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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
AÑO XXVI - Número 4/2008 - ABRIL 2008
Studi e ricerche
La classifica mondiale dei porti containerizzati: cinesi
ancora da record
La scorsa annata è stata nuovamente densa di attività
per la maggior parte dei porti containerizzati del mondo; in tale
contesto, gli scali cinesi hanno fatto registrare tassi di crescita
particolarmente sostenuti.
Complessivamente, i porti containerizzati del paese hanno
finito per movimentare un traffico stimato superiore del 21%
rispetto a quanto fatto nel 2006.
Al contrario, i porti specializzati nella movimentazione di box
negli Stati Uniti ed in Giappone hanno faticato ed in genere hanno
assistito ad uno slittamento delle proprie posizioni nella
classifica dei primi porti containerizzati.
Tabella 1: Primi 30 porti mondiali per
risultati (in milioni di TEU)
Classifica 07
Classifica 08
Porto
2007
2006
Camb. %
Camb.
1
1
Singapore
27,9
24,79
12,5
3,11
2
3
Shanghai
26,15
21,71
20,5
4,44
3
2
Hong Kong
23,88
23,54
1,4
0,34
4
4
Shenzhen
21,1
18,47
14,2
2,63
5
5
Busan
13,27
12,03
10,3
1,24
6
7
Rotterdam
10,79
9,65
11,8
1,14
7
8
Dubai
10,65
8,92
19,4
1,73
8
6
Kaohsiung
10,26
9,77
5,0
0,49
9
9
Amburgo
9,9
8,86
11,7
1,04
10
11
Qingdao
9,46
7,7
22,9
1,76
11
13
Ningbo-Zhoushan
9,36
7,07
32,4
2,29
12
15
Guangzhou
9,2
6,6
39,4
2,6
13
10
Los Angeles
8,36
8,47
-1,3
-0,11
14
14
Anversa
8,18
7,02
16,5
1,16
15
12
Long Beach
7,31
7,29
0,3
0,02
16
16
Port Klang
7,12
6,33
12,5
0,79
17
17
Tianjin
7,1
5,95
19,3
1,16
18
19
Tanjung Pelapas
5,5
4,77
15,3
0,73
19
18
New York/New Jersey**
5,4
5,09
6,1
0,31
20
20
Bremerhaven
4,89
4,43
10,4
0,46
21
21
Laem Chabang*
4,65
4,12
12,9
0,53
22
22
Xiamen
4,63
4,02
15,2
0,61
23
24
Tanjung Priok
3,9
3,6
8,3
0,3
24
28
Jawaharlal Nehru
3,89
3,08
26,3
0,81
25
23
Tokyo*
3,82
3,97
-3,8
-0,15
26
26
Dalian
3,81
3,21
18,7
0,6
27
32
Gioia Tauro
3,45
2,94
17,3
0,51
28
25
Algesiras**
3,44
3,26
5,5
0,18
29
29
Colombo
3,38
3,08
9,7
0,3
30
30
Felixtowe**
3,3
3
10,0
0,3
Totale
274,05
242,74
12,9
31,31
Note: * = stime dei porti; ** = stime
di CI, 2006; tutti i dati sono arrotondati a due decimali.
Tutti assieme, i primi 30 porti containerizzati rappresentano
un risultato di 274 milioni di TEU, equivalenti al 56% del risultato
di 484 milioni di TEU stimato da Containerisation International
a livello mondiale (v. Tabella 1).
Il primo porto cinese in classifica, Shanghai, ha migliorato la
propria posizione di un posto, superando Hong Kong sulla scorta di
una crescita di oltre il 20% dei traffici containerizzati sino a
26,15 milioni di TEU.
Pur avendo conseguito un altro anno di impressionante crescita,
Shanghai non è riuscito ad ottenere la prima posizione come
molti esperti si aspettavano dopo la sua prestazione dei primi sei
mesi del 2007.
L'esito, tuttavia, non è andato lontano da quella meta,
e poiché le attività di trasbordo locali presso il
porto sono previste in crescita dall'attuale livello del 10% al 30%,
sembrano assai realistiche le previsioni secondo cui la porta
d'accesso del fiume Yangtze movimenterà 34 milioni di TEU nel
2010.
I giorni di Singapore allo zenit della classifica, perciò,
sono contati.
Ciononostante, l'hub guida del sud-est asiatico sta cercando di
difendersi.
Nel 2007, i risultati relativi ai box di Singapore sono
aumentati del 12,5% sino a 27,9 milioni di TEU; il principale
fattore del suo continuo successo è costituito dal suo record
di movimentazione efficiente di grandi volumi di carichi di
trasbordo.
Al contrario della fiorente crescita fatta registrare dai due
principali porti containerizzati mondiali, le pressioni
economico-finanziarie esercitate in paesi quali il Giappone e gli
Stati Uniti hanno comportato un'annata generalmente deludente per i
loro porti.
Tale realtà si è manifestata in special modo nei
porti della costa occidentale statunitense.
I risultati complessivi in termini di TEU di Los Angeles e Long
Beach, ad esempio, sono effettivamente calati rispetto ai livelli
del 2006, dato che i 15,67 milioni di TEU movimentati sono stati
inferiori dello 0,6% rispetto ai 15,76 milioni di TEU lavorati
l'anno precedente.
La scarsa prestazione ha fatto sì che entrambi i porti
scivolassero di tre posizioni in classifica, rispettivamente al 13°
e 15° posto (v. Tabella 1).
Al contrario, il principale complesso portuale statunitense
della costa orientale, New York/New Jersey, ha fatto registrare un
ulteriore progresso della propria attività di movimentazione
di container, con un risultato stimato in 5,4 milioni di TEU
(+6,1%).
Tuttavia, esso ha perso ancora un posto in classifica, sino
alla 19a posizione.
In Giappone, mentre i risultati containerizzati di Tokyo sono
diminuiti del 3,8% (sino a 3,82 milioni di TEU) e la sua posizione
in classifica è scesa di due posti (sino al 25°),
Yokohama è addirittura scivolato del tutto fuori dalla
classifica dei primi 30 porti.
Esso, infatti, è crollato dal 27° posto ottenuto
nel 2006 al 31° posto dello scorso anno.
In generale, i porti giapponesi hanno sofferto le carenze di
produttività ed i costi elevati.
Nel contempo, le spese correlate alla movimentazione dei
carichi sul territorio in Giappone hanno comportato uno sviamento di
traffici da porti hub, quali Busan e Kaohsiung, a porti regionali
minori, quali Hiroshima, Tomakomai, Sendai e Chiba.
Il gran parlare che si fa dell'India come un altro gigante
produttivo e come una superpotenza economica asiatica è
testimoniato altresì dal suo ruolo commerciale
internazionale.
Il porto principale del paese, il JNP (Jawaharlal Nehru Port),
ha fatto registrare una prestazione molto buona nel 2007, dato che i
suoi risultati in termini di box sono aumentati del 26,3% sino a 3,9
milioni di TEU.
Il JNP l'anno scorso è risultato uno dei porti dalla
crescita più rapida al di fuori della Cina e ha migliorato la
propria posizione di quattro posti nella classifica dei principali
scali, andando ad occupare la 24a piazza.
L'annata lo ha visto attirare più scali diretti da parte
delle principali compagnie di navigazione di linea, mentre l'impegno
della APM Terminals e della DP World nella gestione delle sue
infrastrutture ha comportato ulteriori miglioramenti del livello di
produttività e dell'efficienza del servizio.
Tuttavia, le caratteristiche fisiche del JNP limiteranno la sua
espansione.
Colombo, che rappresenta il principale hub di trasbordo
nell'Asia meridionale, ha registrato una crescita del 10% dei
traffici sino a 3,38 milioni di TEU, quel che basta per conservare
la 29a posizione.
Al contrario, il 2007 ha visto Dubai avvicinarsi ulteriormente
ai primi cinque posti della classifica, poiché si è
attestata al 7° posto, in salita dall'ottava posizione dello
scorso anno.
Il porto ha fatto registrare un tasso di crescita del 20% e ha
visto i propri risultati salire sino a 10,7 milioni di TEU lo scorso
anno.
Le eccellenti infrastrutture di Dubai e la sua localizzazione
in prossimità della zona franca di Jebel Ali sono stati i
principali fattori nel contesto di una spirale di crescita più
che ventennale del porto degli Emirati Arabi Uniti.
E' altresì significativo il fatto che la percentuale dei
traffici di trasbordo sia in calo e che attualmente la proporzione
rispetto agli altri tipi di traffico sia attestata a 50:50.
Quanto al resto, lo scorso anno si è dimostrato
relativamente stabile in ordine alla classifica dei porti
containerizzati; i piazzamenti dei porti hanno subito solo alcuni
spostamenti minori.
Inoltre, c'è stato solamente un solo nuovo ingresso,
vale a dire il ritorno di Gioia Tauro dopo un anno di assenza.
Il porto dell'Italia meridionale, che è controllato dal
gruppo Contship Italia, è salito dal 32° posto del 2006
alla 27a posizione lo scorso anno.
Ciò è avvenuto sulla scorta di un impressionante
balzo del 17% dei volumi sino a 3,45 milioni di TEU.
Nel 2007, Gioia Tauro ha assistito ad una ripresa di propri
traffici di trasbordo, avendo tale infrastruttura tratto enormi
vantaggi dalla decisione della MSC di utilizzare lo scalo calabrese
come porta d'accesso a causa dei problemi nel Pireo.
Altrove, Amburgo, il maggior porto della Germania, ha fatto
registrare una crescita prossima al 12% dei propri traffici
containerizzati, che è stata sufficiente a fargli conservare
la sua 9a posizione in classifica.
Jurgen Sorgenfrei, membro del consiglio di amministrazione del
Porto di Amburgo, ha dichiarato: "Dopo l'ultimo dragaggio del
fiume Elba, la quota di mercato di Amburgo nella fascia dei porti
containerizzati del nord è aumentata dal 22 al 26%.
Il porto di Amburgo è assai efficiente ed è ben
localizzato".
Dei 9,9 milioni di TEU movimentati, i volumi di trasbordo da
Amburgo ai porti attorno al Mar Baltico hanno rappresentato 2,7
milioni di TEU.
Il 50% circa dei traffici con l'estero di Amburgo sono
costituiti da movimentazioni con la Cina, l'India ed altri paesi
asiatici.
Malgrado le proprie difficoltà, Rotterdam - il maggior
porto containerizzato europeo - ha raggiunto una pietra miliare nel
2007, quando ha oltrepassato il limite dei 10 milioni di TEU.
I suoi traffici complessivi, pari a 10, 79 milioni di TEU,
rappresentano un aumento del 12% rispetto all'anno precedente; esso
gli consente, perciò, di superare Kaohsiung attestandosi al
6° posto in classifica (v. Tabella 1).
Inoltre, l'autorità portuale ha in atto un
intraprendente piano di espansione, avendo in programma di spendere
più di 12 miliardi di euro per i progetti inerenti ai
terminal Maasvlakte 2 ed Euromax.
Altrove in Nord Europa, né Anversa né Bremerhaven
hanno modificato le proprie posizioni in classifica, sebbene i porti
abbiano fatta registrare elevati tassi di crescita, rispettivamente
del 16% e 10%.
I maggiori partner commerciali di Anversa sono stati il
Brasile, la Malaysia e gli Stati Uniti, ma il porto adesso ha nel
mirino per lo più la Cina ai fini di una futura crescita e
spera di attirare altri vettori marittimi a scalare Anversa quale
primo scalo in ingresso per l'Europa dall'Asia.
Il solo rappresentante del Regno Unito nella classifica dei
primi trenta porti, Felixtowe, ha avuto un 2007 molto migliore ed il
suo incremento del 10% dei volumi di traffico è stato
sufficiente a fargli conservare il 30° posto.
Quest'anno, tuttavia, è probabile che lo si veda
scivolare oltre il 30° posto in classifica.
Tabella 2: Porti classificati dal 31°
al 40° posto per risultati (in milioni di TEU) 2007
Classifica 07
Porto
2007
2006
Camb. %
Camb.
31
Yokohama*
3,23
3,2
0,9
0,03
32
Jeddah
3,07
2,96
3,7
0,11
33
Valencia**
3,02
2,61
15,7
0,41
34
Port Said**
2,9
2,68
8,2
0,22
35
Nagoya
2,89
2,75
5,1
0,14
36
Manila**
2,8
2,72
2,9
0,08
37
Salalah
2,64
2,39
10,5
0,25
38
Barcellona**
2,62
2,32
12,9
0,3
39
Le Havre
2,6
2,13
22,1
0,47
40
Savannah
2,6
2,45
6,1
0.15
Totale
28,37
26,21
8,2
2,16
Note: * = stime dei porti; ** =
stime di CI, 2006; tutti i dati sono arrotondati a due decimali.
Tornando all'Estremo Oriente, Busan, principale porto della
Corea del Sud, si è dato da fare per conservare il 5°
posto, con i suoi volumi di box in aumento di poco più del
10% nel 2007 fino a 13,27 milioni di TEU.
Tuttavia, esso resta ben lungi dal complesso portuale di
Shenzhen (Yantian, Shekou e Chiwan) nella Cina meridionale, che
negli ultimi anni si è catapultata in cima alla classifica.
Con un risultato di 21,1 milioni di TEU, che costituisce un
aumento di oltre il 14% rispetto al 2006, il suddetto agglomerato di
infrastrutture per la movimentazione di contenitori quest'anno
sfiderà Hong Kong per la terza posizione in classifica.
Infatti, l'anno scorso Hong Kong ha fatto registrare solo un
modesto incremento dell'1,4% dei propri traffici containerizzati,
con 23,88 milioni di TEU movimentati rispetto ai 23,54 milioni di
TEU del 2006.
Di conseguenza, il porto è scivolato di un posto
attestandosi al quarto.
Anche Kaohsiung è scesa in classifica, data la sua
attuale ottava posizione rispetto al 6° posto del 2006.
Il maggior porto di Taiwan ha sperimentato solo fiacche
prestazioni negli ultimi anni; ciò è stato in gran
parte dovuto alle pressioni sui costi nell'economia nazionale ed
alla sua perdita di competitività nei confronti della Cina.
Altrove, Port Tanjung Pelapas, nella Malaysia meridionale, ha
visto i propri volumi containerizzati salire del 15% lo scorso anno.
Tale crescita è stata alimentata dalla sostenuta
crescita della domanda nei traffici Asia/Europa e dal suo ruolo
quale hub di trasbordo per il sud-est asiatico.
Sia la Maersk che la Evergreen hanno movimentato volumi di
raccordo molto più elevati attraverso il porto lo scorso anno
e hanno contribuito notevolmente al suo risultato di 5,5 milioni di
TEU.
La Tabella 2 fornisce qualche indicazione sulla concorrenza che
gli attuali primi 30 porti del mondo potrebbero dover affrontare nel
2008 ed oltre.
Al momento, i porti situati nel primo scaglione di questa
classifica sembrerebbero in grado soltanto di mettere sotto
pressione le ultime cinque posizioni della classifica principale.
Tabella 3: Primi 10 porti cinesi per
risultati (in milioni di TEU) 2007
Classifica
Porto
2007
2002
Camb. %
Camb.
1
Shanghai
26,15
8,61
203,7
17,54
2
Shenzhen
21,1
7,61
177,3
13,49
3
Qingdao
9,46
3,41
177,4
6,05
4
Ningbo + Zhoushan
9,36
1,86
403,2
7,5
5
Guangzhou
9,2
2,18
322,0
7,02
6
Tianjin
7,1
2,41
194,6
4,69
7
Xiamen
4,63
1,75
164,6
2,88
8
Dalian
3,81
1,35
182,2
2,46
9
Lianyungang
2
0,3
566,7
1,7
10
Yingkou
1,37
n.d.
n.d.
1,37
Totale
Note: ** = stime di CI; i dati del
2002 di Lianyungang sono stimati da CI; tutti i dati sono
arrotondati a due decimali.
Tuttavia, porti come Valencia e Le Havre stanno facendo
registrare tassi di crescita impressionanti, principalmente sulla
scorta dell'entrata in funzione dei nuovi terminal e dei futuri
piani di sviluppo.
Nel 2007, i traffici di Le Havre sono aumentati del 22,1% sino
a 2,6 milioni di TEU, mentre i risultati di Valencia sono aumentati
del 15,7% sino a poco più di 3 milioni di TEU (v. Tabella 2).
Anche se i traffici containerizzati globali dovrebbero
rallentare quest'anno, date le attuali preoccupazioni sull'economia
mondiale in fase di rallentamento e sullo scricchiolio del credito
finanziario, gli esperti ancora prevedono una crescita dell'attività
di movimentazione di contenitori nella fascia dall'8,5 al 10%.
Ancora una volta, ci si aspetta che la Cina realizzi un'ottima
prestazione, prendendo d'assalto la classifica mondiale dei
porti. da: Containerisation International, marzo 2008, pagg.
50-52)
Orient Overseas (International) Limited (OOIL), la subsidiaria del grupo naviero chino COSCO Shipping Holdings que opera servicios de transporte marítimo en contenedores con...
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