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CENTRO INTERNAZIONALE STUDI CONTAINERS
ANNO XXXVII - Numero 15 SETTEMBRE 2019
LEGISLAZIONE
L'UNIONE EUROPEA STUDIA LA RIFORMA DELLE "OBSOLETE"
TASSE SULL'ENERGIA: IMPOSTE PIÙ ALTE PER IL TRASPORTO
MARITTIMO ED AEREO
L'Unione Europa ha allo studio una riforma delle tasse
sull'energia per allinearle agli obiettivi sul clima, come mostra un
documento dell'Unione Europea che elenca quali possibili misure
aliquote fiscali minime più elevate, imposte sui carburanti
fossili e la fine delle deroghe per i settori del trasporto aereo e
marittimo.
Il documento, visto dalla Reuters, è stato predisposto
dalla presidenza finlandese dell'Unione Europea in vista di una
riunione dei ministri delle finanze del blocco sabato prossimo a
Helsinki, nel corso della quale si discuterà della questione.
Le regole dell'Unione Europea sulla tassazione dell'energia non
sono state mutate da oltre 15 anni ed appaiono "obsolete e
scarsamente adatte alle problematiche del cambiamento climatico ed
agli sviluppi della politica energetica a livello dell'Unione
Europea" si legge nel documento.
Nell'ultimo decennio, i paesi dell'Unione Europea hanno
determinato il passaggio globale all'energia rinnovabile ed
istituito il maggiore sistema mondiale di scambio delle emissioni
per stabilire il prezzo del carbonio e ridurre l'affidamento su
carburanti più inquinanti.
Ma le loro tasse non hanno rispecchiato questi cambiamenti,
poiché la tassazione esistente "non distingue fra fonti
di elettricità rinnovabili e quelle ad alta densità di
carbonio" si dichiara nel documento.
Il documento riservato, che non vincola le autorità
dell'Unione Europea, sollecita una revisione delle aliquote fiscali
per i prodotti energetici, che attualmente sono diverse nei vari
stati dell'Unione Europea e non gratificano le fonti energetiche a
seconda della loro efficienza.
"Le aliquote minime per l'elettricità ed i
carburanti per riscaldamento, ad esempio, sono troppo basse per
rivolgere un adeguato segnale tariffario agli utenti dell'energia"
scoraggiando l'investimento in efficienza energetica, afferma il
documento.
Esso chiede altresì la fine delle esenzioni dalle tasse
per l'energia a favore dei settori dell'aviazione e del trasporto
marittimo nell'Unione Europea, dal momento che esse "non sono
in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione delle politiche di
trasporto dell'Unione".
Mediante l'aumento delle tasse su un numero maggiore di prodotti
energetici, l'Unione Europea potrebbe contribuire più
efficacemente alla lotta contro il cambiamento climatico, affermano
i sostenitori del piano.
Gli ambiziosi obiettivi per la riduzione delle emissioni di
carbonio di almeno il 50% entro il 2030 fanno parte dell'agenda
della nuova Commissione Europea che entrerà in carica a
novembre.
Tuttavia, l'opposizione da parte di alcuni dei 28 stati
dell'Unione Europea ha in passato bloccato le riforme inerenti alle
tasse sull'energia.
Un piano dell'esecutivo dell'Unione Europea finalizzato a
rivedere le tasse sull'energia è stato stroncato nel 2015,
poiché gli stati dell'Europa orientale che fanno affidamento
sul più conveniente carburante al carbonio temevano costi più
alti, mentre i paesi occidentali erano desiderosi di proteggere
alcune delle proprie industrie di trasporto dalla concorrenza
globale.
È probabile che l'opposizione al cambiamento delle regole
esistenti, che risale al 2003, resti forte, ma la presidente
designata della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha promesso
grandi cambiamenti e ci si aspetta che investa molto del proprio
capitale politico nella riforma.
"È stato più volte ripetuto che occorre
tassare di più l'uso delle risorse e meno il lavoro.
È il momento di farlo.
Speriamo che la futura revisione della direttiva sulle tasse
sull'energia supporti questo obiettivo" afferma John Barros,
dirigente per le politiche fiscali presso la Accountancy Europe,
un'associazione di categoria.
Le revisioni fiscali dell'Unione Europea sono rese più
difficili dalle disposizioni che richiedono il supporto unanime da
parte di tutti gli stati membri al fine di poterle attuare.
La von der Leyen richiede la fine di tali disposizioni ed una
decisione a maggioranza.
Un programma di lavoro riservato preparato da funzionari della
Commissione prima della nomina della von der Leyen a luglio ipotizza
proposte legislative finalizzate ad eliminare le esenzioni fiscali
per il trasporto aereo e marittimo entro i primi del 2020 e la
revisione delle aliquote fiscali minime per i prodotti energetici
entro la fine del prossimo anno.
In entrambi i casi, a detta del documento, le revisioni
dovrebbero essere decise a maggioranza.
(da: hellenicshippingnews.com/reuters.com, 10 settembre 2019)
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