
In merito all'aumento dei canoni concessori, minacciando
un'altra ondata di ricorsi, l'Associazione Italiana Terminalisti
Portuali (Assiteminal) ha annunciato che proporrà alla
Direzione Generale Porti e Intermodalità del Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti di esprimersi facendo salvo il
contenuto per il solo anno 2023 della sentenza del TAR Lazio di
inizio anno, che aveva annullato l'applicazione dell'aumento Istat dei canoni
(
del
3
gennaio 2025), offrendo pertanto una mediazione che
l'associazione ritiene equa e sostenibile sia per i concessionari
che per le Autorità di Sistema Portuale.
In una nota Assiterminal ha rilevato che il recente
decreto-legge Infrastrutture, in vigore dallo scorso luglio, «per
gli aspetti che impattano sulla portualità, ci ricorda quel
modo di dire: la norma sui canoni concessori si “autoproclama”,
impropriamente, norma interpretativa, che non può certo avere
la finalità di “sovvertire” il potere
giurisdizionale ossia il giudicato formatosi con la sentenza del TAR
Lazio; altrimenti aprirebbe potenzialmente una stagione di ricorsi
sulla falsa riga del 2023, o forse peggio».
Riferendosi al testo del decreto-legge, l'associazione dei
terminalisti portuali ha osservato, inoltre, che «l'articolato
sui tempi di sosta o attesa a favore dell'autotrasporto, pur con il
merito di tutelare una categoria spesso alla mercé di una
committenza che non ne valorizza il lavoro, attraverso contratti al
ribasso, inserisce una serie confusa di passaggi funzionali alla
misurazione dei tempi di attesa chiamando in causa il
caricatore-terminalista in responsabilità difficilmente ad
esso imputabili». A tale riguardo, Assiterminal ha annunciato
che a breve proporrà «un circolare interpretativa al
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per evitare che si
crei il caos; diversamente - ha ammonito l'associazione - si
preannuncia una ulteriore, ennesima, stagione di contenziosi».
L'associazione si è detta tuttavia disponibile a un
confronto, sotto la regia del Ministero, con tutti i soggetti
interessati, ricordando tra l'altro «che la misura introdotta
dalla norma dovrebbe azzerare le port o congestion fee recentemente
richieste a livello locali da alcune sigle dell'autotrasporto. Anche
su questo tema - ha sottolineato Assiterminal - è evidente la
necessità di una regia nazionale per evitare distorsioni
tariffarie tra porto e porto nonché aumenti sulla merce, che
si sommano a quelli dovuti alle ricadute delle dinamiche
geopolitiche, che certamente non efficientano il sistema logistico
italiano».
Inoltre, Assiterminal ha ricordato di aver anche già
stigmatizzato «l'ennesima mancata occasione per dare corso al
Fondo per il prepensionamento dei lavoratori portuali: non se ne
capisce il motivo, se non forse - ha osservato l'associazione -
recondito nelle modalità con le quali si sta procedendo al
completamento delle nomine dei presidenti/commissari delle AdSP con
l'ennesimo rinvio, al momento, al 30 luglio». «Confidiamo
- ha causticamente rilevato l'associazione - che non si utilizzerà
lo stesso metodo per l'individuazione dei segretari generali che
dovrebbero essere scelti liberamente dai rispettivi presidenti».