Ministero dei Trasporti e della Navigazione
Servizio di Pianificazione e Programmazione
I Quaderni del Piano Generale dei Trasporti
(luglio 1999)
Telematica per i
trasporti: proposta per l'architettura generale di riferimento per l'Italia
Introduzione
1.Limpatto del
PGT sul fabbisogno formativo del settore dei trasporti
1.1. Le criticit' alla base del
processo di trasformazione del settore dei trasporti
1.2. I fabbisogni formativi emergenti:
competenze distintive e competenze orizzontali
1.3. Fabbisogni formativi prioritari e
fabbisogni formativi di base
2. i fabbisogni prioritari e
le figure professionali da formare
2.1. Il fabbisogno formativo
prioritario nelle organizzazioni pubbliche
2.1.1. Le figure professionali del
trasporto locale
2.1.2. Le figure professionali connesse al
tema dellAmbiente e della sicurezza
2.1.3. Le figure professionali responsabili
del Trasporto a media e lunga percorrenza
2.1.4 Le figure professionali responsabili
delle infrastrutture
2.1.5. La formazione per lo sviluppo delle
competenze orizzontali
2.2. Il fabbisogno formativo
prioritario nelle imprese di trasporto e logistica
2.2.1. Le figure professionali relative
alle piattaforme logistiche e agli interporti
2.2.2. Le figure professionali relative al
sistema delle imprese logistiche stradali e portuali
3. I fabbisogni formativi di
base
3.1. La formazione integrata superiore
(FIS)
3.2. La formazioni universitaria e post
universitaria
4. modelli di corsi di
Formazione orientata a specifiche figure professionali
5. Il monitoraggio e
laccreditamento
6. Valutazione delle modalit'
di affidamento e di finanziamento
APPENDICE 1
Progetto di corso pilota: Sviluppo
delle competenze professionali delle organizzazioni pubbliche responsabili del trasporto
locale
APPENDICE 2
Programma per la formazione di neolaureati
da inserire allinterno delle organizzazioni pubbliche locali
APPENDICE 3
Le figure professionali e le competenze
Introduzione
Ai fini di una razionalizzazione del
sistema di trasporto in Italia, il Nuovo PGT si propone di individuare un insieme di
interventi volti non solo ad adeguare e potenziare il patrimonio infrastrutturale, ma
anche ad aumentare lefficienza e la qualit' complessiva
dellofferta di servizi di trasporto attraverso una riforma delle regole
economiche e politiche che regolano il settore e i diversi comparti che lo compongono.
E evidente che la complessit' di un
processo di cambiamento di tale portata rappresenta un elemento di indubbia criticit'. In
particolare, la promozione di logiche concorrenziali, infatti, se da un lato innesca un
circolo virtuoso di riduzione dei costi e miglioramento della qualit', dallaltro
pu' rivelarsi addirittura fallimentare, se non sostenuto da unadeguata preparazione
delle risorse professionali. Le esperienze gi' consolidatesi in altri paesi europei
dimostrano infatti che una riforma economico-organizzativa del sistema di trasporto
richiede la progettazione di interventi formativi ad hoc rivolti alla preparazione
tecnica e manageriale sia delle risorse professionali presenti e sia di quelle da inserire
nelle organizzazioni pubbliche e nelle imprese di trasporto. Il rinnovamento del
patrimonio culturale e tecnologico delle risorse professionali coinvolte nella
pianificazione, regolazione, progettazione, costruzione e gestione dei sistemi di
trasporto deve realizzarsi infatti sia tramite linserimento di nuovo personale
adeguatamente preparato dal sistema educativo del Paese, sia mediante iniziative di
sviluppo e aggiornamento del personale gi' operativo.
Nel presente documento vengono formulate
alcune ipotesi di intervento formativo indirizzate al sistema dei trasporti, coerenti con
gli orientamenti generali contenuti nel documento di "Indirizzi e Linee Guida"
del nuovo Piano Generale dei Trasporti.
1.Limpatto
del PGT sul fabbisogno formativo del settore dei trasporti
E opportuno illustrare
preliminarmente alcuni dei fattori di spinta chiave che concorrono a sollecitare
adeguamenti delle competenze e delle conoscenze del settore, in modo da disporre di uno
strumento di lettura utile ad orientare ipotesi e proposte, intorno alle quali sviluppare
in modo organico un successivo ragionamento volto a individuare obiettivi, target e
contenuti formativi dettagliati.
1.1. Le criticit' alla base del processo
di trasformazione del sistema italiano dei trasporti
Il primo aspetto sta nel cogliere, seppure
sinteticamente, le criticit' alla base dei processi di trasformazione di un sistema che
in Italia solo da poco tempo ha cominciato a spogliarsi dei caratteri di protezione e di
chiusura che tradizionalmente lo hanno contraddistinto.
Fondamentale, a riguardo, appare, rispetto
a tanti altri fattori, il processo di "europeizzazione" che, soprattutto sul
piano economico, sta conducendo il nostro Paese per sviluppare (pur se non sempre in
posizione di avanguardia) il graduale percorso di integrazione con i paesi partner. Si
tratta di un punto di rilevantissima portata, in quanto da esso si vengono a generare a
cascata una serie molto ampia di riflessi per il settore allargato dei trasporti.
In termini di massima sintesi, tali
processi possono ricondursi a due dimensioni principali, entrambe significative sul piano
dello stimolo al cambiamento e allinnovazione e di conseguenza molto strettamente
connesse al sistema della formazione delle risorse umane operanti (oggi e domani) nel
settore dei trasporti.
Uno ' rappresentato dalla normativa
(o meglio dai cambiamenti delle logiche di regolazione pubblica) che da un orientamento
alla protezione nazionale ' passato ad una filosofia di "coordinamento
transnazionale" entro il quale i ruoli e i rapporti tra paesi appaiono radicalmente
mutati e tesi verso una sempre pi' marcata accettazione di nuove regole comuni e
condivise, ma conseguentemente da rispettare e attuare concretamente non senza
difficolt'.
Laltro ' costituito dal sempre pi'
intenso riferimento al "mercato" quale base di coordinamento non alternativa,
bens' integrativa, del processo di allentamento dei vincoli protettivi nazionali che, se
da un lato rappresenta lo strumento per lo sviluppo di sani processi competitivi e di
rispetto degli interessi del consumatore/utente, dallaltro innesca formidabili
processi di trasformazione delle logiche di azione delle organizzazioni (private e
pubbliche), delle condizioni di sopravvivenza e legittimazione, delle basi culturali e
cognitive richieste per sostenere e allinearsi al cambiamento.
In realt' questi due "driver" si
palesano come facce complementari di una stessa medaglia, essendo luno sostegno
dellattuazione dellaltro e, pur se con modalit' e passaggi diversi, entrambi
conducono verso un percorso "obbligato", caratterizzato dalla necessit' del
sistema di adattarsi a "regole" di funzionamento diverse dal passato e su
elementi quali: trasparenza, innovativit' (capacit' anticipativa piuttosto che
reattiva), integrazione/comunicazione (piuttosto che autonomia isolata), approccio
etero-diretto piuttosto che auto-centrato (attenzione al mercato e pi' in generale al
contesto competitivo).
E chiaro che un macro-settore come
quello dei trasporti (pur nella sua elevata eterogeneit') non pu' non risentire in
maniera sensibile degli effetti di tali generali sollecitazioni; va notato, tuttavia, che
mentre i drammatici capovolgimenti indotti dai nuovi sistemi di regolazione vengono spesso
recepiti pi' rapidamente ("per legge"), ma in maniera passiva e non sempre
pienamente consapevole (e di conseguenza poco efficace), quelli generati dal mercato hanno
una pi' lenta ma radicata diffusione e riescono talvolta ad esprimere apprezzabili
capacit' di adattamento e di innovazione autonome.
Va inoltre osservato che, rispetto agli
effetti che, nel loro complesso, regole e mercato sono destinate a produrre, va fatta una
distinzione di merito generale non trascurabile: mentre le innovazioni normative
certamente vanno nel segno del reale avvio di processi di integrazione, standardizzazione
e uniformit' di quadri regolamentari di riferimento, tuttavia questi pur importanti
obiettivi costituiscono soltanto le necessarie condizioni di base per generare effettiva
competizione, sia tra paesi dellUE sia allinterno delle singole realt'
nazionali; viceversa il mercato, in parte favorito dalla stessa struttura normativa
innovativa, ' la vera sede della competizione, il luogo dove si superano le condizioni
"minime" per competere (assicurate dalla normativa), e dove si creano quei
"delta" competitivi che possono realmente fare la differenza perch' prodotti da
piena consapevolezza e non semplicemente ottenuti dallossequio della legge. In altri
termini la comprensione della dinamica innescata dalla competizione di mercato (ovviamente
opportunamente regolata nelle sue diverse manifestazioni) appare come lorizzonte
primario rispetto al quale interpretare gli scenari prossimi in cui le diverse componenti
del sistema dei trasporti si muoveranno e verso cui vanno orientati e gerarchizzati in
termini di priorit' e di urgenze i nuovi indirizzi culturali (talvolta sconosciuti o non
sufficientemente valorizzati) posti alla base di un rinnovamento profondo ormai divenuto
irrinunciabile.
1.2 I fabbisogni formativi emergenti:
competenze distintive e competenze orizzontali
E plausibile che le
"regole" (nuove) e il "mercato" (diversamente regolato) costituiranno
gli elementi di fondo destinati ad alimentare, nelle molteplici tipologie di
organizzazioni operanti nel settore dei trasporti, due tipi di processi nellarea
specifica delle risorse umane: uno di attivazione di figure professionali innovative,
in passato non richieste o non sufficientemente recepite come tali dal sistema stesso,
laltro di riconversione o rigenerazione di figure esistenti, ma non del tutto
funzionali nella loro configurazione attuale (conoscenze, know-how, comportamenti, ecc.).
Anche questo punto di vista pu' essere ritenuto utile per accompagnare il processo di
individuazione di fabbisogni specifici e per graduarne il soddisfacimento in termini di
priorit' e opportunit'.
Un programma di interventi volti alla
creazione e riqualificazione dei profili operanti o destinati ad operare nel sistema dei
trasporti nel prossimo futuro dovr' inoltre considerare, nel determinare scelte di
contenuti e modalit' didattico-operative, che probabilmente la domanda (di sapere, saper
fare e saper essere) innovativa andr' soddisfatta spesso attraverso la predisposizione di
opportuni "mix" disciplinari in cui la componente specialistica dovr'
trovare necessario complemento con quella "generalista" o
"trasversale", intendendo con questi termini linsieme dei contributi
culturali (a carattere ingegneristico-manageriale, economico e organizzativo) ritenuti
indispensabili per la costituzione di profili professionali capaci di percepire il senso
dellintegrazione e della multidisciplinariet' che i processi innovativi
necessariamente devono contenere per raggiungere effettiva implementazione e successo.
E pertanto auspicabile che le proposte di intervento sviluppate siano adeguatamente
caratterizzate da tale necessario bilanciamento tra il sapere tipicamente
"trasportistico" (competenze distintive) e quello "non
trasportistico" (competenzeorizzontali).
Le competenze distintive sono quelle
che costituiscono la "spina dorsale" dei profili professionali da formare, e
sono strettamente connesse allattivit' specifica dellorganizzazione in cui
essi saranno inseriti. Si distingue, in via di prima approssimazione, sia fra le
competenze relative alle attivit' di pianificazione, di progettazione, di regolazione, di
gestione del servizio e di gestione della rete, di monitoraggio e valutazione, sia fra le
competenze relative a ciascuna modalit' di trasporto: ferroviario, navale, portuale,
aereo, stradale e cos' via. Il fabbisogno di competenze distintive ' infatti
direttamente connesso al contenuto tecnico caratteristico delle attivit' da
svolgere; e si estrinseca in competenze sia di tipo ingegneristico/trasportistico sia di
impostazione informatica, giuridica ed economica.
Dallanalisi delle linee guida del PGT
emerge, inoltre, un complementare fabbisogno di competenze orizzontali. Si tratta
di quelle competenze che rappresentano il tessuto di capacit' comuni, non specificamente
collegato ad una precisa area di attivit' o business, ma che comunque sono necessarie per
affrontare la complessit' imposta dalla trasformazione del settore: ne costituiscono un
esempio le competenze per affrontare il change management, vale a dire la capacit'
di interpretare e gestire i processi di trasformazione organizzativa e amministrativa in
via di sviluppo, o quelle attinenti alla diffusione allinterno delle organizzazioni
pubbliche di comportamenti coerenti ad un reale orientamento al cliente.
1.3 Fabbisogni formativi prioritari e
fabbisogni formativi di base
Sulla base di queste premesse generali '
possibile specificare due distinte tipologie di fabbisogno formativo. La prima si
caratterizza per una maggior urgenza e immediatezza e va di conseguenza ritenuta prioritaria.
Si tratta, infatti, di fabbisogni di formazione che contraddistinguono sia il settore
pubblico sia le imprese di trasporto e logistica per la loro necessit' di sviluppare le
competenze distintive e le competenze orizzontali delle risorse professionali gi'
esistenti (prevalentemente a livello dirigenziale e manageriale), o per la
formazione/addestramento di nuove risorse da inserire in specifiche unit' organizzative
di nuova costituzione.
La seconda tipologia di fabbisogni, invece,
deriva dallimpatto che il Nuovo PGT si propone di esercitare sulle regole di fondo
che contraddistingueranno il sistema italiano dei trasporti in futuro e, di conseguenza,
ha una valenza fondamentale su un orizzonte temporale di pi' lungo periodo. Si tratta in
questo caso di un fabbisogno formativo attinente alla preparazione da conferire alle
risorse che nei prossimi anni saranno chiamate a svolgere ruoli manageriali e operativi
allinterno sia delle organizzazioni pubbliche sia delle imprese di trasporto e
logistica. Tale seconda tipologia di fabbisogni interessa, dunque, il sistema formativo
di base, vale a dire quello scolastico e universitario, e si esplicita
nellesigenza di attivare interventi formativi integrativi, specificamente rivolti
alla trasmissione di quelle che sono state denominate competenze distintive per il
trasporto, e necessari per rafforzare il legame fra tale sistema e la realt' delle
aziende e organizzazioni impegnate nella pianificazione, regolazione, progettazione,
costruzione, gestione e controllo dei servizi di trasporto e logistica.
E evidente, tuttavia, che la
distinzione fra fabbisogni prioritari e fabbisogni di base non implica una
differenza in termini di sequenza temporale da rispettare in riferimento al processo di
attivazione degli interventi ad essi connessi. La distinzione, invece, si riferisce alle
modalit' di pianificazione di tali interventi e alle formule organizzative da seguire per
la progettazione didattica e alla realizzazione dei corsi e delle altre iniziative
formative ritenute necessarie.
Nel caso delle azioni rivolte alla
soddisfazione dei fabbisogni formativi definiti prioritari, infatti, sono immediatamente
riconoscibili le figure professionali da aggiornare o da costituire allinterno delle
diverse organizzazioni. Di conseguenza, gli interventi formativi attuabili sono in grado
di incidere immediatamente sulle competenze e sui comportamenti di chi gi' oggi '
chiamato ad affrontare i temi e i problemi sollevati dal Nuovo PGT e, dunque, devono
essere realizzati in stretto coordinamento con le organizzazioni target.
Nel caso dei fabbisogni formativi di base,
invece, i destinatari primi degli interventi sono risorse che, solo dopo la formazione
ricevuta, interagiranno con le organizzazioni pubbliche o con le imprese logistiche. Si
tratta, naturalmente, di un tipo di formazione di orientamento e di indirizzo al lavoro e
alle professioni, che va pianificata e coordinata con gli organi istituzionali
responsabili (Ministero della Pubblica Istruzione, Ministero dellUniversit' e della
Ricerca Scientifica, organi universitari di indirizzo e coordinamento, i singoli Atenei e
le singole Facolt', gli Istituti di scuola media superiore).
2. i fabbisogni prioritari
e le figure professionali da formare
In considerazione della forte
disomogeneit' che caratterizza il settore, sia dal punto di vista della natura
istituzionale dei soggetti, sia da quello delle tipologie modali, sia ancora da quello
degli ambiti territoriali di intervento, pu' essere opportuno riferire la disamina agli aggregati
utilizzati dal Piano generale dei Trasporti, e pi' precisamente: il trasporto
locale, il trasporto a media e lunga percorrenza, le infrastrutture, la logistica e il
trasporto merci, lambiente e la sicurezza.
In tutti gli aggregati considerati sono
presenti aspetti connessi a quei processi di innovazione di cui pi' sopra si ' fatto
cenno, e che possono costituire altrettante aree critiche tra le quali valutare ipotesi e
priorit' di intervento formativo.
Nella disamina che segue si cercher'
appunto di fornire un primo livello di indicazioni di massima che, partendo proprio da
premesse e considerazioni rivolte alle problematiche emergenti in ciascuna area, giunge a
delineare i caratteri dei fabbisogni formativi delle stesse, con riferimento a profili e
figure professionali pi' direttamente meritevoli di attenzione sul piano del
trasferimento di conoscenze e competenze.
In generale ' possibile indicare alcune
costanti comuni a quasi tutti gli ambiti del sistema, costituite soprattutto dalla
necessit' di rafforzare le cosiddette competenze orizzontali, vale a dire le
capacit' di progettazione tecnica ed economico-gestionale, le conoscenze in materia di
innovazioni normative e regolamentari (europee e nazionali), la sensibilit' verso la
qualit' e il management del servizio, le conoscenze relative allinnovazione
tecnologica, la visione interdisciplinare e intermodale del sistema di domanda e offerta
di servizi di trasporto.
Naturalmente tali esigenze formative
trovano concretizzazione e focalizzazione diversa a seconda delle specifiche aree, dando
luogo allidentificazione di svariate figure professionali oggi poco sviluppate o
assenti sia allinterno delle organizzazioni pubbliche sia in molte imprese private
operanti nei diversi segmenti di offerta.
Un primo sforzo di massima sta dunque nel
cercare di isolare con una certa precisione questi profili, identificandone i tratti
distintivi e collegandoli a specifiche linee di intervento formativo su cui costruire una
strategia mirata in chiave di priorit', di contenuti e di modalit' esecutive. A tale
scopo si ' ritenuto di definire una griglia di lettura ragionata, dalla quale trarre una
prima indicazione di massima in termini di tipologie istituzionali di riferimento
(pubbliche e private), di tipologie di profili professionali (esistenti e nuovi) e di
tematiche formative chiave ad esse collegabili, da cui sviluppare in una seconda fase
approfondimenti didattici e di contenuto. La disamina che segue, pertanto, partir' da
singole aree pi' sopra definite e individuer', separatamente per le organizzazioni
pubbliche e per le imprese di trasporto e logistica, i profili di riferimento e i relativi
temi formativi chiave.
2.1 Il fabbisogno formativo nelle
organizzazioni pubbliche
E possibile articolare il fabbisogno
formativo delle organizzazioni pubbliche responsabili della pianificazione, progettazione,
regolazione e controllo dei sistemi di trasporto distinguendo fra profili professionali
relativi a: Trasporto locale, Ambiente e sicurezza,Trasporto passeggeri a media e
lunga percorrenza, Infrastrutture
Oltre al fabbisogno formativo connesso a
figure professionali bene individuate non va poi sottovalutato anche il forte fabbisogno
espresso dai cambiamenti organizzativi e manageriali ormai in atto allinterno delle
amministrazioni regionali, provinciali e comunali. Si tratta dunque di unesigenza di
interventi di formazione di aggiornamento delle competenze orizzontali.
2.1.1 Le figure professionali del trasporto
locale
In questo ambito ' possibile identificare
come target, vale a dire come destinatari degli interventi formativi, il personale delle
Regioni, delle Province e dei Comuni con qualifica superiore al VII livello (compreso
personale dirigenziale operante allinterno di settori dellamministrazione
direttamente interessati). In particolare, il fabbisogno formativo si esplicita nella
necessit' di creare o rafforzare due figure professionali:
a) Esperto di Pianificazione dei Sistemi di
Mobilit' Regionali
b) Esperto di Pianificazione di Sistemi di
Mobilit' Locali (ambito urbano e metropolitano)
c) Esperto della contrattualistica
d) Esperto di sistemi di controllo e
regolazione del traffico
a) Esperto di Pianificazione dei Sistemi di
Mobilit' Regionali
A tale riguardo il settore, come viene
anche esplicitamente confermato nelle linee guida del Nuovo PGT, denuncia la carenza di
competenze consolidate allinterno del personale delle Regioni e delle Province,
capaci di garantire un presidio forte in tema di delega nella programmazione,
progettazione, regolazione e controllo dei servizi di trasporto, funzioni - come ' noto -
trasferite dalla riforma alle amministrazioni locali.
Le aree di competenza richieste in questo
ambito sono relative alla predisposizione dei piani di trasporto regionali e provinciali,
dei programmi triennali dei servizi, dello svolgimento di gare per laffidamento
della gestione, della stipula di contratti, del monitoraggio sullandamento dei
servizi e sul rispetto dei contratti.
b) Esperto di Pianificazione di Sistemi di
Mobilit' Locali (ambito urbano e metropolitano)
tale profilo ' strettamente collegato a
quello precedentemente richiamato. Emerge infatti lesigenza di sviluppare anche
nelle amministrazioni locali capacit' progettuali innovative nellambito dei Piani
Urbani della Mobilit' (PUM) che, integrando gli attuali Piani Urbani del Traffico,
consentano alle amministrazioni di gestire la mobilit' urbana e metropolitana sia sul
versante dellofferta, che su quello della regolazione e gestione della domanda.
Particolare valenza assume, allinterno di questo ruolo organizzativo, la trattazione
degli aspetti urbanistici, ma anche di quelli finanziari degli interventi (costi e
coperture pubblici e privati) nonch' la progettazione, attuazione e controllo degli
investimenti posti in essere.
In riferimento a queste due figure
professionali, il piano di formazione pu' essere concepito sulla base di una gamma ampia
di competenze innovative, alcune delle quali certamente destinate a trovare ulteriore
specificit' e approfondimento allinterno delle singole strutture organizzative
degli enti regionali, provinciali e comunali ma che, in ogni caso, sembrano poter far
perno su alcune macro-tematiche formative comuni quali:
- Economia del trasporto locale;
- Urbanistica e pianificazione territoriale;
- Legislazione del trasporto locale e regolamentazione gare di
affidamento;
- Marketing e Organizzazione;
- Pianificazione e project management;
- Tecniche e strumenti per lanalisi della domanda e per
la progettazione integrata di sistemi di trasporto;
- Finanza e controllo;
- Service management e qualit';
- Sistemi informativi e di monitoraggio del servizio.
c) Esperto della contrattualistica
Il processo di riforma del trasporto locale
avviato dal D.L. 422/97 implica il ricorso a forme contrattuali estremamente innovative
per il settore. La stipulazione di contratti di servizio, ma anche lanalisi e la
valutazione dei contenuti dei contratti connessi alla costruzione, gestione e manutenzione
di nuovi sistemi (contratti Build Operate Transfer). Ne consegue che
allinterno delle diverse amministrazioni locali si avverte lesigenza di
sviluppare una risorsa professionale in grado di valutare adeguatamente le modalit'
giuridicamente pi' corrette di ripartizione dei rischi e di assegnazione delle
responsabilit'. La figura denominata "Esperto della contrattualistica" si pone
dunque come in necessario riferimento per ridurre le asimmetrie informative connesse
allesercizio dei servizi di trasporto locale e per utilizzare con consapevolezza i
diversi strumenti contrattuali disponibili. Le competenze che caratterizzano tale figura
professionale sono:
- Le procedure di gara per la concessione di servizi di
trasporto pubblico;
- Metodi e strumenti di valutazione e controllo delle
performance;
- I contratti di servizio;
- I contratti per la gestione delle infrastrutture;
- Le strutture contrattuali di project financing;
- Le modalit' di partnership pubblico privato;
- Il leasing dei veicoli di trasporto pubblico.
d) Esperto di sistemi di controllo e
regolazione del traffico
|
Linnovazione tecnologica e la
complessit' dei sistemi di controllo e regolazione del traffico (semafori, sistemi di
controllo della circolazione stradale, sistemi di comando e controllo, telerilevamento,
sistemi a guida vincolata, etc.) costituisce un fattore di criticit' per la gestione dei
sistemi di trasporto locale e per una adeguata pianificazione delle reti stradali e delle
infrastrutture volte ad assicurare unintegrazione modale (stazioni, parcheggi di
interscambio, etc.). La necessit' di affidare la progettazione, la gestione e la
manutenzione a operatori privati implica di conseguenza lo sviluppo allinterno delle
amministrazioni locali di competenze tecniche oltre che contrattuali, al fine di valutare
adeguatamente le diverse offerte nonch' le prestazioni dei sistemi attivati e la loro
effettiva corrispondenza alle caratteristiche bacino di traffico di riferimento. In
riferimento a tali figure professionali, gli interventi di formazione devono definire e
sviluppare le seguenti competenze:
- Ingegneria del traffico;
- Economia del trasporto urbano;
- Modellistica descrittiva e previsiva della domanda;
- Legislazione del trasporto locale e regolamentazione gare di
affidamento;
- Tecnologie innovative di gestione;
- Sistemi di trasporto non convenzionali.
- Service management e qualit';
- Sistemi informativi e di monitoraggio del servizio.
2.1.2 Le figure professionali connesse alla
sicurezza e alla qualit' ambientale
Si tratta di figure professionali da
impegnare su unarea tematica particolarmente critica, ampiamente considerata anche
nel documento di indirizzo del Piano Generale dei Trasporti. Al suo interno emerge
certamente il fabbisogno di una nuova classe dirigente pubblica capace di affrontare con
la necessaria competenza la complessa tematica del rapporto trasporto-ambiente a livello
di organizzazioni pubbliche locali cos' come dovr' necessariamente avvenire
allinterno delle imprese private operanti nel settore. I riferimenti emergenti pi'
rilevanti a riguardo sembrano essere quelli relativi alle seguenti figure professionali:
e) mobility Manager di area;
f) valutatore di impatto ambientale;
g) Esperto di sicurezza stradale.
e)Mobility Manager di area
Con tale profilo, in coerenza alle
indicazioni del Decreto 27 marzo 1998 sulla mobilit' sostenibile, si intende richiamare
unampia gamma di competenze, la cui principale finalizzazione ' di presidiare il
governo dellintegrazione tra trasporto locale pubblico e privato, facendo leva
soprattutto sullabilit' di organizzare la domanda di trasporto attraverso formule
innovative, sperimentazione di sistemi di monitoraggio dei flussi e di informazione a rete
verso lutenza e verso gli operatori, nonch' di forme tariffarie e di offerta
integrata di servizi. Rispetto allo scopo ultimo di ridurre la congestione e le emissioni
dannose, tale ruolo dovrebbe condurre ad una ottimizzazione della funzione del trasporto
pubblico e di quello privato, con diffusi benefici indiretti per entrambe le componenti
del sistema.
I contenuti tematici di base per
contribuire alla formazione e al consolidamento di tale figura professionale innovativa
(prevista come si ' detto anche per le grandi imprese private) si ritiene possano
essere individuati nei seguenti:
- Economia del trasporto urbano;
- Modellistica descrittiva e previsiva della domanda;
- Marketing e comunicazione;
- Strumenti innovativi per lorganizzazione della
domanda;
- Integrazione fra trasporto pubblico e privato;
- Legislazione ambientale;
- Metodologie di valutazione di impatto ambientale;
- Tecnologie innovative di gestione;
- Sistemi di trasporto non convenzionali.
f) Valutatore di impatto ambientale
Si tratta in questo caso pi' che di una
figura professionale a s' stante, di una prospettiva rilevante di competenze, che pu'
certamente contribuire al rafforzamento o allampliamento della preparazione delle
risorse tecniche e manageriali esistenti soprattutto nellarea della pianificazione
degli investimenti di trasporto a vari livelli e ambiti amministrativi/modali. Destinatari
di tali interventi, infatti, possono essere manager della Pubblica Amministrazione
(centrale e periferica) preposti alla valutazione e redazione di piani di investimento
infrastrutturale.
In particolare viene recepito in tal modo
il bisogno da parte delle organizzazioni pubbliche di affrontare le scelte di investimento
quantificando il costo economico di ogni scelta ambientale per evitare che queste ultime
possano condurre a risultati indesiderabili sul piano della produttivit'
economico-sociale complessiva.
Su questo percorso culturale si innestano
tecniche di valutazione di impatto globale sulle finanze pubbliche, a parit' di obiettivi
ambientali conseguiti, che richiedono spesso cambi di prospettiva, capacit' innovative e
creative attualmente non sempre agevolmente manovrate dal pubblico amministratore.
Le iniziative formative possibili si
collegano sulle seguenti aree disciplinari:
- Analisi costi-benefici;
- Legislazione ambientale;
- Project management;
- Economia dei trasporti;
- Processi decisionali, problem solving, strategie.
g) Esperti di sicurezza stradale
Il tema generale dellattenzione
crescente alla sicurezza in materia di trasporti stradali, dovr' concretizzarsi nella
predisposizione di un piano nazionale per la sicurezza a carattere integrato, che preveda
cio' il coordinamento dei diversi soggetti operanti, definendone i risultati, i tempi, i
costi, le modalit' di intervento, nonch' monitorandone costantemente e sistematicamente
i risultati.
Tale indirizzo del Nuovo PGT impone
lesigenza da parte dei soggetti coinvolti di dotarsi di competenze allargate in
materia di sicurezza stradale, che comprenda i diversi momenti della progettazione, della
costruzione, della manutenzione delle strade e dei dispositivi di sicurezza, del controllo
e della prevenzione, degli interventi sui veicoli, delle politiche tariffarie, giuridiche
e amministrative.
In questo campo non sembrano esistere
profili professionali specifici, ma piuttosto competenze variamente diffuse
allinterno degli organi della pubblica amministrazione e in parte degli operatori
privati, spesso poco coordinati tra loro, e non sempre in grado di dialogare
sistematicamente e efficacemente tra loro. Unazione formativa in tale senso andrebbe
indirizzata, quindi, non tanto allapprofondimento di singole tematiche
specialistiche, quanto piuttosto ai problemi "trasversali" di comunicazione,
coordinamento e integrazione di strumenti vari: da quelli tecnico-impiantistici e
informatici, a quelli normativi, a quelli interorganizzativi, in modo da favorire il
flusso e lo scambio di conoscenze e competenze diffuse.
2.1.3 Le figure professionali responsabili
del Trasporto a media e lunga percorrenza
Le direttrici lungo le quali si muove
lazione pubblica per il miglioramento della qualit' dei servizi di trasporto sulla
media e lunga distanza si concentrano soprattutto su:
- sviluppo dellintermodalit' nel trasporto passeggeri
(approccio "logistico" allargato) e merci, con lintegrazione delle reti a
lunga percorrenza e reti urbane e metropolitane, la trasformazione degli aeroporti in
piattaforme intermodali in rete con il sistema stradale, autostradale e ferroviario
(locale e a media-lunga percorrenza), linterconnessione porto-ferrovia;
- superamento degli assetti monopolistici e oligopolistici;
- individuazione di standard di qualit' dei servizi e forme
di controllo adeguate su scala europea (applicazione dei criteri per la Carta dei
servizi);
- introduzione di sistemi informatici e telematici per la
semplificazione allaccesso de servizi e alla loro integrazione modale (informazione,
tariffazione, bigliettazione, handling passeggeri e bagaglio, ecc.);
- Diffusione di servizi rivolti al miglioramento dei rapporti
con i passeggeri e di orientamento al cliente (customer care service).
Alla luce di questi indirizzi strategici
complessivi, che ovviamente preludono al crescente impegno e coinvolgimento del singolo
operatore privato, ' possibile ipotizzare un ampio spazio di interventi per
larricchimento dei profili professionali della pubblica amministrazione centrale
(Ministero dei Trasporti e della Navigazione) e periferica (Regioni, Province, Comuni)
nonch' delle aziende di trasporto passeggeri e merci, pubbliche e private, da impiegare
con sempre maggiore specificit' di competenze nellazione propositiva e
programmatoria e in quella del controllo e della valutazione dei servizi, secondo
lapproccio innovativo dellintegrazione modale, del coordinamento organizzativo
tra sistemi, dellattenzione al cliente e alla qualit' dei servizi resi.
Le figure professionali da formare possono
essere qualificate come:
h) Esperto dellintegrazione
intermodale e della gestione dei nodi con il trasporto a media e lunga distanza
i) Addetto al customer service.
h) Esperto dellintegrazione
intermodale e della gestione dei nodi con il trasporto a media e lunga distanza
Le azioni formative ipotizzabili al fine
della preparazione di tale figura potrebbero essere dirette dunque a diverse tipologie di
personale esistente negli staff delle amministrazioni pubbliche preposte a sviluppare nel
concreto tali indirizzi, con interventi mirati a trasferire gradualmente sia il loro
contenuto culturale di fondo sia specifiche competenze e abilit' tecnico-operative
(pianificazione, coordinamento, controllo). La figura professionale da formare, dunque, si
caratterizza per la capacit' di progettare e coordinare i nodi di interscambio fra
modalit', fra reti di trasporto locale e nazionale, e di gestire le problematiche
tecniche e organizzative (dalla tariffazione al marketing, dalla comunicazione ai sistemi
informativi, etc.) emergenti dallinterazione di operatori diversi e eterogenei.
Gli interventi da mettere in atto si
dovrebbero tradurre in contributi formativi prioritari nelle seguenti aree:
- Pianificazione dei sistemi di trasporto;
- Management dei servizi e qualit';
- Modellistica tariffaria integrata;
- Sistemi informativi e monitoraggio del servizio;
- Legislazione dei trasporti.
i) Addetto al customer service
Laddetto al customer service
rappresenta per le aziende di servizi di trasporto su lunga distanza (passeggeri ma anche
merci) uno dei pi' importanti ruoli di contatto con la clientela e svolge pi' funzioni
contemporaneamente:
- Vendita del servizio, quando opera quale fornitore di
informazioni;
- Supporto post vendita, quando opera come supporto al cliente
per agevolarlo nellutilizzo del servizio;
- Punto di raccolta di suggerimenti per lampliamento e
arricchimento del servizio e quindi del business.
Le tecnologie informatiche hanno consentito
di realizzare applicazioni a supporto delle attivit' degli operatori, ma la componente risorsa
umana ' il fattore distintivo di un customer service. Le competenze chiave
delladdetto al customer service sono:
- La gestione della relazione con il cliente;
- La conoscenza delle problematiche del servizio e delle
procedure da adottare per fornire risposte ai clienti;
- La capacit' di trasformare in un sistema di miglioramento
continuo lopportunit' rappresentata dal rapporto con il cliente e dalle sue
segnalazioni e richieste;
- Lutilizzo ottimale delle tecnologie informatiche a
supporto delloperatore.
Per loperatore di un Call Center,
diventa quindi fondamentale: avere piena consapevolezza dellimportanza e della
delicatezza del proprio ruolo nel processo di fornitura del servizio; disporre di modelli
di interazione che rendano fluida linterazione col cliente; avere il supporto di un back
office cooperante e di una tecnologia user friendly; saper raccogliere le
esigenze dei clienti e segnalarle ai team leader.
|
Perch' sia possibile offrire servizi
adeguati alle aspettative dei clienti si rende pertanto necessario intervenire sulla
mentalit', sulla capacit' e sui comportamenti sia delle persone che operano a diretto
contatto con i clienti che delle interfacce interne che comunque contribuiscono
allerogazione del servizio.
Loperatore del customer service
che sappia generare un rapporto fiduciario con il cliente diviene il primo
"venditore" del servizio e, in quanto "confidente" che coglie
difficolt' e aspettative della clientela, "manutentore" del servizio stesso se
sa trasformarle in opportunit' di miglioramento.
Da operatore semplicemente
"reattivo", pu' svolgere la funzione di snodo intelligente e in questa
configurazione di ruolo pu' sviluppare maggiore identificazione e motivazione al lavoro.
Questa evoluzione ha successo se (e solo
se) lorganizzazione del lavoro si trasforma sia nei confronti delloperatore
(in termini di riconoscimenti e consapevolezza del nuovo ruolo) sia utilizzando le
informazioni provenienti dal customer service per avviare gli interventi
migliorativi del servizio rilevati dal contatto con i clienti.
Un ruolo fondamentale ' svolto dai team
leader che, da semplici coordinatori e fornitori di supporto agli operatori, devono
divenire: Problem solver; punti di riferimento per il processo di miglioramento;
valutatori dellefficienza del servizio e della sua qualit'.
Il fabbisogno formativo delle aziende e
delle organizzazioni che si occupano di gestire e offrire servizi di trasporto passeggeri
su media lunga distanza si esprime sia come fabbisogno di nuove risorse professionali da
inserire ex novo sia come fabbisogno di aggiornamento delle risorse gi' operanti a
stretto contatto con la clientela. Infatti, con linserimento nel customer service
non si conclude liter formativo del personale, in quanto la continua evoluzione dei
servizi offerti al mercato e delle aspettative dei clienti implica periodici interventi
formativi, sia di tipo "addestrativo" (per esempio a seguito di modifiche alle
procedure o dellofferta di nuovi servizi) sia di tipo "educativo" (cio'
mirati a modificare comportamenti o a fornire strumenti metodologici).
Alla formazione di base, dunque, pu' far
seguito unattivit' di monitoraggio dei sistemi di lavoro e di attivazione di
unorganizzazione per la gestione strutturata del miglioramento le cui modalit' di
attuazione sono definite sulla base dellorganizzazione, delle modalit' operative e
della tipologia di servizio offerta.
E inoltre possibile fornire supporto
formativo per leventuale evoluzione di alcuni individui da un ruolo di operatore
"generico" verso ruoli pi' specialistici come quello di operatore dellhelp
desk o di addetto alla gestione dei reclami.
2.1.4 Le figure professionali responsabili
delle infrastrutture
Il Nuovo PGT si propone di individuare gli
interventi infrastrutturali prioritari per adeguare e sviluppare un Sistema Nazionale
Integrato dei Trasporti. Il PGT vuole proporre a tal proposito una specifica metodologia
per stabilire le priorit' di intervento, necessaria per conciliare obiettivi
differenziati e talvolta conflittuali, vincoli di bilancio e di tempo, nonch' per
effettuare un monitoraggio continuo.
Dal punto di vista delle esigenze formative
delle organizzazioni pubbliche coinvolte nella pianificazione e gestione degli interventi
infrastrutturali possono identificarsi almeno due figure professionali da sviluppare:
l) Pianificatore dei trasporti e del
territorio;
m) Progettista e gestore delle
infrastrutture.
l) Pianificatore dei trasporti e del territorio
Tale figura professionale dovrebbe essere
dotata delle competenze necessarie per valutare la convenienza degli investimenti
infrastrutturali dal punto di vista della loro connessione alla caratteristiche
geografiche, demografiche, e sociali del territorio di riferimento. Si tratta di un
profilo contraddistinto da forti specificit' di tipo economico, finanziario, tecnico e
ambientale e le cui competenze distintive principali possono essere individuate nelle
seguenti aree:
- Economia regionale e urbanistica;
- Economia dei trasporti;
- Pianificazione dei sistemi di trasporto;
- Legislazione ambientale;
m) Progettista e gestore delle
infrastrutture.
La progettazione, la gestione e la
manutenzione delle infrastrutture richiede lo sviluppo di figure professionali interne
alle amministrazioni regionali, provinciali e comunali in grado di sviluppare e definire
interventi di analisi, progettazione e monitoraggio delle infrastrutture dal punto di
vista tecnico, economico e finanziario. Tale figura dovr' essere in grado di gestire un
complesso processo decisionale che si articola nella definizione delle politiche generale
per i trasporti, nella redazione degli strumenti di piano, nella formulazione dei
programmi di attuazione, nella gestione del processo di analisi di fattibilit' e di
progettazione, nella gestione delle procedure di approvazione e attuazione dei progetti.
Le competenze da trasmettere riguardano dunque temi connessi a:
- Ingegneria dei trasporti;
- Progettazione architettonica ed urbana delle infrastrutture
- Tecniche di progettazione (studi di fattibilit',
progettazione preliminare, e esecutiva);
- Project management;
- Project financing;
- Analisi costi-benefici;
- Tecniche e metodi di valutazione delle priorit' di
interventi infrastrutturali;
- Gestione e organizzazione degli strumenti contrattuali e di
coinvolgimento territoriale (Accordo di programma, Conferenza dei servizi).
2.1.5 Gli interventi di formazione di
aggiornamento delle competenze orizzontali
Il sistema delle professionalit' gi'
presenti allinterno del sistema di trasporto e logistica rappresenta un indubbio
patrimonio di conoscenze ed esperienze, fonte potenziale di successo delle iniziative da
attuare in coerenza alla riforma auspicata dal Nuovo PGT. Di conseguenza, la realizzazione
di interventi formativi programmati con lo specifico obiettivo di trasmettere nuove
competenze distintive (che siano di tipo economico, tecnico o ingegneristico) non potr'
non tener conto dellesigenza di sviluppare competenze di tipo orizzontale, rivolte
cio' a sostenere le risorse professionali nellambito di un processo di cambiamento
che modifica non solo le loro conoscenze, elemento gi' di per s' critico, ma anche le
procedure di lavoro, i comportamenti consolidati, le prassi informali e le routine
organizzative. In particolare, le basi formative di riferimento per le risorse delle
organizzazioni pubbliche potranno riguardare:
- il Change management;
- il project management;
- il marketing e lorientamento al cliente;
- Lanalisi e il ridisegno dei processi organizzativi;
- la leadership e la gestione dei gruppi.
2.2 Il fabbisogno formativo nelle imprese
di trasporto merci e logistica
Nellambito del settore delle imprese
di trasporto e logistica il documento di indirizzo del PGT pone in luce soprattutto
lesigenza di sviluppare alcune tipologie di profili professionali di rilievo,
entrambi collocabili nellarea "merci", ma riferiti a due distinte aree
tematiche del sistema di trasporto:
- larea delle piattaforme di coordinamento e
interscambio di flussi logistici (interporti);
- il sistema delle imprese logistiche e di trasporto stradali
e portuali.
2.2.1 Le figure professionali relative alle
piattaforme logistiche e agli interporti
La rete interportuale italiana, in vista
del suo ulteriore sviluppo, richiede un tessuto di competenze manageriali e tecniche solo
in piccola parte oggi disponibili sul mercato del lavoro. Di fatto le risorse interne alle
imprese attualmente operanti si sono venute formando seguendo percorsi di apprendimento e
professionalizzazione separati dai circuiti istituzionali e fortemente disomogenei (tipico
' nel settore il modello di "conversione" professionale da comparti contigui o
affini come quelli della logistica stradale, del trasporto ferroviario e di quello
portuale).
In particolare, gli sforzi formativi
dovrebbero essere coerenti con la linea strategica di base che lintero sistema
interportuale italiano solo da poco ha cominciato a seguire, e cio' il passaggio da una
funzione di progettazione e gestione immobiliare, unita a servizi "condominiali"
e logistici fortemente frammentati e non in rete, a una funzione di servizio logistico
intermodale integrato (sui mezzi e sui magazzini) insieme ai servizi specialistici alle
imprese clienti, con forte concentrazione su alcune aree di servizio, fondamentali per
rispondere a tale scopo, quali quella informatico/telematica, quella del controllo e della
sicurezza, quella del coordinamento delle attivit' tecnico-amministrative offerte in outsourcing.
Dal punto di vista della formazione,
dunque, si intravedono due esigenze di fondo: la prima ' quella della riconversione
"culturale" del personale gi' operante in interporti consolidati ma in fase di
cambiamento strategico: laltra ' la preparazione di nuove risorse qualificate da
destinare alle (poche ancora) strutture pi' nuove gi' da ora avviate verso il modello
integrato. Le figure manageriali obiettivo potrebbe essere le seguenti:
a) Manager Interportuale;
b) Coordinatore di servizi in outsourcing (facility
manager);
c) Esperto di sistemi informativi
integrati.
a) Manager interportuale
Si tratta di formare un figura
professionale con competenze "orizzontali" poste al servizio della specificit'
gestionale di strutture quali interporti, piattaforme logistiche, centri intermodali, e
capace di fornire al nucleo organizzativo di linea un adeguato contributo
interdisciplinare. Le linee formative di base finalizzate al disegno di tale profilo
professionale andrebbero individuate come segue:
- Economia e management del business interportuale;
- Tecnologie logistiche intermodali;
- Project management;
- Project financing;
- Marketing management e customer service;
- Contrattualistica;
- Sistemi di manutenzione;
- Progettazione e realizzazione immobiliare.
b) Coordinatore di servizi in outsourcing
(facility manager)
Si tratta di una figura professionale
estremamente qualificata e specializzata nel realizzare con la clientela il necessario
link fiduciario e organizzativo finalizzato alla gestione delle strutture e dei servizi in
outsourcing. Pi' precisamente, la creazione e allinserimento
allinterno delle organizzazioni impegnate nella gestione delle piattaforme
logistiche e degli interporti della figura del facility manager consente di
favorire e sviluppare la domanda di servizi in outsourcing che linterporto offre
agli operatori, contribuendo ad ampliare gli spazi di valore aggiunto sia per s' sia per
i clienti (sinergie di scala e di localizzazione). Le competenze prevalenti sono:
- Analisi economica e finanziaria;
- Contrattualistica;
- Gestione e organizzazione aziendale;
- Tecnologie dei sistemi di trasporto;
- Facility management.
c) Esperto di sistemi informativi integrati
Si tratta di una figura professionale con
competenze specifiche nella progettazione e gestione di reti integrate di comunicazione ed
elaborazione, finalizzate alla realizzazione di due tipologie innovative di servizio: una
interna, ovvero linterconnessione e il monitoraggio dei nodi di attivit' (stato e
performance della rete interna di servizio), laltro a valenza esterna e commerciale,
volta alla gestione di "borse noli" innovative e di sistemi avanzati di
prenotazione dei pacchetti di servizio offerti. Non va trascurata, in questo settore, la
volont' del legislatore di indurre le imprese beneficiarie dei finanziamenti pubblici
previsti dal piano interporti a riservare "una quota non inferiore all1% alla
formazione professionale". Le competenze proprie di tali figure professionali sono:
- Gestione e organizzazione aziendale;
- Information technology e management dei sistemi informativi;
- Internet Marketing e commercio elettronico;
- Valutazione e controllo dei sistemi informativi.
2.2.2 Le figure professionali relative al
sistema delle imprese logistiche stradali e portuali
In questa ampio comparto del nostro sistema
di trasporto sono rilevabili molteplici aspetti volti a favorire la profonda
trasformazione in senso innovativo di diverse tipologie di operatori privati, attraverso
interventi rivolti alle risorse umane gi' impegnate al loro interno o a quelle destinate
a trovarvi nuove opportunit' di sviluppo professionale.
Le figure professionali intorno alle quali
sarebbe opportuno sviluppare ipotesi approfondite di intervento formativo possono essere
definite come:
d) Manager dellautotrasporto merci;
e) Esperto di gestione portuale;
f) Operatore della logistica e dei
trasporti intermodali.
d) Manager dellautotrasporto merci
Tra i temi pi' urgenti, dal punto di vista
della trasformazione del sistema italiano delle imprese di trasporto e logistica, emerge
sicuramente quello relativo allautotrasporto. Iin particolare, ' necessario
favorire il rafforzamento di quella fascia di imprese medio-grandi che, pur se minoritarie
rispetto alla massa di piccoli e piccolissimi operatori indipendenti, costituiscono il
nucleo per il potenziale sviluppo futuro del settore e per il suo rafforzamento
competitivo rispetto ai concorrenti europei. Questa fascia appare, infatti, ancora
piuttosto frammentata nella sua struttura industriale e di capitale, e poco evoluta in
termini di capacit' di offerta di servizi ad alto valore aggiunto (rispetto al puro
trasporto). La figura professionale del manager dellautotrasporto merci rappresenta
una risorsa capace di far confluire nel suo ruolo elementi innovativi sia sul piano
strettamente tecnico logistico sia, e soprattutto, su quello della visione moderna del
business e della capacit' di rispondere con flessibilit' alle sollecitazioni della
clientela e dei partner logistici con cui sapersi integrare. Le linee formative chiave ad
essa relativa possono essere tracciate sulle seguenti direttici disciplinari:
- Logistica integrata e intermodalit';
- Service management;
- Marketing management;
- Innovazione e information technology nel trasporto su
strada;
- Forme innovative imprenditoriali e network organizzativi.
e) Esperto di gestione portuale
Le trasformazioni del settore del
cabotaggio innescano adeguamenti delle strutture portuali e del personale, e in tal senso
' opportuno ipotizzare interventi formativi calibrati al ridisegno di figure
professionali tra le quali pu' essere indicata quella dellesperto di gestione
portuale. Nella fattispecie si tratta di una risorsa capace di governare il fronte del
coordinamento organizzativo interno delle operazioni portuali e della loro innovazione, e
nel contempo quello delle relazioni commerciali con una clientela diversificata e una
altrettanto ampia rete di fornitori di servizi. Le basi formative di riferimento per
questa figura manageriale destinata ad operare nellarea di vertice della struttura
organizzativa sono:
- Gestione dei servizi portuali;
- Tecnologie logistiche innovative;
- Information technology;
- Pianificazione e controllo direzionale;
- Service management;
- Contrattualistica.
f) Operatore della logistica e dei
trasporti intermodali.
Tali figure professionali si inseriscono
allinterno di imprese di trasporto private (compagnie aeree, compagnie di armamento,
imprese ferroviarie, autotrasportatori); imprese private connesse la settore del trasporto
merci (agenzie e broker, spedizionieri, operatori logistici, terminal interporti);
imprese manifatturiere industriali che utilizzano servizi logistici.
|
Le risorse in oggetto possono svolgere
compiti di natura amministrativa, tecnica e commerciale attinenti alla gestione del ciclo
logistico e di trasporto, che possono essere ricondotti ad alcune mansioni fondamentali:
preparazione e aggiornamento della documentazione di trasporto; gestione dei rapporti con
i clienti in un contesto business to business internazionale; gestione delle
procedure amministrative e contabili di unazienda del settore; gestione di piccoli
gruppi di lavoro; organizzazione dei flussi logistici informativi e fisici; gestione dei
servizi di customer care post vendita; preparazione della contrattualistica di
trasporto.
Le basi formative di riferimento per questa
figura tecnico commerciale destinata ad operare nellarea operativa della struttura
organizzativa sono:
- Economia dei trasporti;
- Intermodalit' e gestione ciclo trasporti;
- Economia e organizzazione aziendale;
- Tecnica e normativa dei trasporti;
- Lingue straniere;
- Informatica di base e office automation;
- Applicazioni software per la logistica e di trasporti;
- La gestione della produzione e delle scorte;
- La logistica distributiva.
3. I fabbisogni formativi
di figure professionali operative
Linserimento di neodiplomati o
neolaureati gi' dotati delle competenze tecniche e orizzontali ritenute necessarie potr'
velocizzare lauspicato processo di cambiamento, sia nelle organizzazioni pubbliche
coinvolte nella pianificazione regolazione e controllo dei sistemi di trasporto, sia nelle
imprese di trasporto e logistica.
A tale scopo ' tuttavia necessario
prevedere unintegrazione dellofferta formativa attualmente proposta sia
nellambito della Scuola secondaria superiore sia dellUniversit'. Entrambe
queste realt' educative sono attualmente attraversate da processi di cambiamento e di
riforma, nonch' destinatarie di finanziamenti orientati a rafforzare il legame fra
sistema educativo e il tessuto economico regionale e nazionale. In particolare, in
riferimento alla formazione di ingresso relativa alle figure professionali da inserire nei
sistemi di trasporto, si pu' sottolineare lopportunit' offerta da:
- Il progetto di formazione integrata superiore (FIS);
- La riforma del sistema universitario con lintroduzione
dei crediti.
3.1 La formazione integrata superiore (FIS)
Il Ministero della Pubblica Istruzione, di
concerto con quello dellUniversit' e della Ricerca Scientifica e con quello del
Lavoro, per fornire una risposta alluleriore fabbisogno formativo dei neolaureati e
per accrescere le opportunit' di inserimento nel mercato del lavoro, ha finanziato il
progetto di Formazione Integrata Superiore, e cio' corsi (di durata al massimo biennale)
da svolgere secondo programmi stabiliti con le Regioni in relazione alle opportunit'
locali del mercato del lavoro, con un ampio intervento (almeno il 50%) di docenti
provenienti dal mondo della produzione e dei servizi, e con la permanenza per circa un
semestre allinterno di unazienda.
Tali progetti di corsi postdiploma,
promossi in genere dagli Istituti Tecnici Commerciali e Professionali, rappresentano una
valida forma di intervento per formare figure professionali operative specifiche per il
settore delle imprese di trasporto e logistica.
In particolare, il ricorso alla Formazione
Integrata Superiore consente lo sviluppo di competenze distintive per il trasporto e
formare operatori di livello intermedio (quadri) per un impiego nel settore della
logistica e del trasporto, attraverso una qualificazione specifica di tipo teorico e
pratico.
Infatti, anche in riferimento
allattivit' di pianificazione 1999 2000 relativa ai progetti pilota IFTS e
per le misure di accompagnamento per lintegrazione del Sistema FIS e alla esigenza
espressa dal Comitato nazionale di progettazione di individuare standard formativi
riferiti a figure professionali di ampia spendibilit', sar' importante fornire al
Ministero della Pubblica Istruzione un modello di corso da inserire nel documento
ministeriale di indirizzo per le Regioni. In tal modo, i fabbisogni formativi per le
professioni del settore dei trasporti potranno essere soddisfatti anche da iniziative
promosse dai Piani regionali per la sperimentazione IFTS 1999 2000.
3.2 La formazioni universitaria e post
universitaria
La riflessione indotta dal PGT e gli
interventi da esso promossi possono rappresentare unoccasione importante per
stabilire un dialogo con il Ministero dellUniversit' e della Ricerca Scientifica al
fine di inserire allinterno del progetto di riforma del sistema universitario
orientamenti didattici coerenti con i fabbisogni formativi espressi dal PGT.
In via di prima approssimazione pu'
auspicarsi che anche in Italia si definisca un percorso di Transport Education
simile a quelli gi' consolidati in altre realt' europee e internazionali orientato alla
preparazione di professionisti responsabili della pianificazione, progettazione,
costruzione, gestione e manutenzione dei sistemi trasporti capaci di fornire risposte sia
alla crescente domanda di mobilit', sia alla domanda di qualit' ambientale e
territoriale.
Al fine di identificare le modalit'
operative pi' opportune e pi' facilmente attuabili per orientare in tale senso il
sistema italiano della formazione universitaria e post universitaria, si ' avviato un
dialogo con il Ministero dellUniversit' e si ritiene che ad esso potranno essere
trasmesse alcune precise esigenze, risultato delle considerazioni espresse nel documento
finale relativo al PGT, e formulate mediante lelaborazione di un format delle
competenze e dei contenuti caratteristici di un sistema di offerta formativa universitaria
per il trasporto.
4. modelli di corsi di
Formazione orientata a specifiche figure professionali
La realizzazione di corsi di formazione di
aggiornamento per risorse professionali gi' operative nel sistema del trasporto e della
logistica potr' essere agevolato dalla disponibilit' di "format"
mediante i quali orientare lattivit' di progettazione e di realizzazione delle
diverse iniziative verso quelle aree di competenza gi' identificate.
A completamento delle considerazioni svolte
in precedenza, verranno proposti sia un modello di corso pilota rivolto alla
formazione di figure professionali necessarie nelle organizzazioni pubbliche (Regioni,
Province e Comuni) per la programmazione, gestione e regolazione dei sistemi di trasporto
locale, sia alcune indicazioni relative a un programma di formazione per neolaureati da
avviare in coerenza con le esigenze formative delle amministrazioni locali.
Tale corso pilota, oltre a soddisfare
alcune esigenze formative gi' definite prioritarie, pu' rappresentare un riferimento e
una guida per le successive attivit' di progettazione didattica, quali la definizione
degli obiettivi formativi, larticolazione in moduli, la selezione dei partecipanti,
la selezione dei docenti e delle altre figure del processo formativo, la scelta dei metodi
didattici, la valutazione in itinere e il controllo finale.
In particolare, in appendice vengono
proposti:
- un progetto articolato di corso sperimentale da avviare per
aggiornare le risorse degli enti locali (Regioni, province e Comuni) in funzione delle
trasformazioni procedurali, organizzative e tecniche indotte dalla riforma del trasporto
locale avviata dal D.L. 422/97;
- un programma di corsi di formazione per neolaureati da
inserire eventualmente allinterno delle stesse amministrazioni locali al fine di
rafforzare il sistema delle risorse professionali impegnate su tematiche relative al
trasporto locale.
Lopportunit' di avviare tali
iniziative ' giustificata dalla constatazione che nel caso del trasporto locale si ' in
presenza di un comparto in cui gi' in larga parte sono state chiarite dalla normativa le
direttrici principali del processo di riforma e rispetto al quale si pu' gi' formulare
un pi' chiaro programma di interventi formativi di aggiornamento che, partendo dai
vertici degli uffici competenti, si rivolgano successivamente a tutte le risorse
professionali interessate.
5. Il monitoraggio e
laccreditamento
I nuovi percorsi formativi dovranno essere
realizzati in coerenza a precisi standard di qualit' e di efficienza. Da tale
punto di vista appare importante stabilire una modalit' adeguata a definire le linee
guida e a certificare le diverse iniziative da attuare.
A tale proposito un primo riferimento
importante pu' essere il corso pilota, il cui format potr' esser replicato per
avviare omogenei interventi di formazione e aggiornamento "a cascata"
allinterno delle organizzazioni pubbliche locali responsabili dei sistemi di
trasporto.
Parimenti, allo scopo di definire delle
precise indicazioni relative alla progettazione, attuazione e valutazione dei corsi e
delle altre iniziative formative, alla versione finale del presente documento saranno
allegate delle schede tipo utili per avviare la formazione delle altre figure
professionali identificate.
Ladozione di norme codificate pu'
indurre anche le organizzazioni responsabili dellerogazione della formazione di
assicurare la costanza delle prestazioni formative fornite indipendentemente
dall'avvicendamento degli enti o societ' cui si affida la loro realizzazione nonch'
favorire la determinazione di prezzi remunerativi e concorrenziali.
In ogni caso, in aggiunta a tale attivit'
di standardizzazione, va valutata la possibilit' di introdurre procedure di
riconoscimento ufficiale delle iniziative formative rivolte a soddisfare il fabbisogno
formativo attuale e futuro delle organizzazioni pubbliche e delle imprese di trasporto e
logistica. Il riconoscimento ufficiale, infatti, pu' sancire una conformit'
organizzativa, ossia la presenza delle condizioni minime accettabili affinch' si possa
ragionevolmente conseguire:
- la puntuale e corretta identificazione delle esigenze
formative;
- la specificazione dei servizi di formazione in conformit'
alle suddette necessit';
- la progettazione e la gestione di procedure di controllo che
verifichino la realizzazione di quanto appositamente specificato.
Un esempio da valutare a tale scopo '
rappresentato dallesperienza consolidata nei paesi europei, in cui si sono da tempo
costituiti degli organismi di certificazione dellofferta formativa relativa ai
sistemi di Trasporto: il Chartered Insitute of Trasport (ora denominato The
Institute of Logisticsand Transport) della Gran Bretagna, in particolare da
anni si occupa di standardizzare e certificare i titoli di Diploma (BSc) e di Master (MSc)
in Transportation rilasciata da pi' di cinquanta Universit' del Commonwealth. Di
fatto, in assenza di un esame di stato e in coerenza alla tendenza della legislazione
europea in materia di certificazione professionale, in Gran Bretagna al CharteredInstitute
' affidata la responsabilit' di attestare la preparazione professionale di chi ha
usufruito di valide iniziative formative.
Ulteriori considerazioni vanno effettuate
in coerenza alle esperienze di accreditamento della formazione gi' condotte in Italia
(Linee guida UNI sullapplicazione della ISO 9001 agli enti di formazione, il
glossario sulla qualit' della formazione elaborato dallAIQF, la traccia per il
decreto di attuazione dellart. 17 della legge 196/97 redatta dallISFOL, il
Patto Sociale per lo Sviluppo e lOccupazione del 22 dicembre 1998, lesperienza
dei Sistemi Formativi Confindustria, e dellASFOR, dellAIF, etc.).
6. Valutazione delle
modalit' di affidamento e di finanziamento
La definizione delle modalit' di
affidamento e di finanziamento delle iniziative di formazione relative alle diverse figure
professionali del settore dei trasporti, dovr' essere chiarita in relazione ai singoli
corsi da avviare.
In particolare, per quanto concerne le modalit'
di affidamento dei corsi di formazione di aggiornamento per il personale delle
organizzazioni pubbliche, potr' farsi riferimento alle procedure di gara gi'
sperimentate per la formazione di aggiornamento di altre figure professionali, come quella
relativa al conferimento della qualifica dirigenziale ai capi distituto delle
istituzioni scolastiche. Potr', ad esempio, valutarsi lopportunit' di affidare le
attivit' formative (corsi) in lotti composti su base regionale, in modo da
consentire economie di scala nella progettazione ed erogazione dei corsi. Ciascun lotto
standard di servizi formativi potr' essere affidato mediante una procedura dasta al
ribasso e si potranno stabilire dei limiti massimi di affidamento dei lotti ad uno stesso
offerente.
Lassegnazione delle risorse
finanziarie sar' invece determinata attraverso un processo di confronto fra i diversi
enti amministrativi potenzialmente titolari di fondi disponibili per la formazione
professionale: Ministero del lavoro, Ministero della Pubblica istruzione, Ministero
dellUniversit' e della Ricerca Scientifica, Ministero dei Trasporti e della
Navigazione, Regioni, Province, Comuni.
|
APPENDICE 1
Progetto di corso pilota: Sviluppo delle
competenze professionali delle organizzazioni pubbliche responsabili del trasporto locale
Premessa
La realt' dei sistemi di trasporto locale
sta attraversando un periodo di profondo cambiamento. Le nuove disposizioni legislative
per il settore, in armonia con le indicazioni dellUnione Europea, mirano, da un
lato, a promuovere la delega alle Amministrazioni locali, e in particolare alla Regioni,
di pi' ampi compiti di programmazione e amministrazione del trasporto pubblico locale,
dallaltro, indirizzano ad una decisa aziendalizzazione della gestione delle imprese
di trasporto locale, sollecitando lintroduzione di comportamenti e metodi rivolti a
raggiungere una maggiore efficienza e competitivit', mediante soprattutto una netta
separazione fra impresa di trasporto e autorit' preposte alla programmazione e al
controllo.
Levoluzione in corso impone una
trasformazione del ruolo degli Enti locali (in particolare le Regioni e i Comuni delle
grandi aree metropolitane) che, da meri distributori di risorse finanziarie, devono porsi
come soggetti decisori del piano intermodale integrato dei trasporti e della relativa
allocazione delle risorse.
Appare dunque evidente che ' necessario
investire nella creazione di nuove strutture, nuovi ruoli e nuove figure professionali, di
particolare rilievo per i nuovi sistemi di pianificazione e gestione del trasporto
pubblico locale. Nelle nuove strutture si dovranno svolgere attivit' quali:
- la programmazione e la gestione di flussi finanziari;
- lanalisi e la progettazione delle reti di servizi;
- la progettazione e la valutazione dei contratti di servizio;
- il coordinamento e lintegrazione del sistema
dellofferta di trasporto;
- la gestione dei rapporti con le associazioni dei clienti e
con i garanti del rispetto della carta dei servizi e della mobilit';
- la valutazione economico finanziaria dei progetti di
investimenti relativi alle infrastrutture e ai veicoli dei sistemi di trasporto pubblico
locale.
Si tratta, come ' evidente, di attivit'
complesse, che richiedono sia competenze tecniche sia manageriali e di relazione con i
principali soggetti che saranno coinvolti nel nuovo sistema di trasporto pubblico. Le
figure professionali responsabili di tali attivit' dovranno essere caratterizzate,
pertanto, da una elevata capacit' di autonomia, di decisione, di relazione e di governo
complessivo del sistema.
Lesigenza di fornire indicazioni pi'
specifiche sulle figure professionali destinate alle amministrazioni pubbliche
responsabili del trasporto locale consiglia di sviluppare un corso pilota, sotto il
diretto controllo del Ministero dei Trasporti (PGT). Questa scelta consentirebbe di
definire con maggior dettaglio un successivo programma di formazione per il TPL da
realizzare in accordo con le Regioni su tutto il territorio nazionale.
Figure professionali da formare
In riferimento ai fabbisogni formativi
prioritari identificati dal PGT e analizzati nel paragrafo 2.1 del presente documento, il
corso sperimentale ' rivolto allaggiornamento delle competenze distintive e
orizzontali del personale delle organizzazioni pubbliche locali al fine di formare le
seguenti figure professionali:
a) Esperto di Pianificazione dei Sistemi di
Mobilit' Regionali;
b) Esperto di Pianificazione di Sistemi di
Mobilit' Locali (ambito urbano e metropolitano);
c) Esperto della contrattualistica;
e) Mobility manager
Destinatari
Dirigenti e funzionari delle Regioni,
Province e Comuni impegnati in attivit' di pianificazione, regolazione e controllo dei
sistemi di trasporto locale, organizzati in aule di massimo 25/30 partecipanti.
Obiettivi del corso
Il corso di formazione si rivolge allo
sviluppo sia delle competenze distintive sia delle competenze orizzontali delle risorse
professionali impegnate nella progettazione, regolazione e gestione di sistemi di
trasporto allinterno delle organizzazioni pubbliche (Regioni, Province e Comuni). Di
fatto, il corso si propone di soddisfare il fabbisogno formativo emerso a seguito delle
innovazioni indotte dal D.L. 422/97 di riforma del trasporto locale, nonch' dal disegno
di legge 1999 sulla riforma della disciplina dei servizi pubblici locali prevista dagli
articoli 22 e 23 della legge 142/90, e esplicitamente richiamate dalle linee guida del
PGT.
Articolazione didattica del corso
Il corso di svolge in moduli. Ogni modulo
corrisponde ad un Macrotema di interesse nellambito della riforma dei sistemi
di trasporto locale. Ogni modulo ' caratterizzato da una sua completezza in
termini di contenuti e organizzazione didattica. I moduli, a loro volta si
scompongono in sottomoduli strettamente interdipendenti dal punto di vista
della tassonomia degli argomenti trattati e ciascuno della durata di 4 giornate
consecutive di 7 ore.
Esiste una propedeuticit' temporale fra i sottomoduli
riferibili a uno stesso modulo, ma ' lasciata la possibilit' ai singoli
partecipanti di scegliere lordine da assegnare ai moduli e di personalizzare cos'
il proprio percorso didattico in coerenza alle priorit' operative che caratterizzano la
loro posizione e i loro impegni.
Moduli del corso e principali contenuti
Modulo 1: Norme e regolazione
La normativa nazionale e europea del trasporto pubblico
locale
Evoluzione del ruolo dei soggetti coinvolti nei sistemi di
trasporto pubblico locale
Gli organi e gli strumenti per la regolamentazione in Europa
Modulo 2: Le strategie e il marketing
Sottomodulo 2.1: Analisi strategica
Modelli di organizzazione del trasporto locale
Modelli di competizione e di coordinamento nel mercato del
trasporto locale
Formulazione, attuazione e controllo delle strategie
aziendali nel settore del trasporto pubblico locale.
Il processo di valutazione del vantaggio competitivo
aziendale
Sottomodulo 2.2: Marketing e qualit' dei
servizi di trasporto:
Il marketing dei servizi
La segmentazione del mercato
Lorientamento al cliente e la qualit' del servizio
Le politiche di marketing
Modulo 3: pianificazione della mobilit'
Sottomodulo 3.1: La predisposizione dei
piani di trasporto
I modelli di offerta di trasporto;
I modelli della domanda di trasporto;
Le tecniche di assegnazione della domanda alle reti di
trasporto;
I sistemi di supporto alle decisioni (DSS) per la redazione
dei piani di trasporto;
Le tecniche di valutazione delle alternative progettuali;
I metodi analitici di progettazione delle tariffe;
La progettazione delle tariffe.
Sottomodulo 3.2: La predisposizione dei
programmi triennali dei servizi di TPL
La progettazione dei servizi (minimi e integrativi);
Strumenti di supporto alla predisposizione dei programmi dei
servizi;
La progettazione degli orari.
Modulo 4: Analisi e controllo della
mobilit'
Sottomodulo 4.1: Lanalisi ed il
controllo della domanda
Tecniche di rilevamento della domanda di trasporto;
Tecniche di rilevazione della qualit' e della soddisfazione
del cliente;
Il mobility manager di area territoriale.
Sottomodulo 4.2: Lanalisi ed il
controllo dellofferta
Tecniche di rilevamento dellofferta di trasporto;
Rilevazione e controllo della qualit' dei servizi.
Modulo 5: Concorrenza e servizi di
trasporto pubblico
Sottomodulo 5.1: Laffidamento dei
servizi di trasporto in regime di concorrenza
Le procedure di gara per la concessione di servizi di
trasporto pubblico;
Metodi e strumenti di valutazione e controllo delle
performance.
Sottomodulo 5.2: La contrattualistica nel
trasporto locale
I contratti di servizio;
I contratti per la gestione delle infrastrutture.
Modulo 6: Investimenti e finanziamento
Sottomodulo 6.1: Strumenti e principi di
analisi economico finanziarie
La finanza pubblica per i trasporti locali
Valutazione degli investimenti pubblici in veicoli ed
infrastrutture di trasporto
Analisi costi benefici e analisi della redditivit'
Sottomodulo 6.2: Il coinvolgimento di
investitori privati
Le strutture contrattuali di project financing
Le modalit' di partnership pubblico privato (i contratti
Build Operate Transfer; Build Operate Maintanin Finance, etc.)
Il leasing dei veicoli di trasporto pubblico
Modulo 7: Tecnologie
Sottomodulo 7.1: tecnologie di produzione
del servizio
Tecnologie del servizio ferroviario
Tecnologie e innovazione nei veicoli e nella rete
Tecnologie e processi per la produzione del servizio e per
la sicurezza
Tecnologie e processi per la manutenzione dei mezzi e delle
infrastrutture
Sottomodulo 7.2: Tecnologie informatiche e
telematiche
Applicazioni telematiche al trasporto pubblico locale:
telerilevamento, telebigliettazione, telecontrollo
Tecnologie e processi per il controllo ambientale
Modulo 8: Organizzazione aziendale e
gestione delle risorse umane
Sottomodulo 8.1: Lo sviluppo organizzativo
Sviluppo organizzativo
Il Change Management
Analisi e innovazione dei processi
Il ruolo dei sistemi informativi aziendali
Sottomodulo 8.2: Lorganizzazione e la
gestione delle Risorse Umane
Il project management
Il lavoro e la gestione dei gruppi
La leadership
La gestione del personale e le relazioni industriali.
Durata del Corso e quantificazione
temporale dei Moduli
La durata complessiva del corso ' di 15
mesi, prevedendo lo svolgimento di un sottomodulo al mese.
|
Moduli |
Sottomoduli |
Giornate |
Ore |
Norme e
regolazione |
1 |
4 |
28 |
Le strategie e
il marketing |
2 |
8 |
56 |
pianificazione
della mobilit' |
2 |
8 |
56 |
Analisi e
Controllo della mobilit' |
2 |
8 |
56 |
Concorrenza e
servizi di trasporto pubblico |
2 |
8 |
56 |
Investimenti e
finanziamento |
2 |
8 |
56 |
Tecnologie |
2 |
8 |
56 |
Organizzazione
aziendale e gestione delle R.U. |
2 |
8 |
56 |
Totale |
15 |
60 |
476 |
Organizzazione didattica
Gli organi e i ruoli da costituire per
lorganizzazione didattica del corso sono: il Comitato scientifico; i responsabili
di modulo; la commissione di selezione; il Coordinatore didattico; i tutor daula;
la commissione di valutazione finale.
La progettazione analitica del corso e dei
singoli moduli ' affidata ad un Comitato scientifico composto dai Responsabili
di Modulo e da esperti e docenti universitari italiani e internazionali. Ciascun responsabile
di modulo ' responsabile della programmazione didattica relativa ad un modulo
tematico inserito allinterno di un corso; coordina i docenti coinvolti
sullarea tematica di quel modulo; partecipa alle riunioni del comitato scientifico,
partecipa alle commissioni di selezione degli allievi; partecipa alle commissioni di
valutazione finale.
La commissione di selezione verifica
le domande di partecipazione al corso e valuta la coerenza fra profilo professionale dei
partecipanti e obiettivi didattici dei moduli.
Al Coordinatore didattico, con la
collaborazione di tutor daula responsabili del coordinamento operativo, sono
affidati il controllo e il coordinamento didattico, il monitoraggio in itinere
dellapprendimento, la valutazione in itinere e finale dei docenti. Il coordinatore
didattico ' responsabile della individuazione delle figure professionali necessarie per
la realizzazione delle attivit' corsuali e nella definizione dei compiti da assegnare;
partecipa alle commissioni istituite per la selezione del personale non docente;
predispone i questionari per le verifiche intermedie di monitoraggi degli allievi;
predispone gli eventuali regolamenti di organizzazione; collabora con larea
Amministrazione e contabilit' per la definizione delle procedure contabili specifiche.
Il tutor daula ' dotato di
competenze coerenti ai contenuti del corso, ' presente in aula per seguire
landamento del percorso formativo; verifica la tassonomia degli interventi dei
docenti; collabora nella progettazione degli stage; controlla il regolare andamento del
corso.
La commissione di valutazione finale
sceglie e applica le tecniche e gli strumenti di valutazione finale per verificare il
livello e la qualit' dellapprendimento trasmessi ai partecipanti al termine di
ciascun modulo.
I docenti
I responsabili di modulo
identificano i docenti da coinvolgere nello svolgimento del corso. Si ritiene che dovranno
intervenire esponenti del sistema universitaria e scientifico italiano e internazionale,
esperti di temi inerenti il trasporto, consulenti e manager di imprese di trasporto
pubbliche e private, dirigenti e funzionari di enti locali italiani ed europei promotori
di iniziative innovative e avanzate relative ai sistemi di trasporto pubblico locale.
Gestione e finanziamento del corso pilota
Per il corso pilota sembra necessario
individuare specifiche fonti di finanziamento per poter avviare a breve liniziativa.
Un possibile riferimento pu' essere il fondo speciale per la ricerca nei settori dei
trasporti (L.144 del 17/5/99 art.30), che prevede uno stanziamento pari all1% degli
investimenti nei settori dei trasporti aereo, marittimo e terrestre.
Si potr' altres' prevedere
lautofinanziamento del corso attraverso il pagamento da parte delle Amministrazioni
interessate di quote di partecipazione per i singoli dirigenti e funzionari.
La valutazione delle diverse ipotesi potr'
essere effettuata in collaborazione con i rappresentanti delle Amministrazioni Pubbliche
territoriali.
APPENDICE 2
Programma per la formazione di neolaureati da
inserire allinterno delle organizzazioni pubbliche locali
In contemporanea allavvio del corso
pilota, si definir' un programma di corsi di formazione per neolaureati rivolto
allo sviluppo di risorse professionali da inserire allinterno delle organizzazioni
pubbliche responsabili dei sistemi di trasporto (Regioni, Province, Comuni).
Figure professionali da formare
In riferimento ai fabbisogni formativi
prioritari identificati dal PGT e analizzati nel paragrafo 2.1 del presente documento, il
corso sperimentale ' rivolto allo sviluppo delle competenze distintive e orizzontali di
risorse da inserire delle organizzazioni pubbliche locali al fine di formare le seguenti
figure professionali:
a) Esperto di Pianificazione dei Sistemi di
Mobilit' Regionali;
b) Esperto di Pianificazione di Sistemi di
Mobilit' Locali (ambito urbano e metropolitano);
c) Esperto della contrattualistica;
Destinatari
Neolaureati in Economia, Ingegneria,
Architettura, Giurisprudenza, Scienze Politiche, organizzati in aule di massimo 30
partecipanti.
Obiettivi del programma
Lobiettivo del programma ' di
integrare le competenze acquisite mediante una preparazione universitaria di base mediante
il trasferimento di logiche e tecniche di pianificazione, regolazione e controllo dei
sistemi di trasporto.
I corsi di formazione si rivolgono allo
sviluppo sia delle competenze distintive sia delle competenze orizzontali delle risorse
professionali da avviare ad attivit' di progettazione, regolazione e gestione di sistemi
di trasporto allinterno delle organizzazioni pubbliche (Regioni, Province e Comuni).
Di fatto, il programma si propone di
integrare il personale delle amministrazioni pubbliche in coerenza al fabbisogno formativo
emerso a seguito delle innovazioni indotte dal D.L. 422/97 di riforma del trasporto
locale, nonch' dal disegno di legge 1999 sulla riforma della disciplina dei servizi
pubblici locali prevista dagli articoli 22 e 23 della legge 142/90, ed esplicitamente
richiamate dalle linee guida del PGT.
Larticolazione didattica, in
particolare, sar' sviluppata in coerenza ai contenuti gi' presentati nellambito
del progetto relativo al corso pilota.
Organizzazione territoriale e temporale del
programma
Il programma prevede lerogazione di sei
corsi complessivi, omogenei dal punto di vista dei contenuti da organizzarsi secondo
la seguente articolazione territoriale:
- 2 corsi erogati nel Nord Italia (Milano);
- 2 corsi erogati nel Centro Italia (Roma);
- 2 corsi erogati a nel Sud Italia (Napoli).
Ciascun corso si rivolge a 30
neolaureati e avr' una durata di sei mesi con una frequenza giornaliera di 8
ore di aula per i primi 4 mesi e di 8 ore di stage per i 2 mesi successivi.
La selezione dei partecipanti potr' essere
effettuata in collaborazione con le Amministrazioni locali interessate alliniziativa
e sar' finalizzata allindividuazione di profili ad elevato potenziale e coerenti al
fabbisogno delle suddette organizzazioni,
Articolazione del programma di formazione
per neolaureati
Corsi |
Partecipanti |
Mesi |
Giornate |
Ore |
Corso 1 Nord
Italia |
30 |
6 |
120 |
960 |
Corso 2 Nord
Italia |
30 |
6 |
120 |
960 |
Corso 1 Centro
Italia |
30 |
6 |
120 |
960 |
Corso 2 Centro
Italia |
30 |
6 |
120 |
960 |
Corso 1 Sud
Italia |
30 |
6 |
120 |
960 |
Corso 2 Sud
Italia |
30 |
6 |
120 |
960 |
Totale |
180 |
36 |
720 |
5760 |
Il finanziamento dei corsi sar' discusso
con le Amministrazioni locali e con il Ministero del lavoro e potr' eventualmente
usufruire di cofinanziamenti del Fondo Sociale Europeo.
APPENDICE 3
Le figure professionali e le competenze
|
Figure
professionali |
Competenze |
1.
Organizzazioni pubbliche |
|
1.1
Trasporto locale |
|
a) Esperto di
Pianificazione dei Sistemi di Mobilit' Regionali
|
- Economia del trasporto locale;
- Urbanistica e pianificazione territoriale;
- Legislazione del trasporto locale e regolamentazione gare di
affidamento;
- Marketing e organizzazione;
- Pianificazione e project management;
- Tecniche e strumenti per lanalisi della domanda e per
la progettazione integrata di sistemi di trasporto;
- Finanza e controllo;
- Service management e qualit';
- Sistemi informativi e di monitoraggio del servizio.
|
b) Esperto di
Pianificazione di Sistemi di Mobilit' Locali (ambito urbano e metropolitano) |
- Economia del trasporto locale;
- Urbanistica e pianificazione territoriale;
- Legislazione del trasporto locale e regolamentazione gare di
affidamento;
- Marketing e organizzazione;
- Pianificazione e project management;
- Tecniche e strumenti per lanalisi della domanda e per
la progettazione integrata di sistemi di trasporto;
- Finanza e controllo;
- Service management e qualit';
- Sistemi informativi e di monitoraggio del servizio.
|
c) Esperto
della contrattualistica |
- Le procedure di gara per la concessione di servizi di
trasporto pubblico;
- Metodi e strumenti di valutazione e controllo delle
performance;
- I contratti di servizio;
- I contratti per la gestione delle infrastrutture;
- Marketing e organizzazione;
- Le strutture contrattuali di project financing;
- Le modalit' di PPP (contratti Build Operate Transfer; Build
Operate Maintaning Finance, etc.);
- Il leasing dei veicoli di trasporto pubblico.
|
d) Esperto di
sistemi di controllo e regolazione del traffico |
- Ingegneria del traffico;
- Economia del trasporto urbano;
- Modellistica descrittiva e previsiva della domanda;
- Legislazione del trasporto locale e regolamentazione gare di
affidamento;
- Tecnologie innovative di gestione;
- Sistemi di trasporto non convenzionali.
- Service management e qualit';
- Sistemi informativi e di monitoraggio del servizio.
|
1.2
Ambiente e sicurezza |
|
e) mobility
Manager di area; |
- Economia del trasporto urbano;
- Modellistica descrittiva e previsiva della domanda;
- Marketing e comunicazione;
- Strumenti innovativi per lorganizzazione di domanda;
- Integrazione fra trasporto pubblico e privato;
- Legislazione ambientale;
- Metodologie di valutazione di impatto ambientale;
- Tecnologie innovative di gestione;
- Sistemi di trasporto non convenzionali.
|
f) valutatore
di impatto ambientale; |
- Analisi costi-benefici;
- Legislazione ambientale;
- Project management;
- Economia dei trasporti;
- Processi decisionali, problem solving, strategie.
|
g) Esperto di
sicurezza stradale. |
- Competenze allargate in materia di sicurezza stradale,
- Tecniche di progettazione, costruzione, manutenzione delle
strade e dei dispositivi di sicurezza,
- Tecniche di controllo e prevenzione,
- Tecniche di intervento sui veicoli,
- Politiche tariffarie, giuridiche e amministrative
|
1.3
Trasporto a media e lunga percorrenza |
|
h) Esperto
dellintegrazione intermodale e della gestione dei nodi con il trasporto a media e
lunga distanza |
- Pianificazione dei sistemi di trasporto;
- Management dei servizi e qualit';
- Modellistica tariffaria integrata;
- Sistemi informativi e monitoraggio del servizio;
- Legislazione dei trasporti.
|
i) Addetto al customer
service. |
- La gestione della relazione con il cliente;
- La conoscenza delle problematiche del servizio e delle
procedure da adottare per fornire risposte ai clienti;
- La capacit' di trasformare in un sistema di miglioramento
continuo lopportunit' rappresentata dal rapporto con il cliente e dalle sue
segnalazioni e richieste;
- Lutilizzo ottimale delle tecnologie informatiche a
supporto delloperatore.
|
1.4
Infrastrutture |
|
l)
Pianificatore dei trasporti e del territorio |
- Economia regionale e urbanistica;
- Economia dei trasporti;
- Pianificazione dei sistemi di trasporto;
- Legislazione ambientale;
|
m) Progettista
e gestore delle infrastrutture |
- Ingegneria dei trasporti;
- Tecniche di progettazione (studi di fattibilit',
progettazione preliminare, ed esecutiva);
- Progettazione architettonica ed urbana delle infrastrutture;
- Project management e project financing;
- Analisi costi-benefici;
- Tecniche e metodi di valutazione delle priorit' di
interventi infrastrutturali;
- Gestione e organizzazione degli strumenti contrattuali e di
coinvolgimento territoriale (Accordo di programma, Conferenza dei servizi).
|
1.5
Aggiornamento delle competenze orizzontali |
- il Change management;
- il project management;
- il marketing e lorientamento al cliente;
- Lanalisi e il ridisegno dei processi organizzativi;
- la leadership e la gestione dei gruppi.
|
2. Imprese
di trasporto e logistica |
|
2.1 Piattaforme
logistiche e interporti |
|
a) Manager
Interportuale |
- Economia e management del business interportuale;
- Tecnologie logistiche intermodali;
- Project management e project financing;
- Marketing management e customer service;
- Contrattualistica;
- Sistemi di manutenzione;
- Progettazione e realizzazione immobiliare.
|
b)
Coordinatore di servizi in outsourcing (facility manager) |
- Analisi economica e finanziaria;
- Contrattualistica;
- Gestione e organizzazione aziendale;
- Tecnologie dei sistemi di trasporto;
- Facility management.
|
c) Esperto di
sistemi informativi integrati |
- Gestione e organizzazione aziendale;
- Information technology e management dei sistemi informativi;
- Internet Marketing e commercio elettronico;
- Valutazione e controllo dei sistemi informativi.
|
2.2
Imprese logistiche stradali e portuali |
|
d) Manager
dellautotrasporto merci
|
- Logistica integrata e intermodalit';
- Service management;
- Marketing management;
- Innovazione e information technology nel trasporto su
strada;
- Forme innovative imprenditoriali e network organizzativi.
|
e) Esperto di
gestione portuale |
- Gestione dei servizi portuali;
- Tecnologie logistiche innovative;
- Information technology;
- Pianificazione e controllo direzionale;
- Service management;
- Contrattualistica.
|
f) Operatore
della logistica e dei trasporti intermodali |
- Economia dei trasporti;
- Intermodalit' e gestione ciclo trasporti;
- Economia e organizzazione aziendale;
- Tecnica e normativa dei trasporti;
- Lingue straniere;
- Informatica di base ed office automation;
- Applicazioni software per la logistica e di trasporti;
- La gestione della produzione e delle scorte;
- La logistica distributiva.
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INDICE
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