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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXVI - Numero 2/2008 - FEBBRAIO 2008
Studi e ricerche
La
GL raccomanda ancora un rallentamento dei tempi di viaggio
Il
capo esecutivo della GL (Germanischer Lloyd), dr. Hermann Klein, ha
raccomandato ai caricatori di cominciare ad abituarsi all'idea
di tempi di viaggio più lunghi.
Parlando
recentemente ad un ricevimento per la stampa marittima britannica,
egli ha sottolineato come si possano conseguire enormi risparmi da
parte dei vettori marittimi dal miglioramento dell'efficacia
del carburante ai prezzi medi odierni.
Ha
infatti affermato: “Dopo aver raggiunto un livello
relativamente stabile di circa 150 dollari USA/tonnellata tra il
2000 ed il 2005, il livello dei prezzi del petrolio utilizzato come
carburante ha raggiunto nuove dimensioni negli ultimi due anni ed
attualmente si è attestato a circa 500 dollari USA a
tonnellata.
Impiegare
un kW di energia propulsiva per un'ora richiede 171 g di
carburante.
Ad
un prezzo del carburante di 492 dollari USA/tonnellata, ciò
equivale a 2,02 dollari USA per kW al giorno.
Questo
significa che il conto giornaliero relativo al carburante di una
nave da 8.000 TEU equipaggiata con un motore principale di 60.000 kW
adesso ammonta a circa 121.000 dollari USA.
Il
carburante ora rappresenta approssimativamente il 63% di tutti i
costi operativi della nave, rispetto a circa un terzo del 2004.
Vale
a dire, un conto enorme da sopportare oggi per gli armatori, che
richiede un nuovo modo di considerare gli investimenti in materia
ambientale.
A
fini di ulteriore dimostrazione, il costo del carburante relativo a
10 navi per 25 anni ammonterà a 10 miliardi di dollari USA,
rispetto ad un costo di investimento di capitale di soli 1,25
miliardi di dollari USA.
I
vettori marittimi sembrerebbero avere accolto questo messaggio,
poiché abbiamo notato che le navi super-post Panamax sotto
ordinazione oggi saranno in gran parte spinte da motori che
assicureranno una velocità ottimale di soli 23,5 nodi ai
prezzi medi odierni del carburante, mentre le navi da 8.000 TEU in
origine erano state progettate per conseguire velocità di
oltre 25 nodi.
Noi
calcoliamo che la velocità ottimale di queste navi più
piccole oggi sia di soli 20 nodi circa”.
Ciò
significherebbe che, se la velocità delle navi dovesse essere
ridotta da 25 a 20 nodi, i tempi di viaggio da Hong Kong ad Amburgo
potrebbero allungarsi di quattro giorni.
Una
riduzione della velocità a 22 nodi farebbe ammontare il
ritardo a soli poco più di due giorni.
Si
è già iniziato ad intraprendere alcune iniziative
finalizzate alla riduzione della velocità: la CMA CGM ha
annunciato che un altro dei propri servizi dall'Asia
all'Europa, il FAL3, impiega una nona nave, allungando i
propri tempi di viaggio da capolinea a capolinea in ciascuna
direzione da 28 giorni a 31 giorni e mezzo.
La
stessa cosa è stata fatta per il suo servizio FAL1 all'inizio
dello scorso anno, ma in quel caso si è trattato di
un'iniziativa intrapresa principalmente per migliorare
l'affidabilità degli orari, considerazione, questa, che
ha avuto la sua parte anche in occasione di quest'ultima
decisione.
Nicolas
Sartini, vice presidente anziano delle linee Asia-Europa, ha
commentato: “Grazie alla nave in più, la riduzione
della velocità apporterà vantaggi ai clienti mediante
l'estensione della zona-cuscinetto nell'ambito degli
orari al fine di assorbire i ritardi negli intasati porti europei”.
Secondo
la Drewry Shipping Consultants, il tempo in più è
necessario, poiché meno della metà delle navi che
salpano dall'Asia all'Europa hanno continuato ad
arrivare in orario nel terzo trimestre del 2007. (da:
Containerisation International, gennaio 2008, pag. 24)
Orient Overseas (International) Limited (OOIL), la società
controllata dal gruppo armatoriale cinese COSCO Shipping Holdings
che opera servizi di trasporto marittimo containerizzato con ...
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