
Nonostante le difficoltà economiche e geopolitiche
globali, l'impegno dell'industria marittima per decarbonizzare il
settore continua ad essere rilevante. Lo evidenzia la seconda
edizione del “Global Maritime Decarbonisation Survey”,
il sondaggio realizzato dall'organizzazione non-profit Global Centre
for Maritime Decarbonisation (GCMD), l'iniziativa lanciata nel 2021
dall'Autorità Portuale di Singapore assieme a partner
dell'industria marittima con lo scopo di supportare la
decarbonizzazione dello shipping, e dalla società di
consulenza americana Boston Consulting Group (BCG).
Il sondaggio, che ha coinvolto 114 tra armatori e operatori
marittimi ed è stato realizzato prima della riunione di
aprile del Marine Environment Protection Committee (MEPC)
dell'International Maritime Organization (IMO) che ha approvato una
bozza di regolamento sulla decarbonizzazione dell'industria marittima
(
dell'11
aprile 2025), ha evidenziato che attualmente il 77% degli
intervistati considera il raggiungimento dell'obiettivo di zero
emissioni nette una priorità assoluta nella propria
strategia, in aumento rispetto al 73% rilevato dal sondaggio di due
anni fa. Il GCMD ha evidenziato che i risultati dell'ultima riunione
del MEPC, che ha introdotto nuovi obiettivi normativi e incentivi,
si prevede rafforzeranno le ambizioni degli operatori marittimi in
materia di decarbonizzazione, accelerando lo slancio delle loro
strategie.
Il secondo sondaggio mostra che il 60% degli intervistati ha
stabilito obiettivi per il raggiungimento delle zero emissioni nette
rispetto al 54% del primo sondaggio, e che l'uso di combustibili
bio-miscelati è più che raddoppiato salendo al 46%,
mentre l'uso del metanolo quale carburante è aumentato dal 3%
al 6%. Continua invece ad essere limitata l'adozione di tecnologie
più recenti come l'ammoniaca, i sistemi di propulsione
eolica, i pannelli solari, le navi superleggere e la lubrificazione
ad aria.
GCMD ha specificato che il sondaggio ha rilevato inoltre che il
settore auspica l'introduzione di politiche e normative volte a
creare condizioni di parità, con quasi tre quarti degli
intervistati che hanno individuato nelle misure di conformità
o negli incentivi finanziari gli obiettivi politici più
importanti. Una parità di condizioni - ha osservato il GCMD -
assicurerà che i primi operatori ad adottare misure per la
decarbonizzazione non siano svantaggiati in termini di costi e che
gli stakeholder con risorse limitate possano beneficiare di un
supporto finanziario per superare le barriere economiche.
Il sondaggio ha coinvolto anche il mondo portuale, con la
maggior parte degli intervistati che ha risposto di disporre di
roadmap e di team incentrati su iniziative volte a facilitare la
decarbonizzazione dello shipping e con tutti i porti contattati,
ovvero Anversa-Zeebrugge, Long Beach, New York - New Jersey,
Rotterdam e Singapore, che offrono incentivi per promuovere la
decarbonizzazione. Il sondaggio ha rivelato che i porti sono
particolarmente preoccupati dalla mancanza di certezze circa la
domanda da parte delle compagnie di navigazione sia relativamente ai
carburanti a basse emissioni di carbonio che ai sistemi di cattura
del carbonio a bordo. Incertezza che impedisce ai porti di prendere
decisioni sugli investimenti per sviluppare le infrastrutture
necessarie, anche se si prevede che il meccanismo di tariffazione
dei gas serra recentemente introdotto rafforzerà la domanda
di carburanti a basse emissioni di carbonio.
«Gli sviluppi positivi nella politica marittima, in
particolare da parte dell'IMO che inasprisce ulteriormente i limiti
alle emissioni di gas serra, assieme alle crescenti ambizioni
espresse dagli intervistati - ha commentato Sanjay C Kuttan, chief
strategy officer del GCMD - sono segnali incoraggianti. Sarà
necessaria una maggiore cooperazione con i porti e con i relativi
stakeholder lungo le diverse catene del valore per affrontare le
sfide dell'ecosistema più ampio. Con i giusti investimenti e
con iniziative collaborative, l'industria marittima può
tracciare la rotta verso un futuro in cui la decarbonizzazione
sostenibile e il successo commerciale possano coesistere». «I
recenti risultati del MEPC - ha aggiunto Anand Veeraraghavan,
amministratore delegato e senior partner di BCG - rappresentano un
passo avanti fondamentale, consolidando i segnali di crescita della
domanda con incentivi per il superamento degli obiettivi di
conformità e meccanismi di sanzione per il mancato rispetto
degli obiettivi. Ora è il momento per il settore, sia per le
navi che per i porti, di sfruttare questo slancio».