
Forse il non imminente trasferimento delle toccate del servizio
intra-mediterraneo Bora Med Service della francese CMA CGM dal porto
di Taranto a quello di Salerno non segnerà la fine della
presenza dello scalo portuale pugliese nel mercato del trasporto
marittimo containerizzato, dato che l'azzeramento dell'attività
in questo segmento di traffico non è una novità per
Taranto. Tuttavia è un'ulteriore conferma, se ce ne fosse
bisogno, che il porto pugliese è agli estremi margini di
questo mercato dal 2014, cioè da quando la compagnia di
navigazione taiwanese Evergreen aveva deciso di cancellare le
toccate di servizi intercontinentali al Taranto Container Terminal
(TCT) in attesa dell'esecuzione di opere di dragaggio e di
potenziamento del suo terminal al Molo Polisettoriale, limitando
l'attività ai soli traffici feeder. TCT, poi posta in
liquidazione e a cui era stata revocata la concessione
(
del
30
giugno 2015), era partecipata dalla stessa Evergreen (40% del
capitale), dalla società terminalista Hutchison Port Holdings
di Hong Kong (50%) e dalla CSI Logistics del gruppo Maneschi (10%).
Nel lontanissimo 1997 Evergreen aveva deciso di fare del porto di
Taranto il proprio hub portuale mediterraneo, attività che
era diventata operativa nel 2001
(
del
19
dicembre 1997 e
2
luglio 2001). Conclusa l'era Evergreen, il container terminal
pugliese era poi passato sotto la gestione del gruppo terminalista
turco Yilport Holding attraverso la San Cataldo Container Terminal
che aveva movimentato i primi contenitori a metà 2020
(
del
5
luglio e
8
agosto 2018,
31
luglio 2019 e
28
febbraio e
13
luglio 2020).
Dal 2020 l'attività della San Cataldo Container Terminal
non è mai realmente decollata e al Molo Polisettoriale sono
state movimentate poche migliaia di contenitori all'anno e così
sembra accadrà anche nel 2025 che è iniziato malissimo
con un primo trimestre conclusosi con soli 631 container teu, con un
calo del -83,2% sullo stesso periodo del 2024, e con un secondo
trimestre che è stato archiviato con poco più di 4mila
teu per 48mila tonnellate di merci containerizzate movimentate, con
diminuzioni rispettivamente del -27,4% e -28,4% sul periodo
aprile-giugno dello scorso anno.
Nel secondo trimestre del 2025, invece, sono aumentati i volumi
delle altre merci movimentate dal porto di Taranto, con le rinfuse
solide e quelle liquide che hanno registrato incrementi
rispettivamente del +14,5% e +27,8% salendo a 1,6 milioni e 1,1
milioni di tonnellate. In aumento anche le merci convenzionali con
612mila tonnellate (+48,1%). Il traffico totale trimestrale è
stato di oltre 3,3 milioni di tonnellate (+22,8%).
Nei primi sei mesi di quest'anno lo scalo portuale ha
movimentato complessivamente 7,0 milioni di tonnellate di carichi,
con una progressione del +30,1% sulla prima metà del 2024. Il
traffico containerizzato - tallone d'Achille del porto - si è
fermato a 53mila tonnellate (-34,9%) per quasi 5mila teu movimentati
(-49,0%). In crescita le rinfuse solide con più di 3,6
milioni di tonnellate (+40,9%), le rinfuse liquide con quasi 2,0
milioni di tonnellate (+7,1%) e le merci convenzionali con oltre 1,3
milioni di tonnellate (+53,2%).