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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXII - Numero 7 GENNAIO 2014
PORTI
IL 2013 DEL PORTO DI ROTTERDAM
La conferenza sui risultati annuali del Porto di Rotterdam è
raramente un evento monotono e quella svoltasi il 19 dicembre scorso
non ha fatto eccezione, se non altro perché Hans Smits alla
fine dell'anno lascerà la carica di amministratore delegato
del porto; a luglio è stato annunciato che il suo successore
sarà Allard Castelein.
Alcune settimane fa, Smits ha ricevuto una lettera d'addio
“sarcastica” dal Consiglio di Fabbrica della ECT, che lo
accusava di avere messo a rischio i loro posti di lavoro per aver
dato il via libera ai nuovi terminal container nel Maasvlakte II.
“Speriamo che il suo successore comprenda il settore
portuale meglio di lei” cita Smits dalla lettera, che a tutti
gli effetti gli ha augurato “buon viaggio”.
Entrambi i nuovi terminal diventeranno operativi l'anno prossimo
ed alla fine aggiungeranno 6 milioni di TEU di nuova capacità,
incrementabile sino a 10 milioni di TEU, ma Rotterdam non registra
alcuna vera crescita nel settore containerizzato sin dalla prima
metà del 2011 e ci si aspetta che le cifre per il 2013 siano
in ribasso di quasi 200.000 TEU (-1,7%) rispetto al 2012.
I nodi della disputa fra ECT ed autorità portuale
potrebbero venire al pettine l'anno prossimo.
Tutti i preamboli giuridici sono stati completati e Smits si
aspetta che le prime udienze in tribunale in ordine al reclamo per
un valore di 900 milioni di euro da parte della ECT per la perdita
di attività future inizino a metà del 2014.
Dal punto di vista di Smits, i punti vendita di Rotterdam, pur
grandi come sono, non sono abbastanza per far sì che il porto
primeggi nella concorrenza nella fascia Le Havre-Amburgo, tenendo
conto della concentrazione in corso nel settore della navigazione di
linea (G6 e P3) e del fatto che esso ha a che fare con problemi
inerenti la capacità e l'efficienza.
“Nel corso dell'estate abbiamo osservato alcuni giorni di
ritardo per le navi di raccordo nei momenti di punta”.
La quota dei traffici containerizzati di Rotterdam nella
suddetta fascia è leggermente calata sino al 28,4%, mentre
Amburgo ha fatto registrare una forte ripresa sino al 23,6% dovuta
in parte al ritorno dei traffici di raccordo con il Baltico, che,
come ammette Smits, a Rotterdam sono costati 15.000 TEU nel 2013.
Una problematica fondamentale è quella
dell'ottimizzazione dei traffici fra i terminal contenitori ed i
depositi dei vuoti a Maasvlakte.
L'autorità portuale è pronta ad investire milioni
di euro in un sistema stradale interno “recintato” con
una completa separazione dei livelli al fine di evitare che qualcuno
possa salire senza autorizzazione su chiatte e treni.
“Gli operatori terminalistici ed altre parti dovranno
collaborare malgrado siano concorrenti se vogliono trattare in modo
efficiente scali di 6.000 box” ha detto Smits.
“Ancora non ci sono accordi circa il tipo di semirimorchi
da utilizzare sulla strada interna in programma” (il candidato
ovvio è un sistema ferroviario multi-trailer).
Nel lasciare dopo quasi 10 anni la “sedia bollente”,
Smits ha ribadito nuovamente che è necessario un secondo
terminal ferroviario multi-utente nel complesso Maasvlakte sul
Maasvlakte II, unitamente ad un nuovo centro di controllo congiunto
finalizzato a snellire lo smistamento dei treni da entrambi i
Maasvlakte e ad ottimizzare il loro carico utile.
A detta di Smits, è essenziale che i treni vengano
caricati pressoché al completo.
Per quanto la Germania finalmente provvederà
all'eliminazione del collo di bottiglia ad Oberhausen (investendo
1,6 miliardi di euro in un terzo binario a livello separato), i
lavori di costruzione potrebbero comportare interruzioni e
limitazioni di capacità della linea Betuwe per convogli di
contenitori e rinfuse minerali.
La realtà è che sebbene la quota del trasporto
fluviale su chiatta della distribuzione interna sia aumentato, la
quota della ferrovia è diminuita ed il porto si sta pertanto
avvicinando ad una crisi, dal momento che la rete stradale
all'interno di Rotterdam ed attorno alla città semplicemente
non è in grado di far fronte al previsto incremento dei
traffici containerizzati (4-5% nel 2015).
Occorre che i prodotti ferroviari containerizzato di Rotterdam
vengano potenziati molto di più, afferma Smits, allo scopo di
conseguire una fetta maggiore del mercato in Europa orientale e
nella Germania meridionale.
“Amburgo e Bremerhaven dispongono di treni containerizzati
navetta da e per la Baviera in misura 12 volte maggiore rispetto a
noi e nel mercato ceco hanno otto treni rispetto ad uno nostro
sull'asse di Rotterdam.
Il nostro accesso senza confronti con quelli della fascia Le
Havre-Amburgo per quanto riguarda le petroliere giganti è una
grande risorsa, ma di per sé non è sufficiente”.
Per la cronaca, il tonnellaggio containerizzato è
diminuito del 3,1% lo scorso anno sino a 121,6 milioni di
tonnellate.
In termini unitari, si è trattato di un risultato in
ribasso del 2,1% per quanto attiene i container (sino a 7,034
milioni di contenitori) e dell'1,7% in TEU (sino a 11.664 milioni di
TEU).
Gli altri carichi generali (unitizzati e ro-ro) sono diminuiti
dell'1,8% sino a 23,34 milioni di tonnellate.
I traffici complessivi di rinfuse secche sono aumentati del
12,7% sino a 88 milioni di tonnellate, con crescita in tutti i
settori (in particolare, rinfuse agricole e carbone), mentre le
rinfuse liquide hanno totalizzato 208,5 milioni di tonnellate.
I risultati di produzione complessivi sono pertanto rimasti
invariati a 441,5 milioni di tonnellate.
Per il 2014, il porto prevede un incremento complessivo dei
traffici nella fascia da 1 a 1,5%.
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