 Oggi nella sede dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar
Ionio si è tenuta una riunione sullo stato del traffico delle
merci nel porto di Taranto che è stata sollecitata da Cgil,
Cisl e Uil a seguito di notizie su un presunto trasferimento della
linea containerizzata Bora Med della CMA CGM dal terminal di
Taranto, che è gestito dalla San Cataldo Container Terminal
Srl - Yilport Taranto, a quello di Salerno. Trasferimento che è
stato smentito sia dell'armatore che dalla Yilport Taranto del
gruppo turco Yilport Holding.
Il neo commissario straordinario e prossimo presidente
dell'AdSP, Giovanni Gugliotti, si è dichiarato aperto al
confronto e ha invitato i presenti a condividere la propria
posizione in relazione al tema dei traffici commerciali del porto,
con l'obiettivo di raccogliere le istanze del territorio e valutare
congiuntamente soluzioni volte alla migliore gestione delle
relazioni con l'operatore turco. Un invito al confronto e al dialogo
che - ha reso noto l'ente portuale - è stato accolto dai
rappresentanti delle istituzioni.
A pochi giorni dal suo insediamento Gugliotti, probabilmente,
non poteva chiedere di più, se non incassare il non
impegnativo impegno delle istituzioni ad un confronto, ad un
«dialogo costante» che - secondo il deputato Ubaldo
Pagano del Partito Democratico - «è l'unico antidoto ai
mali datati del porto di Taranto» e per il quale «la
transizione verso uno sviluppo delle attività portuali, oltre
la dipendenza dalle attività siderurgiche, richiede
un'accelerazione sulle bonifiche ed i dragaggi, oltre ad un disegno
complessivo sulla natura dello sviluppo economico di tutta l'area
jonica».
E c'è sempre chi - come il presidente della Provincia di
Taranto, Gianfranco Palmisano - ha proposto «la creazione di
un tavolo permanente, che coinvolga tutte le parti interessate, per
garantire un monitoraggio continuo e una condivisione trasparente
delle scelte e delle linee di sviluppo del porto. Solo attraverso
una collaborazione stabile e coordinata - ha assicurato - potremo
accompagnare efficacemente la crescita dello scalo, tutelando gli
interessi economici e sociali dell'intera area jonica». Anche
per il sindaco di Taranto, Piero Bitetti, «il dialogo aperto
oggi deve diventare una prassi stabile, perché il futuro del
porto è il futuro di Taranto. È fondamentale lavorare
uniti, istituzioni, sindacati e operatori, per garantire la
continuità e la crescita dei traffici commerciali, tutelando
al tempo stesso l'occupazione e le prospettive di sviluppo».
Che il porto di Taranto abbia perso o meno gli scali del
servizio marittimo Bora Med a vantaggio del porto di Salerno,
trasferimento al quale forse la CMA CGM ha veramente pensato perché
nelle raffigurazioni della linea presentate dalla compagnia francese
ad un certo punto, nei giorni scorsi, il porto campano ha sostituito
le toccate a Taranto, per poi affiancare lo scalo pugliese negli
ultimi aggiornamenti, non risolve certo il problema della ormai
consolidata marginalizzazione del porto jonico dalle principali
rotte containerizzate mondiali ma anche dalle reti feeder
intra-regionali.
Parte in salita, quindi, la nuova avventura professionale di
Gugliotti, che è salito alla ribalta della cronaca per
l'improvvida decisione, nel corso della sua audizione presso la
Commissione Trasporti della Camera dei deputati nell'ambito
dell'esame della proposta della sua nomina a presidente
dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Ionio, di validare
la sua “comprovata esperienza e qualificazione professionale
nei settori dell'economia dei trasporti e portuale” richiesta
a norma di legge per essere nominato presidente di un'Autorità
di Sistema Portuale affermando che non corrisponde al vero che non
conosca il mare e garantendo che è «tra l'altro
appassionato perché ho la patente nautica da oltre 20 anni»
e «conosco quindi anche il diritto della navigazione».
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