
Nel secondo trimestre di quest'anno nel canale di Panama sono
transitate 3.296 navi, con un aumento del +16,3% sullo stesso
periodo del 2024, di cui 2.936 unità navali di elevato
pescaggio (+19,0%) incluse 815 navi Neopanamax (+15,9%). Nel periodo
le navi che hanno attraversato la via d'acqua centroamericana
trasportavano 60,6 milioni di tonnellate di merci (+15,2%) e nel
trimestre i diritti di transito pagati dalle navi sono ammontati a
un miliardo di dollari (+24,1%).
Nei primi sei mesi del 2025 il traffico marittimo nel canale è
stato di 6.855 navi, in crescita del +25,7% sulla prima metà
dello scorso anno, di cui 5.967 unità di elevato pescaggio
(+30,3%) incluse 1.606 unità Neopanamax (+22,4%). Il volume
di merci imbarcato sulle navi che hanno attraversato il canale era
complessivamente di 120,6 milioni di tonnellate e nel primo semestre
di quest'anno i diritti di transito pagati dalle navi sono stati
pari a 2,0 miliardi di dollari (+33,2%).
Intanto venerdì la Panama Ports Company (PPC), la società
che gestisce i terminal per contenitori dei porti panamensi di
Balboa e Cristóbal posti ai due ingressi del canale, ha reso
nota l'intenzione di confrontarsi con il governo di Panama. La
società fa parte del gruppo Hutchison Ports, che a sua volta
fa capo al gruppo CK Hutchison Holdings di Hong Kong, e la sua
attività è entrata prima nel mirino del presidente
statunitense Donald Trump intenzionato a contrastare e ridurre la
presenza di entità cinesi nelle Americhe e in altre parti del
mondo e subito dopo nel mirino delle stesse autorità
panamensi che hanno denunciato il limitato ritorno dell'operato
dell'azienda terminalista cinese sull'economia nazionale e hanno
criticato le modalità con cui è stata assegnata la
concessione a PPC, approvata con una legge del 1997. Si sono
susseguite azioni per mettere all'angolo la Panama Ports Company,
l'ultima delle quali è giunta mercoledì dalla Corte
dei Conti panamense che ha intentato due cause presso la Corte
Suprema per annullare il contratto di concessione.
In un comunicato, con riferimento ai negoziati con il consorzio
formato da TiL (gruppo MSC) e BlackRock/GIP per la vendita di
Hutchison Ports
(
del 4
marzo 2025), PPC ha ricordato che, quale membro del gruppo
Hutchison Ports, è parte di una procedura di vendita non
ancora conclusa e ha specificato che, «al momento opportuno,
durante il processo di vendita, PPC comunicherà con le parti
interessate, tra cui il governo di Panama. Riteniamo di poter
affermare – prosegue la nota - che il dialogo con il governo
di Panama sia essenziale per discutere del futuro di PPC e di voler
collaborare con il governo per un futuro migliore a supporto del
popolo panamense. Per quanto riguarda le azioni legali in corso,
crediamo fermamente che il rispetto della tutela giuridica e dello
stato di diritto siano essenziali per assicurare alle imprese e gli
investitori la certezza che Panama sia una nazione sicura in cui
investire. La nostra storia di oltre 28 anni – ha sottolineato
Panama Ports Company - è la prova dell'impatto positivo che
abbiamo generato, costruendo porti di livello mondiale, creando
oltre 25.000 posti di lavoro diretti e indiretti e contribuendo con
miliardi di balboa all'economia panamense. PPC continua a chiedere
un coordinamento rispettoso e consultazioni costruttive per
salvaguardare la concessione che ha fornito servizi di alta qualità
a beneficio di Panama e del mondo».
Oltre all'azione legale, a complicare ulteriormente la
situazione sono giunti negli ultimi giorni gli annunci di CK
Hutchison che ha reso nota l'intenzione di includere un investitore
cinese nel consorzio a cui vendere Hutchison Ports e del presidente
panamense José Raúl Mulino che ha proposto di
includere lo Stato panamense nello stesso consorzio relativamente
all'acquisizione della sola Panama Ports Company
(
del 25
luglio e 1
agosto 2025).