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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS | ANNÉE XXV - Numéro 3/2007 - MARS 2007 |
Trasporto stradale
Camionisti cinesi per ridurre i costi di Hong Kong
Esperti del settore affermano che l'importazione di autotrasportatori dal continente cinese potrebbe ridurre i costi del trasporto merci transfrontaliero e conservare la competitività di Hong Kong nella logistica.
Un gruppo di lavoro ad hoc, guidato dal presidente della OOIL, C. C. Tung, ha proposto al governo di Hong Kong nove strategie e 27 provvedimenti specifici al fine di migliorare la sua competitività nei trasporti e nella logistica.
Il rapporto afferma che costa circa 300 dollari USA in più movimentare un container da 40 piedi da Dongguan, nel Guangdong, fino negli Stati Uniti via Hong Kong rispetto a quello che costa via Yantian. Circa 70 dollari USA sono correlati ai maggiori salari dei camionisti di Hong Kong rispetto a quelli delle loro controparti del continente.
Malgrado le preoccupazioni dei camionisti locali in ordine a tale proposta, Steve Lo, presidente della Camera dell'Industria Logistica di Hong Kong, ha accolto favorevolmente la proposta stessa.
Egli ha dichiarato che ci sono circa 20.000 camionisti ed oltre 80.000 persone attivi nella logistica o nell'industria correlata che potrebbero trarre vantaggi dalla proposta in questione.
Il secondo porto del mondo in termini di attività degli ultimi due anni ha movimentato 23,23 milioni di TEU nel 2006, appena il 2,8% in più rispetto ai propri risultati del 2005, poiché si trova a dover affrontare la concorrenza dei porti di Shenzhen.
Ci si aspetta che Hong Kong raggiunga circa 23,8 milioni di TEU nel 2006.
In confronto, i porti di Shenzhen hanno incrementato i propri risultati nei primi 10 mesi del 2006 sino a 16,8 milioni di TEU, con un aumento del 13,6%.
La MTL (Modern Terminals Limited) di Hong Kong si è messa alla ricerca della maniera di fare concorrenza al continente cinese.
Essa ha indicato il regime normativo del governo quale causa delle inefficienze correlate ai maggiori costi transfrontalieri, oltre alle differenze inerenti ai costi di movimentazione terminalistica.
La proposta del gruppo di lavoro è parte integrante della risposta della città all'11' piano quinquennale cinese, che tratteggia il programma di sviluppo del paese dal 2006 al 2010. Essa identifica la logistica come una delle quattro aree in cui Hong Kong svolge un ruolo-chiave.
Le cifre provvisorie relative ai primi otto mesi del 2006 indicano che il porto di Hong Kong è cresciuto del 6,3% sino a 15,6 milioni di TEU.
(da: Containerisation International, febbraio 2007, pag. 15)
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