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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXX - Numero 15 GIUGNO 2012
Safety & security
Nuovi metodi di approccio alla sicurezza personale nei
terminal container
La PEMA (Associazione Produttori Equipaggiamenti Portuali) è
in procinto di pubblicare una nuova serie di raccomandazioni in
ordine alla protezione degli equipaggiamenti ed alla sicurezza
personale nei piazzali per contenitori.
Ciò fa seguito al positivo responso ottenuto lo scorso
anno rispetto alla pubblicazione delle “Specifiche minime
raccomandate sulla sicurezza personale per le gru da banchina per
contenitori”.
La persistenza degli incidenti - che sono costosi in termini di
lesioni e di perdite di vite umane, di danni agli equipaggiamenti e
di riduzione della produttività - resta una fonte di
preoccupazione, malgrado una tendenza positiva negli ultimi anni nel
senso dell'incremento della sicurezza personale in porto.
La decisione della PEMA di compilare la propria pubblicazione di
esordio riguardo agli standard di sicurezza per le gru da banchina,
pubblicata a giugno 2011 quale iniziativa congiunta con il TT Club e
l'ICHCA International, è stata ispirata dai risultati
dell'analisi globale condotta dal TT Club che aveva mostrato come il
34 per cento delle richieste di risarcimento assicurative correlate
ad attrezzature fossero direttamente collegate a gru da banchina per
container.
Anche se le tecnologie esistenti migliorano in modo
significativo le prestazioni sicure delle gru per container da
banchina ed aiutano ad affrontare alcune delle più comuni
cause di incidenti e richieste di risarcimento, molte di tali
caratteristiche non vengono attualmente incluse quali standard
quando si comunicano le specifiche di nuove gru.
Tali ritrovati hanno costituito la base della pubblicazione
“Specifiche minime di sicurezza raccomandate per gru da
piazzale per contenitori”, che adesso si può
scaricare dal sito web dell'associazione.
Le raccomandazioni sono state accolte con entusiasmo dal settore
e hanno suscitato notevoli riscontri e discussioni.
La PEMA è stata assolutamente incoraggiata dalle
risposte, che hanno segnalato un elevato livello di preoccupazione
nel settore in ordine alla sicurezza personale e hanno dimostrato
che c'era bisogno di tali materiali al fine di contribuire a
migliorare gli standard nei porti.
Una portata più ampia
Il successo del primo progetto ha indotto l'associazione a
riconoscere che la portata del proprio lavoro necessita di una
maggiore ampiezza per includervi l'equipaggiamento da piazzale e non
semplicemente le gru da banchina.
Inoltre, i membri della PEMA hanno deciso di approcciare le
problematiche della sicurezza che riguardano l'equipaggiamento da
piazzale dalla prospettiva della sicurezza personale e della
protezione dell'equipaggiamento.
L'associazione ha istituito speciali gruppi di lavoro al fine di
affrontare le due aree tematiche.
Marco Bernacchioni, direttore vendite della Advanced Microwave
Engineering, è alla guida del gruppo sicurezza personale,
supportato da Walter Schneider, della TIM Logistics Automation
presso la SICK, e da Rainer Kapelski, amministratore delegato della
KALP Technologies.
Stephan Stiehler, direttore industrie strategiche portuali del
Corporate Solution Center, Logistics Automation alla SICK, presiede
le attività di protezione degli equipaggiamenti, supportato
da Oleg Ermolaev, presidente della Baltkran.
I risultati delle iniziative in corso saranno resi disponibili
in un documento intitolato “Specifiche di sicurezza minime
raccomandate per l'equipaggiamento da piazzale”, che
dovrebbe essere pubblicato in occasione della conferenza TOC Europe
di quest'anno quale nuova iniziativa congiunta fra PEMA, ICHCA
International e TT Club.
Il documento è stato predisposto in modo da includervi
raccomandazioni in ordine alle RTG (gru a cavaliere su ruote
gommate), RMG (gru a cavaliere montate su rotaia), ASC (gru
impilatrici automatizzate), straddle carrier, trattori elevatori ed
impilatrici, AGV (veicoli guidati automatizzati), trattori
terminalistici e semirimorchi.
Nuove modalità di identificazione dei rischi
Le iniziative finalizzate a sostenere le nuove raccomandazioni
rappresentano un riconoscimento maggiormente strutturato del rischio
e del suo impatto sulla sicurezza personale.
Analizzando la probabilità degli eventi che possano
causare danni al personale od ai beni, si possono classificare
diversi tipi di rischio.
I rischi che possono comportare lesioni al personale includono
quelli per la salute, quelli per la sicurezza ed il rischio
“incrociato” od organizzativo.
I rischi per la salute sono definiti come quelli che comportano
l'esposizione ad agenti chimici cancerogeni o mutageni, ovvero ad
agenti fisici o biologici, a fonti d'aria o ad emissioni acustiche,
a vibrazioni ed a radiazioni ultrasoniche.
I rischi sulla sicurezza personale riguardano situazioni che
possano risultare da un incidente causato da contatto con uno
strumento od una struttura mobile.
I rischi incrociati od organizzativi comprendono quelli che
dipendono dalle cosiddette dinamiche imprenditoriali: le relazioni
lavorative, i modelli interpersonali ed organizzativi che esistono
in un luogo di lavoro.
I gruppi di lavoro della PEMA hanno suddiviso il procedimento di
valutazione dei rischi in cinque fasi:
identificazione dei pericoli e dei rischi;
valutazione ed assegnazioni di un ordine di priorità;
decisione sulle azioni preventive;
implementazione;
monitoraggio e revisione.
Il documento si propone di fornire consigli agli operatori
portuali e terminalistici su come risolvere e prevenire quei rischi
inerenti alla sicurezza che concernono specificamente le dinamiche
nell'ambito del luogo di lavoro che presuppongono un rischio di
incidenti.
La prevenzione è la chiave
Gli incidenti gravi - che cagionano lesioni al personale e danni
all'equipaggiamento - possono essere evitati con maggiore prontezza
mediante l'implementazione di una efficace comunicazione dei dati e
di tecnologie avanzate che percepiscano attivamente i pericoli ed
accertino e consentano misure preventive prima che gli incidenti
accadano.
L'innovazione fondamentale in materia di sicurezza personale che
la PEMA sta cercando di supportare consiste nell'effettuazione
continua della valutazione del rischio, in tempo reale, secondo le
caratteristiche del settore portuale.
Standard e certificazione
La struttura giuridica che governa tali sistemi dev'essere
ancora adeguata ai progressi tecnologici realizzati negli ultimi
anni.
Si tratta di un'area che la PEMA spera di migliorare
gradualmente nei mesi e negli anni a venire.
L'Associazione spera di assistere ad una più ampia
introduzione di “tecnologie di sicurezza attive” nel
settore portuale e nella struttura normativa ad esso correlata.
Idealmente, alla PEMA piacerebbe vedere che gli organismi del
settore supportassero la tendenza verso tecnologie attive ed in
grado di individuare le problematiche mediante standard e
certificazioni che rendano tali tecnologie la norma negli ambienti
di lavoro considerati ad alto rischio.
La speranza della PEMA è che questo imminente documento
possa costituire un punto di partenza quale contributo al
miglioramento della normativa in vigore che, alla luce delle nuove
tecnologie in uso e del loro continuo rapido sviluppo, è oggi
inadeguata. (da: porttechnology.org, Edition 54)
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