
Il secondo mandato alla presidenza di Donald Trump è
caratterizzato da controverse iniziative assunte o annunciate dalla
Casa Bianca con lo scopo di proteggere e sviluppare i commerci e
l'industria americana. In quest'ultimo ambito sono state decise, tra
le altre, misure per salvaguardare e rilanciare l'industria
statunitense del trasporto marittimo e della cantieristica navale.
Diversi osservatori esteri ritengono che le misure per stimolare lo
sviluppo di attività industriali sul suolo americano
potrebbero avere l'effetto di indurre imprese produttive estere a
progettare l'insediamento di propri stabilimenti negli USA.
Nell'ambito dell'industria navalmeccanica, un segnale in questo
senso potrebbe essere giunto nei giorni scorsi dall'annuncio della
sudcoreana HD Hyundai di un accordo con l'americana Edison Chouest
Offshore con lo scopo di costruire navi portacontenitori negli Stati Uniti
(
del 23
giugno 2025). Tuttavia, laddove si prospettano piani nazionali
di incentivazione di attività industriali, è
inevitabile che questi suscitino l'interesse di primarie aziende
globali. Tra queste l'italiana Fincantieri, che è già
presente sul suolo americano con diversi stabilimenti e attività
e che ha espresso attenzione per i programmi di stimolo al settore
statunitense della cantieristica navale.
Ieri, in un incontro ospitato da Fincantieri a Washington dal
titolo inequivocabile “Full speed ahead: the U.S. shipbuilding
renaissance”, si è discusso dell'evoluzione
dell'industria della difesa e delle modalità - ha reso noto
il gruppo italiano - con cui gli USA possono ricostruire una base di
cantieristica navale resiliente e sovrana. In occasione dell'evento
Fincantieri ha confermato l'intenzione di rafforzare ogni aspetto
della sua presenza negli Stati Uniti dove l'azienda ha investito 800
milioni di dollari nei propri stabilimenti e ha una forza lavoro di
oltre 3.000 persone in Wisconsin. Fincantieri si è detta
pronta a supportare gli Stati Uniti nel rafforzamento della sua base
industriale cantieristica, attraverso innovazione, eccellenza
operativa e una partnership strategica a lungo termine.
«Questo - ha detto nel suo intervento Pierroberto
Folgiero, amministratore delegato e direttore generale di
Fincantieri - è un momento decisivo per la cantieristica
navale americana e Fincantieri è qui per restare. Non stiamo
investendo solo nelle infrastrutture; stiamo investendo nel futuro
della sicurezza marittima, nell'innovazione industriale e nella
forza lavoro qualificata che la alimenta. Con un nuovo management
team alla guida delle nostre operazioni negli Stati Uniti (recente
la nomina di George Moutafis quale amministratore delegato della
controllata americana Fincantieri Marine Group, ndr), stiamo
accelerando il nostro impegno per fornire capacità di nuova
generazione in pieno allineamento con le priorità strategiche
degli Stati Uniti».