
Dopo l'adozione in prima lettura da parte del Senato lo scorso 2
giugno del disegno di legge per l'istituzione dell'Ente Pubblico per
il Commercio e l'Industria della Corsica, che assumerà i
compiti e le responsabilità della Chambre de Commerce et
d'Industrie de Corse, inclusa la supervisione della gestione dei
porti e degli aeroporti dell'isola, ieri anche l'Assemblea
nazionale, l'altro ramo del Parlamento francese, ha adottato in
prima lettura il testo con 59 voti a favore e una astensione.
Presentando il disegno di legge, il deputato Jean Moulliere del
gruppo parlamentare Horizons & Indépendants ha
sottolineato che «la sua rapida e definitiva adozione è
ora essenziale per assicurare la gestione pubblica e l'operatività
delle infrastrutture portuali e aeroportuali corse mentre le
concessioni aeroportuali e la concessione del porto commerciale di
Bastia, accordate dalla comunità corsa alla Chambre de
Commerce et d'Industrie scadono il 31 dicembre. La creazione di un
nuovo Établissement Public du Commerce et de l'Industrie
(EPCI) in sostituzione dell'attuale Chambre de Commerce et
d'Industrie - ha spiegato Moulliere - si propone di far fronte a
questo problema, consentendo la riassegnazione di queste concessioni
senza lo svolgimento di una gara pubblica, conformemente
all'esenzione prevista dal Codice degli Appalti Pubblici per il
cosiddetto regime quasi-régie».
L'obiettivo del provvedimento, infatti, è di evitare che
alla scadenza delle concessioni del prossimo 31 dicembre relative ai
quattro aeroporti corsi e al porto di Bastia, che erano state
accordate alla Camera di Commercio e dell'Industria nel 2005 e
prorogate nel 2020 e nel 2024, subentri una gestione privata. Con il
nuovo EPCI - ha sottolineato Moulliere - si prevede di consentire
che la gestione e il funzionamento di queste infrastrutture
strategiche per l'Isola della Bellezza rimangano in mani pubbliche».
«Aeroporti e porti - ha proseguito - sono essenziali per la
Corsica, a causa della sua natura insulare e della notevole
importanza del turismo per la sua economia: rappresentano quasi il
39% del Pil dell'isola. Sono inoltre centrali per le questioni della
continuità territoriale, che sono oggetto di una specifica
dotazione finanziaria da parte dello Stato. Infine, queste
infrastrutture sono essenziali per l'occupazione e la sicurezza. Da
qui la necessità di allinearne la gestione e il funzionamento
ad un approccio di interesse generale».