
Nel secondo trimestre di quest'anno il sistema portuale di
Anversa-Bruges ha registrato un calo anno su anno del traffico delle
merci analogo a quello del periodo trimestrale precedente avendo
movimentato 69,6 milioni di tonnellate di carichi, con una flessione
del -4% sul periodo aprile-giugno del 2024. La diminuzione è
stata generata principalmente dalla contrazione dei volumi di
rinfuse liquide e solide che si sono attestati rispettivamente a
19,9 milioni di tonnellate (-14%) e 3,3 milioni di tonnellate (-19%)
nonché dalla riduzione più contenuta del traffico di
merci convenzionali che è sceso del -3% a 2,6 milioni di
tonnellate. In crescita, invece, il traffico delle merci
containerizzate che è stato di 38,6 milioni di tonnellate
(+3%) con una movimentazione di contenitori pari a 3,5 milioni di
teu (+3%) e il traffico dei rotabili che ha totalizzato 5,3 milioni
di tonnellate (+1%). La movimentazione di automobili nuove ha
registrato un incremento del +9% salendo a 855mila veicoli.
Nei primi sei mesi del 2025 lo scalo portuale belga ha
movimentato complessivamente 137,2 milioni di tonnellate di merci,
con una flessione del -4,3% sulla prima metà dello scorso
anno. Così come nel solo secondo trimestre, nel primo
semestre sono aumentati i volumi di merci in container, con un
totale di 77,0 milioni di tonnellate (+3,6%) e un movimentazione di
box pari a 6,9 milioni di teu (+3,7%), e quelli di merci ro-ro con
10,4 milioni di tonnellate (+1,4%). In calo le rinfuse liquide con
38,3 milioni di tonnellate (-17,1%), le rinfuse secche con 6,8
milioni di tonnellate (-11,0%) e le merci convenzionali con 4,8
milioni di tonnellate (-4,3%). Nel comparto delle auto nuove il
traffico è stato di oltre 1,6 milioni di unità
(-4,1%).
Relativamente al traffico semestrale dei container, l'autorità
portuale dello scalo ha evidenziato che il settore ha retto bene
anche in presenza di una persistente congestione del traffico in
questo segmento d'attività che sta mettendo a dura prova la
capacità dei terminal, sfida - ha ricordato l'ente - che è
comune a tutti i porti dell'Europa nord-occidentale. L'authority ha
spiegato che diversi fattori contribuiscono all'attuale congestione,
tra cui l'irregolarità degli arrivi delle portacontainer a
causa di disfunzioni risalenti alla crisi del Covid che - ha
precisato l'ente - sono state ulteriormente aggravate dalla
deviazione delle rotte attorno al Capo di Buona Speranza per evitare
il Mar Rosso. Inoltre, la recente riorganizzazione delle alleanze
delle compagnie di navigazione nel settore dei container ha portato
temporaneamente a scali simultanei di navi e ad elevati volumi di
carico movimentati nei porti. Oltre a ciò, la scarsa
affidabilità degli orari di arrivo e partenza delle navi
complica la pianificazione dei terminal dove i container sostano più
a lungo e le navi arrivano con carichi sempre più
consistenti. Di conseguenza - ha reso noto l'authority - i tempi
medi di sosta sono aumentati a 7-8 giorni rispetto ai tradizionali
cinque giorni. A ciò si aggiungono azioni sindacali nazionali
che hanno aumentato ulteriormente la pressione operativa. L'autorità
portuale ha specificato che se la congestione sul lato acqua e i
relativi tempi di attesa per le navi rimangono attualmente
relativamente limitati, l'impatto sui terminal dal lato terra,
invece, è critico.