navale nazionale, nonostante la
carenza di personale specializzato, attraverso il sostegno del
governo giapponese che - ha rilevato Imabari - si sta muovendo per
supportare l'industria cantieristica nazionale sotto il profilo
della sicurezza economica. L'azienda ha evidenziato la necessità
che il comparto navalmeccanico giapponese incrementi la propria
quota nel mercato mondiale che attualmente è dominato dalla
cantieristica cinese che copre il 70% degli ordini e il 50% delle
costruzioni.