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2 maggio 2024 - Anno XXVIII
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A)DINAMICHE MACROECONOMICHE
A1 CRESCITA DEL PIL NELLE DIVERSE AREE GEOGRAFICHE
A2 ANDAMENTO DEL COMMERCIO MONDIALE
Il commercio per aree geografiche
I movimenti di import-export dell'Italia
Il commercio per tipologie di prodotto
A3 GLOBALIZZAZIONE E INTEGRAZIONE NELL'ECONOMIA MONDIALE


A1 CRESCITA DEL PIL NELLE DIVERSE AREE GEOGRAFICHE

Il quadro macroeconomico mondiale ha mostrato negli ultimi tre anni (dal 1994 al 1996) segnali di miglioramento, dopo il trend di crescita molto debole del periodo 1991-93.

A livello mondiale la crescita della produzione si ' riportata al di sopra del 3% annuo, ancorch' differenziata per aree geografiche:

i paesi industrializzati nel triennio passato hanno avuto una crescita nell'ordine del 2% annuo, con una performance migliore degli Stati Uniti ed una peggiore del Giappone;

i paesi in via di sviluppo hanno vista l'aumento del proprio prodotto interno intorno al 6% annuo;

' particolarmente rilevante la crescita dell'Asia, a tassi annui dell'8%: in particolare i 4 paesi asiatici di recente industrializzazione (Hong Kong, Singapore, Taiwan e Corea del Sud) hanno continuato a svilupparsi al ritmo del 7% annuo;

i paesi dell'ex-Urss in transizione verso l'economia di mercato stanno invertendo la tendenza negativa dei primi anni '90 e tornando ad una crescita, ancorch' limitata.

La situazione italiana ' sostanzialmente allineata con quella degli altri paesi industrializzati. Alla crisi, culminata nel 1993 con un calo del PIL dell'1.2%, ha fatto seguito una tiepida ripresa con ritmi compresi fra il 2 ed il 3% annuo.

(*) dati stimati

CRESCITA DEL PIL NELLE DIVERSE AREE GEOGRAFICHE

Fonte: Fondo Monetario Internazionale - World Economic Outlook 1996

Scendendo ad analizzare, pi' nello specifico, i livelli di crescita degli ultimi anni e le previsioni per l'immediato futuro, si vede che il Fondo Monetario Internazionale per il medio periodo sostanzialmente conferma l'andamento dell'ultimo triennio:

per i paesi industrializzati si prevede una crescita media annua del 2.7%;

per i paesi in via di sviluppo si prevede una crescita del 6.5% medio annuo, pi' accentuata in Asia che in Africa, in America ed in Medio Oriente.

  1995 1996 1997 (*) 1998 (*)
Mondo 3.7 4.0 4.4 4.4
Paesi industrializzati 2.1 2.3 2.7 2.7
Paesi in via di sviluppo 6.0 6.5 6.6 6.5
Paesi in transizione - 0.8 0.1 3.0 4.8

(*) dati stimati

CRESCITA DEL PIL NELLE DIVERSE AREE GEOGRAFICHE

Fonte: Fondo Monetario Internazionale - World Economic Outlook 1997

Si rileva tuttavia come il panorama in Italia e nell'Unione Europea si presenta a tinte grigie.

Nel 1996 la crescita registrata dall'Istat in Italia ' stata appena dello 0.7%, dopo l'espansione del biennio precedente (+2.2% e +2.9% rispettivamente nel 1994 e nel 1995).

Anche negli altri paesi dell'Unione Europea, impegnati al rispetto dei criteri di convergenza imposti dal Trattato di Maastricht, la congiuntura non ' espansiva.

A2 ANDAMENTO DEL COMMERCIO MONDIALE

Il volume degli scambi di merci nel 1996 ' cresciuto del 4%, un aumento simile a quello riportato nel periodo 1990-93, secondo i dati della WTO.

Questo significa che dopo due anni di crescita molto sostenuta degli scambi (9% nel '94; 8,5% nel '95), il 1996 ' stato un anno di decelerazione, nonostante l'andamento della produzione mondiale si sia mantenuto su livelli stabili.

In conseguenza di ci', il rapporto fra crescita del commercio e crescita della produzione, che aveva raggiunto il massimo a met' degli anni '90, si ' ridotto drasticamente.

Questo cambiamento appare attribuibile principalmente allo sviluppo asiatico, dove l'aumento degli scambi ' stato inferiore a quello della produzione.

Va comunque rilevato come la crescita degli scambi (esportazioni e importazioni) si sia mantenuta doppia rispetto alla crescita della produzione in Europa Occidentale, Nord America e America Latina.

Il rallentamento della crescita delle esportazioni misurate in valore ' stato ancora pi' accentuato, passando da un +20% nel 1995 al +4% nel 1996, a causa della stagnazione dei prezzi in dollari delle merci scambiate.

Il commercio in prodotti che avevano beneficiato di trend di prezzo e/o di domanda molto forti nel 1995, come le attrezzature per ufficio e telecomunicazioni, ferro e acciaio e metalli non ferrosi, ' stato influenzato negativamente dal declino dei prezzi e dall'indebolimento della domanda. Al contrario, le esportazioni di combustibili sono cresciute in valore del 10% in seguito al rialzo dei prezzi del petrolio.

Per ci' che riguarda gli scambi di servizi, la crescita in valore nel 1996 ' stata del 5%, anche in questo caso in rallentamento rispetto agli anni immediatamente precedenti.

La frenata della crescita ' stata pi' accentuata in Europa Occidentale ed in Asia rispetto che in Nord America, anche per effetto della situazione congiunturale.

Le prime indicazioni fornite dalla WTO relativamente ai tre settori dei servizi mostrano che l'incremento pi' basso ha riguardato proprio i trasporti, mentre viaggi e turismo sono stati in media e la categoria "altri" (servizi finanziari ed assicurativi, brevetti, royalties, servizi per costruzioni e altri) continua ad essere la pi' dinamica.

Il fattore che ha portato alla quasi stagnazione del valore degli scambi nei servizi di trasporto ' stata la debolezza del commercio di beni, unitamente al contenimento dei prezzi dei servizi stessi.

Il commercio per aree geografiche

Innanzitutto occorre analizzare come si distribuisce il commercio di merci nelle varie aree geografiche, partendo dai dati forniti dalla WTO e risalenti al 1994.

La quota maggiore ' detenuta dall'Europa Occidentale, che partecipa al commercio nella misura del 44%.

Seguono l'Asia, con una quota intorno al 25%, ed il Nord America, che detiene il 18% degli scambi mondiali.

Le altre macro-aree hanno quote comprese fra il 2% ed il 5%.

Escludendo il commercio infra-regionale e focalizzandosi su quello fra le macro-aree, che ' quello pi' interessante dal punto di vista del trasporto marittimo, la situazione si modifica considerevolmente.

Emerge infatti come in Europa Occidentale il commercio all'interno dell'area pesi per il 70% del totale, mentre questa percentuale sia notevolmente inferiore per l'Asia (52%) e per il Nord America (38%).

Il risultato ' che l'Europa Occidentale detiene il 13% degli scambi fra le macro-aree, mentre l'Asia ed il Nord America detengono il 12% ciascuno.

Si delinea dunque una tripolarit' degli scambi incentrata su Unione Europea, Stati Uniti ed Asia, con particolare attenzione all'Estremo Oriente.


QUOTE DELLE MACRO-AREE NELLO SCAMBIO MONDIALE DI MERCI

(percentuali basate sugli scambi in valore, anno 1994)

Fonte: WTO

L'analisi dei dati congiunturali per macro-area geografica mostra delle differenze significative: il rallentamento nella crescita degli scambi di merci ' stato pi' sentito in Asia, Europa occidentale e nei paesi in transizione, mentre ' stato meno pronunciato in Nord America ed in America Latina.

Esportazioni   Importazioni
Media

1990-96

1995 1996   Media

1990-96

1995 1996
5.5 8.5 4.0 Mondo 6.0 8.5 4.5
7.0 9.5 5.5 Nord America 7.0 8.0 5.5
8.5 12.0 11.0 America Latina 11.0 3.0 10.5
5.0 8.0 4.0 Unione Europea 4.0 6.0 2.5
3.5 14.5 3.5 Economie in transizione 2.5 11.5 12.0
7.0 9.5 2.5 Asia 9.5 14.0 4.5
1.0 3.5 -0.5 Giappone 6.0 12.5 2.5
10. 14.5 3.5 6 "tigri" asiatiche 10.5 15.5 4.0

ANDAMENTO DEL VOLUME DEGLI SCAMBI DI MERCI PER AREA GEOGRAFICA, 1990-96

(variazioni percentuali annue)

Fonte: WTO

A livello di singoli paesi, vale la pena sottolineare quali sono state le performance pi' dinamiche nel periodo 1990-96.

I paesi pi' brillanti dal punto di vista dei commerci, come si pu' vedere nella Tabella che segue, sono stati Argentina, Cina, Indonesia, Corea del Sud, Malaysia, Messico, Filippine, Singapore e Thailandia, che figurano sia fra gli esportatori sia fra gli importatori.

Fra i paesi occidentali figurano solo Irlanda, Spagna e Turchia.

Esportatori Importatori
Malaysia 18 Argentina 34
Filippine 17 Polonia 22
Cina 16 Malaysia 18
Tailandia 16 Filippine 18
Singapore 15 Cina 17
Messico 15 Brasile 17
Irlanda 13 Colombia 16
Kuwait 12 Emirati Arabi Uniti 15
Corea del Sud 12 Cile 15
Indonesia 12 Messico 14
Argentina 12 Singapore 14
India 11 Corea del Sud 14
Spagna 11 Tailandia 13
    Indonesia 12
    Turchia 11
    Israele 11
    Taiwan 11

PAESI PIU' DINAMICI NEL COMMERCIO, 1990-96

(variazioni annue percentuali degli scambi misurati in dollari)

I movimenti di import-export dell'Italia

La fase di deprezzamento della lira, susseguente all'uscita della moneta italiana dal Sistema Monetario Europeo nel 1992, ha portato ad una notevole dinamica dei movimenti import-export italiani nel corso degli anni '90.

Tale dinamica favorevole sembra si stia mantenendo anche nel 1996, anno in cui i cambi si sono nuovamente stabilizzati.

Gli scambi internazionali misurati a quantit' nel periodo 1990-1995 sono cresciuti complessivamente dell'11% circa, con un incremento molto pi' accentuato delle esportazioni (+26.8%) rispetto alle importazioni (+6.7%).

Anno Import Var.% Export Var.% Totale Var.%
1990 266,464,973   73,410,692   339,875,665  
1991 271,902,662 2.0% 74,422,493 1.4% 346,325,155 1.9%
1992 272,730,728 0.3% 80,332,297 7.9% 353,063,025 1.9%
1993 257,853,849 -5.5% 88,273,404 9.9% 346,127,253 -2.0%
1994 271,510,473 5.3% 91,164,624 3.3% 362,675,097 4.8%
1995 284,371,225 4.7% 93,100,669 2.1% 377,471,894 4.1%

MOVIMENTI IMPORT-EXPORT IN ITALIA A QUANTITA'

(tonnellate)

Fonte: Ministero dei Trasporti e della Navigazione

I dati sugli scambi a valore mostrano che gli incrementi sono stati ancora superiori.

Nello stesso periodo 1990-1995 le importazioni sono cresciute del 52.7% e le esportazioni addirittura dell'85%.

Questo ha portato il saldo fra esportazioni ed importazioni in positivo.

Anno Import Var.% Export Var.% Saldo
1990 217,723,207   203,496,142   -14,227,065
1991 225,767,103 3.7% 209,745,393 3.1% -16,021,710
1992 231,989,299 2.8% 219,399,352 4.6% -12,589,947
1993 232,991,206 0.4% 266,214,442 21.3% 33,223,236
1994 272,381,647 16.9% 308,045,632 15.7% 35,663,985
1995 332,409,083 22.0% 376,785,707 22.3% 44,376,624
1996 319,396,371 - 3.9% 386,947,368 2.7% 67,550,997

MOVIMENTI IMPORT-EXPORT IN ITALIA A VALORE

(milioni di Lire)

Fonte: Ministero dei Trasporti e della Navigazione, ISTAT

Come si pu' vedere dai dati riportati, il 1996 ha rivelato per' un'inversione di tendenza, evidenziando una lieve flessione nelle importazioni di merci (misurate in valore), mentre le esportazioni sono cresciute del 2.7%, valore inferiore alle performance registrate negli anni precedenti. Ci' nonostante il saldo commerciale con l'estero ' ulteriormente cresciuto, superando i 60.000 miliardi di Lire.

Se si considera per' che il cambio medio con il dollaro americano nel 1996 ' stato pari a 1,543 lire rispetto a 1,629, dato medio del 1995, riportando il volume degli scambi in dollari USA si rileva come le importazioni siano rimaste sostanzialmente stabili (+ 0,5%), mentre la crescita delle esportazioni, in valore, risulta pi' sensibile (+ 7,2%).

Analizzando i principali paesi destinatari delle esportazioni italiane nel 1996, si rileva la prevalenza dei paesi UE (55.3% del totale delle esportazioni italiane) rispetto a quelli non comunitari (44.7%). Passando ad analizzare i singoli paesi, quelli con il maggior volume di scambi con l'Italia -valutando sempre il valore totale delle esportazioni in USD- sono in assoluto la Germania (17.4%) e la Francia (12.5%), mentre tra i paesi non UE prevalgono gli Stati Uniti (7.3%), i paesi dell'Europa centrale e dell'Est (5.8%) ed i paesi asiatici di nuova industrializzazione (4.3%).

  1995 1995

%

1996 1996

%

96/95

var. %

Paesi UE 134,101 57.3% 138,563 55.3% 3.3%
Francia 30,579 13.1% 31,366 12.5% 2.6%
Belgio / Lussemburgo 6,761 2.9% 6,906 2.8% 2.1%
Olanda 6,961 3.0% 7,365 2.9% 5.8%
Germania 44,156 18.9% 43,682 17.4% - 1.1%
Gran Bretagna 14,579 6.2% 16,193 6.5% 11.1%
Irlanda 943 0.4% 1,001 0.4% 6.1%
Danimarca 2,045 0.9% 2,111 0.8% 3.3%
Grecia 4,470 1.9% 4,712 1.9% 5.4%
Portogallo 3,270 1.4% 3,326 1.3% 1.7%
Spagna 11,394 4.9% 12,292 4.9% 7.9%
Svezia 2,272 1.0% 2,503 1.0% 10.2%
Finlandia 1,067 0.5% 1,202 0.5% 12.6%
Austria 5,603 2.4% 5,902 2.4% 5.3%
Paesi non UE 99,893 42.7% 112,213 44.7% 12.3%
EFTA 9,767 4.2% 10,561 4.2% 8.1%
Europa dell'Est e centrale 11,461 4.9% 14,661 5.8% 27.9%
OPEC 7,775 3.3% 8,743 3.5% 12.5%
USA 16,848 7.2% 18,402 7.3% 9.2%
Cina 2,695 1.2% 2,868 1.1% 6.4%
Giappone 5,346 2.3% 5,583 2.2% 4.4%
Paesi asiatici NIC 9,460 4.0% 10,735 4.3% 13.5%
Altri 36,541 15.6% 40,660 16.2% 11.3%
TOTALE 233,993 100 250,776 100% 7.2%

ESPORTAZIONI ITALIANE 1995 - 1996

(milioni di USD)

Fonte: elaborazione World Transport and Trade -Saima Avandero Group- da varie fonti

Se si valorizzano invece i volumi delle importazioni italiane nel 1996, tra i principali paesi di scambio prevalgono i paesi UE, con una quota sul totale delle importazioni italiane che sale al 60.8%, rispetto ai paesi non comunitari (39.2%). Passando ad analizzare i singoli paesi, quelli con il maggior volume di scambi con l'Italia -considerando il valore totale delle importazioni in USD- rimangono la Germania (18.5%) e la Francia (13.5%); tra i paesi non UE prevalgono i paesi OPEC (6.2%), seguiti dai paesi dell'Europa centrale e dell'Est (5.8%) e dagli Stati Uniti (4.9%).

Il commercio per tipologie di prodotto

Riorganizzando il commercio mondiale per tipologie di prodotti trasportabili, con l'esclusione delle rinfuse solide e liquide, ed ordinando le quote degli scambi mondiali in base al valore degli scambi, si ottiene che la quota maggiore ' rappresentata da macchine e apparecchiature per il trasporto (con l'eccezione di prodotti automobilistici, per ufficio e telecomunicazioni), con il 18%.

Seguono i prodotti agricoli, le macchine per ufficio e telecomunicazioni ed i prodotti estrattivi, tutti con quote fra l'11% ed il 13%.

Nel grafico che segue sono rappresentate le varie categorie del commercio con le rispettive quote sul totale del commercio mondiale.


ESPORTAZIONI MONDIALI DI MERCI PER TIPOLOGIA DI PRODOTTO

(quote percentuali basate sui valori)

Fonte: WTO

Dall'inizio del decennio queste percentuali si sono modificate poco, con due eccezioni: i prodotti estrattivi hanno ridotto la propria importanza dal 14% all'11%, mentre le macchine per ufficio e telecomunicazioni sono cresciute dal 9% ad oltre il 12%.

A3 GLOBALIZZAZIONE E INTEGRAZIONE NELL'ECONOMIA MONDIALE

Nel secondo dopoguerra si ' verificato tutti gli anni che, a livello mondiale, la crescita del commercio di beni ha superato la crescita della produzione. Secondo le stime della World Trade Organization nel periodo 1950-1994 il volume del commercio mondiale ' cresciuto in media del 6% all'anno, mentre la produzione ' cresciuta a ritmi intorno al 4% annuo.

Questo significa che, nei 45 anni considerati, la produzione mondiale di beni ' aumentata di 5,5 volte, mentre il commercio si ' moltiplicato 14 volte in termini reali.

I dati della WTO evidenziano come questa tendenza si sia accentuata nel corso dell'ultimo decennio. Nel decennio 1974-1984 il rapporto fra crescita del commercio e crescita della produzione ' stato di appena 1.2 punti, mentre nel periodo 1984-1994 ' stato di 2.8 punti.

In altri termini nell'ultimo decennio il commercio mondiale ' aumentato tre volte pi' rapidamente della produzione.

Questo si verifica anche disaggregando i dati nei tre settori -agricolo, estrattivo e manifatturiero- e prendendo in considerazione il commercio di servizi; l'unica eccezione ' rappresentata dal settore estrattivo nel periodo 1974-1984, per cui si ' verificata una contrazione dei commerci.

In sintesi a partire dal dopoguerra ' in corso un processo di integrazione economica che ha subito un rallentamento nel periodo della crisi petrolifera, ma ha conosciuto una forte accelerazione negli anni '90.

Le definizioni e descrizioni di questo fenomeno di globalizzazione sono pi' qualitative che quantitative. Secondo l'OCSE ' il processo per effetto del quale i mercati e la produzione in paesi diversi divengono sempre pi' interdipendenti, a causa delle dinamiche del commercio di beni e servizi e dei flussi di capitali e tecnologie.

L'interdipendenza ' quindi rivelata non solo dalla crescita degli scambi in rapporto al prodotto, ma anche dall'aumento degli investimenti stranieri, delle sub-forniture internazionali, dei brevetti internazionali, di fusioni, acquisizioni, joint ventures ed accordi fra imprese di diverse nazioni.

Non ' questa la sede per approfondire le cause del fenomeno. Tuttavia vale la pena citare i tre elementi che maggiormente hanno influito sul processo di globalizzazione dell'economia:

le politiche governative improntate alla liberalizzazione degli scambi e dei flussi di capitali;

le innovazioni tecnologiche che riducono i costi di comunicazione e trasporto;

l'evoluzione delle strategie delle imprese e degli investitori, che si muovono alla ricerca di nuovi mercati di approvvigionamento e di sbocco, in questo determinando ed essendo facilitati dai due fattori precedenti.

Il processo di globalizzazione ed integrazione dell'economica ha profondamente modificato, in pratica ridisegnato, le modalit' di produzione e distribuzione dei prodotti sul pianeta.

Rammentiamo per sommi capi la natura, le caratteristiche e le implicazioni di questi fenomeni.

  • La globalizzazione dei processi manifatturieri.

I processi manifatturieri delle imprese dei paesi pi' industrializzati tendono ad essere segmentati in fasi intermedie ed allocati in varie aree geografiche secondo una logica di ottimizzazione dei costi. Ci' significa diminuire la domanda di trasporto a lungo raggio di materie prime ed aumentare la domanda di trasporto di prodotti finiti e/o intermedi su tratte tendenzialmente pi' brevi.

  • La riallocazione industriale.

Alcuni paesi sviluppati stanno trasferendo interi complessi produttivi in paesi con basso costo di mano d'opera o per evitare restrizioni di quote od altre limitazioni di mercato. Ci' determina una diminuzione di domanda di trasporto di prodotti finiti e di percorrenza per le materie prime.

  • L'aggiunta di valore all'origine.

Alcuni paesi emergenti, produttori di materie prime, tendono ad avviare la loro industrializzazione effettuando alcune prime trasformazioni. Tipico ' il caso di industrie petrolchimiche allocate immediatamente a valle dei paesi di estrazione. Ci' tende a ridurre le quantit' globali trasportate ed a modificare il mix tra prodotti grezzi e prodotti intermedi o finiti.

  • L'integrazione dei mercati regionali

Le economie delle aree emergenti, specie nel Far East, tendono, nella loro fase di crescita, ad intensificare gli scambi non solo da e per i paesi piu' sviluppati dell'Europa e degli USA, ma anche tra i diversi paesi della stessa area regionale.

Questo fattore determinera' probabilmente sempre maggiori effetti sui traffici marittimi sia in termini quantitativi che di direzione nei flussi.

  • Just in time

Questa metodologia produttiva puo' inserirsi all'interno del processo di articolazione e verticalizzazione di una impresa ovvero connettere una catena produttiva basata sulla logica cliente-fornitore. In entrambi i casi i riflessi sul settore trasportistico sono i medesimi: diminuzione dei lotti in termini di quantita' unitarie, crescita della rapidita' ed affidabilita' della distribuzione (spesso con qualita' certificata), visione unitaria door-to-door dell'intera catena trasportistica.

  • La modifica nelle tecnologie progettuali e produttive

La ricerca industriale in tutti i settori produttivi tende, al fine di ottimizzare i costi, a minimizzare il peso dei componenti, a sperimentare nuove tipologie di materiali, a ottimizzare le forme dei prodotti (processo di miniaturizzazione). Queste metodologie produttive spesso si accompagnano alle tecniche just in time e determinano, rafforzandoli, gli stessi impatti.

  • La conservazione delle materie prime

Sia per motivazioni economiche, che per la crescente pressione dei movimenti ambientalisti e' in atto nei paesi piu' industrializzati una tendenza a sostituire una quota di materie prime con l'utilizzo sempre maggiore del riciclaggio dei rifiuti e dei rottami. Cio' determina una tendenziale contrazione della domanda di trasporto nel tanker e nelle rinfuse solide.

  • I problemi ambientali

Le tecniche di produzione dell'energia tendono a modificarsi anche in relazione ad aspetti ambientali nei paesi piu' sviluppati. L'utilizzo del gas, ad esempio, viene visto con maggior favore rispetto al petrolio o al carbone: ci' determina modificazioni nel mix e nelle quantita' trasportate.

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Protocollo d'intesa tra l'Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale e l'Escola Europea di Intermodal Transport
Le associazioni internazionali dello shipping chiedono aiuto all'Onu per proteggere il trasporto marittimo
Londra
Sollecitati una maggiore presenza militare, missioni e pattugliamenti. Il mondo - scrivono in una lettera a Guterres - sarebbe indignato se quattro aerei di linea venissero sequestrati
A febbraio il traffico navale nel canale di Suez è diminuito del -42,8%
A febbraio il traffico navale nel canale di Suez è diminuito del -42,8%
Il Cairo
Tonnellaggio netto del naviglio in calo del -59,8%. Drastica riduzione del -53% del valore dei diritti di transito
Il World Shipping Council indica all'UE la strada per sostenere l'economia e i commerci
Bruxelles
Butler: esortiamo l'Unione a collaborare con noi per salvaguardare un settore marittimo sostenibile, competitivo e sicuro
In Norvegia la costruzione dei due più grandi traghetti al mondo alimentati ad idrogeno
In Norvegia la costruzione dei due più grandi traghetti al mondo alimentati ad idrogeno
Brønnøysund/Gursken
Ordine della compagnia Torghatten al cantiere navale Myklebust
In calo del -1,4% il traffico delle merci nel porto di Rotterdam nel primo trimestre. Rialzo dei container
In calo del -1,4% il traffico delle merci nel porto di Rotterdam nel primo trimestre. Rialzo dei container
Rotterdam
Forte aumento (+29,0%) delle navi feeder in partenza dallo scalo olandese verso i porti del Mediterraneo
Nei primi tre mesi del 2024 il traffico delle merci nei porti russi è calato del -3,3%
San Pietroburgo
Drastica riduzione del traffico dei passeggeri negli scali portuali della Crimea
Nei primi tre mesi del 2024 il traffico delle merci nei porti russi è calato del -3,3%
Tytgat (SEA Europe): è urgentemente necessaria una strategia industriale marittima europea
Bruxelles
Tavola rotonda con rappresentanti delle istituzioni dell'Unione Europea
Joe Kramek sarà il prossimo presidente e CEO del World Shipping Council
Joe Kramek sarà il prossimo presidente e CEO del World Shipping Council
Washington/Bruxelles/Londra/Singapore
Subentrerà a fine luglio a Butler quando quest'ultimo andrà in pensione
Nel primo trimestre di quest'anno il traffico delle merci nel porto di Anversa-Zeebrugge è cresciuto del +2,4%
Nel primo trimestre di quest'anno il traffico delle merci nel porto di Anversa-Zeebrugge è cresciuto del +2,4%
Anversa
In aumento i container. Diminuzione degli altri carichi. I porti belgi, olandesi e tedeschi esortano i governi europei a far sì che le industrie rimangano in Europa
Partnership di HD Hyundai Heavy Industries e Anduril Industries nel campo della difesa marittima
Orange County/Seul
Previsti la progettazione, lo sviluppo e la produzione di nuovi tipi di sistemi navali autonomi
d'Amico International Shipping ordina due nuove navi cisterna LR1
Lussemburgo
Commessa al cantiere navale cinese Jiangsu New Yangzi Shipbuilding Co.
Global Infrastructure Partners rinuncia ad acquisire il 49% della malese MMC Port Holdings
New York
CMA CGM Air Cargo annuncia la sua prima linea transpacifica
Marsiglia
Tra l'estate e l'inizio del prossimo anno verranno presi in consegna tre aeromobili
Sensibile aumento della produzione e vendita dei dry box della CIMC
Hong Kong
L'azienda cinese risponde ad una crescita della domanda
Approvato il bilancio consuntivo 2023 dell'AdSP dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio
Gioia Tauro
Il 6 maggio riunione al MIT sul futuro della Gioia Tauro Port Agency
Il bilancio 2023 dell'AdSP del Mar Ligure Orientale mostra un avanzo primario di sei milioni
La Spezia
Nell'anno nuovi investimenti per circa 17 milioni di euro
Utile netto trimestrale della Cargotec a 81,2 milioni (+11,8%)
Helsinki
Nei primi tre mesi del 2024 i ricavi sono diminuiti del -1,7%
Prosegue, meno marcato, il trend negativo delle performance economiche della ONE
Prosegue, meno marcato, il trend negativo delle performance economiche della ONE
Singapore
Nei primi tre mesi del 2024 le merci in container trasportate dalla flotta sono aumentate del +15,6%
La genovese Messina ha preso in consegna la nave più grande della sua flotta
Genova
La “Jolly Verde” è una portacontainer da 6.300 teu
Definitiva l'inclusione del porto di Civitavecchia nella rete Core del network TEN-T
Civitavecchia
Mercoledì l'ok del Parlamento europeo
Nel 2023 le merci trasportate da Rail Cargo Group sono diminuite del -11%
Vienna
Ricavi in flessione del -1,8%
Sostenuta crescita trimestrale dei nuovi ordini acquisiti da Wärtsilä
Helsinki
Nei primi tre mesi di quest'anno i ricavi del gruppo sono diminuiti del -9,8%
DIS ordina altre due nuove navi cisterna LR1
Lussamburgo
Nuova commessa al cantiere Jiangsu New Yangzi Shipbuilding Co.
Una portacontainer della MSC bersagliata con missili e droni nel Golfo di Aden
San'a'/Portsmouth
Nessun danno alla nave e all'equipaggio
Approvato il bilancio consuntivo 2023 dell'AdSP dell'Adriatico Centrale
Ancona
Nel primo trimestre del 2024 gli ordini di mezzi portuali prodotti da Konecranes sono calati del -51,6%
Hyvinkää
Grimaldi ha preso in consegna la ro-ro multipurpose Great Abidjan
Napoli
È la quarta di sei navi di classe “G5”
PROSSIME PARTENZE
Visual Sailing List
Porto di partenza
Porto di destinazione:
- per ordine alfabetico
- per nazione
- per zona geografica
Baltimora attribuisce a proprietario e gestore della nave Dali la colpa del crollo del ponte Key Bridge
Baltimora
Sarebbero state accertate disfunzioni all'alimentazione elettrica a bordo che avrebbero causato un blackout
Grimaldi e IMAT hanno rinnovato l'accordo quinquennale per la formazione degli equipaggi
Castel Volturno
Focus sulle nuove tecnologie installate a bordo delle navi
Ancora in calo le performance economiche trimestrali di DSV
Hedehusene
Nel primo trimestre di quest'anno il valore dell'utile netto è diminuito del -27,2%
Approvato il bilancio consuntivo 2023 dell'AdSP del Mare di Sardegna
Cagliari
Avanzo di amministrazione di 530 milioni di euro, di cui oltre 475 vincolati per opere in corso
Durante la pandemia l'import-export americano di merci pericolose è stato penalizzato
Washington
Indagine del Government Accountability Office
Nel 2023 CEPIM - Interporto di Parma ha registrato una crescita del +6,8% del valore della produzione
Bianconese di Fontevivo
Utile netto di788mila euro (+223,2%)
Nel primo trimestre del 2024 i ricavi del gruppo UPS sono diminuiti del -5,3%
Atlanta
Utile netto in calo del -41,3%
Grendi ha perfezionato l'acquisto della nave Wedellsborg
Milano
Sarà ribattezzata con il nome di “Grendi Futura”
Grimaldi consolida la propria presenza in Cina con la nuova sede di Shanghai
Napoli/Shanghai
Inaugurati gli uffici della Grimaldi Shipping Agency Shanghai
Approvato il bilancio consuntivo 2023 dell'AdSP del Mar Ligure Occidentale
Genova
La nuova dotazione della pianta organica dell'ente prevede 50 assunzioni, incluse tre posizioni dirigenziali
Primo impianto per la distribuzione di GNL e GNC ai veicoli nel porto di La Spezia
La Spezia
È stato installato in località Stagnoni
Accordo tra MSC, MSC Foundation e Mercy Ships per la costruzione di una nuova nave ospedale
Ginevra/Lindale
Domani a Livorno un convegno sulla storia del porto cittadino
Livorno
Si parlerà di architettura, commercio e politica tra il XVI e il XX secolo
Accordo Assarmatori - ITS Academy G. Caboto per la formazione nei settori marittimo, portuale e logistico
Roma
Nel primo trimestre del 2024 il porto di Algeciras ha movimentato 1,2 milioni di container (+8,1%)
Algeciras
Il traffico delle merci complessivo è aumentato del +3,3%
Nei primi tre mesi di quest'anno a Valencia il traffico portuale dei container è cresciuto del +12,1%
Valencia
A marzo l'incremento è stato del +15,7%
La Spezia e Carrara provano ad abbattere i campanili e sollecitano collaborazione ai porti di Genova e Savona
La Spezia
In calo l'interscambio commerciale fra Svizzera e Italia
Berna
Nei primi tre mesi del 2024 flessione delle esportazioni elvetiche. Stabili le importazioni
Porto di Napoli, urto del traghetto veloce Isola di Procida contro una banchina
Napoli
Circa trenta feriti lievi tra i passeggeri
Convocato per il 23 aprile un incontro al MIT sui lavoratori portuali ex TCT
Taranto
I sindacati avevano sollecitati chiarimenti sul futuro dei 330 iscritti alla Taranto Port Workers Agency
Il molo di Levante esterno del porto di Arbatax è tornato pienamente operativo
Cagliari
Nell'agosto 2020 era stato urtato dal traghetto “Bithia”
Il porto di Los Angeles ha chiuso il primo trimestre con una crescita del +29,6% del traffico dei container
Los Angeles
Prevista una prosecuzione del trend positivo
Stabile il valore dei ricavi di ABB nel primo trimestre
Zurigo
I nuovi ordini sono calti del -5,0%. A fine luglio Rosengren lascerà la carica di CEO a Wierod
PORTI
Porti italiani:
Ancona Genova Ravenna
Augusta Gioia Tauro Salerno
Bari La Spezia Savona
Brindisi Livorno Taranto
Cagliari Napoli Trapani
Carrara Palermo Trieste
Civitavecchia Piombino Venezia
Interporti italiani: elenco Porti del mondo: mappa
BANCA DATI
ArmatoriRiparatori e costruttori navali
SpedizionieriProvveditori e appaltatori navali
Agenzie marittimeAutotrasportatori
MEETINGS
Domani a Livorno un convegno sulla storia del porto cittadino
Livorno
Si parlerà di architettura, commercio e politica tra il XVI e il XX secolo
L'11 aprile partirà la sesta edizione degli “Italian Port Days”
Roma
Anche quest'anno il progetto è stato diviso in due sessioni: la prima in primavera e la seconda dal 20 settembre al 20 ottobre
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RASSEGNA STAMPA
Iran says MSC Aries vessel seized for 'violating maritime laws'
(Reuters)
Le transport maritime national navigue à vue
(Aujourd'hui Le Maroc)
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FORUM dello Shipping
e della Logistica
Relazione del presidente Mario Mattioli
Roma, 27 ottobre 2023
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La crisi della Cooperativa Unica Lavoratori del Porto Flavio Gioia ufficializzata alle istituzioni e ai sindacati
Salerno
USB Mare e Porti, quello che sta succedendo nel porto di Salerno è frutto delle pressioni degli armatori
Euronav vende la propria società di ship management alla Anglo-Eastern
Anversa/Hong Kong
Gestisce la flotta di navi cisterna della compagnia di Anversa
Genova Industrie Navali ha acquisito una chiatta sommergibile della capacità di carico di 14.000 tonnellate
Genova
Può essere impiegata anche come bacino galleggiante per il varo di manufatti fino a 9.800 tonnellate
Venice Cold Stores & Logistics ottiene la qualifica di deposito fiscale per vini e spumanti
Venezia
Ampliamento dei servizi offerti alle imprese del settore vitivinicolo
Gasparato sollecita ad esentare gli immobili degli interporti dal pagamento dell'Imu
Nola
Il presidente dell'Unione Interporti Riuniti ha avvertito che con i cantieri PNRR l'intermodalità ferroviaria è a rischio
Hapag-Lloyd programma futuri investimenti per espandere l'attività nei settori dei terminal e dell'intermodalità
Amburgo
Tra i mercati, la compagnia incentra l'attenzione su Africa, India, sud-est asiatico e Pacifico
Istituito un consorzio per decarbonizzare i trasporti sulla rotta del Pacifico settentrionale
Vancouver
È formato da nove imprese ed enti ed è aperto ad altri partner
Nel primo trimestre di quest'anno il traffico dei container nel porto di Long Beach è aumentato del +16,4%
Long Beach
A marzo l'incremento è stato del +8,3%
Consegna dei lavori di consolidamento della diga foranea del porto di Catania
Catania
Appalto del valore di 75 milioni di euro
Piano per migliorare a Genova e Savona i collegamenti delle ferrovie con terminal crociere e aeroporto
Genova
È stato presentato oggi nel capoluogo ligure
Dal 10 al 12 maggio alla Spezia si terrà “DePortibus - Il festival dei porti che collegano il mondo”
La Spezia
Il programma prevede eventi tecnici e proposte culturali
Nel porto keniano di Lamu sono arrivate tre nuove gru STS
Mombasa
Potranno lavorare su portacontainer della capacità di oltre 18mila teu
Cento nuovi camion IVECO alimentati ad HVO nella flotta della Smet
Torino
Verranno presi in consegna nel corso di quest'anno
Nei primi tre mesi di quest'anno le merci trasportate su rotaia tra Cina ed Europa sono aumentate del +10%
Pechino
Operati 4.541 treni (+9%)
Nel primo trimestre del 2024 il traffico dei container nel porto di Hong Kong è calato del -2,3%
Hong Kong
A marzo la flessione è stata del -10,6%
Il terminale di rigassificazione FSRU Toscana ha lasciato Livorno diretto a Genova
Livorno
Nello scalo ligure e poi a Marsiglia verranno effettuati interventi di manutenzione
Confermata a Rimorchiatori Riuniti Porto di Genova la concessione dei servizi di rimorchio nel porto di Genova
Genova
Previsti investimenti per 35 milioni di euro per rinnovare la flotta
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
Partita iva: 03532950106
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