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CENTRO INTERNAZIONALE STUDI CONTAINERS
ANNO XXXVII - Numero 30 APRILE 2019
TRASPORTO STRADALE
L'UNIONE EUROPEA APPROVA I PRIMI OBIETTIVI DI CO2
IN ASSOLUTO PER I CAMION, CONSEGUENDO UN TAGLIO DEL 30% NEL CONSUMO
DI CARBURANTE E DANDO IL VIA AI VEICOLI AD EMISSIONI ZERO
1
Il conto del carburante costituisce un
terzo dei costi operativi di un camion europeo medio.
Gli autotrasportatori europei attualmente
spendono per il carburante in media 32.000 euro all'anno per
camion.
I risparmi per il 2025 ed il 2030 sono
mostrati nella Valutazione della Commissione Europea
sull'impatto, tabella 15.
Il Parlamento Europeo il 18 aprile ha votato a favore della
riduzione del 30% delle emissioni di anidride carbonica dai nuovi
camion entro il 2030, avvantaggiando gli autotrasportatori con quasi
60.000 euro di risparmio di carburante per veicolo in un periodo di
cinque anni.1
I parlamentari europei hanno inoltre convenuto di premiare con
un obiettivo di CO2 meno rigoroso i produttori di camion
i cui veicoli elettrici, ibridi e a idrogeno rappresentano almeno il
2% delle vendite di nuovi camion.
Il gruppo di azione europeo T&E (Transport &
Environment) afferma che questo incentivo alle vendite ad emissioni
zero contribuirà a dare il via all'abbandono della tecnologia
del carburante fossile.
Il T&E accoglie favorevolmente il voto poiché la
nuova normativa ridurrà le emissioni sul clima, renderà
più pulita l'aria nelle città ed abbatterà
drasticamente il conto del carburante per le aziende.
Il nuovo regolamento europeo comprende un obiettivo intermedio
relativo ad un taglio del 15% delle emissioni di CO2
derivanti dai nuovi veicoli pesanti venduti nel 2025 rispetto al
livello del 2019.
Tuttavia, il gruppo con sede a Bruxelles avverte che i nuovi
obiettivi sono lungi dal rispettare abbastanza gli obiettivi
climatici di Parigi.
I camion in Europa già oggi rappresentano il 22% delle
emissioni del trasporto stradale mentre costituiscono il 2% dei
veicoli in strada.
2
La Cina, gli Stati Uniti ed il Giappone
hanno già regolamentato da anni le emissioni di CO2
dei nuovi camion.
L'Unione Europea è l'ultima delle più importanti
economie a regolamentare la crescente fonte di CO2 nel
trasporto stradale europeo.2
La Commissione Europea si aspetta che l'attività dei
veicoli pesanti balzi verso l'alto di oltre il 50% nel periodo
2010-2050.
Stef Cornelis, direttore per i camion più puliti del T&E,
afferma: "Questa legge è un momento cruciale per
l'industria camionistica in Europa.
Dopo 20 anni di progressi molto piccoli in relazione
all'efficienza energetica e delle più pesanti sanzioni per
cartelli nella storia del settore, i produttori di camion debbono
tagliare le emissioni di almeno un terzo nel giro di un decennio ed
iniziare a fornire camion ad emissioni zero.
Ma questo è solo l'inizio ed occorrerà che le
regole vengano rese un bel po' più ambiziose quando saranno
riviste nel 2022".
In un distinto sviluppo del 17 aprile, la Commissione Nazionale
Infrastrutture indipendente designata dal Tesoro del Regno Unito ha
raccomandato al governo britannico di vietare la vendita di nuovi
camion diesel a partire non più tardi del 2040 al fine di
conseguire un trasporto merci ad emissioni zero nel 2050.
Già oggi i camion elettrici possono essere più
convenienti di quelli alimentati a diesel in relazione alle
operazioni.
Il T&E sollecita i produttori di camion europei a non
perdere questa opportunità di mercato e a cominciare a
fornire adesso camion ad emissioni zero, invece di aspettare fino
all'ultimo minuto.
L'attenzione, sostiene il gruppo di azione, dovrebbe
concentrarsi su una tecnologia davvero a zero emissioni dal tubo di
scarico come i veicoli elettrici a batterie o a celle combustibili a
idrogeno.
Ogni risparmio di emissioni per il clima da parte dei camion a
gasolio fossile è assai modesto, offrendo solo un
investimento di tipo chiuso invece di un cammino praticabile verso
le emissioni zero.
Gli obiettivi di riduzione delle emissioni saranno determinati a
seconda del livello di emissioni conseguiti dalla flotta dei nuovi
camion dalla metà del 2019 alla metà del 2020.
Il T&E avvisa i legislatori riguardo all'ovvio tentativo dei
produttori di camion di gonfiare il livello delle emissioni a
partire da luglio allo scopo di abbassare l'impegno occorrente per
conseguire gli obiettivi dei camion puliti dal 2025 in poi.
Afferma Stef Cornelis: "Il settore automobilistico europeo
ha un ben noto trascorso di collusione.
I legislatori europei stiano all'erta.
Non si possono lasciare porte aperte alle manipolazioni ed al
tradimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni.
La Commissione Europea dovrebbe pertanto prima possibile
avanzare una rigorosa metodologia per controllare e adeguare se
necessario i valori di base.
Gonfiare il livello delle emissioni nel 2019/2020 minaccerà
seriamente l'obiettivo del regolamento, comportando risparmi
inferiori di carburante, compromissione della riduzione delle
emissioni e messa ancor più a repentaglio del conseguimento
delle mete di Parigi".
Tutti i principali produttori di camion dell'Unione Europea
avevano preso parte a d'un cartello mirato a stabilire i prezzi ed a
ritardare l'introduzione della tecnologia pulita dal 1997 al 2011.
Grandi aziende come l'IKEA, la Unilever, la Carrefour e la
Nestlé, così come società logistiche e di
autotrasporto, avevano richiesto l'introduzione di parametri di
riferimento per gli obiettivi di CO2 e le vendite al fine
di aiutarli a prendersi le proprie responsabilità per il
clima ed a realizzare risparmi di carburante.
3
Valutazione della Commissione Europea
sull'impatto, pag. 7.
I camion ora costituiscono circa il 20% dell'inquinamento
atmosferico in città come Berlino e Londra.3
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