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Perocchio (Assomarinas): sempre più chiarezza nella tutela degli investimenti privati nel settore portuale turistico
Molte aree private potranno essere valorizzate per lo sviluppo del turismo nautico
9 agosto 2010
Assomarinas (Associazione Italiana Porti Turistici) ha evidenziato l'importanza della sentenza n.721 del 27 luglio scorso con la quale il tribunale civile di Trieste, su istanza di Porto San Rocco Spa patrocinata dallo studio Zunarelli con gli avvocati Massimo Campailla e Alberto Pasino, ha sancito la piena, esclusiva proprietà privata della porzione di porto turistico ricavata nel Golfo di Trieste nell'ambito di un'area privata, già accatastata sul Tavolare austriaco sin dalla fine dell'800.
«Con questa sentenza - ha spiegato il presidente di Assomarinas, Roberto Perocchio - si fa ancora una volta chiarezza nel campo della tutela degli investimenti privati nel settore portuale turistico con l'intento di non confondere la privatizzazione del mare con la demanializzazione delle risorse private. Ciò significa che se un'opera viene artificialmente realizzata con investimenti privati su aree private la sua destinazione a funzioni prettamente nautico diportistiche non può pregiudicare la sua natura originaria di bene privato».
«Una sentenza - ha concluso Perocchio - che richiama ampiamente la giurisprudenza consolidata in materia tra cui la chiarissima pronuncia della Corte di Giustizia Amministrativa Siciliana relativa al “caso Portorosa” che rappresenta anche un solido riferimento giuridico per molte altre nuove iniziative imprenditoriali già allo start-up per il recupero, ad usi nautici, di molte aree private che potranno così essere valorizzate per lo sviluppo del turismo nautico italiano con la possibile realizzazione di circa 20.000 nuovi ormeggi più facilmente finanziabili».
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